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Autore: Emy Potter    14/02/2016    3 recensioni
(Sequel de "New city, new Life") Hiro e i suoi amici sono partiti per le loro splendide vacanze con Rebecca e Noemi. Destinazione? Italia. Come le passeranno? E che succederà?
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: GoGo Tomago, Hiro Hamada, Honey Lemon, Nuovo personaggio, Wasabi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'New city, new life'
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Epilogo

14 settembre 2015

Era passato più di un mese da quel giorno, ed ora il gruppo era pronto a tornare a San Fransokyo, Tadashi con loro.
Dopo aver spiegato ad i suoi genitori adottivi tutto quello che aveva scoperto, questi lo lasciarono andare, facendosi però promettere che sarebbe tornato a trovarli.
Presero l'aereo e partirono, le rispettive coppie sedute vicine, così Honey finì affianco a Fred.
"Stai tranquilla, dopo faremo cambio" la tranquillizzò Yume.
"Oh, grazie!" sorrise la bionda allungandosi dal sedile per schioccarle un bacio sulla guancia.
E fu così; Rebecca mantenne quella promessa. A metà viaggio, infatti, la mora si alzò per prendere il posto della ragazza più alta, felice di essere riuscita a scampare alla classifica "I top 40 cattivi della Marvel" realizzata interamente da Fred, con tanto di spiegazione di storia e poteri. In quel momento, Honey aveva solo bisogno delle sue cuffiette e di musica rilassante.
Ovviamente, Hiro non fu immune a quello scambio, il quale gli dava parecchio fastidio. Per tutto il tragitto vedeva Rebecca molto interessata a quella classifica, specialmente quando fu il turno del personaggio di Harley Quinn.
"Tutto bene, Hiro?" gli chiese Honey, portando una mano sulla sua spalla per attirare la sua attenzione.
"Sì" sbuffò il ragazzo, le guance rosse per la rabbia.
La bionda diede uno sguardo al suo ex-posto e non le ci volle molto per capire.
"Aww, qualcuno è geloso" disse ridacchiando. Era intenerita da quella tenera reazione, Hiro era sempre adorabile.
"N-non è vero!...forse solo un pochino..." borbottò alla fine. "E va bene, lo sono, ma mi sembra ovvio!"
"Allora era vero quello che pensavo" si intromise Tadashi che lo guardava dal sedile davanti.
"Che carino" continuò Smile.
"Vero? Anch'io trovo che sia davvero tenero" continuò Honey abbracciando il ragazzo più piccolo.
"Dai ragazzi, mi state trattando come un bambino" si lamentò lui, il viso rosso, sciogliendo in fretta l'abbraccio della bionda prima che qualcuno potesse vederlo.
"Di che parlate?" si unì Rebecca alla discussione, la classifica di Fred era appena finita.
Tadashi, Noemi e Honey cominciarono in coro: "Hiro è-"
"Basta!"
 
-O-

Dopo quella strana conversazione, Hiro aveva fatto fatica a perdere il suo colorito cremisi. Si vergognava di parlarne a Yume, forse perché temeva che dirglierlo le avrebbe fatto pensare che non si fidava di lei, il che non era per niente vero. Aveva solo paura di perderla, tutto qui.
"Tutto bene Hiro?" chiese Rebecca.
"Mmh? Oh sì, ero solo sovrappensiero" rispose. Doveva parlare con Fred al più presto.
Si salutarono felicemente, sapendo che si sarebbero rivisti a lezione il giorno dopo. Eh sì, le vacanze erano finite, ed ora dovevano tornare a rimboccarsi le maniche e a studiare.
Quando arrivarono al Lucky Cat café, Hiro si ritrovò in un'istante tra le braccia della zia.
"Oh, Hiro caro, quanto mi sei mancato!" esclamò la donna, felice che il suo adorato nipote fosse tornato a casa. E non solo lui.
Per quanto si sentisse in colpa per quella scelta, il giovane Hamada aveva preferito non dirle del ritrovo di Tadashi, forse perché temeva che per lei sarebbe stato troppo scioccante parlarne al telefono. La sentì irrigidirsi quando i suoi occhi si posarono sul nipote presunto defunto da ormai un anno.
L'aria nella stanza si fece così pesante che il ragazzino riusciva a malapena a respirare.
"Tataaa!" tentò di alleggerire l'atmosfera con quel suono, ma questo uscì strozzato a causa della già esistente pressione che gli sciacciava la cassa toracica, attanagliando il cuore in una morsa che pareva mortale.
"C-come è possibile...?" riuscì a biascicare Cass, le mani che tremavano come mai prima d'ora.
Tadashi corse ad abbracciarla, sapendo che forse lei non era ancora pronta per quel contatto. Dopotutto, per lei era come se avesse appena visto un fantasma. Riuscì a rilassarsi solo quando la sentì ricambiare quel dolce gesto, mentre calde e salate lacrime gli bagnavano la maglietta.
Yume e Smile sorrisero intenerite da quella scena così toccante, mentre la seconda continuava a pensare a solo una cosa: questo sembra proprio un Happy ending.
 
-O-

Fu la sera stessa in cui Hiro chiamò Fred.
"Hey amico! Come va?" chiese il biondo dall'altro capo del telefono.
"Bene, credo" cominciò Hamada picchiettando una penna sulla scrivania. Si sentiva nervoso per qualche motivo. "Ascolta, stasera possiamo vederci? Avrei bisogno di parlarti"
"Certo! Dove ci vediamo?"
"Davanti alla yogurteria, quella vicino alla SFIT" decise il ragazzo.
"Ci sto! A dopo!" esclamò Fred subito prima di riattaccare.
Hiro, dal canto suo, si appoggiò mollamente sulla sua sedia girevole lasciandosi sfuggire un lungo sospiro stanco. Non aveva la più pallida idea di come cominciare il discorso. Non voleva assolutamente sembrare scontroso, ma voleva comunque sapere se tra lui e Rebecca c'era qualcosa. Quel pensiero era come diventato un argomento fisso nel suo cervello.
Finalmente decise di alzarsi e uscire, dicendo agli altri che sarebbe andato a fare una passeggiata da solo.
Si ritrovò dopo poco davanti al luogo d'incontro, scoprendo che Fred era già lì.
"Ciao Hiro!" lo salutò battendogli il pugno. "Allora, di che dovevi parlarmi?"
"Niente solo...cosa c'è tra te e Rebecca?" alla fine aveva optato per andare dritto al sodo. Al diavolo la discrezione, doveva sapere.
Fred rimase evidentemente sorpreso da quella domanda. "Siamo amici, perché?"
"Okay, ma tu provi...qualcosa per lei?"
"Certo che no!" si mise sulla difensiva il biondo. "E' la tua ragazza, amico! Non mi sognerei mai di mettermi con lei"
Hiro si sentì in qualche modo sollevato da quella risposta. "Okay. Scusa il disturbo, non che io dubitassi di te, è solo che ero..."
"Geloso?" concluse l'altro per lui. "Beh, puoi stare tranquillo, tra me e lei non c'è assolutamente nulla. Ed ora vieni, ti offrò uno yogurt fatto come si deve!"
 
-O-

"Smile muoviti, siamo in ritardo!" urlò Tadashi dalla cucina.
"Arrivo!" boffonchiò la ragazza con lo spazzolino in bocca. Come al solito aveva rimandato il risveglio fino all'ultimo ed ora si ritrovava a dover fare tutto di corsa. Quando scese indossava le stesse cose che portava il giorno in cui era arrivata per la prima volta a San Fransokyo, così come Rebecca.
Hiro sorrise ripensando al tempo che aveva trascorso con quelle strane ragazze, a come erano entrate nella sua vita e a tutto quello che avevano portato da allora. Ricordava ancora per filo e per segno l'avventura che aveva vissuto, dell'estate stravagante e del come lo avevano involontariamente portato a Tadashi.
"Tutto bene?" gli chiese il fratello, l'espressione preoccupata.
Solo in quel momento Hiro si rese conto di stare piangendo. "S-sì" ridacchiò. Era felice, felice come non lo era mai stato.
Quando uscirono di casa si ritrovarono davanti la famosa macchina di Wasabi, il gruppo dei nerd al suo interno.
"Siete di nuovo in ritardo" si lamentò il ragazzo di colore.
"Colpa di Smile" rispose Hiro.
"Non è vero!" esclamò offesa la rossa.
"Hiro lascia stare Noemi" lo rimproverò Rebecca.
"Yume ha ragione, devi essere più gentile" concordò Honey.
"Ma non ho fatto niente!" sbuffò il giovane Hamada.
Gogo li guardava non potendo fare a meno di ridere, così come Noemi e Tadashi.
Hiro, invece, continuava a discutere con la sua ragazza e Honey, finché...
"NOOOOOO!" l'urlo disperato di Fred li ammutolì all'istante. Il ragazzo aveva in mano la sua PSP dove sullo schermo spiccava un Game Over in colore rosso. "Maledetto Galaxus, lo avevo quasi battuto" mormorò esasperato.
Ci fu un momento di silenzio, finché l'intero gruppo scoppiò in una fragorosa risata.
Sì, quell'anno sarebbe stato meraviglioso. Ed ora erano lì, tutti insieme, pronti per continuare la più grande avventura che esistesse: la vita.
 
-O-

NOTA AUTRICE: Ciao a tutti! Come state? Vi sono mancata? Ed eccoci con l'epilogo di questa lunghiiissima storia. Personalmente sono soddisfatta di essere riuscita a finirla, questa è stata la mia prima fanfiction in assoluto e per me questo è un traguardo magnifico.
Ringrazio:
- Gatta Nera, Hajar Hambreis Haddock, Vera_, Ylenia Lilly e Ylu_20 per aver messo la storia nelle preferite.
- Amyls Chan, Chia29, Der_leztze_tag, Milla Renzi De Medina, Pelelen_moon6, Shadow24 e Uomi_hime per aver messo la storia nelle seguite.
E grazie anche a tutte le persone che hanno solo letto la storia, davvero grazie. Un ringraziamento anche a Big_Herogo che mi ha incoraggiata nel continuare la storia anche quando ero in difficoltà.
Spero di rivedervi nuovamente, magari in un'altra delle mie storie. Alla prossima!
Kisses, Emy.
   
 
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