Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: winterlover97    08/02/2016    4 recensioni
Clintasha
Questa ficcina clintashosa in un modo assurdo, quindi a rischio il diabete.
Scritta in partecipazione al Carnival Fest su Facebook.
-dal testo-
Tutto quello che avevano detto era stato: "Ti divertirai, suvvia, non puoi passare tutte le vacanze di carnevale nella tua stanza a guardarti film degli anni Sessanta, o peggio leggere fumetti non proprio nuovissimi, e poi, verrà anche Natasha, dietro alla quale muori da Budapest secondo delle indiscrezioni di Coulson."
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Un falco che ama un ragno'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tutto quello che avevano detto era stato: "Ti divertirai, suvvia, non puoi passare tutte le vacanze di carnevale nella tua stanza a guardarti film degli anni Sessanta, o peggio  leggere fumetti non proprio nuovissimi, e poi, verrà anche Natasha, dietro alla quale muori da Budapest secondo delle indiscrezioni di Coulson."
La cosa peggiore era che avrebbe dovuto mettere un costume diverso dalla sua divisa di lavoro, oltretutto orribile nei suoi colori, bianco e verde. Alla fine però l'aveva spuntata lui: niente costume, solo dei dettagli nello smoking e la maschera nero scuro a coprigli il viso. Aveva chiesto persino il permesso di portarsi arco e frecce, ma nulla, nada, non ce n'era stato verso, il massimo che aveva potuto prendere era una spilla dorata, nulla di più.
Si guardò allo specchio annodandosi la cravatta bianco-verde, poi messa la maschera, si diresse al piano di sotto. Già per le scale si sentiva la musica assordante e il chiacchiericcio dei numerosi invitati alla festa. Lo spettacolo che gli si presentò di fronte rispecchiò appieno le sue aspettative: alcool a fiumi, musica e tante persone facoltose. 
Prese un calice di champagne, poi, sorseggiandolo, si appoggiò al piano bar, interamente cosparso di festoni e addobbi. 
"Non credevo che saresti venuto, Clint, o forse dovrei chiamarti Brighella?"
Il profumo tabaccato e speziato si fece sentire non appena la giovane dai capelli rossi, raccolti in uno chignon molto tirato, e avvolta in un vestito molto provocante che ricalcava i colori del personaggio di Colombina, si sedette al suo fianco. 
"Diciamo che ho avuto un buon motivo, Nat, o meglio, Colombina"
Lei sorrise e sorseggiò dal bicchiere sul bancone la sua vodka liscia di fabbricazione russa, poi si voltò verso la sala, osservando Pepper e Tony al centro della sala. 
Un'alone di tristezza si fece preponderante nel suo cuore, e Clint, notandolo, le prese il bicchiere dalle mani, e, non senza proteste, la trascinò al centro della sala. 
Gli occhi finemente truccati parevano traslucidi a causa delle lacrime che minacciavano di uscire. Clint sapeva ciò che stava passando, l'avere una vita normale era l'unico desiderio che lei avrebbe voluto si realizzasse. 
Non sapeva che dirle s Nasa passare per uno stronzo o per un insensibile. 
Fatto sta che continuarono a ballare fino a tarda notte e a bere vodka, Martini e Tequila. Entrambi avevano la testa leggera, senza alcun pensiero per la testa. Nat persino rideva in modo incontrollato e traballava sui tacchi che a Clint parevano più dei trampoli. 
Clint si allentò la cravatta sentendo l'aria farsi pesante e tremendamente calda a causa della vicinanza con la donna che amava. 
Quando entrambi arrivarono alla stanza di Nat calò il silenzio, nessuna risata, nessun commento. Nat si staccò dalla parete e si sporse verso il viso di Clint, baciandolo e tirandolo verso di se con la cravatta. 

"Lo sai che non potremo mai avere una vita normale, vero?"
"Dovremmo provarci, lasciamo tutto, trasferiamoci in Italia, a Venezia, oppure a Budapest, e ricominciamo da zero..."
Nat si accoccolò contro di lui maggiormente, poi sospirò dicendo "non è una malvagia idea, però sappi che siamo brilli, manca poco all'essere ubriachi, ergo non promettere o proporre cose in cui non credi, Brighella"
"Si, si certo Colombina, sai meglio di me quanto teniamo l'alcool, quindi non definirmi ubriaco, altrimenti non sarei stato nemmeno in grado di parlare senza biascicare" disse ridacchiando. 
Nat si sedette, poi lo guardò negli occhi, seria e fredda. "Quindi lo credi davvero?"
"Dovresti ormai averlo capito, è da Venezia che lo credo, che credo in un noi." "Bene, ma ti avverto, se ti azzardi a deludermi, sappi che non avrai vita facile." Sussurrò lei baciandolo.











 
Angolo autrice...
Era da un po' che non pubblicavo una Clintasha con i fiocchi. E in occasione del Carnival Fest si Fb, mi è venuta l'ispirazione. A presto.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: winterlover97