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Autore: L_yukari    11/02/2016    1 recensioni
Nei momenti di solitudine riaffiorano i rimpianti.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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C’era una volta un mosaico.
Le giornate scorrevano felici nel mosaico. Se si volessero esprimere la sensazioni che esso suscitava si potrebbe immaginare l’acqua che zampillava nelle fontane del villaggio, quasi come se fosse in sintonia con le cascate in lontananza. I prati erano di un verde sgargiante, puntellati qua e là di rosso, viola e giallo, con montagne imponenti sullo sfondo. La gente festosa e il cielo sempre limpido. Tutto in una calda aria di fine primavera.
Le giornate scorrevano felici nel mosaico, talvolta velate da una sottile superficie di insicurezza.
Le giornate scorrevano serene nel mosaico, ma non felici, l’insicurezza le aveva molto appesantite.
Le giornate non scorrevano più serene nel mosaico ormai pericolante, i suoi pezzi cadevano sempre più velocemente, l’insicurezza lo travolgeva e lo padroneggiava a suo piacimento; ormai bastavano piccoli colpi di vento per distruggere l’armonia di quel piccolo paradiso che sembrava eterno.
Aggrapparsi nel buio, pur di non cadere, invano. Disperazione.
Un Baffo, una piccola Ballerina, una Geisha, il Mare e i loro caldi abbracci.
È lento e difficile rinascere dalla disperazione. Ma anche quando si affonda nella più totale disperazione si profila una piccola luce gentile, che accarezza, rassicura e guarisce dolcemente le ferite dell’animo, senza irruenza né passione. Questa luce è preziosa e solo ben pochi possono vederla e toccarla, non è un qualcosa alla portata di tutti, né alla portata di nessuno, poiché essa seleziona con attenzione. È un’Anima radiosa e allo stesso tempo mite, costruita da sé, fiera e allo stesso tempo umile, pregna di conoscenza. Può tuttavia capitare a un essere umano di non comprendere il suo valore, l’essere umano è debole e talvolta fallimentare. Sarà troppo tardi quando capirà realmente il valore di quella dolce Anima, cosa essa significhi per lui e la gioia che avrebbe sprigionato, quella felicità desiderata da tempo. Ma era un povero, schifoso, umano. Pagherà a caro prezzo le sue inutili bugie e i tentennamenti, ricadrà nel dolore e nella disperazione, e tutto ciò dopo aver percepito lontanamente quella felicità tanto agognata, ma ancora troppo tenue per far sì che venisse percepita da lui. Perché è un umano. Ma adesso almeno ha imparato a sopportare il dolore…e a riconoscere la felicità… Ma quando ritornerà?
C’era un mosaico, ma ora non c’è più.
C’è però un quadro vuoto, che aspetta di essere dipinto senza paure né insicurezze, senza rancore.
Solo con la felicità.
   
 
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