Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: ckofshadows_    02/02/2016    1 recensioni
In un'accogliente caffetteria in una piccola città, un ragazzo con bellissimi occhi azzurri siede allo stesso tavolo ogni giorno, come se stesse aspettando qualcosa, o qualcuno. Blaine si sente in dovere di sedere e parlare con lui... e scopre l'inimmaginabile.
*********
Questa storia è una traduzione!
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le cose sono diverse, in qualche modo.

Ora ho capito.

Cosa rende così speciale il sesso per le persone.

L’ho capito.

Non è solo il piacere fisico, non del tutto almeno.

E’ essere così vicino ad una persona, aprirsi con lui, fidarsi di lui completamente anche quando cadi.

Questa connessione tra noi  non va via nello scarico della doccia.

E’ anche più forte quando Kurt riemerge dal bagno, il suo volto coperto da una specie di tonico per il viso.

Lo guardo e tutto quello a cui riesco a pensare è la parola per sempre.

Ci stendiamo sul letto insieme, arrossendo e sorridenti.

Prima che si possa girare,  aspettando che io lo abbracci a cucchiaio, mi schiarisco la gola.

“ Um.. Kurt?”

“Mm.” mi sorride con aria assonnata. “ Non sei mica pronto per il secondo round, vero? Perché sono un po’ stanco”

“ Round.. no, no.” ridacchio , la mia voce troppo alta. “ Volevo chiederti una cosa. Beh.. Volevo chiederti se andrebbe bene per te una cosa. Una cosa che vorrei fare.”

Appoggia la mano sulla testa e mi guarda incuriosito. “ Sto ascoltando..”

“Domani sera, quando Sebastian mi riporta il mio anello di fidanzamento.. “ mi faccio forza. “ Lo voglio rimettere.”

“Ma certo che puoi, amore”, dice, “ Mica lo mettiamo in cassaforte, giusto? Sono sicuro che ti riporterà anche la collana che usavi , così puoi indossarlo di nuovo sotto i vestiti, proprio come stavi facendo…”

“ Non voglio indossarlo sotto i vestiti. Voglio rimetterlo al dito. A dire il vero, voglio che sia tu a rimettermelo al dito”.

Mi fissa “ Cosa?”

“ So cosa significhi per me. So che per noi ci sarà il per sempre”.

" Allora perché hai bisogno di indossarlo?"

" Perché voglio che lo sappiano anche gli altri. Indossandolo farò vedere a tutti quanto sono orgoglioso di stare con te."

Si siede distogliendo lo sguardo.

"Preferire che non lo facessi".

Mi ero preparato a questa eventualità, ma sentirglielo dire brucia lo stesso. 

"Come mai?"

" Perché è stato qualcosa che ho fatto .. col vecchio Blaine. Dovremo fare nuove cose insieme."

" Vuoi prendere un anello di fidanzamento diverso? Ma li avevi disegnati tu.. Erano speciali per noi"

" No, io non.. " si interrompe, sembra frustrato.

"Non importa."

"Cosa?"

" E' solo che questi anelli non hanno per me lo stesso significato di allora.

Hanno perso il loro significato di promessa nel momento in cui ho scoperto che ti eri dimenticato di me."

"Eppure hai continuato ad indossare il tuo. Quindi cosa significava per te, allora?

Che tu non ti eri dimenticato di me? O lo indossavi con la speranza di riavere il vecchio Blaine indietro?"

"Possiamo solo lasciar perdere?"

"Ecco cos'è, non è vero? 

Riesco a sentire il dolore nella mia voce e rabbrividisco.

"Tu stavi aspettando che tornasse. Lo stai aspettando ancora. Questa è la tua speranza segreta".

"Questa è la mia paura segreta" sbotta. " Pensi che sia facile per me, svegliarmi ogni mattina, e non sapere chi si sveglierà accanto a me?

Ogni volta che andiamo a dormire, mi chiedo se quella sarà l'ultima notte con te. Mi chiedo se quando ti sveglierai sarai il vecchio Blaine e che non vorrai più stare con me."

"Ma di cosa stai parlando?"

"Continuo a dirtelo, potrei non essere più compatibile con lui. Sono cambiato troppo.

E se improvvisamente ti svegliassi e ricordassi tutto quello che hai perso.. dimenticandoti tutto quello che è successo in queste ultime settimane.."

"La memoria non funziona così"

" Anche i tuoi medici lo hanno detto.. nessuno può prevedere cosa succederà o meno al tuo cervello. Non ho alcun modo di sapere per quanto tempo ti avrò con me e questo mi terrorizza."

Sospira tremante, fissando il soffitto. " Hai ragione quando dici che sto aspettandolo, ma non pensare nemmeno per un minuto che io lo speri".

Mi tiro le coperte fino al mento, sentendomi infelice.

" Quindi per te sono soltanto una bomba ad orologeria. Non ti sentirai mai al sicuro con me perché sarai sempre li ad aspettare che io mi dimentichi di nuovo di te".

"No.. sei.. no"

"Mi hai detto di volere me più di quanto volessi il vecchio Blaine".

"Lo faccio.."

" ..Eppure è a lui che era permesso di indossare l'anello di fidanzamento. E' lui ad avere avuto il diritto di indossare il tuo anello al dito.

E' con lui che hai fatto piani per il futuro. Come credi che mi faccia sentire tutto questo?"

Kurt si gira a guardarmi. Il suo sguardo si sofferma su di me per quel che sembra un’ora, prima di sospirare.

“Hai ragione”

“… Ce l’ho?”

“Sicuro che ce l’hai. Non sono stato giusto nei tuoi confronti. Ma tesoro… devi capirmi. Sono solo, quante, due settimane da quando ci siamo ritrovati?”

“Sedici giorni” suggerisco e lui sorride.

“Sedici dei giorni più belli della mia vita” dice dolcemente, “ Ma vengono dopo undici dei peggiori mesi della mia vita.”

“Lo so. “ sussurro, “ So quanto sia stato difficile per te cambiare marcia così.”

“ Ed è ancora più difficile in questo periodo dell’anno”, dice toccando la mia cicatrice sulla testa con dolcezza.

“ Si sta avvicinando l’anniversario dell’aggressione.  Rende tutto un po’ irreale, capisci?”

Prendo la sua mano e la tengo stretta al cuore.

“ Questo è reale. Quello che abbiamo è reale, e nessuno può toccare quello che abbiamo.”

“Lo so. Dammi solo ancora un po’ di tempo in modo che la mia testa raggiunga il cuore, okay?”

“Lo farò.” Kurt si sporge e ci baciamo dolcemente.

Si stende di nuovo accanto a me, ancora pensieroso.

“ Sai Kurt” azzardo, “ Non ti devi preoccupare che il vecchio Blaine possa tornare”

“ Perché no?”

“ Perché anche se dovesse tornare.. credo che riusciresti a far innamorare di te, qualsiasi versione di me”.

Mi aspetto che sorrida, invece di gira, permettendomi di abbracciarlo da dietro.


 


Un forte odore di caffè mi sveglia questa mattina.

E’ forte e profumatissimo, e quando apro gli occhi vedo sul comodino una tazza dello Starbucks.

Mi siedo sul letto, strizzando gli occhi.

“ Kurt?”

“ Sono qui”

Sembra che la sua voce provenga dal salotto, così afferro la mia tazza di caffè e con passo felpato esco dalla camera da letto.

E’ completamente vestito, fermo nel bel mezzo del stanza con le mani sui  fianchi.

“ Kurt? Cosa stai facendo?”

Sembra turbato.

“ C’è qualcosa che non quadra in questa stanza? I cuscini non erano disposti in maniera diversa?”

Volto lo sguardo verso i cuscini , sorseggiando il mio caffè.

“Uh.. non ne ho idea”.

“Qualcosa … non è al suo posto” , dice strofinandosi il collo. “ C’è qualcosa ..”

“Kurt. Cosa sta succedendo?”

Finalmente mi guarda, gli occhi spalancati.

“ Non lo so cosa c’è che non va. Tutto era apposto stamattina. Avevamo finito il caffè, così sono andato allo Starbucks per comprarne un po’, e.. Ho avuto questa strana sensazione di essere osservato.

“Sembra inquietante”

Era inquietante. Ed è diventato ancora peggio  ora che sono tornato . Non riesco a mettere a fuoco cosa c’è..”

“Oggi deve venire Sebastian”, gli ricordo, “ Probabilmente è questo che ti rende così ansioso. Questo è tutto”.

“ Forse hai ragione”.

Prende un sorso del suo caffè , poi sembra tornare in se.

“ Oh, scusami. Buongiorno”.

Si avvicina per baciarmi.

Lo afferro per i gomiti, e lo bacio con cura, sperando che il caffè mascheri il mio alito mattutino.

“ Giorno” gli rispondo. “ Mi dispiace che la tua giornata sia iniziata in maniera così tesa.”

"Va tutto bene. Anche se , mentre tornavo a casa, ho pensato che forse è meglio se ci inventiamo un nostro modo segreto di bussare alla porta."

"Ed una stretta di mano segreta" annuisco, spalancando gli occhi.

" Sono serio. Pensa se Sebastian venisse prima stasera e che chieda aiuto ai vicini per entrare nel palazzo.

Immagina di sentire bussare la porta e tu apri senza pensare e fosse lui".

" Si , sarebbe terribile. Voglio dire, credo di poter resistere alle sue avance per dieci minuti o giù di li, ma dopo che.,."

"Prendimi in giro quanto vuoi, ma voglio una nostra bussata segreta.”

Posa la sua tazza di caffè sul tavolino con decisione, poi se ne va in corridoio chiudendo la porta dietro di lui.

"Okay" mi chiama da dietro la porta, " Sei pronto?

Poi sento "knock knock knock-knock knock-knock knock knock knock."

"Chi è?" chiedo con voce cantilenante.

Apre la porta accigliato.

" E' la prima riga di Blackbird. Blackbird sing-ing in-the dead of night. Okay, adesso prova tu".

Mi spinge in corridoio poi torna dentro, chiudendo la porta.

E' strano.

Una volta qui fuori in corridoio da solo, ho la stessa sensazione che mi ha descritto Kurt.

Mi si rizzano i capelli sulla nuca e do un'occhiata al corridoio vuoto velocemente.

Per un momento sono sicuro di aver visto qualcuno in agguato dietro l'angolo in fondo al corridoio.

Provo la maniglia, ma la porta è chiusa.

"Kurt fammi entrare" dico con ansia.

" Non prima che tu faccia la nostra bussata segreta".

Batto sulla porta in fretta knock knock knock-knock knock-knock knock knock knock.

La porta si spalanca e Kurt mi tira dentro.

Tiro un sospiro di sollievo mentre richiude la porta.

“Grazie” dice, “ So che sembra stupido, ma mi fa sentire meglio, in caso dovessi tornare tardi stasera.”

“Non capisco però perché devi bussare”, gli faccio notare, “ Hai la chiave”.

“Dovresti chiudere tutte le serrature quando sei da solo in casa. La catena e il chiavistello anche.

Non mi importa dover aspettare mentre li sblocchi”.

Da uno sguardo al suo cellulare, poi sbuffa per il disappunto.

“Ugh.. sono in ritardo. Ho detto a papà che sarei stato al lavoro .. adesso. Ci vediamo alle 5 ok?”

Mi bacia di nuovo e si dirige verso la porta.

“Non dimenticarti di chiudere i serrature”.

“ Si, si.”

Dopo che è andato via, chiudo le tre serrature, poi mi giro per andare a prepararmi la colazione.

All’improvviso tre colpi forti si sentono alla porta ed io rido.

“ Bel tentativo, Hummel”

“ Ti amo”, grida, prima di girarsi e dirigersi verso l’ascensore.

 

 
Passo la maggior parte della mattina al computer, alla ricerca di appartamenti a New York City.

Mi innamoro follemente due volte.. la prima volta per un walk-up* a Chelsea e la seconda per un monolocale nel West Village.. ma entrambi costano troppo.

In base a quello che Kurt mi ha detto sui problemi finanziari della sua famiglia, penso che Kurt avrà un budget limitato.

Io ho un fondo fiduciario considerevole, così i soldi non sono un problema per me.

Ora devo solo capire come fare a convincere Kurt a farmi pagare più della metà dell’affitto.

Faccio , con aria sognante , un tour online degli appartamenti, decidendo come sistemeremo i nostri mobili.

Poi realizzo di star diventando ridicolo, non abbiamo mobili nostri.

Così passo un altro paio di ore alla ricerca di negozi di mobili usati ma di alta qualità e in buone condizioni a New York.

Verso mezzogiorno , Mike mi manda un sms per chiedermi se ho voglia di andare a vedere l’ultimo film di James Bond con lui stasera.

Per quanto io desideri andarci, sospetto che Kurt sarà un po’ rude e possessivo una volta che Sebastian se ne sarà andato e so di non volerlo lasciare solo.

“Un’altra volta?” gli messaggio.

Quasi immediatamente mi risponde.

“D’accordo , sono a casa per le vacanze fino al due gennaio. Resti a casa di Rob per tutto il tempo?”

“ Non ne sono sicuro. Forse”

“Cosa mi dici dei tuoi genitori? Non passi il Natale con loro?”

Mi acciglio un po’  e gli mando un altro sms.

“Questa è la parte di conversazione in cui mi fai sentire in colpa?”

“ Non ne sono sicuro. Forse”.

Lancio il cellulare sul divano e mi dirigo in cucina per prepararmi qualcosa per pranzo.

Mike non sbaglia; ma non sono ancora pronto ad incontrarmi faccia a faccia con i miei.

E’ strano, comunque, sono passati venti giorni senza vederli.

Non riesco a ricordare di essere stato lontano da loro per così tanto tempo in tutta la mia vita.

Mi preparo con calma una vera e meravigliosa insalatona di spinaci, frutta, semi e noci, poi la prendo mentre guardo di nascosto il mio cellulare.

Alla fine, mi arrendo, riposo l’insalata e vado verso il divano per prendere il cellulare.

“ E’ tutto apposto” digito, “Spero state bene anche voi”.

Invio l’sms a mio padre , prima di cambiare idea.

Poi aggiungo un po’ di olio d’oliva alla mia insalata prima di provare a mangiarla.

Dopo circa quindici minuti, mio padre risponde.

“ Scusa per averti fatto aspettare. Ero in riunione. Grazie per il messaggio, siamo preoccupati per te. Ci vedremo a Natale?”

Mordo con più forza del necessario una noce, rimuginando su una risposta.

Alla fine scrivo :

“ Sono stato con Kurt, ci stiamo conoscendo di nuovo. E’ un processo lento. Non so ancora nulla per Natale.”

Finisco di mangiare la mia insalata, poi sciacquo il piatto e la forchette e li metto in lavastoviglie.

Ancora non è arrivata nessuna risposta da mio padre.

Sano rannicchiato sul divano guardando delle repliche dell’Ellen Show , quando mi risponde.

“ Capisco. Ti faccio sapere che in entrambi i casi passerai le vacanze con qualcuno che ti ama.”

Mi rannicchio di nuovo sul divano , decidendo che per lo meno a Natale passerò da loro.

 


Sono appena passate le 4.15 pm quando sento il citofono, accanto alla porta , suonare.

Incuriosito, mi avvicino a premo il pulsante.

“Si.. Chi è?”

“ Ho un pacchetto qui per Blaine Anderson. Un lungo e grosso pacco, in effetti”.

“ Sebastian, sei in anticipo”.

“ Sono partito presto da casa per evitare il traffico, ma non c’era quasi nessuno in giro”.

“Kurt dovrebbe tornare per le 5pm. Ti farà entrare lui nel palazzo.”

“ Quindi mi lasci qui fuori al freddo gelido ad aspettare Kurt per quarantacinque minuti?”

“ Hai accettato di non venire prima delle 5pm”.

"Non è colpa mia se c’era poco traffico ."

"Non ho intenzione di farti entrare."

"Okay, okay. Mi limiterò a stare qui fino a che non sarò morto congelato e completamente duro. E non in modo divertente."


 


Alle 4.30pm il citofono suona di nuovo.

“ Cosa?” chiedo

"Volevo solo farti notare che alcune persone sono entrate ed uscite dall'ingresso principale, e io sono ancora qui fuori. Non ho nemmeno messo piede nell’atrio."

"Quindi stai seguendo il nostro accordo. Magnifico".

“Si gela, amico. Non posso semplicemente stare dentro? Kurt non dovrebbe tornare per un'altra mezz'ora." Aspetta mentre penso che sia finita, poi aggiunge: "Sono stato un bravo ragazzo chiedendotelo, sarei già dentro se avessi voluto inserendo il codice di accesso.".

Sbatto le palpebre. "Sai il nostro codice?"

"Certo, lo hai detto quella sera allo Scandals, quando eri al telefono con la compagnia di taxi. 23069."

"Come hai-"

"Il signor Peterson dà un seminario sulle tecniche di memorizzazione ogni semestre prima degli esami.

Se dici un numero di circa dieci cifre a qualsiasi ragazzo alla Dalton, se lo  ricorderà per sempre.

In più, il vostro codice è facile. Mi ricorda il mio tipo di appuntamento  preferito. "

"Che tipo..."

"Uno che si conclude con un 69". Ride a voce troppo alta. "Andiamo. Lasciami almeno entrare nell’atrio.”

"Bene," gemo, e gli apro.

 Poi mi tuffo sul divano, sfogliando una rivista di moda e ignorando il nervosismo che mi stringe lo stomaco.


 


Alle quattro e quarantacinque, Kurt chiama, con tono stressato.

"C'è stato un incidente," mi dice, ed io sussulto.

"Hai fatto un incidente?"

"No, non io.

Il rimorchio di un trattore ha fatto una brusca virata, troppo veloce, e si è capovolto su un fianco.

Sembra che il conducente stia bene, ma ora il camion sta occupando tutte le corsie, in entrambe le direzioni.

Stiamo fermi qui da anni.

Non so quando riuscirò ad arrivare da te.

Speriamo che Sebastian arrivi in ritardo. "

Faccio una smorfia.

"A dire il vero ... Sebastian è qui da almeno mezz'ora".

"Aspetta, lo hai fatto entrare nell’appartamento?" grida Kurt.

"No, no, lui è al piano di sotto nell’atrio.

Non gli ho nemmeno detto in quale appartamento siamo."

Anche se, ora che ci penso, probabilmente se lo ricorda da quando ho chiamato la compagnia di taxi.

"Dovrei andare giù e farmi dare l'anello adesso, o chiedergli di farlo scivolare sotto la nostra porta?"

"No, solo ... solo non fare nulla.

 Il carro attrezzi è appena arrivato, quindi penso che dovremmo iniziare a muoverci di nuovo al più presto. Sarò li prima possibile... ne parliamo dopo."

"Ti amo," gli dico, ma lui ha già riattaccato.




 
Alle cinque, Kurt non è ancora tornato. Vado avanti e indietro per il salotto, rosicchiandomi le unghie.

Poco dopo le 5pm sento il suono dell'ascensore in fondo al corridoio.

Passi lenti e cauti si avvicinano alla porta dell'appartamento per poi fermarsi.
 
"Dai Blaine" dice Sebastian un pò irritato. " E' stupido. Possiamo comportarci da persone civili abbastanza a lungo da permettermi di restituirti questo stupido anello.".

Ha ragione, naturalmente, ma io non riesco ancora a scuotermi di dosso la sensazione di disagio di questa mattina.
 
Non mi muovo e alla fine Sebastian, sbuffando esasperato, torna verso l'ascensore.
 
Torno a respirare normalmente solo quando sento il suono dell'ascensore che scende.


 
 
 
Sono le 5.25 pm quando sento di nuovo il suono dell'ascensore.
 
Sento dei passi avvicinarsi , più velocemente questa volta, ed un respiro pesante.
 
Poi sento:  knock knock knock-knock knock-knock knock knock knock.
 
Lascio scappare un sospiro di sollievo e mi dirigo alla porta; sblocco il chiavistello, tiro la catena 

ed apro la porta di colpo.
 
Vedo un movimento velocissimo.
 
Poi sento un dolore accecante.
 
Poi non c'è più nulla.
 
* Walk- up è uno stabile o palazzo senza ascensore.



 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: ckofshadows_