Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: anaiv    05/02/2016    5 recensioni
Sana Kurata ha ventisei anni ed è un'attrice di fama mondiale. Dopo le scuole superiori e un anno di convivenza con il suo fidanzato Akito Hayama, ha deciso di trasferirsi a Londra lasciandosi alle spalle un amore finito male. Ci sarà riuscita?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Sospiro e ripongo l'ultima cartella nello scaffale accanto alla mia scrivania. Ho scelto questa professione per aiutare gli altri, o meglio, questa è la risposta che rifilo a chiunque mi domandi perché ho scelto chirurgia e sopratutto perché ho scelto ortopedia. La verità è che chirurgia rappresenta per me una sorta di redenzione, rimettere in piedi qualcuno dopo un brutto incidente è l'unica cosa che possa donarmi un attimo di pace. MI sfilo il camice e raccolgo il pacchetto di sigarette abbandonato ore prima in un angolo nascosto della mia scrivania. Il fumo proprio non si addice ad un chirurgo. Sto per portare il filtro alla labbra quando qualcuno bussa alla porta del mio studio

- Avanti-

- Dottor Hayama, scusi il disturbo... ma qui c'è il dottor Bill Cooper e chiede di poterla vedere- annuncia Kayla con voce calda e suadente. Dio, è la mia segreteria eppure non perde occasione per provarci. È una donna bellissima; i suoi capelli biondi e quegli occhioni azzurri farebbero girare la testa a chiunque, ma non a me.

- Kayla sono in pausa – le dico mostrando la sigaretta

- Lo so...- fa due passi in avanti -... ma pare che sia urgente- conclude praticamente strusciandosi contro la scrivania

- Fallo entrare – rispondo perentorio distogliendo lo sguardo dalla sua scollatura volutamente messa in risalto dai due bottoni superiori slacciati. Amo le donne ed ogni sera nel mio letto ce n'è una diversa, ma Kayla è la mia segretaria e non sarebbe professionale farmi allacciare le sue gambe intorno alla vita e farmela sulla scrivania tra le scartoffie. Sarebbe banale e immorale. Sopratutto banale.

- Certo – ribatte con una punta di acidità. Le donne rifiutate sanno essere velenose.

- Akito!-

- Bill.- mi dirigo verso la porta e gli stringo la mano. Cooper è un ottimo chirurgo, nonché primario di chirurgia. È stato lui a volermi qui. Quando ho terminato gli studi in Giappone ha fatto di tutto per avermi, pensava fossi l'uomo giusto, voleva che il suo ospedale avesse un gruppo di collaboratori giovani e competenti. Il suo invito mi ha lusingato e gli sono grato per questa opportunità. Londra è perfetta per me. Londra dà tutto e non pretende nulla in cambio. Londra mi regala intere giornate di pioggia e intere notti di sesso e solitudine.

- Akito perdona il disturbo, ma mentre venivo qui ho dovuto soccorrere una donna e speravo potessi aiutarmi.-

- Sei il primario di chirurgia, chi meglio di te?-

- Penso si sia slogata la caviglia – risponde con garbo nonostante la mia domanda scostante. È davvero una brava persona, ma è risaputo che io non sappia intrattenere una normale conversazione con gli altri esseri umani. Penso lo abbia capito anche lui.

- D'accordo falla entrare, rimanderò la mia pausa- Bill sorride e chiama la donna. Splendido, adesso dovrò agognare per ancora chissà quanto una stupida sigaretta.

- Dottor Hayama ti presento la signorina Kurata.- i miei occhi scattano all'udire quelle ultime sei lettere.

Non è possibile.

Non può essere vero.

Forse sono caduto e ho battuto la testa.

Sana Kurata è in piedi nel mio studio e si stringe al braccio di Bill. Sapevo che si trovasse a Londra, ma Londra è grande e le probabilità che potesse capitare tutto questo erano davvero, davvero minime.

- Akito ti senti bene?- No! No che non mi sento bene. La donna che prima mi ha salvato la vita per poi distruggerla è qui davanti a me e non accenna a guardarmi negli occhi.

Sei anni.

Sei stupidi e tremendi anni per dimenticarla e poi eccola che si sloga una caviglia e piomba qui come se il mio aiuto le fosse dovuto. Merda. Merda. Merda.

Kurata... sento il suo profumo, i suoi capelli ramati sono sempre più lunghi e belli e... merda! Forse avrei dovuto scoparmi Kayla sulla scrivania. Sarebbe stata la scelta giusta.

- N-noi ci conosciamo- abbozza con un filo di voce. Ma per favore! Kurata sa fare molto meglio di così... è candidata all'oscar! Non sono sicuro che la commissione degli Oscar sia poi così competente.

- Davvero?- Bill sembra imbarazzato, oltre ad essere molto buono è anche tremendamente intelligente.

- Si, lei è un'attrice e abbiamo scambiato qualche parola ad una cena di beneficenza.- rispondo senza esitazione e candidandomi come miglior attore protagonista. Kurata è il passato, è chiusa in una scatola e non ne uscirà per una semplice caviglia slogata. È solo una paziente e nulla più.

Le uniche persone che sono ancora sento vicine della mia vecchia vita a Tokyo sono Tsu, Fuka e mia sorella. Aggiungerei mio padre, ma è venuto a mancare circa sei anni fa.

Sei anni fa quando Kurata ha deciso di lasciarmi solo con il mio dolore.

- Ecco dove l'avevo già vista! Il suo film è bellissimo, l'ho visto al cinema con mia figlia Julie. Complimenti.-

- Grazie Bill- Kurata gli rivolge un sorriso che non raggiunge i suoi occhi. Sarà anche un'attrice, ma io la conosco come nessuno e quello, quello non è un sorriso. Al massimo è da considerarsi una smorfia riuscitale malissimo.

- Senta Bill io ho degli impegni, magari anche il dottor Hayama è impegnato...-

- No. Si accomodi signorina – la interrompo con poca grazia, ma stavolta non scapperà.

- D'accordo.- Kurata si avvicina avendo cura di non poggiare il piede in terra e si stende sul lettino posto accanto alla scrivania.

È bella come sempre, forse troppo magra, ma per anni le ho detto che questo lavoro l'avrebbe uccisa. Indosso nuovamente il camice e senza fare una piega prendo a tastare la sua caviglia sinistra. Le massaggio la zona interessata sincerandomi che non sia nulla di grave sino a quando...

 

 

SANA

… Quando si accorge della cavigliera. Dio, perché continuo a portare quel dannato aggeggio?!?

si schiarisce la voce e poi trafiggendomi con lo sguardo chiede – Può togliere la cavigliera? Ostacola il mio lavoro- il mio cuore manca un battito. Un altro. L' ennesimo. Da quando sono entrata in questa stanza non sono sicura che mi serva solo un chirurgo ortopedico. Forse dovrei farmi portare in cardiochirurgia.

- S-si- mi sporgo per arrivare alla caviglia, ma il dolore è forte e sono costretta a stendermi nuovamente sul lettino.

- Me ne occupo io- dice sbrigativo e senza il minimo indugio. Accarezza la cavigliera, sono sicura che anche nella sua mente si stiano affollando un milione di ricordi. Inspira profondamente poi, la slaccia e e la ripone con cura su di uno scaffale. I suoi occhi sono indecifrabili come sempre e come sempre il suo tocco mi confonde anima e pensieri.

Anni addietro mi slacciava la cavigliera per fare l'amore, diceva che quegli stupidi ciondoli con le nostre iniziali fossero taglienti e che proprio non riusciva a sopportare che qualcosa mi “ coprisse”. Mi voleva nuda e sua. Sempre.

- Le faccio male?- chiede riportandomi bruscamente alla realtà

- Non molto – continua a tastare la mia caviglia e continua ad ignorarmi come se non fosse mai stato l'amore della mia vita.

- Allora, Akito, pensi sia grave?- Bill si sporge per osservare e mi sorride con dolcezza

- No. È solo slogata. Dovrà stare a riposo per qualche settimana. Suppongo sarà difficile con gli innumerevoli impegni che le invadono l'agenda, ma è necessario se vuole guarire- Ah ah! Beccato! Non è poi indifferente come vuole far credere. Quella frecciatina sui miei impegni è un classico di Akito.

Cielo, ancora non riesco a credere che Hayama sia ad un centimetro da me e che il suo profumo non sia frutto della mia immaginazione.

- D'accordo dottore. Farò del mio meglio- mi tiro su a sedere e con le mani distendo le pieghe della camicetta.

- Bene. Se volete scusarmi, io andrei in pausa. Bill è stato un piacere- dice stringendo la mano di Bill, poi raccoglie la giacca e senza voltarsi aggiunge – Arrivederci Kurata-.

 

 

 

AKITO

Richiudo la porta alle mie spalle, guardo verso la postazione di Kayla e noto con piacere che è intenta a laccarsi le unghie, bene. Si annoia.

- Kayla-

- Dottore?-

- Ci vediamo tra quindici minuti nella stanza del medico di guardia.- Kayla sorride civettuola e annuisce.

È il momento di dare un calcio nel culo all'etica del lavoro e di fare qualsiasi cosa mi tolga dalla mente le labbra piene e perfette di Kurata. Lei è morta per me. Non esiste più.

Oltrepasso la soglia d'ingresso dell'ospedale e con un rapido gesto accendo la sigaretta che ho portato alle labbra.

- Akito...- la sua voce. no. Lei è morta per me.

- Che cazzo vuoi ancora?- chiedo evitando di voltarmi

- Kayla mi ha chiesto di dirti che devi sbrigarti perché tra venti minuti la sua pausa sarà terminata.- risponde con voce tremante e sono sicuro che sia incazzata. Non ha il diritto di incazzarsi.

- Grazie per aver riferito il messaggio, adesso vattene-

- Sto aspettando Rei.-

- Ventisei anni e hai ancora bisogno del babysitter?-

- Sono sei anni che non ti vedo... Akito io...- Mi volto verso di lei e i nostri sguardi si incatenano come fossero calamite. I suoi occhi sono sempre gli stessi e quella stampella proprio non le dona. Perché diavolo sento l'istinto di stringerla tra le braccia?!? perché diavolo sono sempre il solito coglione?!?

- Sta zitta Kurata. Tu un cazzo. Gli ultimi sei anni sono stati i migliori della mia vita e sai perché?!? perché tu non c'eri. Sparisci non voglio vederti mai più.-

 

 

 

 

 

Buonasera! Eccomi con il secondo capitolo. Dunque mi rendo conto che sia un po' pesante, ma credetemi la storia è ancora molto,molto lunga. Un saluto e buon week-end! Viviana

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: anaiv