Fanfic su artisti musicali > Mika
Ricorda la storia  |      
Autore: Reo    02/02/2016    1 recensioni
Una brevissima one-shot, Mika ormai cinquantenne che suona dopo anni un pianoforte, e la vita che ricomincia a suonare.
!!: fanfiction partecipante al contest “Nothing’s only words” :!!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Grace Kelly
 

Senza musica la vita sarebbe un errore 
Friedrich Nietzsche 



  • Personaggi: Mika
  • Coppia: nessuna
  • Prompt: Future!Mika vs Past!Mika [One Shot oltre le 500 parole]
  • Genere: slice of life 
  • Rating: verde
Le dita che corrono sui tasti impolverati come se non fossero davvero passati tutti quegli anni. La mente come se spiccasse il volo. I ricordi che volteggiano riportandolo indietro. Indietro a quando quei tasti erano premuti da dita più giovani, meno segnate dal tempo. Mika aveva ritrovato se stesso, per una frazione di secondo dopo tanto.
Aveva lasciato il palcoscenico da anni ormai, si era ripetuto che il motiva era che non reggeva più il ritmo, e per un cantante era ironia allo stato puro. Ma era così: non aveva saputo come gestire famiglia, amici, lavoro, passioni, e la sua carriera. Quindi aveva iniziato a concentrarsi su una cosa alla volta, una persona alla volta. Non aveva retto per molto, e dopo un po', tutto aveva iniziato a crollare: gli amici che criticano le tue scelte, la famiglia che non senti da giorni, il nuovo disco che non fa' vendite, ed il tour che non finisce mai. E tutto quello per cui lui viveva prima aveva cominciato ad affogarlo lentamente. Così aveva preso la decisione di focalizzarsi su quello che lo faceva stare bene, e facendo i conti con se stesso aveva capito che era ora di ritirarsi.
Tutto questo dieci anni prima. Quando aveva trenta sette anni e sentiva di non poter dare più di così. Era stanco, e poco motivato, e si sentiva ormai al capolinea. 
Aveva lasciato tutto, e aveva deciso di ricominciare da capo. Ed adesso dopo dieci anni capiva di aver commesso un errore. La sua idea non era così sbagliata all'inizio, rinunciare ai tour, non pubblicare album per un po', pensare un po' alla sua vita e ai suoi cari. Gli avevano detto che era un pazzo a buttare via il successo che aveva, che una volta che si è saliti sul binario del successo, scendere è facile, risalire quasi impossibile. Ma non era stato quello il suo errore: il suo errore era stato abbandonare lei, l'unica che ci era stata sempre, anche quando c'era solo Michael, quando "Mika" non era che un'ambizione. Quando nessuno sapeva chi era. Quando nemmeno lui sapeva dove poteva arrivare. 
Lei, la musica. 
Lei che era riuscita ad arrivare fino alla sua anima, e attraverso alla sua anima, la sua voce, era arrivata a tantissime altre anime. La musica, potente e così piccola, tanto piccola che le sue mani potevano contenerla, potevano darle vita, potevano darle un'anima. Aveva dimenticato, dimenticato cosa significasse dare vita alla musica, a quando l'armonia di suoni riempe lo spazio, e oltre lo spazio riempe stanze, edifici, cuori. Aveva dimenticato il perché aveva iniziato, cosa si provasse a stare su un palco, a cantare, e sentire milioni di voci che cantano con te. Cuori all'unisono, che battono allo stesso tempo. 
Si chiedeva quando avesse dimenticato tutto questo, o se lo avesse semplicemente messo da parte perché non lo riteneva più importante. L'unica cosa importante alla fine era quella, sentirsi vivi, amare, ed essere amati. E lui esprimeva tutto quanto con la musica, ma se lui la musica non la sentiva più, allora ecco spiegati gli ultimi dieci anni della sua vita: un continuo cercare di riparare qualcosa che non doveva essere riparato perché l'unica cosa che non funzionava era lui. 
Aveva smesso di suonare, e quindi aveva smesso di vivere. 
Ma la musica non lo aveva lasciato, lui forse poteva scordarsi di lei, ma lei ci sarebbe sempre stata. 
Mika smise di suonare, i tasti ormai lucidi e le dita impolverate. Il suo vecchio pianoforte ormai rinchiuso in cantina più come poggia scatoloni che come strumento vero e proprio fece echeggiare il suono delle ultime note come protesta: voleva essere suonato ancora.
E Mika dopo dieci anni che aveva pensato di essere arrivato al capolinea, si ritrovò a pensare che si era solo fermato ad una stazione per troppo tempo. Ma adesso era pronto, e con la testa libera, ed il cuore all'unisono con la vita, ricominciò a suonare.
Sta volta non avrebbe più smesso. 





NOTE:
 Il titolo che ho scelto "Grace Kelly" è uno perché è una delle canzoni che portò Mika al successo, una delle più conosciute, e per questo ormai caratteristiche di questo cantante. E che personalmente, amo. 


Vorrei iniziare a dire grazie a chi ha organizzato questo concorso perché altrimentri non avrei mai scritto assolutamente nulla del genere. E' un esperimento, e spero possa piacere quasi quanto spero che Mika non lasci mai la musica. 
Questo è una delle quattro one-shot previste per questo concorso "Nothing's only words". 
Ci rivediamo alla prossima settimana! 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mika / Vai alla pagina dell'autore: Reo