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Autore: meryl watase    07/02/2016    11 recensioni
A volte anche da un libro di ricette può nascere qualcosa di importante, soprattutto quando ti serve aiuto per realizzarle.
"Non sai come ti invidio, Sasuke Uchiha è uno chef rinomato, non solo possiede un ristorante famosissimo all'ultimo piano della Star Tower, ma conduce persino uno show televisivo di alta cucina e, cosa non trascurabile, è un uomo talmente sexy che a volte immagino di allungare la mano e tirarlo fuori dal televisore per approfittare di lui."
"Ma che dici, Ino? Ti ricordo che sei fidanzata."
"Lo so benissimo, ma che male c'è a sognare? Dovresti lasciarti andare anche tu qualche volta e fantasticare."
"Dacci un taglio. Comunque è davvero così famoso questo tizio?"
"Lo conoscono tutti a Seattle. Mi correggo: tutti tranne te. Sei proprio fuori dal mondo. Comunque con un uomo del genere accanto non perderei tempo ai fornelli. Sarebbe lui la mia cena" aggiunse con espressione maliziosa.
[Sasuke/Sakura] [Sakura/Neji] [ accenni Shikamaru/Ino, Obito/Rin e Naruto/Hinata]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Itachi, Neji Hyuuga, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Obito/Rin, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 8: Ending or beginning?

Sasuke aspettava, impalato, davanti alla porta dell'appartamento di Sakura.

Che cavolo sto facendo? Sono caduto proprio in basso per presentarmi qui un'ora prima dell'arrivo degli ospiti,
pensò sconsolato.
Andare da lei la sera della cena di fidanzamento era da pazzi, eppure non era riuscito a non preoccuparsi per lei. Non l'aveva sentita in quei due giorni e... gli era mancata.

Sono qui solo perché non voglio che dia fuoco alla casa e si faccia male, si ripeteva tra sé e sé, ma sapeva bene il vero motivo per cui era lì davanti impalato come uno stoccafisso con l'indice destro a pochi millimetri dal campanello: sperava di indurla a rifiutare la proposta di matrimonio dello Hyuga, dopotutto era un Uchiha e nessun membro della sua famiglia si arrendeva facilmente di fronte agli ostacoli.
Soprattutto se questo ostacolo aveva due occhi verdi così vividi da incantare e una testardaggine degna di un Uchiha.

"Sasuke, lei ti ha chiesto del tempo per riflettere. Lasciala in pace e vedrai che prenderà la decisione giusta" erano state queste le parole dette da Itachi dopo che un Sasuke nervosissimo si era precipitato da lui a tarda notte. E lui aveva seguito il consiglio del fratello, ma quei due giorni gli erano parse settimane e, messo da parte l'orgoglio ferito dalla loro ultima discussione e dal fatto che lei non si era più fatta viva, aveva lasciato il ristorante nelle mani di Kakashi e si era precipitato da lei quando ormai era tardi.

A questo punto è inutile perdere altro tempo, si disse prima di pigiare finalmente quel benedetto tasto, sentendo attraverso la porta il risuonare del campanello.
Avrebbe combattuto fino alla fine per averla per sé.
Quando lei aprì il battente, Sasuke rimase senza parole: la donna indossava un accappatoio rosa, i lunghi capelli chiari fermati malamente da un mollettone, le mani infarinate e il volto teso.
"Sasuke..." sussurrò sorpresa di vederlo.
Chiudendosi la porta alle proprie spalle, lo chef entrò in casa e rimase a contemplarla per qualche secondo prima di parlare.
"Fammi indovinare... La cena è a metà, tu devi ancora prepararti e hai un attacco di panico."
"Io non ho un attacco di panico" gli rispose stizzita.
"Lo sai che manca solo un'ora all'arrivo degli ospiti?" le comunicò battendo l'indice sul rolex al suo polso.
"Oddio! È già così tardi?" urlò Sakura, guardando l'orologio appeso vicino all'ingresso.
"Facciamo così: vado a dare un'occhiata in cucina per controllare che niente abbia preso fuoco, poi tu ti fai una doccia e ti vesti mentre io sorveglio i fornelli" le propose.
"Lo faresti davvero?" chiese incerta.
"Sì."
"Perché sei venuto?" gli domandò, fermandosi vicinissima a lui.
"Perché sapevo che avresti avuto bisogno di aiuto. La tavola è apparecchiata?"
"Sì."
"Allora corri in bagno" le disse, allontanandosi da lei per non cadere in tentazione, mentre Sakura, nervosissima si apprestava ad obbedirgli, cercando di riprendere il controllo di se stessa.
Arrivato in cucina, Sasuke tolse dal fuoco la padella in cui stavano rosolando i funghi e si guardò intorno, notando con piacere che la terrina era già pronta, come i cestini di parmigiano e le patate e le carote.
I gamberi erano già messi in padella in modo da poter essere subito cucinati e la torta riposava in frigo.
Sospirò di sollievo e, messo un grembiule, prese gli altri ingredienti per farcire i petti di pollo. Non voleva toglierle la soddisfazione di aver fatto tutto da sola, ma poteva aiutarla sminuzzando il prezzemolo, ammollando il pane nel latte e tritando i funghi col frullatore.
Avviando l'elettrodomestico non poté fare a meno di ricordare il sapore della pelle di Sakura mista a quella crema e cercare di non pensare al fatto che in quel momento doveva essere nuda sotto la doccia.
Accorgendosi che mancava poco all'arrivo degli ospiti, la chiamò: "Sakura!"
"Eccomi" gli rispose lei, entrando in cucina pochi secondo dopo, lasciandolo senza fiato alla vista del suo corpo flessuoso coperto da un corto abito rosso che le lasciava scoperte le gambe e una buona porzione di seno.
Maledizione!, imprecò tra sé e sé detestando l'idea che si fosse fatta così bella per un altro uomo, poi allungò una mano per accarezzarle i capelli: "Li hai lasciati sciolti..."
"Sasuke, perché sei venuto? Vuoi restare a cena?" gli chiese la donna, osservandolo con in volto un mix imprecisato di emozioni diverse e contrastanti.
"No, non sono venuto per questo" le rispose, accarezzandole il volto con la punta delle dita.
"E allora perché?" sussurrò lei, a corto di fiato e col cuore in subbuglio.
"Lo sai bene il motivo" le disse, guardandola negli occhi prima di afferrarle le braccia, facendola planare contro il proprio petto e impadronirsi della sua bocca, sentendo disperatamente il bisogno di lottare per averla per sé. Avrebbe voluto mandare al diavolo tutto e trascinarla in camera da letto, ma si tenne a freno per rispetto verso tutto il lavoro fatto da Sakura per quella cena.
Sakura ricambiò il bacio, assaggiando le sue labbra e infilando le dita tra le ciocche scure dei suoi capelli, ma le loro effusioni furono interrotte dal suono del campanello, che li costrinse a fare un passo indietro e separarsi.
"Sono arrivati! Oddio, loro sono qui e la cena non è pronta" disse la donna, tornando d'un tratto alla realtà.
"Va' a rimetterti il rossetto, penso io ad aprire" "non preoccuparti, non voglio farti fare brutta figura" le rispose, cercando di riprendersi da quel turbine di emozioni.
"No, aspetta! Hai del rossetto sulle labbra!" gli disse, prendendo un tovagliolo e ripulendogli la bocca prima di tornare in camera sua.
Sasuke si precipitò ad aprire la porta e accolse gli ospiti facendosi da parte per farli entrare.
Il primo a superare l'uscio fu un uomo sulla trentina, coi lunghi capelli scuri raccolti dietro la schiena, Sasuke intuì il suo nome prima ancora che aprisse bocca e dicesse: "Sono Neji Hyuga."
I suoi occhi erano molto peculiari e incredibilmente simili a quelli delle altre tre persone che lo seguivano e tra cui riconobbe subito Hinata, la fidanzata di Naruto.
"Piacere di conoscerla, sono Sasuke Uchiha" gli rispose cercando di mantenere il tono calmo e il sorriso sulle labbra, poi gli porse la mano e fece lo stesso con l'austero uomo che entrò subito dopo e con le due ragazze.
Hinata rispose timidamente alla sua stretta ma lo fissò negli occhi come se sapesse il perché della sua presenza lì, ma non disse nulla essendo una persona molto discreta.
Dopotutto Naruto sapeva solo delle lezioni di cucina e non del fatto che si fossero tramutate in altro. Almeno per Sasuke.
L'altra ragazza invece, più giovane, che Neji presentò chiamandola Hanabi, sgranò gli occhi e gli chiese: "Lei è quel famoso chef della TV, vero?"

"Sì" le rispose lui, facendosi di nuovo da parte vedendo arrivare un'anziana signora dai lunghi capelli candidi legati in uno chignon e lo sguardo deciso.

Dev'essere la nonna di Sakura!

Nonostante sembrasse avere un'ottantina d'anni il suo udito era ancora notevole visto che la prima cosa che disse fu: "Ha cucinato lei la cena?" conoscendo bene le scarse doti culinarie di sua nipote. Era evidente quindi che avesse sentito le domande della ragazza.
"Sakura ha preparato tutto da sola, ma abbiamo deciso il menù insieme" rispose l'Uchiha guardandola bene negli occhi per farle capire che non mentiva.
Il messaggio sembrò arrivare a destinazione visto che la vecchietta sorrise soddisfatta.
"Sakura dov'è?" chiese Neji, sorpreso nel vedere un estraneo accoglierli in casa della sua fidanzata senza essere stato avvisato.
"Sta finendo di prepararsi, ha tardato un po' perché si è data un gran da fare ai fornelli ed io sono venuto solo a vedere come se la stava cavando con le ricette più complesse."
"Cenerai con noi?" chiese curiosa Hanabi, guardandolo speranzosa, non avendo mai visto da così vicino un personaggio famoso.
"No, mi spiace, devo tornare al mio ristorante" rispose cordiale,"se volete scusarmi, vado a vedere se è pronta."
Sakura uscì dalla camera quando lui stava quasi per bussare.
"Vai dai tuoi ospiti per qualche minuto, io ti aspetto in cucina. Ci penso io a mettere le portate suo vassoi, appena saranno seduti a tavola andrò via."
Cinque minuti dopo lei lo raggiunse in cucina.
"Hai un'aria strana..." le disse.
"Non è niente, mi hanno chiesto come ci siamo conosciuti e ho spiegato loro che sei amico di Shikamaru, il fidanzato della mia migliore amica. Hai decisamente fatto colpo sulla piccola Hanabi. Comunque il padre di Neji mi mette addosso una soggezione pazzesca quindi sono scappata qui appena ho finito di salutarli."
Lo chef sorrise, pensando che suo padre le avrebbe fatto lo stesso effetto, vista l'aura di austerità che si portava sempre dietro Fugaku.
"Mio Dio! Non mi ricordo più niente!" esclamò la donna guardandosi intorno.
"Devi portare a tavola la terrina e i crostini, la vellutata è già calda e i petti di pollo sono solo da farcire."
Dopo aver portato in tavola l'antipasto, Sakura tornò subito in cucina, imbottì i petti di pollo e seguì con efficienza le istruzioni che le aveva dato in quelle settimane passate insieme, rendendolo molto orgoglioso.
"Vedi? Te la stai cavando benissimo!" la rassicurò, prima di aggiungere "Ora devo andare." La donna fece un passo indietro per non cedere all'impulso di gettarglisi tra le braccia. Due giorni prima gli aveva chiesto di andarsene, ma in quel momento si rese conto che erano arrivati alla fine e che una volta uscito di casa non sarebbe tornato da lei il giorno dopo come aveva fatto in quelle quattro settimane.
"Devi proprio andare?"
"Sì"
"Non vuoi che metta un altro posto a tavola per te?" cercò di trattenerlo.
"Vuoi che me ne stia seduto là e bere e mangiare finché non arriverà il momento di brindare per il tuo fidanzamento? Questo va decisamente oltre quello che riuscirei a sopportare. Non sono così altruista e inoltre la mia presenza è davvero fuori luogo" le rispose inchiodandola con quegli occhi neri come la pece.
"Hai ragione, scusami. Grazie di avermi aiutata a realizzare il mio sogno" sussurrò lei, stringendosi le mani per evitare di fare gesti inconsulti.
"Sai dove trovarmi" le rispose lui, per poi passare attraverso la sala da pranzo, salutando gli ospiti ed uscire definitivamente da quell'appartamento.

- - - ---- § ⏳§ ---- - - -

Un improvviso bussare disturbò la quiete della notte, svegliando Ino di soprassalto.
"Oddio! Ma chi è a quest'ora?" si lamentò la donna, allungando una mano ad accendere l'abat-jour e vedendo l'orologio digitale segnare l'una di notte.
Dall'altra parte del letto Shikamaru dormiva profondamente e lei sapeva bene che non si sarebbe svegliato nemmeno con le cannonate e che toccava a lei alzarsi e far smettere lo scocciatore/scocciatrice che ancora bussava.
Con un sospiro di rassegnazione prese la vestaglia bianca dalla sedia vicino al letto e la indossò sulla camicia da notte celeste che usava per dormire.
Vedendo i capelli ridotti ad un groviglio di fili biondi, prese una spazzola e cercò di domarli nel percorso dalla camera da letto al portoncino per poi gettarla a terra con stizza una volta visto dallo spioncino l'identità del disturbatore.
"Sakura! Si può sapere perché bussi come una pazza alla porta del mio appartamento?" chiese Ino, aprendo l'uscio con espressione furiosa, ma poi vedendo gli occhi verdi della sua migliore amica pieni di lacrime si fece da parte, la prese gentilmente per un braccio e la fece sedere sulla poltrona più vicina.
"Che cos'è successo?"
"Ho quasi fatto sesso con Sasuke!"
"Con quel fusto da paura?" le chiese sorpresa.
"Ino! Io sono fidanzata! Non doveva succedere!" urlò disperata.
"Che ne dici di raccontarmi tutto?" tentò di calmarla l'altra.
Sentita tutta la storia, guardò Sakura con espressione seria.
"Mi sento in colpa. Se non mi fossi immischiata non lo avresti mai conosciuto" le disse.
"Ino, non dire sciocchezze. Non è colpa tua se sono una debole."
"Ma che cavolo dici Fronte Spaziosa? Tu non sei debole, sei sempre stata una persona corretta, ligia al dovere, ma certe cose non si controllano.
Forse ha ragione Sasuke, hai paura di lasciarti andare visto che sei stata abbandonata da piccola. Hai paura del fatto che lui potrebbe cambiare idea e non volerti più, come non ti hanno voluto i tuoi.
Ma l'amore richiede coraggio."
"E se il nostro fosse solo desiderio carnale?"
"Può capitare, ma devi essere davvero sicura di quello che senti amica mia. Devi fare chiarezza."
"Non posso fare una cosa del genere a Neji, lui non lo merita" rispose Sakura disperata.
"Non merita nemmeno una moglie che non lo ama."

"Qualcosa non va Sakura?" le chiese Neji a bassa voce, riportandola alla realtà.
"No, va tutto bene. Perché?" chiese Sakura, ancora in bilico a causa dei propri confusi sentimenti.
"Perché da quando hai fatto quel bellissimo piatto flambé e servito questi meravigliosi gamberi, sembri... assente" le rispose l'uomo, prendendole la mano tra le sue.
"È tutto okay" gli rispose, per poi aggiungere ad alta voce "Vado a prendere il dolce" ottenendo un cenno l'assenso dalla nonna e da Hiashi immersi in un discorso sulle prossime elezioni presidenziali.
Sembrava che andassero d'accordo e Sakura si era trovata bene a chiacchierare con Hinata e la piccola Hanabi. Eppure il peso sul suo cuore non accennava a diminuire.
Lasciata la mano di Neji, andò in cucina a prendere la cheesecake all'arancia e cioccolato, sperando di nascondere il tremore che cominciava a scuoterla.
Sapeva che il momento stava arrivando.

Probabilmente appena tornerò di là Neji mi chiederà di sposarlo davanti alle nostre famiglie ed io...
...io non voglio!


Lo aveva capito alla fine: lei non voleva sposarsi.
Gli voleva bene, e tanto, aveva trascorso momenti meravigliosi con lui, l'aveva fatta sentire amata, desiderata, accettata, per la prima volta in vita sua.
Lui comprendeva le sue difficoltà nel rapportarsi con gli altri uomini a causa della sua intelligenza essendo anche lui considerato un genio, avevano molte cose in comune, come la professione che svolgevano, la passione per i libri, l'amore per la natura. Eppure si era resa conto che tutto quello non bastava per formare le fondamenta di un rapporto stabile perché lei lo amava come un amico.
Neji era importante per lei, ma mancava quella scintilla in più che aveva sentito crescere giorno dopo giorno stando accanto a Sasuke.
Dalla soglia della cucina, senza che lei se ne accorgesse, lo Hyuga osservava attentamente ogni suo cambio di espressione sul suo bel viso. Non era stupido, aveva capito che qualcosa non andava, ma quando lei si voltò a guadarlo, interrogativa, disse semplicemente: "Pensavo ti servisse una mano."
"Grazie, Neji" gli rispose,"prendi quei piattini per favore" aggiunse indicandoglieli con la testa.
L'espressione stupefatta dei suoi ospiti alla vista della torta, la ripagò di ogni suo sforzo. Avevano apprezzato ogni portata e Sakura si era sentita orgogliosa di se stessa, ma anche in colpa visto che aveva deciso di rifiutare la proposta del fidanzato.
Tra una chiacchiera e una cucchiaiata di dolce, aspettava con cuore pesante il momento più importante della serata, ma quando la vecchia Chiyo si alzò dicendo che si era fatto tardi, seguita a ruota da Hiashi senza che Neji dicesse nulla, non seppe più cosa pensare.
"Piacere di averla conosciuta, Sakura. È un'ottima cuoca, la cena è stata ottima. Spero di rivederla prima della nostra partenza" disse il capofamiglia stringendole la mano.
"Siamo state benissimo" dissero in coro le sorelle per poi seguire il padre, che stava uscendo dall'appartamento.
"Vuoi che ti aiuti a sistemare tutto?" le chiese la nonna, ma prima di poterle rispondere, intervenì lo Hyuga: "Ci penso io, vada pure a riposarsi."
"È un ragazzo d'oro, tienitelo stretto" le disse a quel punto la vecchia signora che li abbracciò entrambi con entusiasmo e uscì anche lei.
A quel punto, rimasti soli, lei non ebbe altra scelta che fissare l'uomo con sguardo interrogativo, mentre si sedeva su una poltroncina e le faceva cenno di sedersi.
"Neji..." cominciò a dire, per poi bloccarsi vedendolo tirare fuori dalla giacca una scatolina rossa e posarla con grazia sul delicato tavolino di cristallo davanti a lui.
"Stasera venendo qui ero emozionatissimo all'idea di darti questo anello" disse, aprendo la scatola e prendendo tra le dita l'anello in oro bianco con il solitario.
"Ma vedendoti a tratti assente e a nervosa durante la serata, nonostante all'inizio pensassi che fosse dovuto all'emozione e all'aspettativa per questo momento, ho capito che qualcosa non andava."
"Mi dispiace, Neji. Se me lo avessi chiesto un mese fa ti avrei risposto di sì senza esitazione, ma adesso..."
"Ti sei innamorata di un altro uomo?" le chiese, cercando di usare un tono neutro nonostante il dolore per quel rifiuto.
"Forse sì, non ne sono sicura, l'unica certezza che ho è che per quanto io stia bene con te, in alcune cose non sono stata sincera e un rapporto basato sulle menzogne non può durare a lungo."
"Mi avevi raccontato che tua madre era un'ottima cuoca quindi per non deluderti ho finto di saper cucinare quando in realtà ho sempre comprato cibi da asporto in ristoranti famosi e poi li ho scaldati qui in casa."
"Ma la cena di questa sera..."
"Ho preso lezioni per un mese in modo da poterla preparare senza incendiare casa. Cosa successa molte volte, chiedilo a Ino e te lo confermerà" lo interruppe lei.
"Perché mi hai mentito?"
"Perché volevo sembrare perfetta. Inoltre ho avuto l'impressione che nella tua famiglia, una volta sposate, le donne smettano di lavorare. È una mia impressione?"
"Hai ragione, è un'antica usanza, ma..."
"Non lascerò il mio lavoro dopo tutta la fatica fatta per trovare un posto in cui sentirmi accettata senza scendere a compromessi" disse decisa.
"Non ti avrei mai obbligata a farlo, comunque non credo sia questo a spingerti a dire di no alla mia proposta" la inchiodò lui con sguardo duro."No, hai ragione. Il fatto è che mi sono resa conto che ti voglio bene, ma più come un amico che come un marito."
Non sopportando più la situazione, lo Hyuga rimise l'anello nella scatolina, alzandosi in piedi, facendo scattare anche Sakura per riflesso.
"Neji, perdonami" gli chiese, restando lontana nonostante volesse toccarlo per consolarlo.
"È stata una fortuna non aver detto niente alle nostre famiglie sulle intenzioni che avevo, mi sono risparmiato un'umiliazione.
Ho bisogno di tempo prima di perdonarti, non so se ci riuscirò" le rispose, aprendo il portoncino ed uscendo dalla sua casa, e forse, dalla sua vita. Mentre lacrime colme di senso di colpa le rigavano il viso.

---- - - - § ⏳ § - - - ----

Un'ora dopo, ristorante Red Eye.

Non aveva fatto che augurarsi che Sasuke fosse al ristorante e quando le porte dell'ascensore si aprirono, Sakura aveva i nervi a pezzi.
Rin sembró sorpresa di vederla, ma lo sconcerto sul suo volto scomparve presto inghiottito da un sorriso speranzoso. Come Obito e Itachi anche lei aveva osservato i cambiamenti subiti da Sasuke da quando quella ragazza dallo strano colore di capelli era entrata nella sua vita e, saputa tutta la storia dal suo fidanzato, aveva sperato fino all'ultimo che i due si innamorassero e vederla lì proprio dopo la fatidica cena e senza anello al dito ( le donne notano sempre certe cose) era proprio un buon segno.
Accompagnatala fino alla sala privata di Sasuke, si precipitò di corsa nelle cucine, entrando come una furia.
"È arrivata! È qui!"
In risposta al suo grido, Itachi sorrise, Kakashi ridacchiò e Naruto disse: "Dattebayo! Lo sapevo io!"
"Si può sapere come facevi a saperlo?" chiese Rin.
"Il tuo fidanzato è un gran chiacchierone" le rispose lui, facendole scuotere la testa esasperata, per poi prendere in mano il cellulare e comporre un numero.
"Si può sapere cosa stai facendo?" lo rimproverò Kakashi.
"Ovvio: dico ad Obito che ho vinto la scommessa!"

Intanto, al piano di sopra, Sakura era entrata nell'ufficio dell'Uchiha immerso nell'ombra e lo vide in piedi con le spalle alla finestra.
"Cominciavo a temere che non saresti venuta" le disse con la sua voce profonda.
"Per un momento l'ho pensato anch'io" rispose la donna.
"Perché sei qui?" le chiese, ripetendo le parole che gli aveva rivolto lei qualche ora prima, fissandola negli occhi.
"Perché ti amo" rispose lei, dopodiché si gettò tra le braccia aperte di Sasuke.
"Finalmente lo hai capito" le disse prima di impadronirsi delle sue labbra. Il bacio che ne scaturì fu lungo, intenso, deciso, le loro bocche si divoravano a vicenda senza esitazione o paura.
Quando alla fine si separarono in cerca di ossigeno, si sorrisero. Quel contatto tanto agognato aveva fatto desiderare loro molto di più. Volevano unirsi, sentirsi l'uno dell'altro anche fisicamente, facendo l'amore, ma quell'ufficio non era proprio il posto adatto per simili attività .
"Come ti senti?"le chiese l'Uchiha.
"Stordita. In colpa. Emozionata. Molto, molto felice" gli rispose.
Dalla sua risposta Sasuke intuì che rifiutare Neji le era costato tanto e che si sentiva in colpa, dopotutto erano stati insieme per parecchio tempo, quindi per placare i bollenti spiriti le chiese:"Che ne dici di scendere giù in cucina? Ti presenterò agli altri e poi..."
"E poi?"
"Usciremo insieme, voglio conoscerti meglio. Ho bisogno di conoscerti di più" le rispose, facendole scendere una lacrima di felicità dall'occhio destro.
"Va bene, andiamo" si decise a rispondere, emozionata di iniziare questa nuova avventura.
Non sapeva se la loro relazione sarebbe durata, se si sarebbero sposati un giorno, se avrebbero avuto dei figli o sarebbe finito tutto in un fiume di lacrime, quello che era importante era il presente. In fondo la ricetta per la felicità poteva avere ingredienti davvero insoliti ed unici.
   
 
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