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Autore: ELIOTbynight    31/01/2016    1 recensioni
Non chiedetemi nulla. Dico solo una cosa: siano benedetti i Character Meme.
Le risate migliori di sempre.
Se siete curiosi, leggete. Ma badate, potreste trovare di tutto e di più, io stessa non saprei definire che cos’è venuto fuori da questo esperimento. Giudicate voi. XD
L’idea è nata grazie ad un’altra autrice che ha iniziato un altro Character Meme qui nella sezione Haikyuu, ma che purtroppo non ha più proseguito. Così me ne sono fatta uno io (se volete sapere di che cosa si tratta, ve lo spiego nel primo capitolo di questa raccolta).
Buona lettura e che il cielo vi assista! (?)
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Karasuno Volleyball Club, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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06.


 
- Hey bella signorina, ti piacerebbe avere uno dei miei cupcakes?-
- Ehm, ecco … -
- Coraggio, assaggiane uno. Non mordono mica, anzi … sono loro che aspettano di essere morsi da te … -
- Smettila di guardarla in quel modo, scemo di un Oikawa.-
- Iwa-chan, non disturbarmi! Non vedi che sto facendo affari?-
- Gli affari altrui, intendi dire?-
Tutti sono euforici per la festa del paese, ma per Iwaizumi ciò significa semplicemente tempo in più in cui deve sopportare quel broccolo del suo amico d’infanzia e non ne sembra molto entusiasta.
- Sei sempre il solito!- mugugna il broccolo in questione, allungando le labbra in avanti.
La giovane cliente, incitata dalle sue amiche adoranti, mormora:
- Ne prendo volentieri uno, grazie.-
- A te, dolce fringuello!- esclama soddisfatto Oikawa, mentre alle sue spalle il moro sospira sistemando nella vetrina l’ennesima infornata.
Vorrebbe tirargli un pugno in faccia ogni volta che fa quel suo sorrisetto da playboy, ma è una buona strategia di vendita e se non vuole passare dalla parte del torto è costretto a trattenersi.
Tutt’intorno è un tremare di luci e di colori, un intrecciarsi di risate e chiacchiere che viaggiano da una bancarella all’altra con vitalità. Molti indossano yukata e abiti tradizionali, rendendo le vie del paese ancora più vivaci da vedere. L’ultima cliente di Oikawa e Iwaizumi si allontana offrendo un morso del suo cupcake alle amiche, che cominciano a pigolare:
- Come sei fortunata, Oikawa-san ti ha offerto una delle sue creazioni!-
- C-creazioni?-
- Sì, come vorrei che l’avesse offerto a me, sono così buoni!-
- E lui è così bello … ah, se potessi comprerei tutti i suoi cupcakes!-
Voci e discorsi di ogni tipo si mescolano per la via, ma le parole di quelle ragazze vengono captate da un gruppo di liceali che arranca tra la folla nella direzione opposta, in cerca di cibo.
- Avete sentito, ragazzi?- esordisce Yamaguchi. - Oikawa-san vende di nuovo cupcakes.-
Hinata emette un verso di felicità inconfondibile ed esclama con l’acquolina in bocca:
- Woooh, andiamo a provarli?-
- N-non dovevamo andare a comprarli allo stand di Kageyama-kun?- mormora Yachi perplessa, cercando di non cadere dagli zoccoli tradizionali accompagnati al suo yukata a fiori.
- Ah, giusto, hai ragione … -
Tsukishima mette via il portachiavi a forma di tirannosauro che ha appena comprato, intanto sbotta:
- Sei stato tu ad insistere per andare da lui e ora te ne dimentichi, che scemo.-
- Stai zitto!!- ribatte l’energico piccoletto.
Quando Kageyama aveva timidamente annunciato agli amici che avrebbe partecipato al festival con uno stand, Hinata è stato il primo a offrirsi di aiutarlo nei suoi dolci affari di famiglia e si è impegnato a comprare qualcosa da lui. E’ stata una promessa così spontanea da stupirsene da solo. Fino a quel momento gli è sembrato inverosimile preoccuparsi così per qualcuno di tanto idiota e con palesi problemi di socializzazione quale era il suo compagno di scuola dai capelli di corvo e gli occhi che potrebbero riflettere il cielo stellato di stasera …
Ma sono davvero questi i pensieri che si ritrova a fare?
- Eccolo laggiù!- esclama Yachi, notando all’angolo della via la bancarella di dolciumi di casa Kageyama.
Il ragazzo si sta occupando della clientela con un grembiule bianco da fornaio e un cappellino abbinato, anche se non pare proprio contento di averli addosso. Gli amici si avvicinano e lui impallidisce.
- Hey Kageyama!!- dice subito Hinata con espressione divertita. - Ma che ti sei messo?-
- Cosa ci fate qui?- si limita a domandare il moretto freddamente.
Yamaguchi e Yachi ammirano i dolci sparsi nei vassoi che hanno davanti, mentre Tsukishima si ritrova – e quasi non ci crede nemmeno lui – d’accordo con Hinata:
- Sembri più stupido del solito.-
Kageyama cerca di spaventarlo con uno dei suoi sguardi indemoniati, ma impacciato nel ritrovarsi vestito in quel modo è ancora meno credibile di quanto lo sia normalmente.
- Stai zitto o ti caccio via in questo istante!-
Dietro di lui, i suoi genitori stanno preparando altri dolcetti, ma sentono il figlio sbraitare contro quello spilungone con gli occhiali che sembra così tranquillo ed esprimono tutta la loro perplessità:
- Qualcosa non va, Tobio?-
- N-no, mamma, tutto a posto.- risponde Kageyama, tornato tranquillo come se nulla fosse.
Hinata non ce la fa e comincia a sghignazzare, mentre Yachi nota l’ira funesta che dalla testa del moretto si sta spargendo nell’aria e tenta quindi di far smettere di ridere il rosso. Quest’ultimo cambia espressione non appena vede quante prelibatezze ci siano in vendita di fronte all’amico.
- Ooh, quante cose buone! Dai, che cosa mi offri?-
- Quello che vuoi, ma purtroppo non posso concedere sconti. Tantomeno a te, idiota.-
- Ma chi lo vuole, il tuo sconto?!-
Da Hinata subito parte una linguaccia, prontamente replicata da Kageyama.
Come sempre tocca alla pavida biondina provare a dissuaderli dalle loro reciproche manie omicide:
- Hinata-kun, che ne pensi di quei cupcakes? Sembrano deliziosi … -
- Già, hai ragione!- le fa eco il piccoletto.
Quale gioia per il piccolo e innocente Tobio! Per la prima volta qualcuno nota i cupcakes che ha decorato lui personalmente e un lieve bagliore si irradia dai suoi occhi – chissà come mai nessuno aveva ancora apprezzato i suoi mostriciattoli di zucchero dalla forma ambigua e sconclusionata, mah, questi clienti hanno proprio cattivo gusto.
- Vi piacciono?- chiede Kageyama, felice come un bambino ma incapace di darlo troppo a vedere. - Quelli li ho fatti io.-
Yachi sorride e sta per fargli un complimento, ma più il ragazzo ha quello sguardo compiaciuto in viso, più Hinata ha voglia di sciuparglielo e così esordisce:
- Sul serio li hai fatti tu? Che coraggio a metterli in vendita! Se non l’avessi detto, ne avrei mangiato uno e sarei morto avvelenato!-
- EH?!- sbraita Kageyama.
Pel di carota non ha il buonsenso di tenere calmo l’amico, non ci riesce, è più forte di lui e rincara la dose:
- Sei stato generoso a risparmiarmi da una morte tanto cruenta, ti ringrazio Kageyama-kun!-
- Adesso BASTA!-
Purtroppo Yachi non fa in tempo a intimarli di smettere, che viene strattonata via da Yamaguchi per non venir travolta da Kageyama, il quale ha scavalcato la schiera di dolci che lo separava dalla sua nemesi e ora sta tirando Hinata per i capelli.
Grazie a Yamaguchi da una parte e i genitori di Kageyama dall’altra, la rissa viene scampata, non senza aver attirato l’attenzione dei dintorni per qualche secondo. Alcune bancarelle più indietro, anche Iwaizumi ha notato il trambusto.
- Possibile che debbano fare casino tutti gli anni?- mugugna, trafficando con delle scatole di caramelle.
- Non cambierà mai, quel mocciosetto.- storce il naso Oikawa con aria altezzosa. - Ingrato come sempre, gli basta un niente per lamentarsi anche se ha i genitori che lavorano al posto suo!-
- Oikawa … -
- Non capirà mai cosa significhi guadagnarsi da vivere solo con i propri sforzi, quel bambino viziato. L’unica cosa che sa fare è imbustare due dolcetti e mettersi in tasca i soldi!-
- Oikawa … -
- E’ incredibile, ogni anno vende molto più di noi perché ha la fortuna di essere aiutato dal babbino e dalla mammina, gnè! Non crescerà mai e non imparerà mai, vero Iwa-chan? Io e te sì che facciamo bene le cose, sudandoci ogni singolo spicciolo che guadagniamo … -
- Oikawa!!-
Il melodramma di Tooru raggiunge il suo apice quando il ragazzo prende l’amico per il colletto e la sua espressione si fa sofferente:
- Ti sembra giusto, Iwa-chan? Ti sembra giusto che la vita debba sempre prendersi gioco di noi poveri lavoratori innocenti e favorisca invece chi non merita un briciolo di guadagno?-
Iwaizumi non ha la pazienza di lasciare da parte le caramelle per mollare un sano cazzotto in faccia a quella primadonna. Si limita ad emanare la sua esasperazione con gli occhi a fessura e un semplice, ma efficace avvertimento:
- Piantala di farfugliare queste stupidaggini e impegnati per vendere qualcosa, altrimenti ti spiaccico il naso per terra … e sappi che non è una minaccia, è una promessa.-
Con un aumento di sudorazione da zero a mille in un nanosecondo, Oikawa esegue l’ordine e termina il suo sfogo con un semplice sospiro teatrale, prima di armarsi di nuovo dei suoi soliti sorrisi sciupafemmine per attirare un po’ di clientela.
Anche Iwaizumi sospira, stavolta con serietà, perché in fondo comprende il suo punto di vista. Tuttavia non c’è tempo per perdersi in chiacchiere e lamentele, tantomeno se si tratta di quel cretino del suo amico.
- Vado a prendere gli ultimi scatoloni. Quando torno ti faccio secco, se non hai venduto almeno un pasticcino!- sentenzia, lasciando Oikawa da solo.
Quest’ultimo continua a borbottare e a rosicare, fulminando con gli occhi da lontano la bancarella di Kageyama. È talmente occupato a farlo, che all’inizio non si accorge che l’amico gamberetto del suo avversario sta passando proprio di lì.
- E’ inutile, Kageyama rimarrà un idiota di prima categoria!-
- Cerca di calmarti, Hinata-kun … -
La curiosità di Oikawa si risveglia e le sue orecchie si allungano verso lo stand accanto al proprio. Nota il più alto del gruppo fermarsi lì davanti per dare uno sguardo alla merce esposta, mentre tra i suoi amici ad aspettarlo ci sono lo sfigato con le lentiggini, una ragazzina che non ha mai visto prima in loro compagnia e il nanetto coi capelli rossi che va sempre in giro con il tanto odiato Tobio-chan.
Sorpreso di quello che sta dicendo, Tooru è deciso a non perdersene neanche una sillaba.
- Non è capace di parlare, di scherzare, non è capace a stare in società!- esclama Hinata furioso. - Io ci provo a far uscire il suo lato più normale, ma a quanto pare non esiste. Dimmi, Yamaguchi, secondo te esiste?-
Il ragazzo, preso per le spalle dal più basso, si intimorisce e balbetta:
- B-Beh, è un po’ strano, ma non penso che lo faccia apposta … no?-
- Dannazione, mi dà sui nervi!- grida infine Hinata con occhi e braccia al cielo.
Oikawa ridacchia tra sé; finalmente succede qualcosa di divertente in questa fiera da quattro soldi.
Tsukishima mormora un flebile “possiamo andare” dopo aver constatato che lo stesso portachiavi acquistato in precedenza era su quella bancarella a metà prezzo e che sarebbe bastata un po’ di pazienza per trovarlo e risparmiare qualche yen in più. I suoi amici lo seguono verso uno stand dalla parte opposta, ma il mago dei cupcakes difensore dei lavoratori onesti non perde tempo a farsi notare:
- Ehi Chibi-chan, come va?-
Hinata si volta, pronto a dar battaglia a chiunque l’abbia chiamato così, ma quando si accorge di chi si tratta non riesce a non sobbalzare.
- O-Oikawa-san!!- esclama.
Quest’ultimo approfitta dell’assenza di Iwaizumi per lasciarsi andare alla voglia di stuzzicare la gente.
- Che ne pensi della festa? Una noia mortale, vero?- domanda con quel suo solito sorrisetto sornione. - Oh, porta i miei saluti al caro Tobio-chan!-
Il rosso sa quanto il rapporto tra Oikawa e Kageyama sia teso e sa anche che la colpa è dello strano odio del primo nei confronti del secondo. Per questo il suo primo istinto è di fissare il tizio che ha davanti con cattiveria e sospetto, come se a offendersi fosse stato proprio Kageyama stesso.
Tuttavia, più la fronte di Hinata si corruga, più il sorrisino di Oikawa si allarga e Yamaguchi, che assiste alla scena insieme agli altri, cerca di correre ai ripari:
- Ragazzi, laggiù ci sono i biscotti della fortuna!-
- Eh? Davvero? Andiamo subito!!- urla il ragazzino, dimenticandosi completamente del suo … rivale? Può sul serio definirlo così?
Di solito Oikawa non ama essere ignorato, ma stavolta non ci rimane troppo male. Sogghigna, pensando allo scherzetto che vuole giocare ad una certa persona, e si allontana quatto quatto dallo stand senza che Iwaizumi se ne accorga.
 
- Grazie e buona serata.-
Kageyama ripete questa cantilena per l’ennesima volta e sospira, annoiato. Una grossa parte di lui vorrebbe essere in giro con i suoi amici, ma la parte di lui che non vuole – quella antipatica ed asociale – è dura a morire e gli impone di restare lì, sempre con grembiule e cappellino bianchi, a fare il suo lavoro.
L’unico episodio ad aver dato un po’ di vera vita alla sua serata è stato l’arrivo dei compagni di scuola, seguito dallo scontro con Hinata, ma la cosa non rappresenta una novità, anzi: più o meno tutte le sue giornate si svolgono allo stesso modo e se non fosse per quel piccolo raggio di sole la sua adolescenza andrebbe avanti liscia come l’olio, ma piatta come una tavola da surf.
Appena Kageyama se ne rende conto, spalanca gli occhi e poi li strizza, scuotendo la testa. No, non può averlo pensato davvero.
Per fortuna una voce familiare lo distrae da questi vaneggiamenti mentali:
- Mmh, quante prelibatezze. Gli affari vanno sempre a gonfie vele, vero Tobio-chan?-
Il moretto alza lo sguardo, ma si irrigidisce alla vista di quel sorriso maligno che più di ogni altra cosa lo mette a disagio.
- Oikawa-san … - mormora con soggezione. - Che sorpresa.-
- Non dire bugie, sai bene che ci sono sempre al festival annuale del paese a sfornare i miei migliori cupcakes. E tu non riuscirai a farli buoni come i miei.- esordisce Oikawa, indicandolo in modo arrogante con gli occhi a fessura.
Kageyama lo guarda contrariato, ma cerca di trattenere il suo solito tono provocatorio, almeno tanto quanto l’altro ama invece sfoderarlo:
- Non è un problema, se i dolci della mia famiglia continueranno a piacere alle persone e a farci guadagnare.-
- Sì, come vuoi.- taglia corto Tooru con un gesto della mano. - Piuttosto, ho notato che ci sono anche i tuoi amici in giro … -
Sorride sornione e si appoggia con un gomito alla vetrina dei dolciumi, facendo irrigidire Kageyama che vorrebbe cacciarlo via, ma attirerebbe l’attenzione dei genitori. Oikawa prosegue quindi, viscido come un serpente:
- Sai, chibi-chan era euforico e blaterava cose strane. Parlava di un idiota che non è capace a stare con la gente e che dovrebbe farsi ricoverare per sperare di comportarsi normalmente … ops, parlava di te.-
Lo sguardo del più piccolo si fa sofferente e il suo broncio sempre più accentuato.
- Davvero … ha detto queste cose?- dice appena, distogliendo lo sguardo e rimanendo rigido.
- Certo!- la voce dell’altro si alza all’improvviso di tono, come se fosse un bambino. - E non sai quante ne ha dette dopo, non saprei da che parte cominciare!-
Il sorriso allegro di Oikawa nasconde una nota di vendetta, facilmente visibile da come i suoi occhi si chiudono di nuovo a fessura, puntati su Tobio. Quest’ultimo sbarra gli occhi e si morde nervosamente un labbro, stringendo i pugni senza riuscire a dire nulla. In fondo sa che il suo rivale vuole solo essere cattivo, ma non è in grado di togliersi dalla testa il fatto che Hinata abbia parlato pesantemente male di lui. Prova una delusione e un’amarezza tale che si limita a guardare storto Oikawa e ordina:
- Cre-credo sia meglio che tu te ne vada, Oikawa-san.-
Il ragazzo sta per ribattere, ma viene sbalzato indietro senza preavviso, con un repentino cambiamento della sua espressione sulla faccia.
- Che diavolo ci fai qui, pezzo d’idiota?!-
È quasi sollevato Kageyama, a sentire la voce energica e arrabbiata di Iwaizumi che ha preso il compagno per i capelli. Per non essere costretto a dare subito spiegazioni, Oikawa si limita a lamentarsi per il dolore.
- Scusalo.- sbotta semplicemente Hajime con lo sguardo sul moretto, prima di trascinare via lo stupido.
Kageyama li fissa andare via perplesso e provato, mentre Iwaizumi assesta un bel calcio sul didietro di Tooru.
- Fai tutti i tuoi nobili discorsi e poi lasci la bancarella incustodita? Ma ci sei o ci fai?!-
- Che male, Iwa-chan … - ripete l’altro. - Sarei tornato subito da te. Sei venuto a cercarmi perché ti mancavo?-
- Finiscila. Che ci facevi laggiù? Perché stavi parlando con Kageyama?-
- Beh, ho sentito chibi-chan parlare male di lui e ho pensato di dargli una lezioncina … -
Quello sguardo compiaciuto non fa che attirare altra violenza fisica, stavolta sul fianco.
- Ahio!-
- Non sei capace a farti i fatti tuoi?-
- Lo sai che chibi-chan è il punto debole di Tobio! Non ho fatto altro che approfittare della situazione e colpire!-
- Oh, santa pazienza … -
Con queste ed altre chiacchiere di sottofondo, Hinata è all’angolo della strada insieme ai suoi amici, dove sta srotolando il suo biscotto della fortuna con la lingua che sporge fuori dalla bocca in una smorfia concentrata. Yamaguchi si lamenta di non aver letto nulla d’interessante, mentre Tsukishima ha già buttato il messaggio nel cestino senza dar troppo credito alla frase trovata.
- Cosa c’è scritto nel tuo biscotto, Hinata-kun?- domanda Yachi curiosa.
Il piccoletto resta con il bigliettino nelle mani senza dire nulla per un po’, poi ridacchia e legge:
- “Se una persona vi vuole bene, lo vedrete dalla briga che si prende per rivolgervi l’insulto che ritiene più adatto.”-
A sentire quella frase, anche gli altri due si avvicinano a Hinata e lo guardano con curiosità, siccome non hanno mai visto un sorriso così pensieroso sul suo volto. La ragazzina gli prende il pezzo di carta dalle dita con delicatezza e lo legge a sua volta:
- Che bella frase! Mi ricorda un po’ … oh!-
Con una sola occhiata, tutti capiscono a che cosa sta pensando il nanetto dai capelli color del sole, che arrossisce e si gratta in testa:
- Beh, è pur sempre un mio compagno, giusto?-
Yachi e Yamaguchi si scambiano una risatina complice; Tsukki invece sospira e alza gli occhi al cielo con sufficienza.
 
Le strade sono meno piene dopo alcune ore, il cielo si è fatto nero e pieno di stelle, offuscate tuttavia dalle ancora radiose luci del festival. Nonostante si avvicini l’ora di sgomberare tutto e tornare finalmente a casa, Kageyama non ne è entusiasta e con la mente è rimasto a quello che ha sentito da Oikawa.
- Grazie … - sbotta con sguardo torvo, porgendo un sacchettino di carta oltre la cassa con la fronte corrugata e facendo salire un brivido su per la schiena della ragazzina che ha pagato le sue ciambelline.
Non è la prima volta che Hinata parla male di lui, ma averlo fatto alle sue spalle ed averlo saputo da un subdolo come Oikawa non gli ha fatto per niente bene. Se si immagina l’amico sparlare di lui con qualcuno, magari altrettanto dispettoso come Tsukishima, la sua espressione si fa ancora più rude di quanto non lo sia già di default e le conseguenze si riversano spiacevolmente sulle vendite. I genitori di Kageyama hanno lasciato lo stand in custodia al figlio per un po’, quindi non possono rimediare agli strilli dei bambini che lo vedono o ai clienti mancati per colpa dell’improvvisa ed inspiegabile maleducazione del ragazzo.
E il suo umore non migliora affatto quando gli si presenta davanti con lo stesso sguardo contrariato proprio lo spilungone con gli occhiali.
- Non farti strane idee.- esordisce quest’ultimo, affiancato da Yamaguchi che resta col naso attaccato alla vetrina, in adorazione. - Ti ha promesso che avremmo comprato qualcosa.-
Kageyama stringe un pugno e incassa la testa nelle spalle, tremando di rabbia:
- Chi, quell’idiota da strapazzo? Farebbe meglio a starmi lontano, se non vuole finire spappolato!-
- Ma guarda com’è arrabbiato … - commenta Tsukki, con le mani sui fianchi e la strafottenza che regna sul suo viso. - Ottima pensata per attirare i clienti, non sei d’accordo Yamaguchi?-
L’amico è distratto, ma si preoccupa quando in un attimo Kageyama ha già oltrepassato la vetrina dei dolciumi e ora sta fronteggiando Tsukishima a un palmo dal suo naso.
- Se sei venuto per ricevere un pugno in faccia, allora non ti faccio aspettare!- sbraita.
Il biondino non fa in tempo a controbattere: Hinata sta arrivando seguito da Yachi, ma nota la scena e interviene con un sobbalzo:
- Kageyama!-
Il moretto si gira e lo fissa con odio, ma l’altro non si fa intimorire e lo indica con aria severa.
- Sei proprio uno stupido incapace! Se vuoi attirare gli ultimi clienti della serata, non devi fare il prepotente come al solito!-
- Tu! Piccolo mentecatto!-
Kageyama non perde tempo e senza che Hinata possa reagire lo prende per il colletto della giacca e lo solleva leggermente.
- Hai il coraggio di presentarti qui dopo quello che hai detto in giro su di me?!- grida con tutta la frustrazione che ha trattenuto finora. - Sei tu stupido ad attirare i miei cazzotti sulla tua faccia, non certo io!-
- E questo sarebbe il ringraziamento per essere tornato a comprare qualcosa da te? Hai ragione, scemo che non sei altro, facevo prima a non venire!- ribatte Hinata, energico come sempre.
Da lontano, anche Oikawa ha sentito il diverbio e deve trattenere le risate perché c’è Iwaizumi a tenerlo d’occhio tra una vendita e l’altra.
Kageyama rinforza la stretta sulla sua vittima:
- A chi hai dato dello scemo? A quanto pare non sai fare altro che offendermi, vero nanerottolo??-
Pel di carota si libera spingendolo via, ma non ha intenzione di perdere la sfida:
- Potrei dire la stessa cosa di te, Bakageyama! Non sono tornato per litigare, ma per spendere da te i miei ultimi spiccioli!-
- Io non vendo alle persone che sparlano di me in giro!-
- E io non me ne andrò finché non avrò svuotato la tua stupida vetrina di dolci!-
Come gli amici hanno previsto, il primo a cedere è Kageyama, che non trovando parole per rispondere resta fermo e zitto con i pugni tremanti dal nervoso e i denti stretti. Non sa mai come comportarsi, di fronte all’onestà di Hinata. Entrambi sono troppo orgogliosi per rinunciare alla competitività che li unisce, ma quando si rende conto che non è stato lui il primo ad andare incontro all’altro, si sente opprimere dai sensi di colpa.
Dopo un respiro profondo, Hinata si avvicina e gli mette tra le mani il biglietto che ha trovato nel biscotto della fortuna.
- Non so cos’hai sentito, ma qui è scritta la verità su quello che penso di te.- mormora a testa bassa. - Vado a scegliere qualcosa dalla tua bancarella.-
Il piccoletto corre insieme agli altri ad ammirare i dolci, commentando quanto sia appariscente uno o bizzarro l’altro. Kageyama ha la mente in subbuglio mentre apre la mano e legge il biglietto. Le rughe che rendono cupo il suo sguardo si distendono e gli occhi si aprono di più. Li ha ancora puntati sul foglietto, quando realizza il suo significato e nello stesso istante il botto sordo dei fuochi d’artificio echeggia sulla sua testa. Alza il viso e ammira i colori che illuminano la notte in modo confuso e rumoroso, proprio come la sua strana amicizia con un certo nanerottolo dai capelli arancio.
- Oh, che meraviglia!- commenta Yachi, avvicinandosi a lui insieme agli altri.
Kageyama si gira verso di loro e quando incrocia l’espressione di Hinata sussulta e si guarda i piedi con imbarazzo. L’amico gli si avvicina e resta a fissare il suo sguardo colpevole, addolcito dai bagliori che si susseguono nel cielo.
- Qualunque dolce tu voglia … - inizia il più alto, titubante. - Beh, potrei fare un’offerta e regalartene uno o due in più.-
Tobio non lo sta guardando, ma nel suo tono di voce Shouyou percepisce tutto ciò che ha bisogno di percepire e sorride con soddisfazione.
 
- Che spettacolo, Iwa-chan!-
- Lo vedo.-
- E’ tutto l’anno che aspetto questo momento … beh, sarà meglio che torni al lavoro.-
- Ehm, Oikawa … -
- Mmh?-
- Ecco … Finché non finiscono i fuochi d’artificio, puoi fare una pausa per guardarli, se vuoi.-
- Davvero? Grazie, sei un tesoro!-
- Ah, smettila.-






*







Dio mio, perdonate il mio increscioso ritardo! Beh, vi avevo avvertiti che non avrei aggiornato molto spesso, no? Ahimè, la vita si riempie di impegni, di distrazioni e vabè. xD
La frase prompt che mi era capitata per questa shot è: "Hinata e Yamaguchi spettegolano su Kageyama, Oikawa ascolta la conversazione e..."
Forse perché il prompt era così gustoso, ho preferito prendermela comoda e tirare giù una trama un po' più articolata. Io impazzisco per la KageHina, lo sapete, ma ancora di più se viene disturbata da Oikawa. Non so, ho un fetish per questa specie di triangolo. (?)
E quindi ho tirato giù questa idea. Non chiedetemi perché proprio un festival, perché proprio bancarelle di dolciumi e perché proprio cupcakes, davvero non chiedetemelo. Sapevo solo che volevo restare AU. Ma per le prossime one shot devo pensarci meglio, me ne rendo conto. xD

Beh, direi che è tutto. Ho fatto quel che potevo per tirare fuori la mia vena comica, perché lo scopo di questa raccolta è anche di farvi ridere. Spero quindi che questa OS rimedi all'attesa con la sua lunghezza e che vi piaccia. Fatemi sapere cos a ne pensate!
Grazie mille e a presto :*

by Eliot ;D


   
 
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