HELIOS, IL
PROGENITORE DELLA STIRPE
DEL DRAGO
13
Marzo, anno 1000, Era del Drago
Caro
diario,
è
successo
di nuovo! Il signor Layton mi ha dato dieci pezzi di rame in meno dopo
aver
lavorato tutto il giorno nella sua fattoria! Ha detto che il fieno non
era
sistemato a dovere, ma so che ha mentito per pagarmi di meno.
Non
capisco proprio perché gli uomini debbano essere
così avari con i propri
simili, dopotutto qui su Domino siamo solo poco più di
ventimila abitanti!
Noi esseri
umani siamo ancora molto pochi e abbiamo iniziato a colonizzare
l'Universo solo
da cinquecento anni; dovremmo essere solidali tra noi, invece ci
ostiniamo a
trattarci male gli uni con gli altri.
Il signor
Layton lo sa che i miei genitori sono morti da poco, lo sanno tutti nel
villaggio in effetti, eppure non importa a nessuno.
Non so
davvero per quale motivo, ma la mia famiglia non è stata mai
vista di buon
occhio, anche prima che mio padre iniziasse a raccontare quella
storia... mah.
Mia madre
era solita dirmi, per rincuorarmi un poco, che erano invidiosi
perché, sia io
che i miei genitori, abbiamo i capelli rosso fuoco e siamo gli unici
del
villaggio ad avere questo tratto così particolare.
Amavo i
capelli di mia madre... mi manca tanto. Comunque sia, per questa volta
lascio
correre. Dopotutto, domani è una grande giornata: finalmente
compirò sedici
anni! E tu sai bene cosa vuol dire, amico mio: quest'anno
potrò partecipare
all'Ascesa!
14
Marzo, anno 1000, Era del Drago
Caro
diario,
come al
solito, nessuno mi ha fatto gli auguri di compleanno. Ormai sono un
uomo, la
cosa non deve più tangermi in alcun modo.
Oggi ho
detto al signor Layton che avrei partecipato all'Ascesa, lui di tutta
risposta
mi ha riso in faccia.
Uomini
e donne dagli enormi poteri magici non ci sono mai riusciti, cosa puoi
fare tu
che non possiedi nemmeno un briciolo di potere? Povero idiota! ha
detto.
È
vero...
non ho nessuna capacità particolare, al contrario di Irving,
lo stregone del
villaggio.
Qui siamo
circa duecento, ma so che negli altri villaggi di Domino ci sono esseri
magici
che, sicuramente, proveranno l'Ascesa proprio quest'anno.
Sono
decenni che non si vede un partecipante giovane come me. Di solito, al
rito
prendono parte persone adulte e mature, poiché è
credenza comune che, più si è
in avanti con l'età, più si hanno chance di
essere scelti.
In
effetti, raramente i partecipanti degli altri pianeti e dei villaggi di
Domino
sono al di sotto dei venticinque anni, ancor meno sono quelli che non
possiedono doni magici di nessun tipo.
Però...
non mi importa di quello che dicono tutti, ci voglio provare lo stesso.
Voglio
incontrare il Drago.
20 Aprile,
anno 1000, Era del Drago
Caro
diario,
sono
così
emozionato! Mancano solo quindici giorni all'Ascesa!
Ogni dieci
anni da mille anni, uomini e donne sopra i sedici anni possono prendere
parte
alla prova per essere scelti dal Drago Divino.
Mentre il
sacro essere creava la vita nell'Universo, i neonati uomini iniziarono
a
colonizzare Eden, il primo pianeta generato dal suo immenso potere.
Cinquecento
anni dopo, finita la sua opera, il Sacro Drago scelse Domino come casa
del suo
ultimo riposo; gli abitanti di Eden abbandonarono il pianeta per
seguire la
bestia nella sua nuova dimora: quelli furono i nostri antenati.
Il Drago
sancì che, da quel giorno in poi, avrebbe aspettato qualcuno
puro d'animo che
fosse stato degno di accogliere il suo sconfinato potere, in modo tale
da poter
vegliare in eterno sul suo creato.
Quello fu
il momento in cui ebbe inizio l'Era del Drago e il rito dell'Ascesa, ma
in
mille anni nessuno era ancora stato scelto.
Ogni
decade si presentano in molti, e quei molti si presentano anche
più volte
nell'arco della loro vita, confidando che la loro crescita fisica e
mentale
possa renderli più degni.
Mio padre,
prima di me, provò il rito, raccontandomi che il Drago non
lo liquidò subito
come faceva di solito, ma lo guardò intensamente per molto
tempo, come se fosse
indeciso su cosa fare; alla fine lo congedò, ma gli disse
qualcosa come Non
tu e non ora, ma chi è dopo di te.
Papà
era
sicuro che si riferisse a qualcuno della nostra famiglia. Ovviamente,
nel
villaggio nessuno volle credere alla sua storia: dicevano che era un
bugiardo,
che voleva solo mettersi in mostra e spesso, ancora oggi, mi accusano a
mia
volta di essere bugiardo perché lo era anche lui.
Eravamo
diventati lo zimbello del villaggio, ma io voglio credere a mio padre.
È anche
per questo che voglio sottopormi all'Ascesa: voglio chiedere al Drago
se lui
diceva la verità o meno.
30
Aprile, anno 1000, Era del Drago
Caro
diario,
i
preparativi per l'Ascesa procedono bene; le locande sono pulite e
rimesse a
nuovo per ospitare i partecipanti stranieri, enormi quantità
di cibo sono state
preparate per la grande festa che si sarebbe tenuta la notte prima del
grande
evento, e ancor di più per i giorni che lo avrebbero
seguito. Il rito poteva
durare anche una settimana intera se i partecipanti erano numerosi.
Quando
cammino per il villaggio, vedo la gente che mi indica e ridacchia. Mi
prendono
tutti in giro e, i ragazzi più grandi, spesso mi picchiano.
Tuttavia,
non mi importa. Un giorno diventerò più grande di
tutti loro, e impareranno a
rispettarmi. Sono stanco di subire tutto questo odio e scherno
ingiustificato,
li detesto, li detesto tutti...
Dal
fienile dove dormo di solito, si vede l'estesa foresta dove riposa il
Drago.
Uno alla volta, i partecipanti devono attraversare l'imponente mole di
alberi e
fogliame per raggiungere il centro, dove si trova Lui.
Non
è una
prova difficile. Non bisogna far niente di particolare, ma i racconti
sono
tutti pressoché uguali: dicono che, mentre ti inoltri nella
boscaglia, ti senti
osservato come se fossi nudo, a volte è capitato che
qualcuno svenisse per
quanto era grande la sensazione di disagio provata.
Dicono che
il Drago veda tutta la tua vita passata, presente e futura mentre
cammini verso
di Lui, che veda come sei fatto nell'anima e, in base a quello che
scruta,
decide se congedarti o donarti il suo potere.
L'incontro
vero e proprio dura pochi minuti, ma dicono che la bestia sia talmente
bella e
gloriosa che da mozzare il fiato.
Mi
spaventa un po' essere analizzato così a fondo... se mio
padre mentiva davvero,
magari penserà che sono un poco di buono anche io. Comunque
sia, non vedo
l'ora!
2
Maggio, anno 1000, Era del Drago
Caro
diario,
perdonami
se ieri non ti ho scritto, ma... ecco... non volevo sporcarti di sangue.
Stavolta
mi hanno picchiato davvero forte... credo di avere qualche osso rotto,
quasi
non mi riconosco allo specchio per quanto sono tumefatto in volto.
Un
bugiardo come te non è degno di vedere il Drago! dicevano.
Sono strisciato
fino al mio fienile, mi sono rannicchiato sulla paglia e credo di
essermi
addormentato.
Il signor
Layton è venuto da me sbraitando e urlando
perché, ovviamente, non mi sono
presentato a lavoro. Quando mi ha visto lì sdraiato,
immobile e ferito, ha
imprecato ad alta voce e ha detto che mi concede due giorni per
riprendermi, o
avrei perso la mia occupazione.
Perché?
Perché devono farmi questo? Non ho fatto niente di male,
perché mi devono
odiare così tanto? La mia vita vale così poco?
Forse non merito davvero di
vedere il Drago... forse dovrei solo addormentarmi e non svegliarmi
più.
4
Maggio, anno 1000, Era del Drago
Caro
diario,
è
sera e
stanno tutti festeggiando; come ci si aspetta ogni volta, in molti sono
accorsi
su Domino per l'Ascesa, e molti di loro sono famosi.
Non mi
piacciono
le feste, anche perché non sono molto gradito.
Cercherò di sgraffignare un po'
di cibo e proverò a dormire, sono troppo stanco...
Le mie
ferite stanno meglio, ma ancora mi fa malissimo tutto, inoltre ho
l'umore a
terra.
Se domani
scoprirò che mio padre era davvero un bugiardo e che ci ha
diffamati per tutto
il villaggio solo per puro ego, io... non lo so.
Sto
pensando di chiedere al Drago di uccidermi. Non è la
depressione a parlare né
un capriccio, ho solo riflettuto molto: sono solo al mondo, la gente mi
disprezza perché ha disprezzato mio padre, mi picchiano
quotidianamente e, un
giorno, potrebbero ridurmi talmente male da soffrire tutta la vita.
No... non
voglio questo. La mia vita non potrà mai cambiare in questo
posto, qualunque
cosa io faccia. Preferisco andare dai miei genitori, dove
sarò in pace.
5
Maggio, anno 1000, Era del Drago
Caro
diario,
è
l'alba e
non sono riuscito a chiudere occhio: sono troppo nervoso.
Finalmente
scoprirò la verità su mio padre ma, soprattutto,
avrò l'onore di vedere il
Drago per la prima volta.
Ho un po'
di nausea, ma ce la devo fare: tra pochi minuti inizierà
l'Ascesa.
Sono il
primo ad entrare nella foresta: dicono che non riuscirò
nemmeno a mettere piede
nella boscaglia che il Drago mi avrà già
liquidato. Non sanno che potrei non
tornare mai più. Se continuerò a vivere, ti
racconto come è andata!
6
Maggio, anno 1000, Era del Sole
Caro
diario,
tu... non
puoi proprio immaginare cosa è successo dentro quella
foresta. Sono così pieno
di meraviglia e felicità che... che io... hai ragione, devo
partire
dall'inizio.
Era ora di
andare e tutti, intorno a me, se la ridevano alla grande, come ci si
poteva
aspettare.
Iniziai a
camminare nella selva e, proprio come dicevano le testimonianze,
iniziai a
sentirmi osservato e irrequieto, come se qualcuno mi stesse svuotando
di tutto
ciò che provavo e di tutto ciò che ero stato e
che sono.
Il cuore
batteva impetuoso, sudavo freddo ad ogni passo che facevo, ma mi
costrinsi ad
andare avanti.
Dopo
circa... non lo so, mi è sembrata un'eternità, ho
sentito un calore fortissimo:
non asfissiante come afa estiva, era invece rigenerante. Ho fatto
qualche altro
passo, ed era lì.
Era bellissimo.
Gigantesco, fatto di fuoco d'oro e scarlatto, così chiaro da
essere quasi
bianco; piansi per quanto era gloriosa la visione di quella creatura.
D'istinto
mi inginocchiai e lo guardai come avrei guardato la mamma se fosse
apparsa
davanti a me all'improvviso. Le fiamme erano fittissime e, non posso
giurarlo,
ma credo mi stesse sorridendo.
«Finalmente,
Helios» disse.
Conosceva
il mio nome, conosceva tutto di me, lo aveva visto nella foresta.
Io rimasi
pietrificato con gli occhi sgranati di meraviglia, terrore e
felicità tutte
insieme. Non feci in tempo a dire niente che Lui subito mi si
avvicinò lento e
maestoso.
Disse che
mio padre diceva il vero, e... e... Lui, il Drago, aveva visto in mio
padre il
prescelto, ma non era sicuro se fosse lui o... il suo discendente. Io.
Balbettai.
Gli chiesi perché volesse proprio me, io che non avevo
poteri ed ero un
nessuno, io che ero ritenuto da tutti un bugiardo e un fallito. Beh,
lui mi
rispose questo...
«Proprio
perché sei vuoto hai il cuore pieno di nobile purezza, un
contenitore perfetto
per il mio potere. Chi viene al mio cospetto è
già saturo di magia e, spesso,
anche di arroganza. Tu, invece, hai un'anima indomita, un coraggio
senza eguali
e hai conosciuto l'ingiustizia e il dolore della perdita. Tu sei
consapevole,
giovane ragazzo, e io voglio solo questo».
Con
ritrovata voglia di vivere, ho accettato di accogliere la sua essenza
dentro di
me; mi annunciò solennemente che l'Era del Drago era finita,
e che stava
iniziando l'Era del Sole e della stirpe del Drago.
Mi ha
avvolto con le sue spire incandescenti e sono diventato un tutt'uno con
Lui. Mi
sentivo... mi sento incredibilmente potente, l'energia scorre nelle
vene come
piccoli fiumi caldi, trabocco di vita.
Quando
sono uscito dalla foresta e raccontai a tutti cosa era successo
iniziarono a
ridere di me, ma non gliene diedi la soddisfazione: senza sapere
nemmeno come
dovevo fare mi ricoprii di fiamme lucenti, a testimonianza del fatto
che ero il
primo della mia stirpe.
Tutti si
ammutolirono e mi guardarono con un misto di disprezzo e timore,
invidiosi e
spaventati.
Gli
esseri umani sono così meschini pensai,
ma il Drago mi rimproverò con durezza. Disse che dovevo
conquistarmi la loro
fiducia, che potevo cambiare i loro cuori e cambiare il mio.
Annunciai
quindi l'inizio dell'Era del Sole, che mio padre diceva la
verità e che, con
me, iniziava la stirpe del Drago, come era la volontà del
Divino.
Sarà
la
paura che provano nei miei confronti ma ora, quando cammino per il
villaggio,
non ridono più di me: è una sensazione bellissima.
Il Drago
ha detto che mi insegnerà a usare i miei nuovi poteri,
affinché io possa
proteggere il suo creato. Ancora non ci posso credere...
12
Dicembre, anno 1010, Era del Sole
Caro
diario,
ah... ne
è
passato di tempo, amico mio. Mi dispiace averti abbandonato
così, ma gli eventi
mi hanno portato altrove.
Sono
passati dieci anni, di già... anni di cambiamenti, sia nella
roccia delle mura,
sia nelle menti delle persone.
Dal giorno
della mia Ascesa, come mi è stato insegnato dal mio glorioso
maestro, mi sono
impegnato ad aiutare quella stessa gente che mi disprezzava, prima con
rancore,
poi con ritrovata lucidità di pensiero.
Gli esseri
umani sono mutabili, come argilla fresca pronta da modellare.
Ciò di cui hanno
bisogno è un bravo artigiano che sappia maneggiarli, per
aiutarli a esprimere
ciò che sono al meglio delle loro possibilità.
Pregno di
questa filosofia, pian piano le persone hanno iniziato a cambiare
seguendo il
mio esempio, a vedere oltre i loro limiti dettati dal pregiudizio e
dall'odio,
a vedere il bello della vita e dei loro simili.
Quattro
anni dopo, tutti i villaggi di Domino mi proclamarono re, e da ogni
parte
dell'Universo accorsero in molti per vivere sotto la mia guida; insieme
abbiamo
costruito il castello, le mura, nuove città e rinnovato
quelle già esistenti.
Il mio
potere sconfinato non ha fatto che crescere, spingendomi ad affinare le
mie
abilità senza sosta.
Vado
ovunque ci sia bisogno di me, anche in altri mondi: risolvo conflitti
che,
altrimenti, finirebbero nel sangue; porto la vita là dove
è stata distrutta,
incuto terrore e fermo i malvagi che vorrebbero sovvertire la natura
delle cose
per loro tornaconto personale.
Sono
diventato una sorta di leggenda, sai. Per le strade cantano le mie
gesta:
narrano ai bambini la storia del re dai capelli di fuoco con il potere
di un
Dio.
Devo
ammetterlo... sono davvero felice, anche se non avrei mai pensato di
esserlo di
nuovo dopo la morte dei miei genitori.
Ancora
stento a credere che il Drago abbia scelto proprio me ma, grazie a lui,
ho
fatto cose buone. Spero solo che i miei discendenti siano all'altezza
del
compito gravoso che li attende.
13
Luglio, anno 1020, Era del Sole
Caro
diario,
wow, non
sapevo che papà avesse un diario! Ti teneva nascosto nel suo
armadio.
Vengo
spesso a giocare qui ma, non so perché, non ti avevo mai
notato prima. Piacere
di conoscerti: mi chiamo Luna e sono la principessa di Domino! Ti va di
essere
amici?