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Autore: Kodocha    14/02/2016    5 recensioni
La storia tra Sana ed Akito è finita da sei lunghi anni.
Lei è fidanzata con Naozumi Kamura.
Lui è il classico donnaiolo.
Insieme gestiscono una palestra da soci alla pari.
Entrambi sembrano essere andati avanti con le proprie vite, ma un piano elaborato da Fuka per farli riavvicinare, potrebbe cambiare le carte in tavola.
Cosa succederà se si ritroveranno a condividere la stessa stanza per un'intera settimana?
Si riaccenderà la fiamma o capiranno di aver preso la decisione giusta, restando solo amici?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina aveva optato per una gonna a vita alta di colore nero, tacchi n12 dello stesso colore e una camicia bianca abbastanza aderente da mettere in risalto le sue forme.
Prima di uscire di casa si diede un'ultima occhiata allo specchio, prese la sua fidata valigetta e si diresse presso il locale dove avrebbe dovuto incontrare i suoi due amici,Sana ed Akito, per un incontro d'affari, o meglio... questo è quello che aveva riferito a loro.
Questa era l'ultima carta da giocare affinchè quei due testoni si decidessero a tornare insieme e non poteva
permettersi di sbagliare.
Arrivata a destinazione li trovò come sempre a battibeccare tra loro...
«Kurata, sei un uomo mancato» esordì Hayama, dopo aver ricevuto una gomitata da parte della ragazza seduta al suo fianco.
«Possibile che tu debba fare sempre il cascamorto con ogni individuo di sesso femminile?»
«Non è colpa mia se la cameriera mi fa gli occhioni dolci»
 Fuka roteò gli occhi al cielo e finse di tossire per poter attirare la loro attenzione.
«Oh, eccoti Fuka» l'accolse calorosamente Sana.
«Matsui» la salutò con la sua solita indifferenza l'altro.
«Salve ragazzi» prese posto sulla sedia posta di fronte a loro «Dunque, vi chiederete perchè vi ho chiesto di incontrarvi qui oggi»
«Già, visto che è il nostro giorno libero» sbuffò seccato Akito, beccandosi un'occhiataccia da parte di Sana «Piantala di fare lo scorbutico»
Senza prestare troppa attenzione agli atteggiamenti poco "galanti" del suo amico, prese dei fogli dalla valigetta e glieli porse
«E questi cosa sono?»
«Si tratta del regolamento del torneo di karate a cui parteciperete tra due settimane»
Entrambi sussultarono sul posto, sorpresi «Quale torneo?»
Fuka sorrise, cercando di sembrare il più tranquilla possibile «Vedete, qualche settimana fa un mio collega mi ha parlato di questo fantomatico torneo alla quale parteciperanno tutte le palestre di Karate più in vista dell'intero Giappone e così ho pensato di iscrivere anche voi»
«E non ti è venuto in mente di parlarne prima con i diretti interessati?»
 «Avremmo perso solo tempo» prese un paio di patatine dal piatto di Hayama, che la fulminò.
«Forse non vi rendete conto della grande opportunità che vi è stata appena offerta»
«Grande opportunità?» 
Annuì «Dovete sapere che il vincitore riceverà un premio... in contanti»
«Quanto per la precisione?» intervenne Hayama, improvvisamente interessato all'argomento
«Un milione di yen» sorrise vittoriosa quando li vide cambiare notevolmente espressione «Niente male, eh?»
«Beh... effettivamente quei soldi ci farebbero molto comodo»
«Grandioso!» trillò entusiasta Fuka «Allora preparate le valige, tra una settimana partirete per Sendai»
«Ma non avevi detto che il torneo si terrà tra due settimane?»
«Sì, ma ovviamente dovrete partire prima per organizzare il tutto di persona»
«E dove alloggeremo?»
«In un hotel lì vicino» rispose con ovvietà «Pensavate forse che vi avrei fatto dormire per strada?»
Sana spostò lo sguardo da Fuka ad Akito un paio di volte, prima di rivolgersi direttamente a quest'ultimo «Beh, tu cosa ne pensi?»
«Mi sembra ovvio, dobbiamo andarci e non soltanto per il premio»
Corrugò la fronte confusa, non riuscendo a capire quale altro motivo avrebbe dovuto spingerli a partecipare «E per cos'altro?»
«Sarebbe un'umiliazione per me non presentarmi al torneo visto che risulto già iscritto»
«Già» concordò la loro amica «Inoltre non è da sottovalutare il fatto che un eventuale vittoria, porterebbe una notevole visibilità alla vostra palestra»
Sana si picchiettò il mento, pensierosa «D'accordo allora! Devo solo parlarne con...»
«Kamura...» l'anticipò seccato Akito.
Non riusciva a spiegarsi il perchè, ma il fatto che lei desse tanta importanza a quel damerino, al punto tale da dovergli chiedere il suo consenso per partecipare a quello stupido torneo, lo infastidiva parecchio.
«Già» abbassò il capo, visibilmente preoccupata dalla reazione che avrebbe potuto avere il suo ragazzo dopo aver appreso la notizia.
Nonostante la relazione tra lei e Naozumi procedesse a gonfie vele, fatta eccezione per i problemi causati dal lavoro, la gelosia di lui nei confronti di Hayama non era affatto svanita, anzi, e la notizia del torneo avrebbe sicuramente causato una lite tra loro.
«Suvvia, sono sicura che capirà» cercò di rassicurala Matsui, sorridendole dolcemente.
Lei ricambiò il sorriso, con poca convinzione «Beh, allora sarà meglio che ne parli subito con lui» si alzò, appoggiando delle banconote sul tavolo «Ci vediamo stasera alle nove da me per organizzare il tutto nei minimi particolari» concluse, per poi uscire dal locale e dirigersi presso la sua abitazione.
«Si può sapere perchè mi guardi in questo modo, Hayama?» borbottò Fuka, sorseggiando il suo frappé alla fragola.
Da quando Sana aveva varcato l'uscita del locale, Akito non faceva altro che fissarla con insistenza e la cosa le causava non poca soggezione.
Sapeva che il suo amico era tutt'altro che ingenuo e che probabilmente avesse intuito qualcosa, ma sperava con tutto il cuore di sbagliarsi.
«Vuoi farmi credere che hai fatto tutto questo solo per aiutarci con la palestra?»
«Certo, ci dovrebbe essere un altro motivo?»
Akito inarcò un sopracciglio, scettico «Matsui, puoi ingannare Kurata, ma non me»
«Nessun inganno» affermò, evitando accuratamente di guardarlo negli occhi e concentrandosi sulla composizione floreale che padroneggiava al centro del tavolino «Aiuto solo i miei amici a guadagnare qualche soldo in più»
«Stai mentendo, c'è dell'altro» ribatté, assottigliando gli occhi «E sono sicuro che lo strano comportamento di Tsu centri qualcosa»
«Possibile che quell'idiota non sia in grado di nasconderti mai nulla?» sbottò, tapparsi subito dopo la bocca con le mani.
«Ti sei tradita da sola, Matsui! Ed ora sputa il rospo!»
Sospirò, rassegnata «Diciamo solo che la settimana che trascorrerete insieme, lontani da tutti e tutto, potrebbe farvi capire una buona volta che tra voi c'è ancora qualcosa»
Akito sbuffò, roteando gli occhi al cielo «Quante volte ancora dobbiamo ripetervi che tra me e lei è tutto finito?»
«Continuate pure a recitare questa cantilena all'infinito Hayama, così forse un giorno riuscirete a convincere anche voi stessi»
«Tu sei fuori di testa» brontolò, passandosi nervosamente una mano tra i capelli biondi.
«Mettiamo caso che mi sia sbagliata, vi ritroverete ugualmente con molti soldi in più in tasca e una nuova esperienza alle spalle che vi frutterà notevoli vantaggi con la palestra»
«E tu cosa ci guadagni?»
«La felicità dei miei due migliori amici» rispose, senza esitazione
Hayama sospirò, ci pensò su per qualche secondo ed infine disse «Quando Sana lo scoprirà...»
«Alt!» l'interruppe «Sana non dovrà saperne nulla»
«E per quale motivo?»
«Sai bene che se lo venisse a sapere si infurierebbe e rinuncerebbe a partecipare al torneo» sorrise, perfida «E non credo che tu voglia una macchia sul tuo curriculum da perfetto karateka»
Akito appoggiò le braccia sul tavolo, piegandosi leggermente verso di lei «Lo sai che ti odio, vero?»
«Hai paura di scoprire che ho ragione, vero Hayama?» lo provocò, facendolo accigliare.
«Per niente» si alzò di scatto dalla sedia «E per dimostrarti che per me Sana è solo un'amica, andrò a controllare se la cameriera ha un pò di tempo libero da dedicarmi nello sgabuzzino» 
Fuka si alzò a sua volta, sistemandosi la gonna  «Goditi pure questi giorni da Dongiovanni, perchè saranno gli ultimi» concluse, ancheggiando verso l'uscita, lasciando l'amico a borbottare qualcosa di incomprensibile.

 
***

 

Una delle cose che odiava del vivere da sola era il non poter più usufruire delle ottime capacità culinarie della signora Shimura.
Per rendere la conversazione con Naozumi più "piacevole" aveva deciso di preparare una cenetta con i fiocchi, o almeno ci aveva provato, visto che il risultato come sempre non era dei migliori.
Appena sentì il campanello di casa sua suonare, si precipitò ad aprire la porta d'ingresso.
«Ciao, amore» la salutò Nao, posandole un dolce bacio a fior di labbra.
«Ciao anche a te» sorrise, spostandosi leggermente dall'ingresso, permettendogli di entrare in casa.
«Fra un po’ ho un appuntamento di lavoro» l'avvisò, levandosi la giacca ed appoggiandola sulla poltrona «Quindi non potrò trattenermi molto»
«Non preoccuparti, ciò che ho da dirti non richiederà molto tempo»
Kamura si guardò intorno, per poi voltarsi nuovamente verso Sana con un sopracciglio alzato «Il fatto che tu abbia organizzato tutto questo, deve farmi preoccupare?»
Lei s'irrigidì sul posto, una tacita risposta che lo fece sospirare «Lo prenderò come un sì» prese posto sul divano, appoggiando entrambe la braccia sullo schienale «Avanti, parla, sono tutt'orecchie»
Sana iniziò a camminare avanti e indietro per la sala, cercando di trovare le parole adatte, ma nulla... la sua mente sembrava essere in totale black out.
«Allora?» chiese spazientito, interrompendo il silenzio che si era protratto tra loro per interminabili e frustanti minuti.
«Vedi...» si fermò, cominciando a tormentarsi le mani «Fuka ha iscritto me e Hayama ad un torneo che si terrà tra due settimane a Sendai»
Kamura si lasciò andare in un sospiro di sollievo.
«Tutto qui? Ed io che pensavo chissà cosa!» ridacchiò, scuotendo il capo «E' una splendida notiza e sono sicuro che se ce la metterete tutta, riuscirete a tornare vincitori»
«Veramente la cosa non finisce qui, c'è dell'altro che devi sapere» inspirò ed espirò profondamente, prima di sparare la bomba «Per partecipare, io e Hayama dovremmo partire tra una settimana per organizzare il tutto di persona»
Nao sussultò sul posto, sgranando gli occhi «E resterete lì per un intera settimana da soli?» sbottò, marcando volutamente le ultime due parole
«So che la cosa non è di tuo gradimento ma...»
Si alzò di scatto, furioso al mille per mille «Mi sembra ovvio!» si avvicinò, fissandola truce «Ma ti rendi conto? Passerai un'intera settimana in compagnia del tuo ex»
«Ma andremo lì per lavoro e...»
«Ciò non cambia che lui sarà lì con te» l'interruppe bruscamente, alzando il tono di voce «Non hai pensato che la cosa mi avrebbe mandato fuori di testa?»
«Sì, ed è per quello che ero preoccupata»
«Ma nonostante ciò hai deciso di accettare ugualmente, fregandotene altamente di me e di come la cosa poteva farmi sentire»
«Non è così» abbassò il capo, mentre cercava di trattenere le lacrime «Solo che è una grande opportunità per noi, potremmo vincere un mucchio di soldi, per non parlare della visibilità che darebbe alla nostra palestra»
Si passò una mano tra i capelli con fare nervoso «Se quello lì ci prova io...»
«Non lo farà! Lui non prova più nulla per me e nemmeno io» si avvicinò a lui, iniziando ad accarezzargli il viso «Perchè è te che voglio»
«Dimostrami che è così allora»
Non se lo fece ripetere due volte: si alzò in punta di piedi, gli cinse il collo con le braccia e lo baciò con trasporto.
Kamura, superato il primo attimo di sorpresa, ricambiò quel contatto, attirandola maggiormente al suo corpo.
Si baciarono a lungo, fino a quando lei non appoggiò le  mani sui suoi pettorali, iniziando a sbottonargli la camicia.
«Non intendevo così...» la fermò, staccandosi ansimando da lei «Non voglio che tu lo faccia solo perchè ti senta costretta a...»
Sana gli posò un dito sulle labbra «Fai l'amore con me» gli sussurrò, per poi tornare a baciarlo con più passione di prima.
In pochi secondi giunsero in camera da letto, senza mai staccarsi l'uno dall'altra; Nao la fece stendere sul letto, sovrastandola, le aveva sfilato la maglia, lasciandola in reggiseno, per poi iniziare a lasciarle una scia di
baci sul collo «Ti amo» mormorò ansante, continuando la sua discesa.
«Ti amo anch'io» 
Era vero, lei amava Nao e avrebbe fatto di tutto per farglielo capire e probabilmente ci sarebbe anche riuscita, se la suoneria del telefono non li avesse interrotti.
«Non rispondere» cercò di convincerlo, mentre con le dita esplorava il suo addome, seguendo le linee degli addominali e pettorali ben scolpiti.
«Devo farlo, sarà sicuramente Maeda per l'appuntamento di lavoro» borbottò dispiaciuto, facendola rabbuiare.
«Va bene, fa come ti pare» sbraitò, gli appoggiò i palmi aperti sulle sue spalle e lo spostò bruscamente.
Recuperò la sua maglia, se la infilò velocemente ed uscì dalla camera, con un diavolo per capello.
Non era la prima volta che la piantava in asso a causa del lavoro e la cosa iniziava a pesarle un bel pò, soprattutto vista la situazione in cui si trovavano appena qualche attimo prima.
Possibile che non la desiderasse fino a quel punto? Cos'aveva che non andava? Perchè il lavoro doveva venire sempre prima di tutto e tutti? 
Si sentiva angosciata, ferita e arrabbiata e il tutto si amplificò quando lo vide comparire in cucina, con un'espressione da cucciolo bastonato stampato sul volto.
«Devo andare, Maeda e gli altri mi stanno aspettando»
«Certo, dopotutto il lavoro per te viene prima di tutto» 
«Sai che non è così» tentò di abbracciarla, ma lei si scansò, indietreggiando di qualche passo.
«Ah no? A me invece sembra proprio di si»
«Sana io...»
Si girò, dandogli le spalle «Nao vattene, voglio restare da sola»
Lui sospirò afflitto, per poi prendere la sua roba ed uscire di casa, con la consapevolezza di aver sbagliato tutto, ancora una volta.

 
***
 

«Lo so, sono in ritardo! Ma vedi, ho avuto da fare con la cameriera del locale» esordì Akito, comparendo fuori l'uscio dell'abitazione Kurata.
Quest'ultima roteò gli occhi al cielo, sbuffò scocciata e senza rispondergli gli diede le spalle, dirigendosi verso il salotto.
«Suppongo che il tuo malumore sia causato dalla lite avvenuta con Kamura» constatò, seguendola, ricevendo un cenno d'assenso da parte sua.
Akito sospirò, accomodandosi sul divano.
Nonostante non gli andasse a genio la relazione tra lei e quel damerino, odiava vederla in quello stato.
«Guarda che posso andarci anche da solo a Sendai, non è necessario che venga anche tu»
«Non abbiamo litigato per questo. O meglio, inizialmente si, ma poi ero riuscita a chiarire la questione in un certo senso»
«E poi cos'è successo?»
«Anche se sei il mio miglior amico Hayama, non sei la persona più adatta per poter parlare di certe cose» borbottò, prendendo posto sulla poltrona posizionata accanto al divano.
«Beh, visto che Kamura è un uomo... se così possiamo definirlo» ghignò divertito quando lei tentò invano di colpirlo con un cuscino «E' più facile per me, rispetto ad Aya e Fuka, capire il suo comportamento, non credi?»
Sana ci pensò su per un attimo, picchiettandosi il mento con le dita «Beh... in effetti»
«Sputa il rospo Kurata, non abbiamo tutta la serata»
«E' imbarazzante» mormorò, coprendosi il viso con il cuscino, nel tentativo di nascondere le sue gote arrossate.
Hayama le strappò il cuscino dalle mani, lanciandolo in aria «Parla!»
«Beh ecco...» si agitò nervosamente sul posto, attorcigliandosi una ciocca di capelli intorno al dito «Io e Nao stavamo per...»
«Per fare cosa, Kurata?» domandò allarmato, avendo già intuito qualcosa.
«Stavamo per fare l'amore» disse tutto d'un fiato, evitando di guardarlo negli occhi.
«Ma sei impazzita?» sbottò, facendola sussultare «Vuoi perdere la verginità con quell'idiota?»
«Quell'idiota, come lo chiami tu, è il mio fidanzato, Hayama! Quindi non ci trovo nulla di male»
Akito si passò una mano sulla faccia, respirando profondamente, cercando di tenere a bada i nervi.
Sapeva che quei due stavano insieme e che prima o poi sarebbe successo, ma allora perchè il solo pensare ad una simile eventualità lo imbestialiva a tal punto?
«E poi com'è andata a finire?» 
«L'ha chiamato Maeda e si è fermato»
«Per fermato cosa intendi dire? Fin dove si era spinto?»
«Ma... ma che domande sono?» chiese, rossa in volto dalla vergogna.
«Si è tolto i pantaloni?» continuò,  incurante del suo imbarazzo, stringendo convulsamente i pugni lungo i fianchi.
«Questo non ti riguarda!»
«Mi riguarda eccome invece, visto che la mia migliore amica stava per fare una sciocchezza!»
«Te lo ripeto, Naozumi è il mio fidanzato!»
«Oh certo!» ironizzò, emettendo una risatina isterica «Un fidanzato che rinuncia a fare l'amore con la sua fidanzata per un appuntamento di lavoro» si alzò di scatto dal divano, fissandola furioso «Ma ti rendi conto di che razza di idiota hai al tuo fianco? Gli altri sarebbero disposti a vendere la loro anima al diavolo per fare l'amore con te e lui che fa?Ti pianta in asso»
«Così non mi stai aiutando» mormorò, mentre calde lacrime iniziavano a rigarle il viso.
Akito si voltò dall'altra parte.
Vederla piangere era come ricevere una pugnalata al petto.
«Mi dispiace Kurata, ma ho solo detto la verità» si avviò verso la porta d'ingresso, aprendola «Io vado, organizza tu il viaggio con Matsui» concluse, uscendo da lì senza nemmeno attendere una sua risposta, con una spiacevole e fastidiosa morsa alla bocca dello stomaco.
   
 
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