Yamuraiha e Sharrkan se ne davano di santa ragione nel bel mezzo di una festa, come al solito, a palazzo.
Era una cosa normale per tutti, e quindi nessuno osava avvicinarsi per fermarli o altro.

"Pelato!"

"Non sono pelato, maga da quattro soldi!"

"Che hai detto babbuino?!"

Si sparavano i peggio complimenti a vicenda da sobri, ma dopo un po' appena entrambi, dopo una gara a chi beveva di più, diventarono sbronzi, si lanciavano solo provocazioni verbali.
Tutto ciò sotto le fragorose risate da parte di Sinbad, sempre divertito dalle scenate dei due, mentre Jafar sbuffava, ormai arreso all'idea di non poterli mai mettere in riga.

La blu e l'albino uscirono dalla sala, entrambi con un grosso mal di testa, ma ciò non gli impediva di prendersi in giro a causa di ciò, continuando a ripetere chi aveva vinto la sfida.

"Stupido, accetta di aver perso almeno una volta! hick"

"Non posso, hick, accettarlo se non è vero, hick, vecchiaccia!"

Ribattè lui barcollando, erano andati decisamente oltre.
La maga si diresse verso camera  sua, ignara del fatto di essere seguita dallo spadaccino.
Appena arrivò al portone, la donna sentì un peso dietro le spalle, e notò che il generale si era poggiato su di lei.

"Che stai facendo, barbone"

Lui semplicemente aveva lo sguardo serio, e fissò negli occhi la maga, che arrossì violentemente, voltando lentamente il capo in un'altra direzione, lui seguì i suoi movimenti, copiandoli. 
Si avvicinò a lei, quasi a sentirne il respiro, socchiudendo gli occhi, e unendo completamente le sue labbra con quelle di lei.
Yamu era poggiata con la schiena sul portone, mentre lui era difronte a lei, piegandosi con la schiena per arrivare al viso della blu, e aveva una mano poggiata anche lui a quella superficie di legno, mentre con l'altra manteneva il mento della donna, continuando ad assaporare quel momento.
Lei ovviamente non aveva esitato un momento nel rispondere al bacio.
Era perché forse entrambi erano ubriachi fradici, e quindi approfittavano l'uno dell'altra?
No, quella poteva essere una possibile scusa che i due avrebbero usato in caso qualcuno li avesse visti.
Ma entrambi sapevano benissimo che si volevano.
Che volevano appartenersi a tutti costi, e che dietro alla monotonia di ogni giorno, dietro a quelle parole false e dietro a quegli sguardi profondi, c'erano delle incomprensioni, che entrambi cercavano aiuto negli occhi dell'altro, nella speranza che uno dei due avrebbe fatto sparire via quei dubbi e quelle scuse, mettendo da parte, per una volta, quello stupido orgoglio, che vietava l'amore tra loro.

"Ti amo."

Disse Yamuraiha, girando il viso, timida per ciò che aveva appena confessato, imbarazzata in viso.
Lo spadaccino sorrise.

" Anche io!"

Rispose entusiasta.