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Autore: I_S_Acquamarine    12/02/2016    2 recensioni
eccomi qui con un secondo tentativo in questo fandom.
siccome io adoro Reid anche questa storia sarà incentrata su di lui. sarà uno spaccato del dolore che ha provato quando Gideon è morto, secondo il mio punto di vista.
io credo che Reid ci sperasse in un suo ritorno (io sicuramente sì) e che questo abbia scosso una delle sue più profonde certezze.
spero possa piacervi e vi avverto che molto probabilmente vi serviranno dei fazzoletti durante la lettura
ogni commento sarà il benvenuto
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Spencer Reid
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui con il secondo tentativo in questo fandom. Questa fic l'avevo scritta un po' di tempo fa, ma, non so come, rispunta fuori solo adesso dai meandri del computer.

Sul serio, non so come sia possibile questa cosa.

In ogni caso, è ambientata nella decima stagione, episodio tredici: Il passero di Nelson.

L'episodio che mi ha disintegrato il cuore rendendolo solo un mucchio di cocci.

Quindi per la lettura è consigliato avere fazzoletti alla mano, grazie dell'attenzione

Buona lettura!




SOLO MA NON TROPPO




La mancanza è la più forte presenza che si possa sentire

( Anonimo )


Quando se ne era andato ti sei sentito perso, abbandonato, smarrito.

Non una parola, non un saluto, solo una lettera.

Una lettera dove spiegava tutto e chiedeva scusa, certo, ma pur sempre solo un foglio di carta.

L'aveva indirizzata solo a te, perché sapeva che tu ne avevi bisogno più di chiunque altro della squadra e perché una spiegazione sentiva di dovertela dare.

Però di persona non ci sarebbe mai riuscito.

Così, ecco qui delle semplici parole d'inchiosto.

Per un po' ti è mancato come l'aria.

La sua assenza faceva male, anche se provavi con tutte le tue forze a nasconderlo.

Poi, pian piano, il dolore è diminuito e cessato.

O, probabilmente, ti sei solo abituato alla sua presenza.

Forse, sorretto dal fatto che prima o poi sarebbe tornato, sei riuscito ad andare avanti.

Hai accettato le sue spiegazioni, hai accettato la sua lontananza e la sua mancanza.

Sei cresciuto e hai risolto molti casi.

Ti sei innamorato e hai scoperto quanto si può soffrire per amore.

Potresti giurare che il dolore che hai provato quando Maeve è morta davanti ai tuoi occhi sia stato maggiore di quando hai scoperto che Gideon ti aveva abbandonato.

Probabilmente è vero, ma Gideon poteva sempre tornare, era vivo, Maeve no.

Lei non sarebbe più tornata.

Ti ci è voluto molto tempo per riprenderti del tutto, per riuscire a dirle addio.

Tra te e lei sarebbe sempre rimasto quel ti amo mai detto.

Ti manca anche se di tempo ne è passato, ma hai fatto pace con il suo ricordo.

Sei andato avanti ancora una volta.

Più forte e più fragile allo stesso tempo.

Poi, come un fulmine a ciel sereno, arriva una telefonata a notte fonda.

Gideon è morto, è stato assassinato.

Ecco il succo di quella chiamata.

Senti una voragine aprirsi nel petto, ma non vuoi crederci.

Un piccolo barlume di speranza ti dice che non può essere così, non può essere vero.

Non badi a nulla, ti vesti e ti dirigi al suo cottege, lo stesso luogo dove hai trovato la sua lettera di scuse.

Quando arrivi è ancora notte, fermi l'auto, prendi un lungo respiro.

Tutti gli altri sono lì e, se ancora non lo sono, arriveranno presto.

Resti seduto nell'auto ancora un attimo cercando di farti coraggio, cercando di convincerti che quello che ti è stato detto sia solo una bugia, che Gideon non è morto.

Però, in fondo al cuore sai che è così, che è vero, che non ti avrebbero mai mentito su una cosa del genere.

Non sai neanche tu come, ma ti costringi ad entrare, lo devi fare, devi sapere.

Ad accoglierti ci sono i volti dei tuoi colleghi che fanno trasparire tutto il loro dolore, anche se stanno cercando di contenersi.

A terra un corpo coperto da un lenzuolo.

La stanza è esattamente come la ricordavi dall'ultima volta che ci sei stato.

Senti dei passi avvicinarsi alle tue spalle, devono essere Morgan e Garcia.

E Garcia ha il coraggio di fare la domanda che nessuno vuole porre per paura della risposta.

È veramente Gideon il morto?

Alla conferma di Hotch non resisti, corri fuori da quella casa in lacrime.

Come è stato possibile?

Come può essere successo?

Perché poi?

La voragine nel tuo petto sembra allargarsi ogni momento di più.

Ti sembra di sprofondare in un pozzo senza fondo fatto di dolore, rabbia e forse anche rimorso.

Se ne era andato così, senza che lui avesse potuto rivederlo.

Senza che avesse potuto chiedere spiegazioni, nulla.

La mancanza di Gideon si è fatta di colpo reale e definitiva.

Se prima c'era una speranza di un possibile ritorno, ora anche quella è svanita come fumo tra le dita.

Una mancanza che ti seguirà come un'ombra.

Un'ombra che col tempo si affievolirà, ma che non scomparirà mai del tutto.

Perché Gideon non era stato solo un maestro o un mentore, era stato anche quel padre che mai avevi avuto, era parte della tua famiglia.

E ora il suo addio è definitivo e irrevocabile.

A te non resta altro che il dolore e una voragine di solitudine che forse non si riempirà mai del tutto.

Ti resterà una mancanza che si farà sentire in ogni momento, più forte di quanto potrebbe essere mai stata la sua presenza al tuo fianco.

E resteranno quelle parole mai dette e quelle azioni mai fatte.

Quante volte sei stato sul punto di chiedere a Garcia di provare a trovarlo?

Quante volte sei stato sul punto di prendere in mano il telefono e chiamarlo?

Ora è tutto inutile.

Quelle parole resteranno lì, a torturare le tua coscienza.

Le domande resteranno senza risposa.

Le azioni che avresti potuto fare resteranno incompiute.

E il dolore e il vuoto ti ricorderanno sempre tutto ciò.

Il tuo cuore, solcato da troppe cicatrici, ora ha ricevuto una ferita dalla quale non guarirà mai del tutto.

L'unica cosa che puoi fare è alzarti e catturare quel bastardo che l'ha ammazzato.

Prima, però, piangi tutte le tue lacrime.

Non servirà a molto, non ti sentirai meglio, ma avrai fatto uscire parte del tuo dolore.

E questo, per te che sei abituato a nascondere tutto dietro un muro, è già un gran passo.

Lascia che Gideon veda per un'ultima volta oltre quel muro come solo lui poteva fare.

Piangi, ma poi rialzati in piedi.

Un'altra caccia si è appena aperta e questa volta il cacciatore diventerà preda.

Non ti farà sentire meglio, ma giustizia verrà fatta.

Piangi pure Reid.

Piangi.

E poi torna a combattere.

Per te.

Per lui.

Per Gideon.


Le lacrime più amare versate sulle tombe sono per le parole inespresse e le azioni mai compiute

( Harriet Beecher Stowe )





Per chi è arrivato fin quaggiù senza piangere faccio i miei complimenti.

Non ho molto da dire se non che spero vi sia piaciuta e che spero vogliate lasciare un piccolo commento.

Anche microscopico, mi va bene lo stesso.

Alla prossima

Iaele

   
 
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