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Autore: chitta97    02/02/2016    4 recensioni
Piccola one-shot per augurare buon compleanno alla mia amica Padme e per ringraziarla di avermi fatto conoscere questo splendido anime.
Ambientata dopo l'incontro tra Roy e Olivier dell'episodio 46 di Brotherhood.
Olivier ripercorre un vecchio ricordo che ha il profumo delle rose bruciate e sa di debolezza, quella debolezza che ha seppellito con strati di neve. Ma il fuoco scioglie la neve e brucia i giacinti.
"Almeno questa volta ti sei ricordato i miei fiori preferiti..."
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Olivier Milla Armstrong, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rose e Giacinti

Rose. Di nuovo rose.

Come se non fosse la millesima volta che gli ripeteva che quei fiori non le dicevano granché.

Troppo comuni da diventare banali, con un significato troppo stucchevole perché potesse adattarsi a lei. E poi rosse.

Le sembravano solo una scusa per tranquillizzarla, acquietarla per un po'.

Strinse forte quel bocciolo scarlatto tra le mani, facendo cadere i petali sul pavimento della grande villa Armstrong.

Olivier se ne stava ritta e immobile davanti al caminetto che riscaldava l'enorme sala con le crepitanti fiamme.

<< Roy Mustang, non sai quanto ti odio! >> Aveva gridato per l'ennesima volta, quasi si aspettasse che il destinatario dei suoi insulti le apparisse dinanzi. E forse era proprio quello che sperava.

Buttò il resto del mazzo di fiori nel fuoco, maledicendosi per quella debolezza. D'altronde sapeva anche lei che era inutile. Roy Mustang era conosciuto come un DonGiovanni, non disdegnava mai la compagnia femminile e lei lo sapeva. E, pur sapendo ciò, si era lasciata sedurre anche lei, lei, una montagna irremovibile e fredda come il ghiaccio.

Un ghiaccio che lui, con il suo fuoco, aveva impiegato poco per sciogliere.

In fondo era una donna anche lei, si era detta. Il problema è che anche per lui probabilmente era una donna.

Sospirò e, mentre l'aria fuoriusciva dalle sue labbra rosate, decise. Avrebbe detto addio a Roy e ad ogni debolezza insieme. Avrebbe accettato quel lavoro al Nord definitivamente e forse, vivendo lassù, avrebbe imparato da quel freddo perenne ad essere altrettanto glaciale.

Perché lei non era interessata ad una relazione, ad una famiglia, non poteva esserlo se voleva essere vista come una donna, un generale forte e autoritario.

Le fiamme si riflessero nelle iridi cerulee creando uno strano contrasto; i fiori continuavano a bruciare.


 

Ora, a distanza di anni da quella decisione, si rivedeva ancora mentre scendeva le scale di quell'enorme casa e a passo spedito si dirigeva da Roy, che sapeva di trovare, con molta probabilità, in uno dei suoi soliti bar. E poi incontrarlo, faccia a faccia, dargli una sberla al sentirsi chiedere se le rose le erano piaciute, e andarsene con un lapidario “Parto per Briggs”.

Si era sentita strana allora. Invece che la sicurezza che si era aspettata di provare, invece della determinazione bruciante, erano scese delle lacrime. Si disse che erano di rabbia, ma ora che accarezzava quei giacinti sapeva che non era così.

Almeno questa volta ti sei ricordato i miei fiori preferiti...

Pensò.

Aveva mentito quando gli aveva detto di non sapere il loro significato. E lui aveva mentito a rivelarglielo, facendo lo sbruffone come al solito.

Giacinti porpora, simbolo di dolore. Ed era buffo come la bellezza di quei fiori e il loro significato ben si accostassero ai suoi sentimenti. Immersa in quei ricordi dal sapore agrodolce continuava a sfiorare quella piantina salvatasi dal suo scoppio di ira di poco prima, ridotta quasi in cenere.

Il colonnello le aveva dato quei fiori non appena le aveva rivelato, più per mettere in chiaro l'astio nei confronti di suo fratello che non l' “affetto” che nutriva per Roy, che la villa Armstrong sarebbe andata in eredità a lui.

Non faceva che ripercorrere quella conversazione e si diceva che non era riuscito a scalfire la barriera che aveva eretto in un qualche modo. Ma in fondo sapeva che quelle parole “Lascerò a te l'intera proprietà. Immagino che ti faccia piacere” erano sfuggite da una feritoia di quel muro che non era mai stata riparata del tutto.

Sorrise appena.

L'avrebbe davvero spennato se l'avesse invitata a cena. Perché infondo le ricordava la sua debolezza femminile che aveva sepolto sotto strati di neve e sangue.

Ma non sarebbe fuggita più, avrebbe continuato a camminare fino a raggiungere la cima, battendosi se necessario e ricordando a tutti chi era: Olivier Armstrong. Forte fisicamente e mentalmente, sicura ed irremovibile come una montagna, almeno finché lo avrebbe deciso lei.


 


 

Note dell'autrice:

Tantissimi auguri Padmeee!! Questa storia è tutta per te per il giorno del tuo compleanno <3 So che è arrivata un po' in ritardo e ammetto di non sapere che cosa sia venuto fuori. Tecnicamente dovrebbe essere incentrata su Olivier e sul suo rapporto con Mustang di cui avevamo un po' chiacchierato, praticamente spero sia decente xD In generale -come ho già scritto nella trama- è ambientato subito dopo l'incontro di Roy e Olivier dell'episodio 46 di Brotherhood; il flashback (che ha un carattere diverso per differenziarlo dal presente) invece è di prima che Olivier andasse al nord e riguarda una presunta relazione tra lei e Roy che non è andata a finire nei migliori dei modi. Spero vi piaccia e che sia un regalo gradito per te, Padme <3

 

  
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