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Autore: Rinon    02/02/2016    1 recensioni
Dopo essere stato venduto dalla madre all'esercito per poche monete, Ałnar si ritrova arruolato nell'esercito dove, grazie alla sua predisposizione verso il Mistero, riuscirą a scalare i ranghi ma a un prezzo molto alto..
Genere: Fantasy, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Above humanity Titolo del capitolo: I

Le navi imperiali vennero con qualche giorno di anticipo, la piccola cittą di Gus non aveva avuto il tempo per preparare un ricevimento degno. Come ogni anno avrebbero reclutato i bambini che davano qualunque segno di interazione con il Mistero, l'essenza stessa dell'universo. Tuttavia, stranamente, nessun bambino evidenziava alcuna capacitą.

Una donna viveva dislocata dalla cittą, in campagna, poco si conosce delle sue origini o delle sue motivazioni perņ una cosa si sapeva: stava per diventare madre. Il rombo delle navi che si dirigevano a Gus coprģ il pianto del neonato che, appena fece la sua entrata in questo mondo maledetto, non tardņ nel distinguersi in quanto egli possedeva un occhio marrone, come la madre, e un occhio completamente bianco.
La donna guardņ suo figlio, ma nei suoi occhi non c'era amore; soltanto odio.

Intanto nella cittą i generali cercavano di capire se fosse vero che non ci fossero bambini idonei, ormai erano sul punto di ritornare sulle loro navi a mani vuote quando all'improvviso.. "Fermi!" lo sguardo della folla puntņ verso la donna, visibilmente provata dal parto e dalla camminata, che disse: " Ho io il demonio che tanto cercate, datemi 15 troni e sarą vostro altrimenti lo uccido qui davanti ai  vostri occhi".

La gente era ammutolita, il silenzio era assordante, fu uno dei soldati pił giovani a farsi avanti; diede il denaro alla donna che se ne andņ, non prima di aver lanciato un'ultimo sguardo colmo di odio verso la creatura che aveva dato alla luce. La recluta prese il bambino, ancora sporco di sangue, e si diresse verso i suoi superiori. 

Partirono, scossi dall'odio che una madre possa provare verso suo figlio. Durante il viaggio Rilor, questo č il nome del soldato, chiese al suo superiore se potesse occuparsi personalmente dell'ultimo arrivato a bordo. Il comandante gli chiese se fosse sicuro, crescere un Ibrido non sarebbe stato facile, ma aggiunse che, considerato il suo comportamento impeccabile nelle sue ultime missioni, avrebbe autorizzato la cosa. Rilor ci pensņ, con il senno di poi non abbastanza, e alla fine decise di prendere in custodia il neonato, Ałnar lo chiamņ.

Ałnar dimostņ fin da subito la sua affinitą con il Mistero, Rilor era un maestro severo e punitivo ma commise l'errore di affezionarsi. 
I progressi di Ałnar fecero scalpore fra le alte cariche dell'esercito e Rilor venne promosso a  vice-generale. Non passava giorno senza che allenamenti devastanti temprassero mente e corpo di quell'arma.

Ma Rilor amava Ałnar anzi, forse si puņ dire che sia stato la prima e unica persona a farlo. Quando la sera il bambino giaceva stremato sul pavimento, Rilor lo sosteneva e lo trasportava nelle sue stanze per curarlo e nutrirlo.

A 6 anni avvenne la prima Manifestazione, esse sono fenomeni causati dal Mistero e canalizzati attraverso un conduttore, gli umani chiamati Ibridi ovvero coloro che possiedono un occhio del colore del Mistero, bianco.

Solitamente la prima Manifestazione č innocua, spesso comporta il sollevamento di piccoli oggetti oppure dell'Ibrido stesso, ma quel bambino non era normale. Rilor aveva lasciato Ałnar con i precettori, al suo ritorno trovņ solo lui; quando chiese dove fossero i suoi maestri, Ałnar rispose sorridendo:"Li ho mandati via". 
Nessuno trovņ mai i precettori.
Adesso Rilor iniziņ a essere spaventato da suo figlio adottivo, decise di spedirlo lontano, dove i suoi poteri sarebbero cresciuti senza fare del male a nessuno. Ałnar una notte venne svegliato dal suo maestro che gli disse di aver preparato una sopresa per lui, tutto contento seguģ il suo mentore fino a quando una botta in testa non lo fece svenire.

Rilor volle accompagnare personalmente e da solo Ałnar a Tark, pianeta ai confini dell'Impero. Lasciņ suo figlio con qualche provvista, una mappa galattica e la sua targhetta. Per la seconda volta Ałnar venne abbandonato, prima dalla madre, poi dal padre.

Passarono 15 anni senza che si seppe pił nulla, Rilor divenne generale, la guerra continuava, la vita non era cambiata di una virgola. Ma se c'č qualcosa che questa storia insegna č che le nostre azioni hanno delle conseguenze. Per coprire la scomparsa di Ałnar Rilor disse che era morto per malattia senza che si potesse fare nulla per curarlo, vigliacco. Fu un ricercatore a accorgersi per primo di alcune anomalie; per la precisione, secondo i suoi strumenti, mancava un pianeta nel settore Ovest della galassia conosciuta. Avvisņ subito l'esercito e la voce arrivņ fino alle orecchie di Rilor che, appena vide le cartine cancellate di Tark, provņ il terrore della morte.

Tentņ di persuadere le alte sfere a non sprecare tempo per testimoniare il probabile guasto di uno strumento, ma ormai una navicella era gią stata inviata sul posto.
Quando arrivarono nel punto dove un tempo vi era il pianeta, trovarono solo il buio dello spazio; all'improvviso tutto l'equipaggio provņ un'angoscia come se stessero vedendo la loro famiglia venir torturata e poi uccisa. Poi una voce piatta, senza un filo di umanitą disse:<>.
Ałnar era a bordo, nessuno sportello č stato aperto. Il pilota fu il primo a guardarlo, non indossava vestiti, il suo corpo era cresciuto e il suo viso era inumano a dir poco. Ałnar si rivolse all'equipaggio spaventato e disse loro che non aveva intenzione di fare alcun male, solo chiese dei vestiti. Chiese se la guerra fosse finita, sapendo gią la risposta. Una volta che fu vestito ringraziņ e scomparve. Riapparve fuori, che fluttuava nello spazio, l'equipaggio non fece in tempo a rendersi conto di niente mentre Ałnar con un leggero fremito dell'indice, compresse la nave fino a ridurla a una biglia.

 
 
 
 
 
 
   
 
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