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Autore: Guardian_Angel    11/02/2016    1 recensioni
Una pagina del blog di John Hamish Watson mai pubblicata viene ritrovata da William Sherlock Holmes molti anni dopo la stesura del testo.
Le paure di John, i suoi pensieri, tutto in un testo, destinato ad essere reso pubblico, ma mai diventato tale.
Qualcosa successo in passato, ma sempre nei pensieri di entrambi.
(JOHNLOCK)
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" Morte.

Quando ne sentiamo parlare nei giornali, quando senti un amico parlarne, ti sembra tutto lontano.
Ci sembra di capire cosa si provi nello stare il giorno prima con qualcuno e il giorno dopo no.
Sembra quasi qualcosa molto facile da capire.
Certo, non lo si fa per cattiveria. 
E' semplicemente automatico.

Così lo credevo anche io.

Indagavo sulla morte, certe volte esultando quando vedevo che avevamo qualcuno su cui cercare informazioni.
Interrogare i parenti, molto facile. 
Credevo esagerassero, con la loro tristezza, ma cercavo di capirli.
Cercavo di provare il dolore che provavano loro.

Non mi ci avvicinai mai.

E ora, ora che sento cosa si prova, ora che è tutto finito, penso che non c'è dolore peggiore.

Ho chiesto solo che non sia morto, che torni, per me.
Con lui se ne è andata una parte di me.
Sarò capace di amare ancora? Di fidarmi così tanto di una persona?
Forse.

Lo ammetto, come tutti voi, credevo fosse uno psicopatico. Riesco a sentire la sua voce che dice "Non sono uno psicopatico, John! Sono un sociopatico iperattivo!"
Sorrido, al pensiero della sua convinzione fasulla.
Dietro a quello che lui credeva essere un sociopatico, si nascondeva una persona buona.
Una persona capace di amare. 

L'amore gli ha fatto fare questo.
E io non ho potuto fare niente.

Stavo lì, fermo, col telefono in mano, mentre parlavo con lui.
E un momento dopo, la caduta.

La consapevolezza di provare qualcosa per lui ce l'avevo da molto tempo, ma ammetterlo al mondo sarebbe stato troppo doloroso, sapendo che lui non avrebbe mai contraccambiato.

Se l'avessi fatto, le cose sarebbero state più facili, probabilmente.
Il vuoto che ha lasciato sarebbe pieno.

Ho lasciato il 221B di Baker Street dopo un po', non riuscendo più a sopportare quella casa così silenziosa.

E' tutto diverso, ora. Anche solo camminare per Londra per andare a lavorare mi sembra una pugnalata al cuore.
Qualsiasi cosa mi riporta a lui.
Un lenzuolo, del the, la musica, anche solo bere.
Tutto sembra urlare "Devi soffrire! Ricorda che lui non può tornare! Non ci sarà più!"

Non chiamo la signora Hudson da tanto tempo. Anche lei me lo ricorda. Sembra che ne voglia sempre parlare, che non voglia che io me ne scordi.

Non me ne potrò mai dimenticare.

Sherlock è morto.
Non tornerà."




Sherlock lasciò il computer e guardò John entrare in cucina mentre si allacciava i bottoni di una camicia di pessimo gusto.

- Sherl! C'è un caso che ci aspetta! E questo è bello grosso! Sembra suicidio, ma dai, sappiamo che non è così. Quindi vestiti in fretta. -

Sorrideva finendo di allacciarsi i bottoni di quella camicia che lo faceva sembrare il doppio, rossa e blu. 

- John. Ho trovato una cosa sul tuo computer.- A queste parole, il sorriso di John lasciò spazio ad un'espressione preoccupata.

Senza dargli il tempo di rispondere, Sherlock continuò.

- Suppongo sia una pagina per il tuo blog mai pubblicata. Risale ad un anno dalla caduta.-

Inizialmente John non capì, dopo una decina di secondi parve aver ricordato quello che aveva scritto tempo prima. 
Si avvicinò a Sherlock fino ad arrivarci di fronte e abbassarsi per avere il volto al livello del suo.

- Mi fa strano abbassarmi per guardarti negli occhi, di solito è il contrario.- Ridacchiò e osservò il volto di Sherlock. 

- E' solo perchè sono seduto, non vantarti Watson.- Sherlock sorrise e ricambiò lo sguardo di John.

-Era passato un anno. Ero stanco. Non sentivo gli altri da tempo e avevo bisogno di sfogarmi. Hai ragione, era destinata al blog, ma alla fine ho deciso che era meglio tenerla solo per me. -

- Hai scritto che pensavi che non avrei mai contraccambiato. Tu lo sai...-

John sorrise dolcemente guardando l'uomo davanti a se, che l'aveva fatto soffrire così tanto, ma che riusciva a fargli tornare il sorriso con piccoli gesti, con una parola, uno sguardo.

-Certo Sherlock, lo so. Ti amo anche io. -

Sherlock guardò John e lo baciò, pensando a quanto fosse fortunato ad aver trovato una persona come lui.
Quando quel bacio ebbe fine, sembrava che tutto andasse per il verso giusto, che loro stavano facendo la cosa migliore e che il loro amore non li avrebbe più distrutti.

-Andiamo. Abbiamo un caso da risolvere, John.-  E partirono insieme per una nuova avventura capitanata da bisogno di conoscere e bellezze da scoprire.





   
 
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