Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Tony Stark    02/02/2016    2 recensioni
Erano stati sempre insieme, i primi e gli unici gemelli che vivessero fra le mura. E questa è la loro storia.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo, personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Inseparable Twins

Era appena l'alba sulla superficie, ma il distretto sotterraneo era già in piena attività. E mentre i carri che trasportavano le merci cominciarono a scendere dalla tredicesima e dalla quattordicesima scalinata, un ragazzo si svegliò e non nel migliore dei modi.

Si svegliò poiché senti qualcuno che nella sua mente ancora addormentata non riusciva ad identificare, che lo chiamava da oltre la porta chiusa.

<< Ikuro! Spero per te che tu sia pronto, perché sei in ritardo! >>;

<< Ikuro! >>; chiamò di nuovo. Il ragazzo decise di alzarsi e di aprire la porta al fratello, ovvero colui il quale l'aveva svegliato a suon di richiami.

La porta si aprì con un cigolio sinistro e sulla soglia a braccia incrociate e con lo sguardo infastidito stava il suo gemello, Levi. << Cosa credi di stare facendo, Ikuro?! >> chiese, il suo tono basso e infastidito come ogni mattina.

<< Vuoi stare lì fermo a fissarmi, nella speranza di un miracolo o hai intenzione di muoverti? >>.
Ikuro guardò suo fratello e ricalcando perfettamente la sua espressione infastidita, gli richiuse la porta in faccia. Borbottando un "Dammi solo cinque minuti, Levi"

E cinque minuti più tardi, con la stessa precisione di un orologio svizzero, Ikuro uscì dalla sua stanza. Pronto e sveglio al punto giusto per poter seguire suo fratello e poter sopportare ogni sua possibile lamentela per il suo comportamento.

Raggiunse Levi che lo attendeva, sorseggiando un te' tranquillamente. Non appena notò l'arrivo del fratello, sollevò appena lo sguardo e la sua espressione dapprima leggermente infastidita si distese in un sorrisetto sarcastico,

<< Possibile che debba sempre finire così, Ikuro? >> chiese sarcastico << Se non ci fossi io, moriresti di fame solo perché sei fottutamente pigro >>.

<< Non sono pigro >> contestò Ikuro, sedendosi accanto al fratello, che al momento era seduto su una semplice sedia posizionata di fronte al tavolo circolare, e nel col tempo rubandogli con un gesto lesto la tazzina dalle mani. Sorrise leggermente e, dopo aver bevuto un sorso di te', continuò << Sai che non sono un tipo mattiniero. >> il suo sorriso si offuscò un attimo mentre parlava << Sempre che la parola valga in questo buco sotterraneo >>.

Levi finse di non aver sentito l'ultima parte mentre al suo cipiglio irritato, dal comportamento di suo fratello... nonostante poi ci fosse abituato, si aggiungeva un tocco di leggero disgusto.

Ikuro lo notò e allora chiese, riprendendo il suo atteggiamento certamente più allegro del fratello (anche se in effetti lo mostrava solo quando loro erano da soli)

<< Che ho fatto ora? >>

Levi non rispose per un attimo, sospirando prima di parlare << Se volevi il te' potevi anche chiederlo invece berlo dalla mia tazza, è disgustoso >>; Ikuro alzò gli occhi, sospirando.

<< A stento abbiamo abbastanza foglie per una tazza di te' decente, sai che non possiamo permetterci questo lusso. E poi... >> si fermò mentre quell'aura di serietà spariva dai suoi occhi argentei identici a quelli in cui si erano puntati << Sono il tuo gemello, siamo identici. Non penso che ti farò venire qualcosa solo perché ho bevuto dalla tua tazza >> spiegò, posando con delicatezza la tazzina di porcellana, proveniente da un servizio davvero delizioso che una gran signora del distretto Utopia aveva "perso" mentre per un qualche motivo era scesa nel distretto.

<< Quando termineremo questo lavoro, dobbiamo occuparci delle pulizie. Non ho intenzione di vivere in mezzo a tutto questo sporco >> considerò Levi. Ikuro notò la polvere a cui il fratello si era riferito e annuì...

Nessuno oltre loro, nell'intero distretto, viveva in un ambiente tanto pulito che solo la polvere era il massimo di sporco presente.

Poi Levi si alzò e dirigendosi verso la porta disse << Ora, su andiamo >>. E Ikuro lo seguì, uscendo dal loro rifugio sicuro e si inoltrarono nei vicoli bui del distretto sotterraneo.

Il freddo umido che saturava l'aria era abbastanza fastidioso nonostante i due ci fossero abituati, così come il costante sentore di marcio.

Levi scivolava fra le ombre come se ne facesse parte seguito dal gemello, ecco che le due ombre della città sotterranea si dirigevano verso il loro obiettivo. Levi e Ikuro si fermarono nello stesso istante mentre i loro sguardi si spostavano verso il carro merci che proseguiva lungo la via, verso il mercato. Ma a bordo di questo nella parte destinata alle merci,  c'erano almeno quattro agenti della Gendarmeria

<< Cazzo >> dissero entrambi contemporaneamente in un sussurro << Devono aver capito qual'era il nostro obiettivo >> continuò poi Levi.

<< Non credo che i gendarmi ci abbiano notato, forse facciamo in tempo a ritirarci >> consigliò Ikuro. Levi annuì d'accordo con lui, ma prima che i due si ritirassero, uno dei gendarmi li avvistò e avvisò i suoi compagni.

E in poco meno di qualche attimo, Levi e Ikuro si trovarono a correre a perdifiato nei vicoli della città sotterranea inseguiti dalla gendarmeria. Però rispetto a loro, i due gemelli sapevano esattamente dove andare e quali ostacoli avrebbero incontrato rallentando così i gendarmi.

Continuarono a cambiare direzione, passando dai vicoli più trafficati ai vicoletti e le viuzze più nascoste, facendo così perdere le loro tracce.

Si fermarono in uno dei luoghi forse più nascosti del distretto, un luogo che forse conoscevano solo loro.

Rimasero lì, in silenzio, calmando il battito accelerato dei loro cuori così come il loro respiro.

E successivamente, si guardarono negli occhi. Prima di annuire senza che nessuno dei due avesse detto alcun che.

E insieme si diressero nuovamente nell'intreccio di vie e vicoli che componeva il distretto sotterraneo.

Dirigendosi verso il loro rifugio.

-Qualche giorno più tardi, città sotterranea, via del mercato.

<< Ne sei sicuro? >> chiese Ikuro ad un ragazzino spaurito e dal fisico cencioso e mal nutrito che li fissava intimidito... aveva loro riferito che presto sarebbe arrivato un carro con un carico speciale... dei dispositivi di manovra tridimensionale contrabbandati illegalmente dalla polizia militare.

Lo sguardo spaventato del ragazzino passò fra Ikuro e Levi, rimase in silenzio incerto.

<< Oi, ragazzino, mio fratello ti ha fatto una domanda... vedi di rispondergli >> disse Levi, spazientendosi a quel silenzio continuato

<< H-ho sentito due gendarmi di ronda parlarne... I-io non sono sicuro, signori. >> rispose il ragazzino balbettando e poi quasi raggomitolandosi pur di evitare di essere colpito se i gemelli avessero deciso di colpirlo

"Povero ragazzo" fu il pensiero dei due" questo posto è così crudele".

Ikuro e Levi si scambiarono uno sguardo e come era già successo annuirono e si voltarono lasciandosi alle spalle il vicolo lercio e il ragazzino spaurito.

E aspettarono nella speranza che quel carro arrivasse davvero... Un 3DMG valeva oro nella città sotterranea e in oltre se ne avessero posseduto uno i loro lavori sarebbero diventati molto più semplici.

Un carro s'intravide nella distanza e dal andatura lenta e attenta con cui proseguiva, doveva trasportare qualcosa di importante.

Ikuro pensò ad una distazione da creare per poter prendere il carico senza alcuna complicazione ma si fermò quando notò lo scintillio metallico dei vari componenti della manovra tridimensionale, che attirò lo sguardo di molti altri ladruncoli minori. Di solito le manovre venivano trasportate in casse rinforzate... e non in quel modo.

Sembrava una trappola... Una trappola organizzata solo per loro. Ma non appena i due fecero una mossa per allontanarsi i gendarmi uscirono dalla folla e li circondarono.

<< Vi abbiamo preso finalmente >> sibilò uno di loro, mentre si distaccava dal gruppo con quella sua andatura pomposa e arrogante, il suo viso troppo pieno e i suoi occhi che luccicavano di arroganza. << Voi due, inutile feccia dei bassifondi, avete causato più guai di quanti avreste dovuto farne >> continuò, roteando la lama con un movimento del polso... come a mostrar loro quanto i due fossero nulla rispetto a lui.

Il gendarme della capitale non si aspettava uno scatto tanto repentino contro di lui da qualcuno che a suo parere aveva le spalle al muro. Levi lo affrontò frontalmente mentre Ikuro lo disarmava torcendogli il braccio fino quasi a sentire lo scatto dell'articolazione dislocata.

L'uomo lasciò andare la spada con la lama d'acciaio temperato... E allora i suoi compagni li attaccarono tutti insieme.

Mentre i mercanti del distretto si fermavano e fissavano il combattimento con un luccichio arcigno negli occhi, forse volevano vederli perdere... Volevano vederli catturati dalla Gendarmeria così da non dover più preoccuparsi per le loro merci e i loro guadagni.

Ikuro venne chiuso in un angolo da tre gendarmi, il suo sguardo si muoveva spasmodicamente da uno all'altro gendarme. Come se da solo fosse incerto di come agire.

Levi spostò lo sguardo verso il suo gemello, preoccupato. L'unico pensiero di Ikuro invece era "Non gli permettero di catturarci, non glielo permetterò!"

Poi qualcuno lanciò qualcosa contro uno dei gendarmi che aveva messo Ikuro con le spalle al muro, distraendolo abbastanza perché potesse stordirlo con un colpo al retro del collo.

Ikuro vide il ragazzo di sfuggita, aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, forse. Però Ikuro si sarebbe ricordato del suo viso... Non l'avrebbero mai dimenticato.

Approfittando della sua distrazione, uno dei gendarmi tentò di colpirlo col piatto della lama, ma il ragazzo si riprese rapidamente ed evitò il colpo.

 I due gemelli riuscirono a stordire anche gli altri cinque, mentre i mercanti li guardavano con odio e paura nello sguardo, ma li lasciarono passare... Il carro però era vuoto, i dispositivi di manovra tridimenzionale non erano più lì...

"Fantastico!" pensò Ikuro sarcastico" Qualcuno li ha presi al posto nostro".

Si ritirarono dalla via del mercato e si inoltrarono nuovamente nel distretto. Ikuro, per un istante, sollevò lo sguardo verso l'alto lì dove sarebbe dovuto esserci il cielo c'era solo un alta volta di pietra... Quanto il ragazzo desiderasse vedere quel cielo della superficie nessuno poteva saperlo.

Abbassò lo sguardo e mentre lo faceva con la coda dell'occhio, notò il ragazzo che lo aveva aiutato davanti ad un vicolo, che Ikuro sapeva essere chiuso, che faceva loro cenno di avvicinarsi.

<< Levi >> disse Ikuro, attirando così l'attenzione del gemello al suo fianco, lui si voltò e lanciò uno dei suoi sguardi infastiditi al fratello che rapidamente si spiegò dicendo << Quel ragazzo, quello che ci sta chiamando, è lo stesso ragazzo che ha distratto i gendarmi >> .

I loro sguardi si incrociarono un attimo e poi entrambi si voltarono contemporaneamente verso il biondo e gli si avvicinarono.

Lui sorrise in loro direzione

<< Siete voi, vero? I due che stanno tentando di aiutare gli abitanti del distretto >> disse.

I due gemelli non risponsero. Fissandolo con un uno sguardo freddo e soprattutto circospetto.

<< Avete tutte le ragioni per non fidarvi, ma voglio mostrarvi una cosa >> disse, poi pur non voltando loro le spalle si avvicinò ad un telo che ai due sembrava di aver già visto. Poi lo tirò scoprendo tre dispositivi per la manovra tridimensionale.

<< Ho pensato di prenderli mentre erano tutti distratti... sapevo che era il vostro obiettivo e non volevo che ve lo portassero via >> spiegò.

<< Cosa vuoi in cambio...? >> chiesero entrambi contemporaneamente, lasciando però la domanda incompiuta per fargli capire che non aveva ancora detto loro, il suo nome.

Lui li guardò un attimo, come se valutasse l'idea di dir loro il suo nome, e poi si presentò

<< Sono Farlan Church e non voglio nulla, voglio solo aiutarvi, perché ve lo meritate >>; Levi gli scoccò uno sguardo scettico, che voleva dire "pensi davvero che ti crediamo?".

<< Davvero prendeteli, non mi interessa nulla se non il sapere di avervi aiutato >>; Ikuro si avvicinò circospetto, dopo aver ricevuto un cenno d'assenso da Levi. E per quanto non sapesse come funzionavano i 3DMG, si chinò a controllare le attrezzature

<< Credo che sia tutto in ordine >> dichiarò dopo averli controllati attentamente. E coprendoli nuovamente col telo decisero di portarli nella loro casa... fortunatamente, e stranamente, il vicolo scelto da Farlan era abbastanza vicino da non far loro attirare troppo l'attenzione. I dispositivi comunque erano più leggeri di quanto sospettassero.

I gemelli decisero di cominciare ad allenarsi quello stesso giorno così da imparare al più presto come funzionasse la manovra.

Quando ogni attività del distretto sotterraneo cessò, i due si diressero verso quell'angolo del distretto che probabilmente nessun altro conosceva.

Prima di utilizzare realmente i dispositivi, decisero di testare la loro effettiva funzionalità.

E dopo aver visto che funzionavano. Decisero di testarli.

I cavi si agganciarono alla parete rocciosa che formava la volta e dopo qualche istante Ikuro e Levi non toccavano più il terreno, erano sospesi e perfettamente in equilibrio in aria.

Sembrava che quei due fossero nati per utilizzare la manovra.

-Qualche mese più tardi, Città sotterranea

Dopo mesi di allenamento con la manovra i due gemelli decisero di usarla per uno dei loro lavori.

Il loro scopo era creare abbastanza scompiglio da permettere a Farlan e ad un gruppo di persone di recuperare i viveri dalle casse. (Visti i prezzi altissimi con cui i mercanti li vendevano).

Per un istante sembrò che il silenzio scendesse sulla strada. Prima che il sibilo dei cavi della manovra riempisse l'aria. I due ragazzi si mossero entrambi contemporaneamente. Così vicini che se fossero stati altri si sarebbero intralciati a vicenda mentre loro sembravano muoversi in una sincronia perfetta.

Sembravano volare sopra gli abitanti. Mentre si dirigevano velocemente verso delle casse, contro di esse, facendole così finire per strada e permettendo a Farlan, il loro nuovo alleato... nonché amico (dopo un anno erano sicuri che Farlan fosse chi diceva di essere) e agli abitanti di prenderne il contenuto il tutto mentre i mercanti urlavano qualcosa contro di loro.

Poi un altro sibilo si udì ed ecco che Farlan li raggiunse e con uno scatto in avanti  recuperò la distanza, ridacchiò leggermente, invece i due gemelli rimasero concentrati.

<< Prima o poi capiranno che non possono fermarci >> disse. Rapidamente i tre passarono dallo spostarsi con la manovra al correre così da far perdere le loro tracce.

Farlan, Levi e Ikuro raggiunsero il loro rifugio. E una volta entrati, si tolsero l'attrezzatura per la manovra tridimensionale e la riposero in un armadio presente nella stanza di Farlan. I due gemelli si guardarono un attimo intorno e poi decisero che dovevano seriamente pulire tutto, nonostante l'avessero fatto nemmeno il giorno prima.

Non avrebbero certo vissuto nello sporco come i ratti.

Ikuro e Levi sembravano ancor più idendici del solito con quel foulard che gli copriva la bocca e il fazzoletto bianco legato attorno alla testa.

Pulirono tutto da cima a fondo... per quattro volte almeno, finché neanche un granello di polvere fosse rimasto nelle tre stanze che corrispondevano alla loro casa.

Lo sguardo di Ikuro si spostò verso Farlan mentre puliva l'ultimo angolo rimasto, allorché il corvino notò che c'era ancora dello sporco lì e fermò quello che stava facendo per raggiugerlo...

<< Farlan >> lo chiamò, il suo tono identico a quello di Levi. << Credi che così sia pulito? >> gli chiese con quello stesso cipiglio infastidito

<< Stavo per tornare su quel punto, Levi >> rispose il biondo, mentre come a sottolineare la sua affermazione passava il canovaccio umido sul punto che gli era stato indicato.

Ikuro sorrise leggermente anche se il suo sorriso rimase nascosto dietro il foulard. E mentre si allontanava disse

<<  In ogni caso, sono Ikuro >>; poi completò quello che stava facendo, ovvero pulire i canovacci e il resto delle cose che avevano usato per le pulizie.

Con la coda dell'occhio notò Farlan fermarsi imbarazzato per qualche istante, non era certo la prima volta che li confondeva... ma ogni volta rimaneva imbarazzato come se dovesse per forza riuscire a distinguerli.

-Qualche giorno più tardi

Farlan stava dividendo il guadagno dei loro "lavoretti" con altre quattro persone che ne avevano più bisogno di loro. Nel mentre Levi stava continuando a lucidare la lama del coltello e Ikuro stava semplicemente seduto accanto al fratello e spostava di sottecchi lo sguardo da Farlan a Levi.

<< Ecco qua, scusate per l'attesa >> disse Farlan mentre un sorriso genuino gli illuminava il viso.

Si avvicinò ai tre ragazzi seduti sul divano situato a destra e gli consegnò la loro parte

<< Sono sia per questa che per l'altra volta >> disse. Fu il ragazzo con la camicia blu a prendere i soldi ma Ikuro notò che tutti loro sorrisero... più di quanto probabilmente avrebbero mai fatto in vita loro, in questo distretto.

Poi si avvicinò a Jan e gli consegnò il resto, Ikuro notò che gli aveva dato più di quello che avrebbe dovuto, ma rimase in silenzio così come il gemello.

<< Ecco a te >> disse Farlan.

<< Ah, ti ringraz.. >> cominciò Jan, mentre prendeva quello che Farlan gli aveva dato e sollevava lo sguardo confuso... ma anche grato. Farlan si voltò verso i tre e disse

<< Ragazzi, fareste meglio a non spenderne troppi. Siamo sotto sorveglianza >>; I tre si alzarono e dissero

<< Lo sappiamo già >> E poi parlando tra loro e con un "andiamo ragazzi" se ne andarono. Seguiti poi da Jan.

Levi continuava a lucidare la lama del coltello. Farlan si voltò verso i gemelli.

<< I nostri "lavoretti" sono diventati più semplici da quando abbiamo messo le mani sull'attrezzatura della manovra tridimensionale >> disse... Ikuro lo guardò come se volesse dire "come se tu ci fossi stato prima" però rimase in silenzio<< Anche i guadagni individuali sono aumentati >> continuò.

Levi sollevò lo sguardo dalla lama, mentre sollevava per un attimo anche il coltello in modo che la luce lo illuminasse, come per controllare se fosse abbastanza pulito e abbastanza lucido, e poi parlò

<< Sembra però che alcuni siano aumentati più di altri >>.

Sembrò che la domanda seguente fosse venuta in mente ai due gemelli allo stesso istante visto il fatto che la pronunciarono contemporaneamente e quasi con lo stesso tono freddo.

<< Per quale motivo? >>

Lo sguardo di Farlan si rabbuiò e poi cominciò

<< La sua... >> si fermò, come se volesse dire altro infatti << La gamba di Jan è peggiorata di nuovo... L'avevate notato vero? >>

Ikuro lanciò un breve sguardo al fratello, prima di annuire leggermente al biondo.

<< Le medicine sono davvero costose >> disse poi.

Il discorso di Farlan continuò, parlò anche delle scalinate dei prezzi in continuo aumento che non permettevano neanche di salire in superficie per poter sperare in delle cure migliori... in una vita migliore.

Si sedette sul divano, lo stesso su cui si erano seduti i tre ragazzi, con un sospiro e  guardò quello che era rimasto loro e sussurrò

<< Quanto ci manca ancora... per poter vivere lassù? >>

Per qualche istante non ci fu null'altro che silenzio, finché un tonfo alla porta non lo spezzò.

I tre scattarono in piedi in una posizione tanto d'attacco quanto di difesa.

Levi fu il primo ad avanzare col coltello in mano seguito dal suo gemello. Farlan, nel mentre, si accostò alla porta e si preparò ad aprirla.

Lo sguardo del biondo si spostò verso i due gemelli, non una parola fu scambiata dai tre. Ma la richiesta di Farlan era chiara nei suoi occhi, i due fratelli annuirono.

Farlan aprì la porta con uno scatto ed una ragazza dai capelli rossi capitombolò sul pavimento, una volta perso il sostegno della porta, sembrava proteggere qualcosa  nascosto nella mano destra, tenuto vicino al petto.

<< Cosa? E' solo una ragazzina >> Disse confuso Farlan... << Non me lo aspettavo >> continuò, guardando la ragazza.

<< Non... una ragazzina... >> contestò quasi in un ringhio la ragazza << Io non sono... una ragazzina!! >> finì sollevando lo sguardo verso i due gemelli corvini.

<< Ah no? >> chiese Ikuro sarcastico

<< Allora non mi sentirò in colpa a buttarti fuori di qui a calci. >> completò Levi. La ragazza sembrò confusa dal modo in cui i due si erano completati la frase a vicenda.

 I due ignorarono quello sguardo e contemporaneamente dissero, in un coro tanto perfetto che la loro parve una voce sola

<< E farò finta che tu non stia insudiciando il pavimento. >>

<< Vattene... >> comincò Ikuro con un tono completamente inespressivo, gelido al limite del possibile

<< Adesso >> finì Levi con quello stesso tono.

<< Che c'è? Non riesci a muoverti? >> disse Farlan con un tono che nel suo simulare una freddezza che non gli apparteneva, sembrava annoiato

<< Certo che ci riesco! >> esclamò la ragazza con un tono rabbioso, la sua voce leggermente stridente << Non guardarmi dall'alto in basso! >> esclamò poi.

Non che ai tre risultasse semplice visto che la ragazza era quasi a carponi sul pavimento. Poi provò ad alzarsi usando solo un braccio visto che con l'altro stava proteggendo... un uccellino?

<< Che ragazzina determinata >> constatò Farlan. Lo sguardo di Levi, prima, e quello di Ikuro, poi, si fissarono sulla ragazza come se la stessero analizzando... come se la stessero studiando.

<< Quaggiù! >>; Una voce risuonò nel silenzio appena creatosi, sembrava provenire dalla strada sotto il loro rifuggio. La ragazza tentò ad alzarsi con più determinazione ma perse l'equilibrio e cadde, sbattendo, non proprio delicatamente, la schiena contro la porta... cercò comunque di non far cadere l'uccellino che teneva in mano.

<< Tsk. Bastardi, ti stanno inseguendo? >> chiese Levi mantenendo quel suo tono distaccato.

<< Cosa dovremmo fare? >> chiese Farlan in direzione di Levi. Era sempre lui a prendere le decisioni nel loro "gruppo", anche se in certi casi permetteva anche al gemello di dire la sua. Quella voce continuò lamentandosi di qualcosa, i tre appena arrivati davanti all'uscio, videro quattro uomini superare l'arco che conduceva al piccolo spiazzo libero davanti alla loro casa. Il primo, che i tre identificarono immediatamente come il capo di quel trio, era quello che stava parlando

<< Merda! Quella mocciosa... mi ha morso! >> e mentre lo diceva controllò il segno del morso sulla sua mano.

Alzò la testa e si rivolse ai suoi due compagni

<< Quando la cattureremo, sarò io il primo a spassarmela con lei! >>

Lo sguardo freddo e argenteo di Ikuro sembrò scurirsi quando un accenno di odio si mostrò nei suoi occhi

Uno dei suoi compagni che aveva una casacca rossa disse con un tono dispregiativo

<< Non c'è divertimento con una mocciosa come quella. >>; Il capo ridacchiò brevemente e poi sollevò lo sguardo e li vide

<< Ehi, c'è forse una piccola ragazzina sudicia lassù?! >> chiese... o per meglio dire urlò verso di loro come una sottospecie di domanda.

Lo stesso tipo che aveva parlato prima, quello con una casacca rossa, disse

<< Sembrano gli unici a cui poter chiedere >>.

Ikuro sospirò all'ovvietà evidente in quell'affermazione.

Ma né lui, né il suo gemello o Farlan risposero. Il capo si avvicinò infastidito

<< Uh...? Voi siete i delinquenti di questa zona? >> chiese mentre saliva la scalinata

<< Chissà chi di noi lo è... >> sussurrò quasi con una leggera nota di divertimento Farlan.

L'uomo finì di salire la prima scalinata e li fissò con un cipiglio arrabbiato... prima che diventasse confuso e poi sicuro

<< Ehi... >> cominciò << L'ho trovata! >> disse con un tono la cui soddisfazione sembrava aver fatto rabbrividire, leggermente, Ikuro.

<< Proprio come immaginavo >> mormorò l'uomo << Siete amici? >> chiese poi rivolto ai tre.

<< Neanche per sogno >> rispose Farlan

<< Allora consegnatecela >> disse, quasi ordinò, l'uomo

<< Ve ne pentirete se deciderete di proteggerla. >> li minacciò poi un altro dei suoi compagni << Dopotutto, ha cercato di salire l'undicesima scalinata senza pagare! >> spiegò, come se questo significasse ogni cosa... E in effeti lo faceva.

I tre ragazzi spalancarono gli occhi sorpresi, anche se l'espressione dei due gemelli sembrava immutata.
<< Ragazzi, dovreste saperlo, che l'undicesima scalinata è sotto la giurisdizione di un nobile, il signor Lobov. >>  l'uomo con la casacca rossa fece una pausa << Chiunque cerchi di passare senza pagare dev'essere punito. >> continuò.

<< Ovviamente voi verrete accusati di essere suoi complici >> disse il capo di quei tre.

Ikuro sentì la ragazza sussultare, preoccupata mentre alzava lo sguardo. I tre non rispondesero e continuarono a fissarli.

Allora il quarto uomo quello che era rimasto in silenzio per tutto quel tempo disse, per meglio dire urlò con un mezzo tono di comando

<< Se avete capito la situazione, muovetevi e consegnateci la ragazza! >>

Il capo parlò: << Ora basta. Allontanatevi da lei! >>; il sorrisetto sulla sua faccia cominciava ad irritare seriamente i due gemelli corvini.

L'uomo si fece avanti e mentre superava la soglia, appoggiò una delle sue luride mani sulla spalla di Levi. Farlan spalancò gli occhi, mentre un sorrisetto semi-divertito spuntava sul viso di Ikuro, mentre si spostava per permettere a Levi un ottimo raggio di movimento.

Qualche istante dopo ecco che Levi con un semplice gesto tagliò il palmo dell'uomo con il coltello.

L'uomo gemette per il dolore mentre si guardava la mano ferita. Poi spalancò gli occhi quando vide Levi avvicinarglisi e sferrargli un paio di calci abbastanza forti per farlo cadere in ginocchio. Poi afferrò il colletto della sua camicia e lo sollevò.

<< Non osare toccarmi con le tue sudicie mani >> disse << Potrei sporcarmi >>.

Successivamente  Levi lo lasciò andare e mentre l'uomo li guardava perplesso, Ikuro si avvicinò col passo lento e cadensato e rimettendolo in piedi, tirandolo per il colletto, gli sferrò un calcio appena sopra lo stomaco solo per farlo cadere di nuovo in ginocchio, l'uomo gli rivolse uno sguardo scioccato e colmo di dolore.

E Ikuro disse

<< Noi mettiamo sempre l'igene al primo posto. >> poi lo spinse con un leggero calcio verso i suoi compagni.<< Quindi lavati le mani e poi ritorna >>.

<< Questi tizi sono pericolosi. Andiamocene! >> disse, spaventato, il quarto uomo che aveva dei capelli di un biondo sporco quasi castano. Poi quei quattro si ritirarono.

Levi stava pulendo la lama dal sangue di quell'uomo, mentre Ikuro gli rivolgeva uno sguardo quasi seccato. E non notò che la rossa li stava guardando con ammirazione.

Levi si voltò verso di lei

<< Oi, per quanto tempo hai intezione di tenertelo stretto al petto? >> chiese.

Riferendosi a quel piccolo uccellino che entrambi i gemelli avevano notato.

<< Morirà, sai. >> disse Ikuro completando involontariamente la frase del fratello, ma stavolta la ragazza non sembrò confusa né stupita dalla loro "simbiosi".

<< M-Ma... >> cominciò  la rossa il suo tono ora era quasi timido << ...pensavo che si sarebbe scaldato un po' >>

< Cosa gli è successo? >> chiese Farlan, mentre cominciava a rientrare... Dopo essersi accertato che quei  quattro non sarebbero tornati.

<< E' finito qui mentre andava per la sua strada e si è perso. Probabilmente attraverso qualche condotto >> rispose la ragazza con un tono più calmo con un leggero sorriso sul viso.

<< Così ho pensato di riportarlo in superficie. >> continuò mentre i suoi occhi verdi scintillavano.

<< Non dirmi che hai cercato di eludere la sorveglianza della scalinata solo per questo? >> chiese Farlan perplesso e confuso... ma soprattutto meravigliato.

I due gemelli invece non fecero una piega alla sua rivelazione.

<< Questo piccolino vorrebbe volare nel cielo invece di trovarsi qui nel sottosuolo >> rispose sicura la ragazza.

Farlan si avvicinò e delicatamente prese l'uccellino

<< Beh, è tutto molto bello, ma... >> cominciò << ... la sua ala è ferita, sai. >> completò

<< Eh...? >> chiese lei confusa  << Davvero? >>.

Una volta che la ragazza si fu alzata dal pavimento e, col permesso di Levi, seduta su una sedia anch'essa accostata al tavolo circolare, chiusero la porta e Farlan prese un paio di bende per fasciare e bloccare l'ala ferita dell'uccellino. I suoi movimenti delicati e lenti così da non ferire ulteriormente il povero uccellino.

<< Sei davvero bravo, sai. >> disse con un tono meravigliato la rossa << E' proprio così, come ti chiami? Io sono Isabel. >> continuò Isabel, mentre il suo tono prendeva una leggera punta di entusiasmo.

<< Farlan... e quello è Levi, mentre la sua ombra è Ikuro >> rispose.

Levi e Ikuro lo guardarono entrambi con lo stesso fastidio leggero nell'espressione.

<< Farlan... e... i fratelloni Levi e Ikuro! >> esclamò la ragazza.

I due  la guardarono  e chiesero << Fratelloni? >>.

Lei li guardò come imbarazzata. Poi la determinazione tornò a brillare nei suoi occhi
<< Ascoltate! Vi prego... >> cominciò << ...Lasciate che mi unisca a voi! >> completò con un tono determinato.

<< Eh? >> esclamò Farlan, perplesso.

<< State usando l'attrezzatura per la manovra tridimenzionale, vero? >> chiese << L'ho vista prima. Ero così invidiosa. Volate in giro come gli uccelli. >> disse << Vi prego, voglio provare anch'io! >>

<< Che ne pensi? >> chiese Farlan a Levi, mentre Ikuro continuava a guardare Isabel... per valutare se sarebbe potuta essere una buona aggiunta al loro gruppo

Levi si alzò e cominciò a muoversi verso la porta seguito poi dal gemello. Quando i due le passarono accanto, lei esclamò

<< Per favore! >>

<< Se hai intenzione di rimanere qui, impara a pulire, prima di imparare la manovra tridimenzionale >> disse Levi.

Prima che lui e Ikuro uscissero dalla porta chiudendosela alle spalle.

Isabel rimase in silenzio confusa, il suo sguardo si spostò su Farlan che annuì leggermente con un leggero sorriso che gli illuminava il viso.

Anche la ragazza sorrise prima di voltarsi verso la porta.

<< Grazie, fratelloni! >> strillò contenta.




Passarono giorni che divennero poi settimane che divennero mesi . Il legame fra i quattro divenne sempre più forte.

Le loro abilità divennero famose nella città sotterranea e perfino sulla superficie qualucno sapeva di loro.

Un giorno i quattro si diressero nel punto più alto della volta, lì dove in un incavo vi era un foro da cui la luce del sole riusciva ad entrare nel distretto. E giunti lì, Isabel liberò quell'uccellino che era rimasto con loro per molto tempo.

Ikuro era appoggiato contro la parete rocciosa, rimanendo sempre al fianco di Levi. Farlan era accanto ad Isabel e tutti e quattro sembravano guardare  in alto lì dove l'uccellino era volato via. La luce del sole sembrava loro quasi estranea così come la sensazione di calore che forniva. Diversamente dai cristalli che illuminavano la volta e che però non fornivano alcun calore al gelo del sottosuolo.

I quattro non notarono la piuma bianca che volteggiò nel cielo prima di terminare il suo volo in una pozza d'acqua sporca che la macchiò.

Ikuro rabbrividì leggermente come se per un momento l'aria si fosse ghiacciata, aveva un terribile presentimento. Levi si voltò verso di lui, come se avesse sentito il brivido che aveva scosso il gemello, e anche se non disse nulla Ikuro sapeva la sua domanda.

<< Non è nulla, Levi. Non preoccuparti >> disse il corvino.


-Un paio di settimane più tardi.

Levi, Ikuro, Farlan e Isabel avevano appena superato l'arco che portava al piccolo spazio in cui si trovava la scalinata e videro un uomo vicino forse ai suoi cinquant'anni che aspettava qualcuno proprio di fronte alla scala, si voltò verso di loro chiudendo l'orologio da tasca

<< Qual è il problema, vecchio? >> chiese Isabel evidentemente infastidita << Vuoi qualcosa? >>

<< Sono venuto a farvi un offerta di lavoro >> rispose l'uomo

<< Non è che hai sbagliato casa? >> chiese Farlan<< Questa non è la bottega di un tuttofare >> completò

<< Ci sarà una cospiqua ricompensa per voi >> disse l'uomo, ignorando ogni loro parola

<< Tornatene a casa! >> dissero Ikuro e Levi contemporaneamente. Non ricevendo alcuna risposta dal vecchio i quattro proseguirono e quando stavano per superarlo egli disse

<< Ho già versato la caparra, però >>

<< Stai scherzando vero? Non ti abbiamo mai visto prima. >> esclamò Farlan

<< Questo è vero >> disse l'uomo << Ma dovreste già conoscere... lui >> disse. Videro due uomini portare Jan su una carrozza rossa con rifiniture dorate.

<< Jan! >> esclamò Farlan

<< La sua gamba è già arrivata al limite. >> disse l'uomo << Ha bisogno di essere curato in un ospedale della superficie. Mi sbaglio, Levi? >> chiese, ma Levi rimase in silenzio.

<<  Che significa tutto questo?! >> chiese Farlan

<< Ve l'ho detto, no? Si tratta di una caparra per quel lavoro. Siete interessati ai dettagli adesso, vero? >> rispose e poi chiese il vecchio il cui sguardo si muoveva dall'uno all'altro gemello come se non sapesse chi dei due fosse il vero Levi.

<< Bene, allora >> rispose Levi.

Poi l'uomo li condusse all'Undicesima scalinata e permise loro di salire, ovviamente seguendolo. La luce del sole e l'aria della superfice si faceva sempre più vicina. Per un istante i quattro si coprirono gli occhi con una mano per proteggerli dalla luce.  

Di fronte a loro si trovava una carrozza rossa con un grosso leone dorato su un pannello. C'era qualcuno al suo interno e l'uomo parlò

<< Sono loro? >>

<< Sì, ho sentito dire che sono davvero abili >> rispose il vecchio che li aveva portati da lui.

<< Chi diavolo sei tu? >> chiese Levi, la sua voce per una volta mostrava un pizzico di fastidio,

<< E' comprensibile che siate diffidenti nei miei confronti. Ma presto vi renderete conto che potete fidarvi di me. >> rispose l'uomo dentro la carrozza

<< Come? >> chiese Farlan, sarcastico come Ikuro l'aveva sentito poche volte.

<< Il fatto che io sia qui dice tutto. Per me si tratta di un grande rischio. Avete già ricevuto la caparra? >> disse e poi chiese l'uomo

<< Non so come funzionino le cose in superfice, ma dalle nostre parti questo si chiama prendere in ostaggio. >> rispose Levi.

Dei quattro solo Ikuro rimase in silenzio, il suo sguardo pareva così freddo che probabilmente non parlava solo perché il suo tono sarebbe risultato velenoso e infastidito come mai.

<< Abbiamo semplicemente disposto di un piano alternativo. >> disse l'uomo << Quando avrete portato a termine con successo il lavoro, non otterrete solo un'enorme somma di denaro... >> per un istante si interruppe ma poi proseguì << Ma anche la cittadinanza della superficie >> completò.

I quattro rimasero genuinamente sconvolti da quella rivelazione.  I due gemelli dall'espressione imperturbabile si guardarono per un istante negli occhi e allora Ikuro parlò

<< Cosa dobbiamo fare? >> chiese. Ed una volta sentite le condizioni, Levi e Ikuro dopo qualche momento di riflessione accettarono il lavoro.

-Qualche giorno più tardi

I quattro terminarono di controllare le loro attrezzature.

<< Levi, quì è tutto pronto >> disse Farlan e così i quattro uscirono dalla loro casa e si inoltrarono nel distretto.

E mentre si stavano dirigendo verso il loro obiettivo, Farlan disse

<< Abbiamo avuto conferma da Jan. Si trova in un ospedale di prim'ordine. >> cominciò << Anche l'identità di quell'uomo è stata confermata. Questo lavoro è una cosa importante >> finì.

Ikuro nonostante la sua espressione noncurante, simile-se non identica- a quella di Levi, era preoccupato, era più in ansia di quanto fosse mai stato. Eppure il suo atteggiamento rimaneva calmo e uguale al solito.

<< Dovremmo farlo, Levi? >> chiese Farlan.

Levi non rispose. Farlan guardò Ikuro, come se si aspettasse almeno una sua risposta. Ma lui rimasi in silenzio.

<< Fratellone? >> disse Isabel, anche lei sembrava preoccupata. Spaventata perfino

<< Andiamo avanti come se niente fosse. >> rispose Levi.

Ci fu silenzio dopo quella frase, un silenzio teso che sapeva tanto di preoccupazione e di paura.

<< Ma, se dovessero fare la loro comparsa come ci è stato detto... >>; si fermò rimanendo in silenzio per un attimo come se si aspettasse che il fratello completasse la frase. Come aveva sempre fatto.

<< Daremo il via alle danze >> completò Ikuro, dopo un lungo silenzio. Il suo tono era sembrato così inespressivo da non essere naturale, Levi capì che qualcosa stava preoccupando il gemello, ma al momento non poteva occuparsene.

Scavalcarono un muro, non troppo alto, arrivando così nella via principale. E poi si lanciarono col 3DMG, veloci mirando verso delle casse di un qualche mercante. Gettandole a terra, permettendo a qualcuno di prenderne il contenuto.

Ikuro si voltò per un istante per vedere il mercante indicarli ma non sentì cosa diceva. Si lanciarono in avanti, acquistando un po' di velocità.

Isabel si lanciò in alto, lanciando un grido di felicità. Ikuro rimase al fianco del fratello, tanto vicini che non sembrava possibile che i due non si intralciassero. Poi Farlan e Isabel li raggiunsero.

<< Levi! Ikuro! Sono qui! >> disse Farlan << Ci stanno inseguendo! >>

I due voltarono leggermente la testa per vedere gli uomini con i mantelli verdi inseguirli.

Isabel si voltò e arrogantemente disse << Di nuovo la Polizia Militare? Non hanno ancora imparato la lezione, eh? >> .

Poi voltò la testa verso i due gemelli che rimanevano ancora davanti a loro

<<  Ehi, fratelloni! Non trovate che abbia appena detto una cosa fighissima? >>;

Ikuro non rispose ma sorrise leggermente, il suo però sembrava un sorriso malinconico.

<< Ma sei stupida? >> rispose invece Levi col suo solito tono, anche se era leggermente più inflessibile del solito, non che volesse offendere Isabel ma per quanto non volesse dimostrarlo anche lui aveva paura.

I quattro proseguirono, i due gemelli si distanziarono leggermente, mentre i due uomini senza mantello si dirigevano verso Ikuro con un unico veloce movimento, che però era nulla paragonato alla velocità e alla fluidità con cui si mosse il ragazzo quando con un solo movimento bloccò i cavi dei due facendoli cadere.

Mentre Levi sfuggì ai due col mantello verde, riuscendo a vedere lo stemma che si trovava su di essi.

<< Quei movimenti... non è la Polizia Militare! >> esclamò Farlan sconvolto.

<< Già... >> convenne Ikuro

<< Non c'è dubbio. >> disse Levi << Sono loro. Quello stemma... le ali della libertà... E' la legione esplorativa! >> terminò.

<< Come pensavo, essendo soldati che affrontano i Titani, sono completamente diversi dagli altri >> esclamò Farlan

<< Ragazzi... >> lo sguardo di Levi si fissò su Ikuro per qualche istante << sapete cosa fare, giusto? >>

<< Certo >> rispose Isabel

<< Stai parlando del lavoro, no? >> chiese Farlan con un sorrisetto

Ikuro guardò Levi e annuendo disse, sarcasticamente << Tsk. Cosa credi? >>; Ebbe appena il tempo di guardare il leggero sorriso spuntare sul viso di Levi, prima di sganciare i cavi dalla parete e virando agganciarli a quella di sinistra leggermente avanti alla strada scelta da Farlan.

Ora Levi era inseguito solo da uno dei membri della legione.

Ikuro si mosse con agilità, schivando più volte l'uomo castano, soldato della legione. Si mosse rapido fra un edificio e l'altro, passando sotto ad un ponticello senza rallentare per un istante... ogni movimento era rapidamente seguito da un altro.

D'improvviso perse il soldato di vista ed ecco che quello gli piombò addosso come un fulmine. Riuscendo a bloccargli le braccia. Ikuro tentò di scrollarselo di dosso con un leggero ringhio. E poi ricordò il loro piano e lentamente smise di ostacolarsi alla cattura come se si fosse arreso.

Lo portò verso una delle strade principali del distretto.

Anche Isabel e Farlan  erano stati catturati, le loro espressioni erano tese. Ikuro alzò lo sguardo e vide Levi combattere contro un uomo della legione esplorativa.

Poi li vide fermarsi, Levi voltò lo sguardo verso di loro, mentre Isabel tentava ancora di liberarsi. Il suo sguardo si soffermò un secondo di più in quello del gemello.

Levi lasciò cadere il coltello e quel tipo della legione lo lasciò andare.

<< Sei veloce a capire le situazioni >> disse l'uomo biondo della legione a Levi.

Poi li misero in manette e in ginocchio davanti al loro capitano.

<< Ti farò qualche domanda >> disse il capitano, prima di chiedere

<< Dove li avete presi questi? >> . Nessuno di loro rispose, Ikuro mantenne lo sguardo basso come il gemello, in modo che li confondesse.

<< Siete molto abili con l'attrezzatura per la manovra tridimensionale. Chi vi ha insegnato ad usarla? >> chiese ancora e come prima nessuno rispose.

Si avvicinò a Levi, lasciando stranito Ikuro che non capiva come quel biondo potesse averli distinti.

<< Tu sei il loro capo, giusto? >> chiese << Hai ricevuto un addestramento militare? >>; Levi non gli rispose ed ecco che uno dei compagni del biondo, prese Levi per i capelli e gli premette il viso sul terreno, in una pozzanghera di quell'acqua sudicia che si trovava praticamente ovunque nel distretto.

Ikuro si irrigidì, mentre stingeva a pugno le mani ammanettate. I suoi occhi fissi su quel tipo con un ringhio bloccato in gola.

<< Te lo chiederò un altra volta. >> disse  con un tono appena più freddo<< Dove hai imparato ad eseguire la manovra tridimensionale? >>; Levi non rispose.

<< Non ce l'ha insegnato nessuno! L'abbiamo imparato da soli! >> rispose Farlan

<< Da soli, dici? >> ripeté come incredulo << Non me la bevo >> disse

Ikuro sollevò lo sguardo, fissandolo su quello del biondo. I suoi occhi mostravano la rabbia che gli ribolliva dentro

<< L'abbiamo fatto da soli. Era l'unico modo per poter migliorare la nostra vita in questo schifo di posto! >> disse il suo tono che da rabbioso diventava via via più freddo.

<< Le persone che sono abituate a vivere alla luce del sole come voi non possono capire! >> disse Farlan, come a dargli man forte.

<< Ora basta! Lasciate andare il fratellone! >> esclamò Isabel << Non fate gli spavaldi solo perché siete soldati! >> continuò

Il soldato tirò nuovamente Levi, sollevando il suo viso da quell'acqua lurida.

Il capitano si chinò in modo da poter guardare Levi negli occhi

<< Il mio nome è Erwin Smith >> si presentò << E il tuo? >> chiese

<< Levi >> rispose

<< Levi... Perché non facciamo un patto? >> chiese

<< Un patto? >>

<< Farò in modo che i vostri crimini vengano dimenticati. In cambio, concedimi la tua forza. >>; Fece una pausa mentre lo guardava negli occhi con una sicurezza tale che sembrava che sapesse che Levi avrebbe accettato << Arruolati nella Legione Esplorativa. >>

Farlan e Isabel sembravano confusi. Mentre Levi sembrava star riflettendo sull'offerta di Erwin.

<< E se rifiutassi? >> chiese. Confermando il pensiero del gemello che continuò a tenere lo sguardo fisso su Erwin.

<< Vi consegnerò alla Polizia Militare. >> rispose Erwin << Considerando tutti i vostri crimini, tu e i tuoi amici, non sarete trattati molto bene. >> continuò, alzandosi dalla posizione che aveva mantenuto dalla sua presentazione per poi voltar loro le spalle e allontanarsi di qualche passo.

Prima di voltare il viso verso Levi e dire << A te la scelta. >>

Levi rimase in silenzio per qualche attimo, probabilmente compensando i pro e i contro della sua scelta... non che fosse poi così libera la loro scelta. Comunque.

<< Bene. >> disse, spezzando il silenzio.

Isabel sembrò stupita, Farlan invece sembrava accettare la scelta di Levi. Così come Ikuro che mantenne la sua espressione ora tornata calma e noncurante..

Sollevò lo sguardo ad incontrare quello di Erwin

<< Entrerò nella Legione Esplorativa >> disse con uno tono talmente gelido, che se Erwin l'avesse conosciuto come lo conoscevano loro, come lo conosceva il suo gemello, ne sarebbe rimasto spaventato se non terrorizzato. Invece lui sembrò soddisfatto della sua risposta.


Avevano appena superato la parte facile del loro compito, ora veniva quella difficile. Ora dovevano uccidere Erwin Smith.



-Quartier Generale della Legione Esplorativa

Non fu difficile ai quattro capire quanto i soldati non li volessero lì, i loro sguardi erano abbastanza ostili da comunicarglielo anche senza parole concrete.

I due gemelli, Farlan e Isabel erano di fronte ai soldati della legione accanto al comandante

<< Attenti, Alt! >> ordìnò il comandante. Tutti i soldati scattarono sull'attenti, compiendo nel col tempo il Saluto.

<< Da oggi questi tre lotteranno assieme voi. >> dichiarò con quel tono altisonante e di comando << Presentatevi! >> comandò poi in loro direzione.

Né Isabel, né Farlan persero il loro atteggiamento rilassato, così come Levi e Ikuro non persero il loro atteggiamento noncurante. I quattro rimasero in silenzio fino a che Levi decise di presentarsi.

<< Sono Levi. >> disse col suo solito tono.

I soldati sembravano scioccati  come se Levi avesse fatto qualcosa di sbagliato. Forse poiché non era stato conforme a nessuna forma di formalità?

<< Levi... la prima cosa che ti servirà sarà un po' di maledetta disciplina. >> disse il comandante. Il suo tono meno alto di prima ma non meno autorevole. << Il prossimo! >>

La seconda a farsi avanti fu Isabel, stranamente poiché fra i quattro tutti si aspettavano che il secondo sarebbe stato Ikuro.

<< Io sono Isabel Magnolia! Piacere di conoscervi! >> esclamò col suo solito entusiasmo.

a seguire a presentarsi fu Farlan, che esegui il saluto anche se ne invertì... involontariamente l'ordine.

<< Io sono... Farlan Church >>

L'ultimo fra i quattro a presentarsi fu proprio Ikuro, che aveva attentamente studiato ogni reazione dei soldati. Così da poter capire come dovesse presentarsi.

<< Sono Ikuro, signore. Provengo dal distretto sotterraneo, situato sotto il Muro Sina, signore >> disse. Facendo correttamente il saluto posando la mano sopra il cuore.

Il sussurro di uno dei soldati fu comunque abbastanza udibile nel silenzio << Almeno uno di questi criminali conosce un po' di rispetto >>

<< Flagon, questi quattro verranno assegnati alla tua squadra! >>; l'espressione di Flagon, lo stesso che aveva parlato, era un misto fra incredulità e sorpresa. << Prenditi cura di loro! >> continuò il comandante.


<< L-La mia squadra, signore? >> ripeté scioccato. Il capitano aveva pensato che i quattro del distretto sotterraneo sarebbero stati affidati ad Erwin e non che li avrebbero affidati a lui.

<< Non sei soddisfatto? >> chiese retorico il comandante.

<< N-no... Ma dovrebbero stare con Erwin... >> rispose Flagon mentre il suo sguardo si spostava ad Erwin che invece continuava a guardare davanti a sé.

<< Erwin è occupato con la formazione dei soldati. >> spiegò il comandante << Le nuove reclute saranno sotto la tua responsabilità. E' tutto chiaro? >>;

Flagon evitò di contestare ancora solo per il tono assunto dal comandante che difatto gli diede un ordine ad ultimatum... E quindi lui avrebbe dovuto obbedire.

<< Sì, signore. Tutto chiaro! >> disse Flagon. Il suo sguardo si spostò verso i quattro. In particolare verso Levi e poi verso Ikuro, Flagon, al contrario di Erwin, sembrava non riuscisse a distinguerli.

Forse perché in quel momento erano uno l'immagine speculare dell'altro. Entrambi con la stessa espressione e la stessa postura. Rendendo ancora più arduo il compito di distinguerli.

Esattamente alle prime luci del tramonto, il capitano Flagon li condusse alle caserme.

<< Queste sono le caserme. >> disse con un tono fermo, anche se i due corvini notarono che c'era un pizzico di fastidio nella sua voce. Poi entrò nell'edificio attendendo che lo seguissero.
Il primo ad entrare fu Farlan

<< Ce ne sono un bel po'. >> proferì, anche se probabilmente il suo era solo un pensiero espresso ad alta voce.

A seguirlo entrò Isabel

<< SII! Siamo nella stessa camera! >> esclamò col suo solito tono entusiasta, anche se sembrava sollevata.  Finché Flagon la informò che le donne si trovavano in un altra sezione.

<< Cosa?! Ma io voglio stare qui! >> contestò Isabel, mentre Farlan sospirò per il suo atteggiamento.

Ikuro e Levi invece rimasero in silenzio, analizzando tutto ciò che era intorno a loro.

<< Voi ragazzi dormirete qui. >> li informò Flagon... il capitano Flagon. I due gemelli si avvicinarono ad una delle cuccette, solo per accertarsi delle condizioni i cui versavano e a giudicare dalla polvere incrostata, in uno strato nerastro, che ricopriva la parte inferirore dei sostegni in legno della "rete" su cui era poggiato il materassino, le condizioni non sembrarono soddisfare i loro standard igenici.

I due sembravano enormemente disgustati, nonostante la loro espressione fosse cambiata solo di poco rispetto alla classica inespressività, sembrava che non potessero sopportare neanche il pensiero che quello potesse essere considerato "pulito".

I due non sembrarono neanche aver notato che Flagon avesse cominciato a parlare finche non disse

<< Avete vissuto molto in quelle discariche sottoterra, ma cercate di tenere questo posto pulito. >>

Isabel e Farlan indietreggiarono spaventati quando videro Ikuro e Levi voltarsi contemporaneamente con lo stesso sguardo omicida negli occhi, mentre avanzavano verso il capitano.

<< P-Perché quello sguardo? >> chiese, il suo tono tremò leggermente prima di tornare sicuro come prima << Come osate opporvi ad un vostro superiore con un tale atteggiamento... >>; ma prima che terminasse la frase, Farlan si interpose fra i due e Flagon.

<< Ci scusi. >> disse << L'abbiamo afferrato. Cercheremo di tenere questo posto pulito. >> continuò, prima di eseguire il saluto, sbagliando nuovamente l'ordine.

<< Tsk. Per prima cosa domani verrete addestrati, capito? >> dichiarò, prima di voltarsi e allontanarsi << La tua mano è al contrario! >> continuò prima di aprire la porta e chiudersela alle spalle. Lasciandoli soli. Farlan si voltò verso i gemelli, mentre Levi si puliva le mani da quella polvere nerastra con un fazzoletto bianco, imitato dal fratello.

<< Non fate altre scenate come quella di prima, voi due. Abbiamo già avuto abbastanza occhi su di noi oggi.>> li avvertì Farlan.

Levi si voltò ad affrontarlo e il suo tono era abbastanza irritato

<< Non hai sentito quello che quel pezzo di merda ha sputato fuori da quella sua bocca di merda? >> chiese.

<< Tsk. Quello stronzo, cosa credeva? >>  aggiunse Ikuro con lo stesso tono del fratello

<< Non è un caso se ci hanno preso, lo sapete. Spero solo che non vi siate dimenticati il motivo per cui siamo qui >>sospirò.

<< Sì, lo so. >> risponsero contemporanemente.


***
<< La Legione Esplorativa dovrebbe arrivare poco dopo. Fate un po' di resistenza. >> Aveva detto l'uomo << Ci sarebbero due cose che vorrei faceste per me... Primo, dovrete ottenere un certo documento che è nelle mani di Erwin Smith. E secondo, dovrete ucciderlo. Questi sono i vostri doveri. >>

***

<< Farlan, Isabel >> li chiamò Ikuro, i tre avevano appena cominciato a dare una pulita approssimativa e il corvino si era reso conto che il suo gemello non era lì. E lui non riusciva davvero a rimanere separato da Levi.

Farlan e Isabel si fermarono e lo guardarono.

<< Sapete dov'è andato Levi? >> chiese... Anche se la sua coscienza gli diceva " se non ha detto a te dove stava andando non l'avrà detto neanche a loro".

Isabel lo guardò e poi scosse la testa prima di tornare a pulire. E Farlan rispose quasi allo stesso modo.

Prima di dire qualcosa sottovoce, probabilmente era solo un pensiero a cui senza rendersene conto aveva dato voce.

<< E' strano vedere uno di loro, senza che ci sia anche l'altro >> aveva sussurrato.

Ikuro tornò a tentare di concentrarsi sulla pulizia senza riuscirci per nulla. Non riusciva per nulla a rimanere solo... senza Levi, l'unica cosa che lo rassicurava era che era certo che stesse bene o avrebbe sentito che c'era qualcosa che non andava.

-Il mattino seguente

L'addestramento come Flagon aveva loro riferito era iniziato quella mattina.

Il capitano non poteva dirsi che stupito delle competenze che i quattro avevano mostrato sia nella lotta corpo a corpo, nessuno era riuscito neanche a spezzare la guardia di uno dei due gemelli, che nell'equitazione, sembrava che avessero già cavalcato che sapessero come trattare con i cavalli. Erano bravi in tutto.

Ma ora stavano per constatare la loro abilità nell'abbattimento dei titani e Flagon dubitava seriamente che ci riuscissero senza un addestramento pregresso.

Anche se la sua idea cambiò totalmente quando vide Levi abbattere il "titano". E poi dopo aver visto il biondo, Farlan, e la rossa, Isabel, si trovò ad aver confermate le abilità che avevano mostrato.

Ora era il turno del secondo gemello, Ikuro. Flagon lo vide sfoderare le spade e tenerle in un modo pressappoco identico a quello di Levi, ma invece di tenerle perfettamente dritte all'incontrario, le teneva leggermente inclinate verso destra.

Flagon osservò semplicemente non dicendo nulla, quei quattro erano testardi e questo era vero ma nonostante tendessero a fare le cose a loro modo, le facevano in modo eccellente.

Quindi non gli restava che osservare. Fece un cenno d'assenso al corvino che immediatamente scomparve fra gli alberi, sfrecciando con la manovra, con una velocità paragonabile solo a quella del gemello.

Flagon lo seguiva ma quasi subito lo perse di vista. Dannazione, pensò, è troppo veloce. Nonostante la velocità dei due gemelli fosse un punto a loro favore non pensava che in una spedizione questo loro separarsi dai loro compagni sarebbe stata un ottima mossa.

La sagoma di legno che rappresentava il gigante si sollevò da terra, improvvisamente.

Ed ecco che Ikuro con una virata passò sotto il collo del "gigante" superandolo e sollevandosi in aria sempre più in alto. E poi, mentre Flagon che era confuso da quel movimento, lo vide sfoderare le due spade  e dandosi una leggera spinta cominciò a roteare come fosse una sorta di trottola umana, le lame che sembravano fondersi in un unica circonferenza tagliente.

Il luccichio delle lame che si allontanava pian piano e poi in un battito di ciglia la nuca del "gigante" fu colpita, con una tale velocità e una tale forza che le lame tagliarono anche il legno e decapitarono la sagoma. Solo allora il corvino rallentò i suoi movimenti fino a fermarsi.

La sua espressione indifferente  e i suoi occhi gelidi, non sembrava per nulla disturbato dal fatto di aver roteato su se stesso, con una velocità tale che avrebbe lasciato chiunque, tranne lui apparentemente, con una sensazione di confusione e di nausea.

In effetti ora che Flagon lo notava, Ikuro non era "atterrato" come aveva pensato, ma era perfettamente sospeso ad un paio di centimetri da terra. E si era fermato probabilmente solo per lanciagli quello sguardo freddo che, per il Wall Maria, gli dava i brividi.

E poi il ragazzo era scattato di nuovo verso il resto dei "giganti". Flagon ebbe appena il tempo di vederlo ricominciare a muoversi prima di trovarsi ad usare quasi tutto il gas che aveva a disposizione per seguirlo ad una velocità accettabile.

L'unica domanda che gli veniva in mente era come diavolo facessero quei due, Ikuro e Levi, a muoversi così in fretta senza consumare tutto il gas.





La notte calò in fretta e i quattro decisero di agire, avendo saputo che Erwin  sarebbe stato impregnato in una riunione.

Farlan entrò nell'ufficio di Erwin e cominciò a cercare il documento che dovevano recuperare. Mentre Ikuro, Levi e Isabel lo attendevano all'esterno.

Ikuro era poggiato contro una colonna di mattoni di pietra e Levi era nella sua stessa posizione. Dalla finestra che era situata in mezzo alle due colonne entravano dei pallidi raggi di luna che si riflettevano sulla parete accanto alla quale si trovava Isabel.

Quando i tre sentirono che le voci che provenivano dalla sala delle riunioni si erano fermate avvisarono Farlan tramite il segnale che avevano pattuito.

E quando Erwin Smith tornò nel suo ufficio non c'era più nessuno.

I quattro si nascosero nel magazino, lì dove si trovavano i serbatoi di gas per le manovre. Anche perché era già passato il coprifuoco ed era meglio che non si facessero scoprire.

Erano nel punto più interno dell'enorme sala, Isabel era seduta su una cassa, mentre Farlan era in piedi di fianco a lei. I due gemelli erano uno di fianco all'altro davanti ai due.

<< Non lo troveremo, non importa quanto lo cercheremo >> disse Farlan << Probabilmente non è nella sua camera. >>

<< Quindi dove potrebbe essere? >> chiese Isabel

<< Cosa faresti con un oggetto che vuoi tenere veramente al sicuro? >>

<< Lo ingoierei, mi sembra ovvio! >> rispose Isabel con quel suo solito tono cristallino.
"Non penso che Erwin l'abbia ingoiato" pensò Ikuro, riflettendo che forse il capitano portava quel documento con sé e che probabilmente l'avrebbero recuperato solo quando l'avrebbero ucciso.

<< Ora, non so se Erwin lo ingoierebbe, ma è molto probabile che lo porti con se. >> spiegò << E quindi stavo pensando  che... Potremmo usare la Spedizione a nostro vantaggio. >> aggiunse, mentre il suo sguardo si fissava su Levi e poi si spostava anche su Ikuro.

I due gemelli incrociarono lo sguardo per qualche istante e fu come se in quel momento i due avessero appena discusso tutte le possibilità, semplicemente con quello sguardo

<< Fuori dalle mura, Erwin e gli altri sarebbero concentrati sui giganti. Dobbiamo solo aspettare il momento giusto. >> continuò il biondo

<< Ok.Bella idea! >> esclamò Isabel con un tono di voce più basso del solito.  I due spostarono contemporaneamente lo sguardo sulla ragazza.

<< Sei d'accordo, Levi? >> chiese Farlan.

<< Certamente. >> rispose << Ma ci andrò da solo. >>

Farlan e Isabel sembrarono sconvolti ma non quanto suo fratello Ikuro, la cui espressione normalmente noncurante si tinse di stupore mentre si voltava verso suo fratello pronto ad affrontarlo.

<< Cosa? >> chiesero Ikuro, Farlan e Isabel insieme, anche se la voce di Farlan e Isabel non conteneva lo stesso stupore di quella di Ikuro.

<< Voi tre pensate ad una scusa e rimanete nelle retrovie >> rispose.

<< Non se ne parla, Levi >> contestò Ikuro. Mentre Isabel chiedeva il perché di questa sua scelta. << Ascoltami bene, Levi- ringhiò Ikuro, e Farlan e Isabel erano certi di non aver mai sentito il corvino usare quel tono col fratello- Non ho la benché minima idea di lasciarti da solo. >>

Levi lo guardò, semplicemente e anche se i loro due amici non riuscivano a vederlo perfino lo sguardo di Levi conteneva un minimo di incredulità per il tono usato da Ikuro, prima di spiegare il perché della sua idea.

<< Non abbiamo ancora visto un vero gigante e sarebbe la prima volta fuori dalle mura. Potremmo dover usare ogni mezzo possibile solo per poter tornare vivi. >> si fermò un attimo << Ma se sarò da solo, me la caverò in qualche modo. >>

<< Ma.. >> cominciò Isabel prima di venire interrotta da Farlan

<< Quindi stai dicendo che non potremmo farcela, giusto? >> chiese.

Ikuro sembrava solo attendere la risposta del suo gemello che mai l'aveva visto così teso come se stesse combattendo la voglia di sbatterlo contro il muro alle loro spalle e gridargli contro di quanto fosse stupida anche la sola idea che loro si sarebbero divisi. Ma Levi rispose comunque:

<< Esatto. Alla fine è esattamente quello che penso. >>

E esattamente come aveva previsto, Ikuro con un unico gesto gli bloccò le braccia e poi lo spinse contro il muro, senza che lui riuscisse, né provasse, a fermarlo. E ancora prima che Isabel si voltasse ad affrontarlo

<< Io non ti lascerò da solo, giganti o no. >> dichiarò Ikuro, il suo tono era così ringhiante che per la prima volta Levi lo sentiva diverso dal suo... non aveva mai pensato che ci sarebbe stato un momento in cui lui e il suo gemello sarebbero sembrati diversi in qualcosa. << Ricordi, Levi. Io e te non ci divideremo mai. E sappi, mio caro fratello,- oltre alla rabbia in quel momento qualcos'altro sembrava suonare nella sua voce - che io ho intenzione di mantenere fede  alla mia promessa al contrario tuo. >> Si fermò, ma non si allontanò... Levi rimase fermo nella presa del gemello, più che altro perché conoscendolo sapeva che non voleva fargli alcun male. E poi riprese a parlare << Quindi tu puoi fare e dire quel cazzo che ti pare ma io ti starò sempre accanto, mi hai capito? E se vuoi fare questa stronzata di ammazzare Erwin proprio nella spedizione, bene! Ma sappi che io sarò la tua fottuta ombra. >> E detto questo lo lasciò andare, prima di voltarsi verso Isabel e Farlan prima di superarli e andarsene.  Nessuno dei tre parlò in quell'istante.

Farlan e Isabel erano troppo stupiti dal modo in cui Ikuro si era comportato, era sembrato così diverso da Levi che non erano sembrati neanche gemelli. Levi invece era rimasto lì immobile così come l'aveva lasciato Ikuro, sembrava come se una forza invisibile lo tenesse ancora premuto contro il muro. Nei suoi occhi si poteva leggere l'incredulità, non si aspettava davvero che Ikuro si sarebbe comportato in quel modo.

Ma presto riuscì nuovamente a mascherare quell'emozione dietro la sua classica espressione noncurante. Il suo sguardo si fissò sui suoi due amici

<< E voi due? Avete qualcosa da dire? >> chiese, la sua voce che nonostante fosse fredda aveva una nota di rabbia che non passava inosservata. Isabel e Farlan rimasero in silenzio, prima che la rossa decidesse di dire la sua...

<< Non puoi, essere così certo che falliremo finché non ci abbiamo provato! >> disse lei, il suo tono però non era arrabbiato come voleva che fosse, << Che c'è di sbagliato? Non è come pensi! >>
Levi le rivolse uno sguardo tale che lei si sentì raggelare prima che lui parlasse

<< Se non volete stare nelle retrovie, allora la discussione finisce qui! >>; E la rabbia si sentiva forte sotto quell'apparenza gelida che voleva dargli. Sembrava quasi che Levi si sentisse certo, e allo stesso tempo incerto, senza avere al suo fianco Ikuro. Cosa che Farlan notò non appena vide lo sguardo di Levi cadere nello spazio vuoto alla sua destra, lì dove di solito rimaneva Ikuro.

E il biondo capì che non avrebbero potuto convincerlo e nemmeno farlo ragionare finché quei due non fossero tornati uno di fianco all'altro.


Quando Levi raggiunse il tetto del quartier generale trovò Ikuro seduto sulla merlatura che contornava il tetto.

Ikuro gli dava le spalle e non sembrava nemmeno averlo notato mentre teneva il viso inclinato verso l'alto per vedere quel cielo che non avevano mai visto, la luna e le stelle erano nascoste dietro spesse nuvole scure.

Levi fece un passo in avanti per avvicinarsi al gemello e fu allora che il ragazzo voltò la testa di scatto verso di lui. Il suo sguardo era cupo tanto che il normale colore argenteo che sembrava diventato di una tonalità scura di grigio-ardesia.

Non gli rivolse una parola. E Levi trovava così sbagliato, oh così sbagliato che il suo gemello lo guardasse in quel modo. Non c'era un momento che Levi ricordava in cui non fossero stati assieme a pensare come uno senza che l'altro fosse mai in disaccordo.

Un altra cosa che Levi notò e che erano soli e quindi decise di far cadere la maschera noncurante che teneva.

<< Cosa cazzo ti è preso là sotto?! >> domandò Levi, la sua voce che adesso non mascherava per nulla la rabbia che provava.

Ikuro scese dalla merlatura e gli arrivò di fronte e lo guardò infuriato

<< Cosa cazzo è preso a me?!  Cosa cazzo stavi pensando tu?! >> ribatté in un ringhio. << Davvero la tua idea geniale prevede che ci dividiamo? Per il Wall Sina, io non riesco neanche a pensare senza che tu sia con me!... -si fermò, ma riprese non appena vide che Levi stava per parlare - E non dire che per te non è lo stesso, perché so che è lo stesso! >>

<< Voglio solo che non ti succeda niente, né a te, né a Farlan e nemmeno a Isabel >> rispose

<< Certo, certo. Per loro posso solo essere d'accordo con te >> disse, e né Ikuro, né Levi notarono che Farlan e Isabel li stavano ascoltando, << Ma davvero, l'idea che io e te ci dividiamo è la più grande stronzata che tu abbia mai detto. Non pensavo che potessi essere tanto stronzo, Levi! >>

Poi i due si zittirono, il loro scontro che continuava solo nei loro sguardi congiunti. Prima che Levi abbassasse lo sguardo, Isabel e Farlan erano scioccati, non avevano mai visto Levi arrendersi.

<< Scusami, Ikuro >> disse in un sussurro, quasi inudibile. Qualunque sorta di rabbia che Ikuro provava sembrò sparire, mentre sorprendeva Levi stringendolo in un abbraccio. E sorrideva leggermente.

<< Scusami, tu invece. Non ho pensato a quello che stavo dicendo >> rispose il corvino mentre la sua espressione si faceva appena più rilassata.

I due gemelli rimasero così per qualche istante, prima di separarsi e mettersi di nuovo uno di fianco all'altro. Prima che in sincrono si sedessero sulla merlatura, sempre uno accanto all'altro.

Farlan e Isabel rimasero immobili a guardare i due per qualche attimo. Non avevano mai visto i due interagire senza che ci fosse qualcuno attorno a loro. E avevano notato quanto agissero in modo diverso, quanto il loro stesso modo di comportarsi risultasse più naturale.

E poi decisero di palesarsi ai due gemelli che ora sembravano quasi più tranquilli, mentre persino il loro respiro sembrava essersi sincronizzato.

Non appena i due gemelli sentirono i loro passi voltarono il viso verso di loro.

<< Fratello >> disse Isabel

<< Levi >> lo chiamò invece Farlan.

<< Parliamone >> dissero i due

<< Non posso sopportare che tu vada da solo. E' troppo pericoloso >> disse Farlan, Ikuro gli lanciò un sguardo d'assenso, mostrandogli quanto fosse d'accordo con lui.

<< Avevi detto che quando saremo stati qua su, saremmo rimasti uniti. Te ne sei dimenticato? >> chiese Isabel. Guadagnandosi anche lei uno sguardo di intesa dal gemello di Levi.

<< E' lo stesso. >>  disse Levi, lasciando perplessi tutti e tre, sia Ikuro che gli altri due. Ikuro non capiva a cosa si stesse riferendo finché lui non continuò << Quando non riesci a vedere la luna o le stelle, il cielo qua sopra è lo stesso del cielo laggiù >>

Ikuro lo guardò confuso mentre alzava lo sguardo verso l'alto.

<< Questo non è vero >> constatò Ikuro, in un sussurro tranquillo.

<< Infatti! Almeno sappiamo che non c'è un soffitto! >> concordò Isabel. << E' completamente differente! >>

<< Giusto >> concordò Farlan << Il cielo è infinito. Potrebbe essere scuro, ma è lontanamente differente da com'era sottoterra >>

Poi Isabel sollevò lo sguardo ed esclamò << Guarda! >>

Le nuvole cominciavano a diradarsi permettendo alla luna di scintillare in tutto il suo candore

<< La luna è così luminosa >> sussurrò con un tono meravigliato, Ikuro e Levi si voltò a guardarlo... Non aveva mai visto quello sguardo così puro e pieno di meraviglia negli occhi di suo fratello, neanche quand'erano bambini. Loro non avevano mai avuto la possibilità di vivere come i bambini della superficie, loro non avevano mai guardato nulla con quella mervaglia negli occhi.

Isabel e Farlan si sedettero accanto a loro.

<< Giusto! >> esclamò Isabel con un sorriso mentre guardava Levi, svegliando Ikuro da quello stato di stupore e di meraviglia. << C'e differenza non è così? >> chiese poi

<< Già. >> rispose Farlan

<< Non siamo sottoterra >> disse Ikuro, e poi i quattro sollevarono lo sguardo, osservando il cielo ora sereno, luminoso di stelle. Quello stesso cielo che non avevano mai visto, prima di allora.

<< E non ci torneremo mai più. >> concordarono Ikuro e Farlan contemporaneamente, per la prima volta il corvino aveva parlato contemporaneamente a qualcuno che non fosse Levi.

<< Hanno ragione, Fratellone. Noi quattro abbiamo sempre tirato avanti, giusto? >> Chiese Isabel, prima di completare la sua effermazione << Sarà lo stesso con i giganti. Facciamolo insieme >>

<< Levi, credi in noi >> disse Farlan. Lo sguardo di Levi, che era pieno di stupore, si spostò per un istante su Ikuro che semplicemente annuì come a confermare quel "credi in noi". Poi alzò di nuovo lo sguardo verso quel cielo stellato.

<< Va bene >> disse, poco prima di guardare loro e sorridere << Crederò in voi >>

<< Yay! >> esclamò Isabel, felice. Mentre Farlan si lasciò sfuggire una bassa risatina, un po' per la reazione di Isabel, un po' perché era davvero contento per quello che Levi aveva ammesso.

Ikuro sorrise, il suo era un sorriso così sincero come nessuno di loro l'aveva mai visto, forse nemmeno Levi.

<< Il fratellone è sempre un gran testardo, non è vero? >> esclamò, prima che sia lei che Farlan si lasciassero andare ad una sana risata felice. Il sorriso di Ikuro si fece un po' più ampio, mentre guardava suo fratello che sembrava sereno come non lo aveva mai visto.


Tutto andava bene, tutto sarebbe andato bene. Loro erano insieme come sempre, avrebbero completato questo incarico e poi sarebbero diventati cittadini della superficie a tutti gli effetti.

Ikuro e Levi si sentivano sereni come non lo erano mai stati, mentre anche loro si lasciavano contaggiare da quella risata allegra di Farlan e di Isabel.

Tutto sarebbe andato bene,  avevano fatto la scelta giusta (Levi nel affermare che credeva in loro e Ikuro nel consigliargli di farlo).....

Se solo avessero saputo, quello che sarebbe successo.








-Qualche settimana più tardi

Le campane del distretto di Shiganshina suonarono avvisando che presto la nuova spedizione sarebbe iniziata.

<< Aprite i cancelli! >> ordinò il comandante. L'intera legione attendeva, l'ordine che avrebbe dato inizio alla 23a spedizione << Oggi, faremo un altro passo avanti! Mostratemi i frutti del vostro allenamento! Mostrategli la forza dell'umanità! >> esclamò.

L'intera legione esultò, mentre il cancello veniva aperto. Il mondo esterno li attendeva.

Ikuro e Levi avevano un espressione neutra, noncurante. Farlan sembrava leggermente teso così come Isabel che in quel momento tranquillizzava il suo cavallo.

<< Inizia ora la 23a spedizione oltre le mura! >> dichiarò il comandante << Avanti! >> ordinò poi.

Il suo cavallo nitrì prima di lanciarsi al galoppo, seguito poi dall'intera legione.

Quando superarono il cancello, Isabel sollevò lo sguardo vedendo il cielo e nessun muro a delimitarlo, così come Farlan  che  aveva lo stesso sguardo meravigliato.

<< Wow! >> Esclamò Isabel.

<< Yeah >> esclamò Farlan con un tono appena più assorto e meravigliato.

Ikuro e Levi guardavano il cielo terso e illuminato dal sole, guardavano i monti e la valle che si estendeva di fronte a loro.

<< Non male >> esclamarono entrambi contemporaneamente.

I quattro sembravano assorti nell'ossevare il paesaggio quando una soldatessa della legione si affiancò a loro

<< Cosa stai facendo?! >> chiese << Non perdere la concentrazione. Non siamo qui per fare un giro turistico! Nessuno può sapere quando incontreremo un gigante >>

<< Hah! Se ne vedremo uno, lo abbatteremo per voi! >> esclamò arrogantemente Isabel

<< Idiota! >> ringhiò la soldatessa << Vuoi essere la prima a morire?! >>

<< Che problemi hai? >> borbottò infastidita Isabel

<< Sei solo brava a parlare perché non hai mai visto un gigante >> rispose la donna << Non hai idea di quanti ottimi soldati siano stati mangiati >>

Ikuro e Levi guardarono la donna, prima di spostare lo sguardo non appena udirono il messaggero avvisarli

<< Gigante avvistato!  Uno di classe 15, davanti a noi! >>

<< Cosa... un gigante? >>; Il tono di Farlan sembrava confuso, mentre guardava l'essere enorme di fronte alla formazione

<< Due di classe 10 ci stanno raggiungendo da dietro! >> Esclamò ancora il messaggero.

I quattro videro, il gigante di quindici metri venire abbattuto da Flagon

<< E' incredibile >> esclamò Isabel

<< Sono molto meglio della Polizia Militare >> disse Farlan.

Flagon notò che i due giganti si stavano avvicinando a Farlan e Isabel

<< Voi due state nella vostra corsia! >>

E poi Levi e Ikuro li superarono

<< Levi! Ikuro! >> esclamarono Farlan e Isabel.

I due gemelli non sentirono Farlan e Isabel seguirli, mentre dopo essersi avvicinati abbastanza ad uno dei giganti si lanciarono con la manovra verso il gigante, evitarono i suoi passi, prima di sollevarsi in aria. E muoversi rapidi come due freccie d'argento verso la nuca del gigante.

Ed ecco che abbatterono il loro primo vero gigante, mentre erano ancora in aria, prossimi all'atterrare. Videro che Isabel era stata presa dal gigante e senza pensare si lanciarono verso di loro.

Videro Isabel tagliare le dita del gigante mentre Farlano lo abbatteva.

I due giganti ora morti cominciavano ad evaporare.

Ikuro, Levi, Farlan e Isabel si riunirono

<< Com'era, Levi, Ikuro? Abbiamo abbattuto un gigante da soli! >> Esclamò Farlan

<< Ce l'abbiamo fatta, fratelloni! Ce l'abbiamo fatta! >> Esclamò Isabel.

Levi e Ikuro sorrisero in loro direzione, mentre una sola risposta veniva da loro contemporaneamente come un unica voce.

<< Già... Lo avete fatto bene >>.
I quattro sentirono il nitrito di un cavallo, e poi Erwin appena arrivato parlò

<< Infatti, è stato fantastico, considerando che era la vostra prima volta >> disse, poi il suo sguardo si posò sui gemelli << Ma avete usato troppo gas. Dovreste conservarlo specialmente, qua fuori >>

Farlan stava per parlare, quando Ikuro e Levi lo zittirono sollevando una mano.

<< Vi aspettate che diamo la priorità .... >> cominciò Levi

<< All'equipaggiamento rispetto che ai nostri amici? >> completò Ikuro.

Erwin per un solo istante rimase in silenzio osservando i due e quello strano evento che era appena accaduto prima che dicesse

<< Avete eseguito dei movimenti non necessari. State iniziando ad avere dubbi? >>  chiese
Nessuno dei quattro rispose

<< Se è così, presto morirete >> completò, e poi si allontanò.

Levi sembrava sconvolto dalla sua risposta, mentre Ikuro aveva un cipiglio appena più arrabiato.

Isabel invece esclamò, con un tono non troppo alto

<< Maledetto! Sarà meglio che si guardi le spalle quando sarà da solo >>

<< Shh. Potrebbe sentirti >> la zittì Farlan.



Poi lentamente cominciò a piovere, la pioggia si infittì d'improvviso. Era difficile vedere ad un palmo dal proprio naso, anche a causa della nebbia che si sollevò dal terreno.

I quattro rimanevano abbastanza uniti in quella formazione  che lasciava un ampio spazio fra un soldato e un altro.

<< Non pensavo che la pioggia fosse così pesante! >> esclamò Isabel

<< E' inutile. Non saremo mai in grado di avvistare un gigante così! >> disse Farlan agitato

<< Questa è la nostra occasione >> dissero i due gemelli corvini.

<< Useremo questa tempesta come riparo... >> cominciò Levi

<< E ci avvicineremo a Erwin >> completò Ikuro.

Farlan e Isabel notarono che diversamente dal loro solito, sembrava essere diventato più frequente per loro completarsi le frasi a vicenda e parlare come uno.

<< Levi, Ikuro >> disse Farlan, nel suo tono si poteva sentire ancora l'incredulità

<< Stiamo per farlo, fratelloni? >> chiese Isabel, come se non volesse crederci.

<< Già >> risposero contemporaneamente, prima che a continuare fosse solo Levi

<< Ma sarebbe sospetto se ci dividessimo tutti e quattro. Andrò da solo. >>

<< Vero. Probabilmente è meglio non muoversi con noncuranza >> concordò Farlan

<< Bene. Contiamo su di te, fratellone! >> esclamò Isabel.

Lo sguardo di Levi si spostò su Ikuro che ancora non aveva parlato. E lo vide fissarlo, poco prima che gli dicesse

<< Mi fido di te, ma non ti lascerò da solo, comunque. In ogni caso se fossimo in due, potrebbero sempre dire che siamo andati avanti ad analizzare il terreno... Ed è una cosa che non si può fare da soli >>

Levi lo guardò e poi annuì,

<< Bene. Faremo così >> concordò. Poi voltò leggermente il viso verso Isabel e Farlan << Se qualcuno ve lo chiede, dite che siamo andati ad analizzare il terreno >>

<< Andate, fratelloni. E conquistate il nostro posto nella città >> esclamò Isabel

I due annuirono e poi guardarono Levi e Ikuro allontanarsi al galoppo. Fino a sparire nella nebbia.

I due gemelli continuarono ad avanzare, veloci sotto quel terribile temporale che rendeva difficile vedere davanti a sé.

Ikuro pensava solo che avrebbe combattuto assieme a Levi, qualunque cosa fosse successa. Mentre Levi pensava che sarebbe stato lui ad uccidere Erwin Smith, lui e soltanto lui.

I due si fermarono d'improvviso, quando videro tutti quei corpi dei soldati della legione... Era stato un massacro... Ma loro non avevano visto, né sentito, alcun gigante..

<< Cosa diavolo .... è successo qui? >> sussurrò Levi. Quasi in quello stesso istante un sopravvissuto sparò un fumogeno nero, era stato un anormale, e disse qualcosa cercò di dirla prima che morisse a causa di tutte le ferite causategli dal gigante.

Ikuro e Levi spostarono lo sguardo e solo allora notarono le impronte del gigante

<< Impossibile... >> Sussurrarono entrambi << Ci ha superato? >>.

E allora i due tornarono indietro, seguendo le orme del gigante, preoccupati per i loro amici.

Erano uno di fianco all'altro e per assurdo persino i loro cavalli sembravano tanto sincronizati da muoversi senza intralciarsi nonostante la stretta vicinanza.

Per un solo istante uno dei due aveva rallentato...non appena ava visto i corpi fatti a pezzi dei soldati che erano stati disseminati sul terreno.

Ikuro scattò da quello shock quando sentì il nitrito del cavallo nero di Levi, solo in quell'istante riprese la sua corsa. Corse e senza rendersene conto scese da cavallo continuando a correre verso suo fratello che in quel momento era a terra... con lo sguardo fisso su qualcosa che al momento Ikuro non riusciva ad identificare era troppo distante.

Gli si avvicinò e poi chiese

<< Levi, va tutto... >> la sua domanda si perse nel silenzio, non appena il suo sguardo seguì quello del fratello.

<< Isabel... >>; il nome della ragazza gli sfuggì in un sussurro silenzioso... mentre guardava quello che era rimasto di lei. La sua espressione era sconvolta, gli occhi spalancati, il sangue le macchiava il viso. L'unica cosa che era rimasta di quella ragazza energica e allegra, sempre entusiasta era la sua testa.

Il gigante mosse la sua gigantesca testa mentre serrava le fauci su qualcuno, la parte superiore del corpo della sua vittima crollò contro il terreno... Gli occhi di Ikuro si spalancarono quando lo riconobbe... Era Farlan.

I due gemelli rimasero immobili a per qualche istante... Avevano perso tutto, avevano perso le uniche persone di cui si fossero mai fidati. I loro amici... la loro famiglia!

Il gigante voltò la testa verso il punto in cui i due ragazzi si trovavano, ma loro non c'erano più.

Il gigante venne colpito all'improvviso, prima al viso. Levi non si fermò neanche un istante prima di lanciarsi nuovamente contro il titano.

Ikuro lo seguì.

I due lo attaccarono.

Rapidi come frecce, guidati solo dalla rabbia e dal dolore. Non stavano attaccando per uccidere, no stavano attaccando con l'intento di farlo soffrire anche se non sapevano se fosse possibile.

Gli tagliarono la testa, senza ucciderlo, e poi le mani, ed infine lo uccisero. Il gigante collassò contro il suolo bagnato, mentre i due ragazzi, finalmente, atterrarono.

Il loro respiro era affrettato e spezzato. I loro sguardi bassi, mentre le lacrime gli bagnavano il viso.

Sentirono un rumore, simile a quello causato dal trotto dei cavalli.

Erwin Smith guardò i due gemelli, li studiava... cercava di capire come potesse essere possibile che due persone avessero lo stesso aspetto, gli stessi pensieri.

Il corpo del titano era evaporato del tutto solo le ossa erano rimaste. Il sole cominciava a tramontare, Erwin era sceso da cavallo e si era avvicinato ai due che per tutto quel tempo erano rimasti nella stessa identica posizione.

<< Quindi, siete gli unici sopravvissuti. >> disse << Com'è patetico >>.

Dopo quell'esclamazione i due sollevarono lo sguardo, la stessa espressione rabbiosa a segnargli il viso, lo stesso istinto omicida in quegli occhi color argento.

Levi fu il primo a lanciarsi contro Erwin, o almeno così Erwin credeva, anche se il suo attacco nonostante la rabbia sembrava mancare di convinzione. Erwin fermò la lama con la mano, incurante dell'acciaio che gli tagliava la pelle, e poi notò che entrambi stavano stringendo quella spada.

Che si erano mossi assieme con una tale cordinazione che lui aveva creduto che solo uno di loro si fosse mosso.

<< Ora... ti ammazzo! >> gridò Levi, non c'era alcuna freddezza nel suo tono, solo la rabbia affogata nel dolore. << E' il motivo per cui sono cui! >>; Erwin credette che fosse stato proprio Levi a completare la frase, finché non notò che a parlare era stato l'altro.

Erwin non sembrò turbato da quello che i due avevano detto, mentre prendeva qualcosa nascosto sotto il suo mantello e lo lanciò a terra.

<< Questi documenti che rivelano i crimini di Lobov sono falsi. >> disse, spostando il suo sguardo verso quello dei due gemelli. << Quello vero lo ha raggiunto ora Daris Zackley. Lobov è morto >> completò.

I due misero più forza nella presa che avevano sulla lama

<< Sapevi tutto fin dall'inizio. Sapevi perché eravamo qui, e ora tu- >> i due non riuscirono a completare la frase perché Flagon riuscì a bloccarli entrambi.

Non c'era la stessa forza che li animava di solito, erano solo guidati dal dolore, dalla voglia di vendetta... Non tenevano neanche la metà della forza che avevano di solito.

In effetti il capitano li allontanò semplicemente... per una sola volta la loro sincronia si spezzò quando Ikuro cadde in ginocchio, lasciando la presa sulla spada, prima del fratello.

I due rimasero in silenzio... mentre Levi pensava a Farlan e Isabel al modo in cui loro si fidavano di lui... al modo in cui lui si fidava di loro.

E Ikuro pensando ai suoi due amici pensava che in fondo era stato lui, lui con la sua scelta, a causare la loro morte.

Erwin si avvicinò ai due.

<< Non. Vi pentirete. >> Disse, parlando ai due come se in fondo fossero uno solo << Se iniziate a pentirvi, influenzerete le vostre prossime decisioni e farete in modo che altri prendano le decisioni al posto vostro e tutto ciò che vi resterà dopo sarà la morte. >> continuò, mentre i due tenevano lo sguardo su di lui << Nessuno può prevedere cosa succederà. Per ogni decisione che prendi, che prendete, ci sarà un riscontro nelle decisioni future. Noi continueremo la Spedizione. E mi aspetto che voi veniate con me. >> terminò voltandosi e tornando a cavallo, prima di riprendere ad allontanarsi.

I due rimasero immobili, quelle parole avevano spazzato via quella nebbia, di rabbia e di dolore, che offuscava i loro pensieri.

I due incrociarono i loro sguardi com'erano soliti fare. E poi annuirono... Avevano preso la loro decisione.



-Due anni più tardi, inizio della 24a Spedizione oltre le mura

La legione attendeva che il comandante Erwin Smith desse inizio alla spedizione. Che i cancelli venissero aperti.

Le campane di Shiganshina suonavano come avevano fatto all'inizio di ogni spedizione.

In mezzo a quei soldati, ognuno con un viso diverso dall'altro, vi erano due volti identici con la stessa espressione... fredda. I due tenevano la stessa postura, mentre guardavano davanti a sé.

Quel giorno avevano preso la loro decisione, avrebbero seguito Erwin Smith.

<< Avanti! >> ordinò il comandante, dando il via alla spedizione.

Attraversarono il cancello e andarono fuori dalle mura.

Per un solo istante i due si guardarono negli occhi, un solo pensiero si formò nelle loro menti.

"Non ci pentiremo mai di questa decisione... finché saremo in vita"




Note dell' Autore
Salve a tutti Fandom di AoT. Questa è la mia prima storia, spero che vi piaccia. E anche che sia corretta.

La dedico a una mia cara amica, Valeria.

-Anthony Edward Stark
   
 
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