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Autore: graciousghost    02/02/2016    13 recensioni
[ReverseReading!Story | Flash | Slash | Ambientazione distopica/fantascientifica]
Louis e August sono obbligati a rivivere lo stesso momento, senza possibilità di andare avanti; da qualunque punto di vista si esamini, la loro storia è condannata a un epilogo che li ritrae divisi.
Attenzione: storia concepita per essere letta dall’inizio alla fine e dalla fine all’inizio, con due scenari e due conclusioni speculari. Anche se, forse, il risultato non cambia.
«Me l’avevi promesso, ricordi? A me non avresti mai mentito».
«Tutti quelli del Dipartimento Investigativo mentono
».
Genere: Angst, Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota alla lettura:

Come da titolo e da intro, la storia può essere letta in due modi, dall’inizio alla fine, così come la vedete, e viceversa. La storia si basa su questi due prompts trovati in rete oggi pomeriggio (quando si perdeva tempo invece di studiare, ma dettagli):
#1. “The beginning is the end is the beginning
#2.  Write a story, so that if it has its sentence order reversed, has a completely different meaning.
Il risultato non è esattamente ciò che richiedevano, forse, ma ci ho provato ed è stato piuttosto divertente ^^ Ah, i personaggi di questa breve flash – Louis e August – sono estrapolati da un progetto più ampio a cui sto lavorando e che quindi spero rivedrete, in tempi non troppo lunghi magari. Anche l’ambientazione, pertanto, è la stessa della minilong che sto scrivendo, e questo si tratterebbe di un missing moment di collocazione temporale abbastanza indefinita ^^ Tutto ciò per dire che, se la caratterizzazione non vi sembra accurata, è solo per motivi di costruzione stilistica (anche se spero di aver fatto risaltare i loro caratteri anche con i limiti imposti dai prompts).
Piccolo aiuto alla lettura: nel leggere “al contrario” bisogna andare per paragrafi e non per frase singola, altrimenti il tutto non avrebbe senso. In altre parole: leggete in blocco fino a che non si va a capo e poi riprendete con il paragrafo precedente ^^
Spero di essermi spiegata e buona lettura :)

 

The beginning is the end is the beginning

 

Boston, Massachusetts, anno 2076.

 

«Non ho mai voluto farti del male».
Louis era solo, immerso nel buio, e lui del buio aveva sempre avuto paura.
«Addio, Louis». I passi decisi di August lo fecero sussultare e le sue parole gli generarono un lieve tremore alle mani che teneva giunte, sul petto; il circuito emozionale si destabilizzò appena, ma il robot riuscì a mascherare i sintomi di malfunzionamento in un battito di ciglia.
«Crederesti a un bugiardo, se ti giura di essere onesto? Crederesti a un bugiardo, se ti giura di amarti?». Un bip avvertì Louis dell’inadeguatezza del lessico adoperato; ponendo quelle domande, si era spinto troppo oltre, pericolosamente vicino al limite di segretezza che non gli era concesso di oltrepassare.
«Me l’avevi promesso, ricordi? A me non avresti mai mentito
», gli rispose l’altro, accostandosi alla figura di spalle del biondo, apparentemente intento a rincorrere con lo sguardo i rivoli di pioggia che si affastellavano sul vetro sottile della finestra del suo appartamento.
«Tutti i membri del Dipartimento Investigativo mentono», ribatté Louis, non una punta d’interesse a colorare le sue parole.
August serrò le palpebre, incapace di continuare a cercare compassione in quei lineamenti spigolosi cui la perfetta geometria dell’ultimo modello messo a punto dal Dipartimento Informatico aveva negato angoli e smussature. «Dio, ecco un altro dei tuoi stupidi giochetti. Ne ho abbastanza, Louis».
«Non posso farci niente, è nella mia natura». L’automa scrollò le spalle e abbassò gli occhi, incrociando le braccia sul petto.
«Il tono con cui lo dici è disgustoso, Cristo. E la nostra storia non ha nulla a che fare con il tuo lavoro del cazzo, non confondermi con uno dei tuoi criminali da interrogare», sbottò August, mordendosi il labbro con così tanta veemenza che qualche goccia di sangue gli tinse i denti di rosso.
«Oggi ne ho fatto ammazzare un altro, sai?». Una breve scossa attraversò il suo corpo e Louis sbatté le palpebre, mentre analizzava i dati ricevuti. «Oh, chiedo scusa, termine improprio. Sopprimere», si corresse, a seguito dell’avvertimento che il suo vocabolario interno aveva inviato al circuito del linguaggio. «Anche lui, come te, mi chiedeva di non dirgli bugie», concluse, asettico.
«Come se potessi
».1
«Così mi ferisci, August».
August poggiò la fronte sul vetro freddo, lasciando che la mano con cui Louis gli stava accarezzando i capelli scarmigliati scivolasse sulla nuca, a solleticargli il tatuaggio identificativo del Dipartimento di Giustizia. Con malcelata indifferenza, le sue dita si soffermarono sulle cicatrici ancora fresche d’inchiostro e sangue, aumentando la pressione quando sfioravano epidermide violacea, nelle zone in cui August aveva visibilmente sofferto di più durante la marchiatura. August si sottrasse al suo tocco, allo stesso tempo infastidito dal pizzicore che il tatuaggio gli causava e dall’effetto che le dita di Louis sulla pelle ancora gli provocavano.
«Sei un bastardo», imprecò August.
«A volte sembri dimenticare che a noi è concesso fare del male agli esseri umani
»2, sussurrò Louis, improvvisamente intenerito dall’ingenuità del ragazzo, quasi a voler levigare la durezza del suo comportamento con un tentativo di condiscendenza. «Sai, potrei dirtelo di nuovo», aggiunse, consapevole che entrambi sapevano a cosa stesse facendo riferimento. «Vorrei proprio rivedere la tua espressione», Louis rise d’una risata cupa e non il minimo accenno di divertimento si dipinse sul suo volto impassibile e scuro.
«Non farlo». August strinse i pugni, ben consapevole che la sua richiesta, sibilata a mezza voce, suonava come una supplica.
Louis stirò le labbra in un ghigno e i suoi occhi, la cui sfumatura antracite si annerì ulteriormente a causa dell’assenza di illuminazione, incontrarono quelli del giovane soldato. «Amo solo te».
«
È sincerità, quella che sento nella tua voce?», mormorò August, maledicendosi per la nota di speranza – e sospetto – perfettamente udibile nella sua voce spezzata.
«Devo andare. Ho un reietto che aspetta di vedermi». Prima che August potesse fermarlo, Louis aveva già indossato il distintivo.

                         

 

Note post lettura:

L’intera storia si basa sul noto paradosso del mentitore, ovvero – e qui cito spudoratamente Wikipedia:data una proposizione autonegante come "Questa frase è falsa", nessuno riuscirà mai a dimostrare se tale affermazione sia vera o falsa”. La frase in questione qui sarebbe: “Tutti i membri del Dipartimento Investigativo mentono” e, com’è chiaro, anche Louis ne fa parte. Dunque il dubbio che tento d’instaurare in questa storia sarebbe: Louis ama o no August? Fino a che punto tutte le sue affermazioni sono da prendere alla lettera? È Louis ad andar via alla fine o August? Louis ha veramente un criminale da interrogare o piuttosto un amante con cui tradire il povero August? I due staranno insieme oppure no? Il dolore di cui parla Louis è quello fisico della tortura in un interrogatorio o quello psicologico che sembra infliggere ad August? A seconda del verso in cui si legge la storia (e della sensibilità del lettore, certo!), l’epilogo sembrerebbe diverso, ma qui non voglio dilungarmi troppo perché sono curiosa di sapere cosa avete capito – se c’è qualcosa di comprensibile, almeno xD

1 Piccola nota sull’uso del verbo potessi: qui ho dovuto fare ricorso a un escamotage – e spero che il risultato sia soddisfacente anche per voi lettori. Nella prima lettura, il congiuntivo è riferito alla seconda persona singolare, dunque: come se (tu, Louis) potessi. Nella lettura in reverse, invece, il congiuntivo è coniugato alla prima persona singolare e quindi: come se (io, August) potessi.

2 Questa frase è così formulata perché in contrasto con la Prima legge della Robotica, formulata da I. Asimov, secondo cui i robot non possono recare danno agli esseri umani. Il motivo per cui Louis è, invece, esentato dall’osservazione di tale legge è piuttosto complesso ed è un tema della long di cui questa flash fa parte. Ma non preoccupatevi: Louis è un robot buono a tutti gli effetti, solo dotato di una personalità decisamente complessa ^^
Sono sinceramente curiosa di sentire la vostra opinione in merito a questo piccolo e, temo, mediocre esperimento! Un parere sarebbe gradito :)

Alla prossima,

 Ayumu

   
 
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