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Autore: _Kurama_    07/02/2016    1 recensioni
Ginevra è una giovane strutturata in neurochirurgia al London’s Memorial Hospital.
Bella, intelligente e di talento aveva ottenuto il dottorato a soli ventisei anni, e ora, che di anni ne aveva ventotto poteva dirsi molto soddisfatta della sua vita, aveva un lavoro, una bella casa e ovviamente la sua migliore amica, Morgana.
Morgana Pendragon bella, carismatica e anch’ella un chirurgo di talento aveva conseguito il dottorato in chirurgia cardiotoracica un anno dopo Ginevra.
Lei e Ginevra si erano conosciute quando avevano quindici anni, Morgana, cresciuta in Scozia da un ricco padre adottivo che non riconosceva la sue capacità una notte aveva raccolto in una piccola valigia tutto ciò che poteva servirle per ricominciare e si era infilata nel primo treno disponibile, destinazione, Londra.
Era stato proprio su quel treno che aveva conosciuto Ginevra anche lei in fuga da una situazione complicata, troppo per una semplice quindicenne, fu da allora che divennero inseparabili.
Ma cosa potrebbe succedere alla vita perfetta delle due donne se all’improvviso arrivassero in ospedale due giovani, insopportabili e affascinanti specializzandi dell’ultimo anno?
|Liberamente ispirato a Grey’s AnatomyAU!|
|ArthurGinevra|MerlinoMorgana|GinevraMorgana|!
[Attualmente in revisione]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Morgana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
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        Avvertimento: le parti scritte così sono quelle che si svolgono parallelamente.
 
 
 
                                                          A perfect life
 
 
“Libera!”
Il defibrillatore era in funzione da più di dieci minuti ma quel paziente non ne voleva proprio sapere di ristabilizzarsi
“Carica a 350!”
“Ma dottoressa, se il paziente non ha reagito finora non credo ci siano altre speranze…”
“E da quando una tua intuizione è mai stata utile a qualche paziente?
Smettila di farmi perdere tempo e carica a 350, subito!”
Defibrillò ancora una volta, dopo qualche secondo il battito cardiaco riprese.
Sorrise, soddisfatta del suo operato, si lisciò il camice bianco e si incamminò verso la tabella degli orari operatori, doveva assolutamente prenotare una sala per il suo paziente.
Camminava a passo svelto e quando prese a scrivere il suo nome sulla lista operatoria poté sentire il rumore dei passi del primario di chirurgia.
Quello le posò una mano sulla spalla
“Ottimo lavoro”
“Grazie signore”
“Dico davvero, ottimo lavoro, è stato un salvataggio magnifico, non ho sbagliato quando ti ho dato il posto di primario del reparto”
 
“E io non smetterò di ringraziarla per quell’opportunità, Capo”
“Continua così, Morgana.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Bene ragazzi, che cosa abbiamo qui?”
“ 17 anni, donna, aneurisma cerebrale, ha avuto episodi di crisi facilmente confusi con l’epilessia”
“Il suo nome?”
“Madison Black”
La donna finì di indossare il camice operatorio
“Bene, signori, bella serata per salvare delle vite(*) cominciamo.”
 
 
 
 
 
 
“Un intervento fantastico dottoressa Sheperd”
“Ti ringrazio Murphy, ora, se permetti vorrei andare a casa”
“Certo dottoressa, mi scusi”
 
Ginevra entrò nella stanza del medico di guardia, sospirò accasciandosi alla porta, era in sala operatoria da quella mattina e la sua specializzanda non la lasciava libera neanche per un attimo.
Era in piedi da quarantotto ore e ora voleva solo tornare a casa per gettarsi sotto la doccia, sospirò nuovamente sperando che la sua coinquilina fosse pronta per andare a casa dato che lei di certo non sarebbe rimasta lì per aspettarla.
 
Si chinò per raccogliere i vestiti che aveva distrattamente lasciato sul letto
Aprì lo sportello dell’armadietto della sala degli strutturati afferrando le sue cose, di fretta e furia, doveva sbrigarsi o la sua compagna l’avrebbe lasciata a piedi quella sera
Infilò gli stretti pantaloni scuri infilando velocemente il top bianco
Prese lo stretto vestitino blu infilandolo alla bell’e meglio per la fretta e raccolse la catena dorata che usava come cintura
 
Il foulard azzurro le avvolgeva il collo mentre raccoglieva le zeppe bianche
 
Il ciondolo con la gemma bianca spiccava sul lungo collo mentre si allacciava il cinturino delle sue amate Prada
 
I lunghi ricci scuri cadevano  selvaggiamente lungo la schiena incorniciandole il volto scuro, prese la borsa e afferrando le chiavi della macchina si incamminò, sperando che, per una volta, Morgana non si facesse attendere troppo.
 
I lisci capelli neri furono raccolti in una veloce treccia, doveva darsi una mossa, raccolse la tracolla sperando, di non essere in ritardo.
 
Ginevra si dirigeva impaziente verso la macchina, guardava in ogni lato del parcheggio ma di Morgana nemmeno l’ombra, fin quando non sentì la sua voce che la chiamava.
Poco più indietro di lei c’era la sua migliore amica che la raggiungeva a grandi falcate.
 
“Non sono in ritardo vero?”
“Fortunatamente per te, sei arrivata appena in tempo”
“Devi scusarmi ma quell’idiota della mia specializzanda non sa trovare nemmeno il suo sedere”
“Dovresti smetterla di torturare in quel modo quei poveri ragazzi”
“Senti chi parla! Io per lo meno sono esplicita quando devo mandarli al diavolo, tu invece sei crudele, riesci a fare in modo che si insultino da soli.”
“E’ uno dei miei talenti, ognuno usa i doni che gli sono stati concessi, su sali in macchina”
 
Gli sportelli si chiusero e Ginevra mise in moto
“Gin cosa c’è da mangiare a casa?”
“Carne, insalata, verdure di ogni genere e poi c’è la frutta e no, prima che tu dica qualcosa io non cucino, sono troppo stanca, darei fuoco a tutto per la disperazione.”
“A proposito, hai sentito che domani arriveranno da noi degli specializzandi da un ospedale della Scozia, sono dell’ultimo anno, pare che li stiano smistando in vari ospedali, affinché possano osservarli e poi scegliere il migliore per loro”
“Che cosa idiota, non possono semplicemente fare i colloqui come si fa in ogni altro posto del globo, almeno così non ci ritroveremmo con altri incapaci tra i coglioni, le giornate sono già abbastanza stressanti senza altre palle al piede che ti seguono nella speranza di prendere un bisturi”
 
 
 
“Ginevra Sheperd! E poi dici che sono io quella che maltratta gli specializzandi, e inoltre questo tuo linguaggio scurrile mi da’ i brividi!”
“Morgana Pendragon, questo linguaggio scurrile è lo stesso che ti riservo ogni sera e ogni volta che non riesco a dormire almeno cinque ore, tu piuttosto, dimmi che non hai preso farmaci strani per rimanere attiva perché tu non puoi essere così… attiva alle undici di sera, dopo quarantotto ore di mancato sonno e di stupidi specializzandi che ti seguono come cagnolini”
“Ti voglio bene anch’io Gin”
“Fanculo, questa sera sei troppo dolce, hai esagerato con lo zucchero nel caffè”
“Ginevra…”
“Mh?”
“Noi resteremo per sempre insieme, vero?”
Ginevra accostò la macchina nel vialetto di casa voltandosi a guardare la sua amica
“Temo di sì” le rispose con un dolce sorriso dopo averle afferrato la mano
 
“Le patatine sono nella dispensa, portale in camera mia, ci metteremo sotto le coperte e guarderemo un altro episodio di 2 Broke Girls”
 
“Sei la migliore Gin!”
“Sì, tutto quello che ti pare, ma sbrigati a prendere le patatine!”
 
 
 
 
 
(*)=citazione di Derek Sheperd in Grey’s Anatomy.
 
 
A.A.
Salve ragazzi questa è la mia prima fanfiction nel fandom, allora? Che ve ne pare?
Fatemelo sapere con qualche piccola recensione
Alla prossima!
  
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