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Autore: Shayleen Fairchild    07/02/2016    0 recensioni
Shadowhunters and Downwolders, la vostra amica Shayleen è tornata a sottoporvi una nuova storia. Si tratta della mia prima long, spero che questo piccolo estratto dal primo capitolo vi incuriosisca. Se così sarà, ci vediamo dentro. ;)
Dal primo capitolo:
Il maggiore dei fratelli Lightwood stava semplicemente avendo un incubo, un incubo che stava scavando dentro di lui una terribile voragine lasciandogli una sensazione di perdita, di solitudine, come se qualcosa gli fosse stato strappato via dal petto, lasciandolo sanguinante e incompleto. Si svegliò di soprassalto mettendosi a sedere sul letto ormai completamente disfatto e cercando di riprendere a respirare in maniera normale anziché con l’affanno, come se avesse appena corso o combattuto una decina di battaglie senza fermarsi. Si portò una mano sul cuore, socchiudendo gli occhi, ma non riusciva a far passare quella brutta sensazione. “Probabilmente è solo un residuo del sogno”, si disse.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Attacco a San Francisco
 
Due giorni erano passati dall’Assemblea e nessuno aveva scoperto ancora nulla, nemmeno i Fratelli Silenti erano stati in grado di scoprire qualcosa in più sul rituale o sulla pietra. Era come se questo rituale, che i demoni voglio celebrare, fosse qualcosa di sconosciuto al loro mondo. E in quei due giorni, parlando con Magnus, Alec aveva temuto che potesse essere davvero così: che quel rituale fosse davvero qualcosa di così Antico che non vi era alcuna traccia nella loro dimensione. In quei due giorni Magnus era rimasto spesso in contatto con Catarina che gli aveva comunicato che un paio di quei demoni lo stavano cercando a New York. A parte le ricerche quasi vane, in tutti quei giorni c’era stata una cosa davvero molto positiva: Magnus e Alec avevano stretto una profonda amicizia con Ash e Arya. Magnus stava insegnando ad Ash come perfezionare la sua tecnica di invocazione dei demoni, così da poterla trasformare in una vera qualità, mentre Ash ripagava quelle lezioni insegnando a Magnus qualche incantesimo di guarigione che lui non conosceva. Alec e Arya invece passavano sempre più tempo ad allenarsi con l’arco, facendo migliorare lei sempre di più. Qualche volta si erano riuniti tutti i Lightwood, Clary e Arya nel giardino di Magnus e si erano allenati anche con le spade angeliche e altre armi.
In quel momento Alec e Arya stavano fianco a fianco, con gli archi in mano e le faretre sulle spalle, guardandosi attorno, mentre Ash e Magnus facevano comparire loro all’improvviso dei bersagli. Alec aveva delle frecce con la coda azzurra, quelle di Arya erano viola. Era una specie di gara che si erano inventati per allenarsi e divertirsi allo stesso tempo.
Appena Alec vide comparire il bersagli, incoccò e lanciò la freccia colpendo il centro, vedendo poco dopo la freccia di Arya colpire il secondo anello. –Stai migliorando molto!- Le disse, sorridendo a vedere quel risultato, dato che all’inizio la ragazza quasi non sapeva prendere l’arco in mano.
-Mi ha sempre affascinata, ma non ho mai avuto modo di imparare.- Rispose lei, sorridendo felice. –Quindi grazie!- Aggiunse poi la ragazza, quando Magnus e Ash si fermarono.
-Complimenti Arya, stai diventando brava quanto bella!- Le disse Magnus sorridendole e Alec vide la ragazza arrossire e sorridere felice di quel complimento.
-Grazie...- Rispose lei, piano, guardando Ash che nel frattempo se la rideva dell’imbarazzo dell’amica.
-Noi dobbiamo andare ora.- Disse Ash, sorridendo ai ragazzi, dando un abbraccio a Magnus, per poi correre a dare un bacino sulla guancia ad Alec, Arya invece diede un bacino ad entrambi per salutarli e seguì Ash fuori dalla casa dello Stregone.
-Quelle due ragazze sono fantastiche!- Disse Magnus, sorridendo, guardando dove erano scomparse, per poi voltarsi verso Alec.
-Si, lo penso anche io. Credo che l’unica cosa buona che questa situazione ci abbia portato sia questa amicizia.- Rispose Alec, sorridendo al suo stregone, avvicinandosi a lui, posando un bacio dolce sulle sue labbra.
-Mmm, vuoi distrarmi Lightwood?- Chiese Magnus, con un sorrisino malizioso sulle labbra, mentre stringeva il suo cacciatore a sé.
-Io? Ma se sono un angioletto!- Rispose Alec, sorridendo e sfiorando il naso di Magnus con il suo, prima di lasciar cadere l’arco sul prato e scostarsi da Magnus per potersi togliere anche la faretra.
-Sì certo!- Sorrise Magnus, tornando a stendersi in quella che era ormai la sua postazione preferita del giardino, ovvero l’enorme coperta piazzata sul prato verde brillante.
Alec si avvicinò e si sedette accanto a lui, guardandolo adesso serio. –Ancora nulla vero?- Chiese poi, mordicchiandosi un labbro per il nervosismo che quella situazione creava in lui.
-Purtroppo no. Jia e Robert hanno perfino fatto tante, tantissime domande a Meliorn, ma non sembra essere servito a molto.- Gli rispose Magnus, facendo una leggera smorfia alle sue stesse parole.
-C’è qualcosa che non mi convince Magnus. Voglio dire... questa pietra, di cui non si è mai sentito parlare, serve per un rituale altrettanto sconosciuto e spunta adesso che Asmodeo ha deciso di trasformare la terra in una nuova Edom. Ho la sensazione che stavolta questa guerra cambierà le nostre vite.- Alec si lasciò andare allo sconforto che provava in quei giorni e si lasciò ricadere di schiena accanto a Magnus, che subito si stese su un fianco e posò una mano sul cuore del ragazzo.
-Non permetterò a quel pazzo di mio padre di fare qualcosa alle persone che amo Alec, e a te prima di tutti.- Gli disse lo Stregone con voce solenne, come se gli stesse facendo un’enorme promessa. E per Alec lo era, perché Magnus aveva imparato ad apprezzare, se non a voler bene, alle persone più care che Alec avesse.
-Lo stesso vale per me, lo sai. Combatterò a costo della vita per proteggere voi!- Rispose Alec, guardando l’altro negli occhi, incatenandoci dentro i suoi. Quel colore così particolare, che possedeva solo il suo Magnus, sembrò calmarlo e Alec gli sorrise, sporgendosi appena proprio mentre Magnus si abbassava per incontrare le sue labbra. Fu un bacio lento, pieno di dolcezza, tenerezza e amore.
Quando si staccarono però una strana sorpresa li attendeva, non appena alzarono gli occhi al cielo. La distesa azzurra prima coperta dal grigiore delle nuvole ora risplendeva della luce color rosso delle torri. Lampeggiava ad intermittenza. Era un segnale: tutti quelli in grado di combattere dovevano presentarsi alla guardia. Alec scattò in piedi e si guardò intorno già preoccupato, ma in un istante si trovò coperto dalla sua tenuta e con la cintura delle armi piena agganciata ai fianchi. Alzò lo sguardo su Magnus e vide che attorno alle dita di Magnus c’erano ancora alcune scintille azzurrine. Lo stregone gli fece l’occhiolino e Alec sorridendo si chinò a prendere l’arco e la faretra, per poi andare con Magnus alla torre.
Quando arrivarono, trovarono Aline e Helen accanto a Jia, Robert e Maryse. Subito dietro di loro arrivarono anche Ash e Arya, seguite da diversi Shadowhunters.
-Che succede?- Chiese Alec, guardando prima la madre e poi il Console in persona.
-Hanno attaccato San Francisco, abbiamo ricevuto richiesta d’aiuto. Sono troppi per loro.- Rispose Jia, chiaramente agitata da quella situazione.
Alec si rabbuiò un attimo dispiaciuto di non poter avere il proprio parabatai accanto per quella battaglia, dato che Jace, a diciassette anni, non avrebbe mai ricevuto il permesso di oltrepassare il portale. Si riprese da solo e scosse la testa avvicinandosi ad Arya. –Noi andiamo vero?- Le chiese, guardando nei suoi occhi verdi. Non aveva Jace, ma aveva imparato a conoscere la ragazza e di lei si fidava.
-Ovvio, voglio aiutare.- Rispose la ragazza, togliendosi la giacca della tenuta, mentre cominciava a tracciarsi tutte le rune possibili sulle braccia.
-Alec...- Si sentì chiamare e si voltò sorpreso che Jace, insieme a Clary, si fosse fermato accanto a Maryse. –Non posso venire, è vero, ma ho chiesto a Clary di correre qui ad applicare le rune sulle tue frecce e di mostrarvi la runa che ha creato.- Alec si sorprese che Jace fosse così rassegnato a non poter combattere, ma non ci pensò due volte a lasciare arco e faretra nelle mani di Clary.
-Grazie Jace, grazie Clary.- Disse sorridendo loro. Fece per prendere lo stilo, ma Jace lo fermò e prese a tracciargli lui stesso le rune.
-Saranno più forti, lo sai.- Gli disse Jace, quasi a mo’ di spiegazione, mentre vedeva Clary che gli passava un foglietto e Jace che copiava la runa sull’avambraccio del suo parabatai.
-Certo che lo so.- Rispose Alec, guardando Jace e avvicinandosi ancora un po’ a lui. –Tu e Clary passerete lo stesso il portale vero?- Chiese poi talmente piano che lo sentì solo Jace. Vide spuntare un sorrisino sul fiso del biondo e abbassando lo sguardo, vide la punta di una runa che spuntava da sotto la maglietta. –Jace...-
-C’è anche Izzy, noi li abbiamo già battuti Alec, sappiamo come fare!- Gli disse Jace, allontanandosi dopo aver finito, così che Alec non potesse replicare. Lo guardò con sguardo preoccupato per qualche minuto, ma poi tornò da Magnus.
-Che succede?- Chiese lo stregone vedendo Alec chiaramente preoccupato.
-Jace, Clary e Izzy vogliono attraversare il portale.- Rispose Alec, quasi sibilando quello parole, mentre Magnus posava una mano sul suo gomito e lo accarezzava piano.
-Non puoi controllarli Alec.- Gli disse Magnus, guardandolo dolcemente. –Ho visto Catarina qui, siamo pronti a combattere i graffi di quei demoni.- Aggiunse sperando di tranquillizzarlo un po’.
-Alec, le tue frecce e il tuo arco.- Si sentì dire da Clary e si voltò, prendendoli e ringraziando la ragazza con un sorriso. –Non ho possibilità di convincervi vero?- Chiese Alec, guardando Jace chiacchierare con Arya e Izzy.
-Nessunissima. Noi non siamo bambini Alec, ne abbiamo passate tante e lo abbiamo fatto tutti insieme. Se combatti tu, noi combattiamo con te!- Gli disse Clary con un sorriso e un cipiglio determinato, andando poi verso Jace.
-Bella lealtà!- Disse Magnus, ammirando sinceramente quello che Clary aveva detto poco prima, rivolgendogli un dolce sorriso.
-Lo so.- Rispose Alec, ricambiandolo e spostando lo sguardo verso Jace, Izzy e Clary insieme ad Arya.
-Shadowhunters, chi di voi è pronto a scendere in campo si metta qui davanti.- Sentì dire da Jia Penhallow e vide diversi Shadowhunters mettersi davanti al portale. Alec si mise dietro ad altri e vide Arya accanto a sé, insieme ad Ash, nel frattempo sentì anche il tocco delle dita di Magnus sulle sue e gli prese la mano stringendola. Jace, Izzy e Clary erano poco distanti da loro e Alec era sicuro che nel momento in cui tutti sarebbero passati, loro si sarebbero mischiati alla folla per raggiungere San Francisco. Cercò di concentrarsi solo sulle dita di Magnus contro le proprie e di rilassare la mente, preparandosi per la battaglia. Si concentrò sul ogni muscolo del proprio corpo, come faceva prima di ogni battaglia.
Nel momento in cui attraversarono il Portale, mano nella mano, Alec si ritrovò a trattenere il fiato per quello che si trovò davanti. Davanti a loro si stagliavano qualcosa come cento o centocinquanta demoni e all’altra estremità della grotta dove stavano, un altro portale con l’Enclave di San Francisco che arrivava in quel momento. Alec lasciò subito la mano di Magnus e incoccò una freccia, scoccandola poco dopo e colpendo un demone, uccidendolo. In rapida successione ne fece fuori altri tre e quando stava per mirare al quarto, con la coda dell’occhio, vide uno di loro avvicinarsi alle spalle di Arya, che già stava tenendo testa a due demoni. Senza pensarci due volte mirò al collo del demone e lasciò che la freccia con la runa lo disintegrasse. Quando sentì uno spostamento d’aria accanto a se, capì che Jace gli era appena sfrecciato affianco per andare a gettarsi nella mischia, vide i capelli rossi di Clary corrergli dietro e subito dopo scorse Izzy che finiva un demone con la frusta. Era tutto un susseguirsi di colpi, frustate e le scintille azzurre e viola di Magnus e Ash. Alec velocemente incoccò un’altra freccia mirando a un demone che stava attaccando Ash, scagliandone poi altre in rapida successione verso altri demoni nei paraggi. Presto però si ritrovò senza frecce e mettendosi il suo amato arco in spalla, prese una spada angelica, ne sussurrò il nome e corse verso dove Magnus cercava di tenere a bada sei demoni in contemporanea. Scorse una pietra più alta e ci saltò sopra, dandosi lo slancio per atterrare sopra il demone che stava per colpire Magnus e infilzandolo con la spada, saltando poi al suo fianco.
-Grazie Fiorellino!- Disse Magnus, ammirando il suo gesto.
-Nessuno può toccarti!- Gli rispose Alec, sorridendo e scagliandosi contro gli altri demoni mentre Magnus li intontiva e li bruciava con le sue fiamme azzurre. Riuscì a sconfiggerne un po’, ma presto cominciò a sentire la pesantezza di quella battaglia.
C’erano Shadowhunters ovunque, tutti impegnati a decapitare, infilzare o tagliare in due con la frusta, nel caso di Izzy, quei demoni. Ma Alec cominciava a sentire qualcosa che non andava, come se si trovasse già senza forze, cercò di tracciarsi una runa della resistenza e una della forza, nascondendosi un istante alla vista dei demoni e tornò alla battaglia. Dopo aver sentito il pizzicore dello stilo sulla pelle e le rune che si imprimevano, si sentiva meglio, la sensazione era sparita, ma allo stesso tempo lui non sapeva dove fossero Magnus o gli altri. Purtroppo non poteva mettersi a cercarli o ci avrebbe rimesso la vita, così riprese a combattere e uccidere quanti più demoni possibili. Prese un’altra spada angelica, ne sussurrò il nome e con entrambe decapitò un demone, prima di lanciare quella più usata contro un demone, colpendolo in pieno e vedendolo scomparire.
Era già una buona ora che combattevano quei demoni, ma loro sembravano non diminuire mai, come se ci fosse un flusso continuo che ad ogni demone caduto ne faceva comparire un altro pronto ad attaccare e uccidere i Nephilim. Presto Alec tornò a sentire quella sensazione, quella spossatezza e quella stanchezza che aveva avvertito prima e una brutta consapevolezza cominciò a farsi strada in lui. Quei demoni l’avevano separato dagli altri, era solo e probabilmente la runa di Clary non l’avrebbe protetto ancora a lungo. Lui continuava a combattere e cercare di capire dove potevano trovarsi Magnus e gli altri, ma non vedeva nulla, solo una massa di demoni che formavano quasi una parete attorno a lui, non uno schiocco della frusta di Izzy o uno scintillio delle fiammelle azzurre di Magnus. Impegnato com’era a tenere testa a quattro demoni che gli si erano scagliati contro insieme, non vide quello che gli si era avvicinato da dietro, finché quello non gli sferrò un colpo con gli artigli lungo il braccio. Alec sentì un dolore lancinante scagliarsi contro tutti i suoi nervi, aveva voglia di urlare, ma non riusciva, si sentiva la gola chiusa e poté solo gemere dal dolore, mentre si accasciava al suolo vedendo ormai tutto buio. Solo una lacrima sfuggì al suo controllo mentre pensava a Magnus, prima di perdere conoscenza.
 
*************************************MAGNUS’ POV**************************************
Continuava a combattere e a tenere a bada quei demoni, mentre ne vedeva cadere tanti, ma altrettanti sembravano ricomparirne. Dopo un po’ che combatteva cominciava però a sentire una fitta al cuore, non vedendo più la chioma nera di Alec che volteggiava quando scagliava i suoi attacchi.
All’improvviso i demoni sembrarono battere in ritirata, come se si fossero stancati di un giocattolo e lo abbandonavano così sul pavimento di una stanza per andare da tutt’altra parte. Mentre i demoni andavano via, Magnus corse verso dove vedeva una Clary accucciata a terra. Quando arrivò, gli si gelò il sangue nelle vene, Jace stava sdraiato a terra e ansimava, come se avesse una brutta ferita, ma sembrava illeso.
-Magnus...- Sentì la voce di Isabelle, rotta da lacrime non ancora lasciate correre, che lo chiamava.
-L’hanno ferito?- Chiese avvicinandosi a Jace, pronto per intervenire su delle possibili ferite nascoste dalla tenuta.
-Io sto bene Magnus! Credo si tratti di Alec!- Disse Il biondo, guardando Magnus con uno sguardo quasi disperato. Era quello sguardo di chi avrebbe dato la propria vita per non veder soffrire chi amava.
-Dov’è?- Chiese lo stregone, guardandosi intorno e cercando il suo Cacciatore con lo sguardo. Quasi tutti gli Shadowhunters avevano attraversato di nuovo il portale e solo pochi di loro erano ancora lì a prendersi cura dei feriti.
-MAGNUS...- Vide Ash correre verso di lui in lacrime, fermandosi davanti al gruppetto. Izzy stava aiutando Jace a rimettersi in piedi, sorreggendolo, mentre Clary lo guardava con le lacrime agli occhi.
-Che succede Ash?- Chiese Magnus, ormai sempre più preoccupato nel vedere la ragazza con gli occhi viola sempre più brillanti a causa delle lacrime.
-Non trovo Arya da nessuna parte, non è passata dal portale, lo so per certo, mi avrebbe cercato e tra i feriti non c’è.- Gli rispose la ragazza e Magnus sembrò ancora più preoccupato mentre quella paura che la sua mente teneva nascosta in un angolo recondito, si manifestava sempre più forte.
-Torniamo ad Idris, magari hanno passato il portale nella folla e non hanno potuto aspettarci.- Disse Clary, seppur con le lacrime che le rigavano già le guance, per la preoccupazione.
Si diressero al portale e lo attraversarono in silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri. Quando arrivarono sul terreno davanti alla guardia, Magnus sentì il portale chiudersi alle sue spalle, segno che erano gli ultimi a trovarsi nella grotta poco distante da San Francisco. Cominciò a cercare tra la folla, con lo sguardo, ma non riusciva a trovare nessuna traccia di Alec, come se fosse sparito. Accanto a se vide Ash che cercava di rintracciare Arya con la sua magia e quando le scintile viola scomparvero, lei scoppiò in lacrime.
-Non la trovo!- Disse, tra i singhiozzi, crollando tra le braccia di Magnus che le era corso accanto prima che lei cadesse al suolo.
-La troveremo, te lo prometto!- Le sussurrò Magnus, dolcemente, mentre sentiva una lacrima che sfuggiva al suo controllo e gli rigava la guancia.
Sentì diverse paia di occhi che li guardavano e tirò Ash a sé, abbracciandola e sussurrandole parole che sperava l’avrebbero confortata.
-Ragazzi siete stati degli incoscienti!- Sentì urlare da Maryse mentre si avvicinava. La vide correre verso di loro e guardare tutti e quando lo sguardo di Magnus si posò in quello della donna, vide che Maryse sbiancava. –Alec?- Chiese mantenendo lo sguardo nel suo e Magnus non poté far altro che guardarla, quasi disperato.
-Non lo sappiamo, mamma...- Rispose Isabelle, per tutti, mentre si tuffava tra le braccia della madre, che la abbracciava e scoppiava a piangere anche lei. Spostò lo sguardo e vide una Clary piangente che stringeva uno Jace, che aveva affondato il viso nel collo della ragazza. Poco distante da loro anche Luke e Jocelyn li guardavano con quello sguardo disperato di chi ha perso qualcuno e Magnus giurò, su quanto aveva di più importante a questo mondo, che se suo padre avesse torto un solo capello al suo Alexander, lui se ne sarebbe fregato che era solo uno Stregone contro uno dei Principi degli Inferi.
******************************************ALEC’S POV************************************
Sentiva un dolore lancinante al braccio che piano piano si andava affievolendo, lasciando al suo posto la piacevole sensazione della magia che curava le sue ferite. Nonostante tutto però non era bello come quando era Magnus a prendersi cura di lui. A quel pensiero Alec cercò di aprire gli occhi, ma non ci riuscì, li sentiva come incollati tra loro. A quel punto cercò di concentrarsi sui suoi altri sensi per cercare di capire cosa gli stava succedendo intorno e soprattutto dove si trovasse. Sentiva qualcosa di davvero duro e freddo sotto la schiena, quindi probabilmente si trattava di una cella come quella che aveva tenuto prigioniero Magnus, dentro una grotta, questo però significava che quei demoni l’avevano rapito. Ripensò nuovamente a Magnus e una fitta al cuore lo fece gemere dal dispiacere e dal dolore. Sapeva come Magnus si sarebbe sentito in quel momento, dato che poco prima anche Alec aveva provato quella situazione.
-Alec?- Si sentì chiamare e sussultò appena quando riconobbe che quella voce che suonava così spaventata era Arya.
-Arya? Sei tu?- Chiese lui, preoccupato, mettendosi a sedere e cercando di aprire di nuovo gli occhi. Questa volta riuscì a socchiuderli e vide, accanto a sé la ragazza, in quel momento però sembrava solo l’ombra di quella ragazza dura e forte che aveva allenato con l’arco. Si disse che probabilmente anche lei, come Izzy faceva la dura ma dentro era ancora fragile e vulnerabile. –Cosa è successo?- Le chiese.
Lei si limitò ad annuire per qualche istante, poi parlò. –Quando mi sono svegliata qui, ho visto uno stregone chino su di te, era pallido e aveva delle ali, come quelle degli angeli, ma nere e grigie. Ti ha curato ed è andato via. Ci hanno rapito ma non so per quale motivo.- Disse lei asciugandosi gli occhi lucidi con un gesto nervoso.
-Perché ci hanno curato, allora?- Mormorò Alec, più a sé stesso che ad Arya.
Quando la ragazza parlò però ad Alec si gelò il sangue nelle vene. -Ho sentito lo stregone dire che Asmodeo sarebbe stato veramente contrariato se fossimo stati danneggiati.-



L’angolino di Shayleen:
Dopo un mese passato (credo), sono qui a proporvi un nuovo capitolo. Solo che stavolta è una parte importante della storia. Stiamo entrando nel fulcro, stiamo cominciando ad avvicinarci verso gli avvenimenti più frenetici ed importante.
Premetto che ho amato inserire Arya e Ash nella storia, come promesso ad un’amica, e creare la loro amicizia con i nostri Malec! <3
Mi ha pianto il cuore a dover scrivere certi avvenimenti, ma sono indispensabili. Però ho pianto a doverli correggere (sorry, sono sensibile!)…
Prometto che non vi lascerò in sospeso e tornerò presto!
Un bacione a tutti!
Shayleen <3 
 
   
 
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