Dovunque andrai tu, andrò anch'io

George aveva quella strana abitudine di addormentarsi ovunque gli capitasse. Dormiva sul divano, in cucina, perfino sul tappeto in soggiorno. Quando non lo conoscevi, i primi giorni di convivenza, provavi perfino a svegliarlo, ovviamente in vano. Allora cominciasti a lasciarlo dormire ovunque scegliesse di farlo.

Il giorno in cui suo padre morì non si ritirò prima che voi andaste a dormire. Così, quando ti alzasti a bere e lo notasti addormentato ai piedi del divano – la testa tra le braccia, le ginocchia sul pavimento freddo – tutto quello che facesti fu accucciarsi accanto a lui e dormirgli vicino. Quella notte giurasti che non sarebbe stato mai più solo.

Dove morirai tu, morirò anch'io, e vi sarò sepolto

Era lì, di fronte a te. Non avrebbe dovuto trovarsi in quel corridoio, su quel piano, di fronte a quell'ascensore. Non avrebbe dovuto perché quel luogo apparteneva alla morte, e ai morti, e quindi a te che stavi per unirti a loro. Ma non a lui. Quello era il corridoio dove tutto era cominciato e finito. Lì avevi incontrato la fine e aveva il volto di Denny e i suoi lineamenti.

George apparteneva ai vivi. George era vivo. Non volevi che qualcosa di brutto gli accadesse per colpa tua. Eppure, lui era lì per te. Era lì e ti sorrideva con quell'espressione un po' buffa che avevi imparato a conoscere.

E anche se avevi paura, anche se avresti voluto urlargli di scappare, anche se era il tuo migliore amico e avresti dovuto proteggerlo come lui faceva con te, tu ricambiasti quel sorriso.

L'Angelo faccia a me questo e anche di peggio, se altra cosa che la morte mi separerà da te.

Avevate litigato. Avevate litigato un mucchio di volte, nell'ultimo periodo. Per Callie, per Alex, per voi. E poi avevate sempre fatto pace. Tu eri sempre lì per lui, lui era sempre lì per te.

Quel giorno, quando capisti che il vostro ultimo incontro era stato un addio – quando capisti che non era lui a volerti accompagnare dall'altra parte, ma il contrario, tutto quello a cui riuscisti a pensare fu che non eri riuscita a dirgli nulla di quello che avresti voluto. Non eri riuscita a dirgli quanto ti dispiacesse non essere lì, accanto a lui, mentre prendeva quelle decisioni difficili.

Eri la sua migliore amica. Avresti dovuto stargli accanto mentre sceglieva di arruolarsi nell'Esercito. Avresti dovuto rianimarlo tu, per prima, dopo l'incidente. Eri stata un'amica peggiore di quanto lui non fosse stato per te. Eppure ti aveva sorriso, prima di sparire per sempre.

"Atque in pepetuum, frater, ave atque vale.
Forever and ever, my brother, hail and farewell.”