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Autore: Chihaar    15/02/2016    0 recensioni
Piccolo racconto di genere riflessivo, come le favole antiche.
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’uomo delle sabbie non era solito mescolarsi con le persone comuni, era infastidito dalle folle, dal fracasso, dalla confusione. Viveva in una baracca costruita in un oasi in mezzo al deserto e di rado qualcuno lo aveva visto nelle città vicine, quasi sempre per fare scorta di viveri o per compare carta e inchiostro: di questi ultimi, nel corso degli anni, ne aveva acquistati centinaia di rotoli e moltissimi litri.
Venne un giorno in cui, terminate le scorte, si recò in città per procurarsi nuovo materiale. Il commesso, il quale nel corso degli anni aveva venduto all’uomo moltissima carta e altrettanto inchiostro, gli domandò cosa ne facesse e cosa ne avesse fatto di tutta la carta e dell’inchiostro acquistato.
“Io sono uno sciamano, scrivo libri, lettere, incantesimi e li vendo ai quattro angoli del deserto.”
“Mi perdoni, ma nessuno l’ha mai vista vendere nulla nel corso di questi anni.”
“Non mi serve un negozio. Chi ha bisogno di me e sa dove trovarmi mi fa visita, porta offerte e doni e fa la sua richiesta. Io stimo il tempo che mi ci vuole per creare ciò che mi viene chiesto e quando ho terminato affido al vento e alla sabbia la consegna.”
“Ha mai insegnato a qualcuno a fare quello che fa?”
“No, non ne vedo il motivo. Se ci fosse qualcun altro in grado di fare quello che faccio io, non sarei più così richiesto e di conseguenza farei fatica a vendere quello che produco.”
“Le posso proporre uno scambio?”
“Mi dica.”
“Le affido mio figlio, il minore, così che lei possa insegnargli tutto quello che sa, in cambio potrà venire da me a prendere carta e inchiostro tutte le volte che vuole. Perché farlo? Lei ormai non è più giovanissimo e se è così richiesto e conosciuto come dice, sarebbe un peccato che tutta la sua conoscenza andasse persa, una volta che lei non ci sarà più.”
L’uomo delle sabbie si sedette e rifletté per ore, nel più completo silenzio. Mentre stava meditando, un bambino, il figlio del commesso, gli si sedette davanti e lo osservò, in silenzio, fino a che l’uomo non si alzò.
“Perché sei rimasto ad osservarmi tutto questo tempo in silenzio?” domandò l’uomo.
“Volevo farle una domanda ma non volevo disturbarla.”
“Qual è questa domanda?”
“Mi hanno detto che lei è uno stregone. Io ci credo. Quello che volevo chiedere è un po’ stupido secondo mio padre ma non riesco a togliermi questa domanda dalla testa. Perché non si crea la carta e l’inchiostro che le servono per fare il suo lavoro?”
L’uomo si inginocchiò e guardò il bambino negli occhi per qualche istante.
“Se io non comprassi carta e inchiostro, tuo padre che li commercia venderebbe meno e quindi avrebbe meno soldi per sfamare la tua famiglia.”
“Ma se io venissi con lei a mio padre servirebbero meno soldi per sfamare la mia famiglia. Al contrario a lei servirebbero più carta e inchiostro per insegnare a me il suo lavoro.”
“Corretto. Per questo e per altri motivi non ti prenderò con me ma verrò qui ogni luna nuova per darti delle nozioni e dei compiti. In cambio tu mi devi promettere di applicarti e di mantenere il segreto su ciò che imparerai con chiunque, anche con la tua famiglia. Solo quando io ti dirò che sarai pronto potrai mostrare al mondo ciò che avrai appreso.”
L’uomo delle sabbie prese i suoi acquisti, pagò e dopo aver lasciato una lettera al bambino fece per uscire, ma il bambino lo fermò.
“Signore, io non so leggere.”
“Quella è la prima cosa da apprendere. La seconda è capire. La terza e comprendere. Se per la prossima luna nuova avrai appreso questo, ti insegnerò il resto.”
L’uomo sparì nel deserto con i suoi bagagli.
   
 
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