Hiro Hamada era seduto sui talloni a bordo tatami,il suo turno stava per iniziare.
Cercò di scaricare l'ansia stringendo nervosamente i pantaloni del karategi e respirando lentamente.
Erano venute davvero tante persone ad assistere a quella gara:Hiro tra il pubblico notò Gambedipesce,che non aveva voluto partecipare,Moccicoso che affermava di essere troppo forte per "gareggiare con karateka di basso livello" e ovviamente Hiccup,venuto per vedere Astrid.
Si chiese come fosse finita la gara tra lei e Merida,ma ottenne solo il risultato di aumentare la sua forte ansia.
Non sapeva ancora chi fosse il suo avversario,avrebbe persino potuto essere una ragazza o un karateka con una cintura più alta della sua.
Dipendeva tutto dal peso e altre cose che Hiro non aveva mai capito del tutto.
In quel momento iniziò a credere che avrebbe fatto meglio a non partecipare."
Non avrei dovuto partecipare a una gara...ma cosa mi è venuto in mente?".
Il suo cuore si raffreddò."Forse...sarei dovuto essere tra il pubblico".
Strinse ancora più forte i pantaloni,ma improvvisamente una voce calda e familiare,accompagnata da una morbida carezza sulla testa lo fece calmare.
«Ei campione!>.
Era suo fratello,colui che Hiro considerava l'altra sua metà.Tadashi.
«Cos'è quella faccia triste?Forza su con la vita!E' la tua gara questa!>.
Istintivamente Hiro lo abbracciò,rimanendo però inginocchiato.«Ho paura fratellone...>.Sussurrò.
«Non so se potrò farcela...>.
Tadashi gli pose una mano sulla spalla.«Va tutto bene fratellino,ricordi quanto ci siamo allenati per oggi?>.
Si tolse le scarpe e si inginocchiò a bordo tatami accanto a lui.
«Certo che puoi farcela Hiro!>.Lo guardò dritto negli occhi.
«Ti sei allenato insieme a me e al gruppo mettendoci tutto te stesso e quando salirai sul tatami mostrerai all'avversario i frutti del tuo allenamento>.Sorrise fieramente il fratello maggiore.
"Come fa ad essere sempre così...semplicemente Tadashi?".Si chiese nella sua mente Hiro.
Intanto il tatami davanti a lui era sgombro,pronto per accoglierlo e porlo al centro dell'attenzione.Il suo cuore iniziò a battere,rimbombando nella cassa toracica come un tamburo.
«Fratellone...e se non vinco?Voglio dire...se vengo battuto?>.
Improvvisamente la voce dell'arbitro,piena di energia e fermezza chiamò il suo nome.
«Sul tatami,Hiro Hamada e Benjamin Hansen!>.
Il momento era giunto,doveva salire su quel tatami.
La sua domanda non trovò risposta,forse era talmente sotto pressione che non riuscì a sentirla,ma in un modo o nell'altro trovò la forza di alzarsi in piedi.
Deglutì.
Si incamminò incerto verso la parte destra del tatami,potè percepire il contatto dei piedi nudi contro la morbidezza del tappeto.
Si ricordò che in fondo amava quella sensazione,il sentirsi da solo contro un avversario in un confronto ad armi pari e faccia a faccia,il sentirsi carico di emozioni esplosive e il tentativo di calmarle.
E soprattutto,Hiro adorava combattere.
Tutto quello era il suo mondo,il karate.
Davanti a lui,Benjamin Hansen era un ragazzo poco più alto,biondo e con una cintura blu,cosa che preoccupò Hiro non poco visto che lui era cintura verde.
«Saluto!>.Esclamò l'arbitro.
Il saluto era la parte più importante della disciplina:rappresentava il rispetto verso l'avversario quanto la propria umiltà come karateka.
Il karate inizia e finisce col saluto.
«Oss!>.Esclamarono i due avversari inchinandosi uno all'altro,ma senza mai staccarsi lo sguardo di dosso.
Mentre l'espressione di Benjamin non lasciava trapelare la minima emozione,il respiro affannoso di Hiro tradì il suo tentativo di nascondere la forte ansia.
Ma ancora una volta,la sua altra metà,Tadashi riuscì a farlo calmare:il ragazzo si era spostato di fronte a Hiro;in un flebile movimento labiale mormorò qualcosa di apparentemente non udibile,con un sorriso e una calma quasi innaturale.
Due parole che solo Hiro potè percepire e placarono la paura del giovane karateka:"Puoi farcela".
Aveva ragione.
"E'vero...mi sono allenato e non ho paura...si....posso farcela".
Deglutì.
«HAJIME!>.
Non c'era più tempo per pensare,doveva agire adesso.
Con tutta l'energia che riuscì a sfogare,Hiro si mise in posizione parando Gedan Barai.
«KAHI!>.
E poi non pensò più a niente.Attaccò con tutta la sua forza con un primo oitsuki Giodan.
«KAHI!>.
Il suo avversario arretrò e spazzò via l'attacco ma Hiro aveva già lanciato il secondo pugno:oitsuki Ciudan.
«KAHI!>.
Ci mise tutto sè stesso ma anche quel colpo fu parato con facilità.
L'ultimo attacco era quello che a Hiro piaceva di più:Mae Geri.
Con una velocità sorprendente scagliò il calcio all'altezza della cintura blu,lo aveva legato insieme al pugno appena sferrato,come gli aveva insegnato Tadashi,ma ancora una volta il suo avversario lo parò e concluse la prima parte della gara con Jaku Tsuki.
«KIAAAH!>.
Il pugno colpì Hiro perfettamente ma il karateka dalla cintura verde non fece una piega:subì il colpo senza spostarsi di un centimetro.
«Bravo Hiro!>.Lo incoraggiò Tadashi.
Anche se non lo vide la sua voce riscaldò il suo cuore.
Adesso toccava a lui parare gli attacchi avversari.
Benjamin non perse tempo sferrando Gedan Barai.
«KYAH!>.
Il primo attacco fu veloce e potente ma Hiro con sua sorpesa riuscì a pararlo con facilità e contemporaneamente preparare Soto Uke per il secondo attacco.
«KYAH!>.
Benjamin si sforzò quanto poteva per colpire Hiro ma non ci riuscì e la parata del ragazzo intercettò l'attacco e lo mise fuori pericolo.
Benjamin fu veloce nello sferrare il Mae Geri.
«KIAH!>.
Hiro però sapeva bene come parare un calcio:nonostante la mira e la potenza perfette,parò l'attacco con Gedan Barai,il braccio impattò il piede di Benjamin e letteralmente lo spostò di qualche centimetro lasciandolo così scoperto per il controattacco.
«KAAAHI!>.
Il pugno di Hiro impattò poco sopra la cintura blu dell'avversario,affondando nel karategi grazie a un'ottima spinta delle anche.
Quel pugno era stato davvero forte,Hiro lo aveva sferrato come un colpo di grazia,per terminare un combattimento e mettere al tappeto un avversario.
Per quanto Benjamin si impose di non far trapelare nulla,a Hiro non sfuggì una lieve smorfia di dolore sul suo viso.
«MATE!>.
Improvvisamente,tutte quelle emozioni che erano svanite durante il combattimento che sembrò durato solo un attimo,un battito di ciglia ricomparvero.
Il cuore di Hiro iniziò nuovamente a tambrueggiare fragorosamente,tutta quell'ansia ricomparve ma stavolta per un motivo diverso:aveva vinto?
O era stato sconfitto?
I due avversari si inchinarono ponendo fine alla gara.
«Oss!>.
Senza neanche rendersene conto,senza che potesse realizzare cosa era appena successo,Hiro vide l'arbitro che alzava il braccio destro,verso di lui.
Aveva vinto.
In quei secondi successe tutto in fretta:strinse la mano a Benjamin e tornò a sedersi a bordo tatami mentre Tadashi subito lo abbracciò sorridente e felice.
«Bravissimo fratellino!Hai visto? Quando ti dico di credere in te ho sempre ragione!Hai vinto!>.
Solo dopo qualche secondo Hiro si rese conto che era tutto vero.
«H...ho vinto!>.Il sorriso più felice del mondo si accese nel suo volto.
«Ho vinto fratellone,ho vinto!>.
Senza contenere la gioia saltò addosso a suo fratello e insieme ruzzolarono a terra sorridenti,in un abbraccio fraterno che non conosceva nessun confine d'amore.
«Sono fiero di te...Hiro>.

Fu davvero emozionante per Tadashi vedere suo fratello portare orgogliosamente una medaglia al collo.
Il luccicante color oro contrastava col bianco karategi e in qualche modo risaltava sulla cintura verde facendola splendere ancora di più.
Alla premiazione assistetterto tutti gli allievi presenti alla gara della Samurai Karate Berk:Hiccup,Jack,Astrid che aveva un occhio gonfio dopo il combattimento perso contro Merida,Gambe,Moccicoso e persino il maestro Eret.
Rigorosamente tutti in karategi anche se solo Astrid e Merida avevano gareggiato,era un modo di mostrare supporto.
Fu davvero bello vedere tutti congratularsi con lui con il sorriso sulla bocca.
Fu quella la vittoria più importante.
«Che ne dici Hiro? Facciamo diventare blu la tua cintura fra poco?>.Intervenne maestro Eret.
La gioia negli occhi di Hiro fu incredibile.«Si maestro!>.Rispose.
Era da tempo che Hiro non era così sorridente.
Mentre i ragazzi parlavano fra loro,Eret si avvicinò a Tadashi lievemente in disparte.«Ti assomiglia molto sai?Terrorizzato alla  prima gara ma destinato a diventare un guerriero>.
Tadashi sorrise fieramente.«Già...lui è il mio orgoglio>.
«E tu Tadashi?>.Continuò Eret.
«Quando tornerai a gareggiare?>.
Si rivolse Eret al fratello maggiore di Hiro.
Il ragazzo diventò rosso in faccia.
«Be...>.Disse passandosi una mano fra i capelli.
«Diciamo che per adesso mi limito ad allenare i ragazzi e prepararmi per...be ...la cintura nera...>.
Quando lo disse abbassò il tono di voce.Maestro Eret rise sotto i baffi.
«Bravo ragazzo...ma scommetto che dentro di te adesso hai voglia di fare una gara vero?In ricordo dei vecchi tempi.>.
Tadashi sospirò.
Poi esitò qualche secondo.
Rivolse lo sguardo verso il fratellino.
Che gioia vederlo così felice indossando un karategi.
«Sai maestro...credo che questa sia un'altra storia.Adesso è il momento di Hiro.In fondo...è lui che ha combattuto e vinto no?>.Sorrise Tadashi.
Eret non potè davvero controbattere.«Sei davvero un bravo ragazzo...si hai ragione.E' la sua vittoria.Non possiamo non festeggiarla>.
«Concordo pienamente!>.Esclamò Tadashi gettandosi sul fratellino abbracciandolo giocosamente.
E tutto fu sommerso dalla felicità.
"Già...un'altra storia...".


ANGOLO AUTORE:E siamo alla fine anche di questo piccolo spin off su Hiro! Vi è piaciuto? E' stato breve ma personalmente,scriverlo è stato emozionante e in alcune parti ho assaporato il ricordo di quando io avevo il karategi addosso e adesso che ho iniziato nuovamente a praticarlo...mi sono emozionto come un bambino.Insomma...è stato bellissimo.Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno seguito questi due capitoli.Ci vediamo presto.Vi voglio bene."OSS".-Cloudlight95-