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Autore: GabrielleWinchester    16/02/2016    3 recensioni
Dal testo "Chiusi il cellulare e balzai giù dal letto, un sorriso enorme stampato sul viso. Mi fiondai al bagno e mi feci la doccia, lavando i capelli biondi, un colore che mi ero fatta non appena avevo saputo di essere stata scelta come Felicity Smoak, con Ophelia che grattava la porta, desiderosa e impaziente di essere servita, la mia mente che vagava al pensiero di avere Stephen nudo accanto a me, i nostri corpi avvolti dal tepore dell’acqua e dal profumo avvolgente del bagnoschiuma alla vaniglia"
Premessa, in questa storia Stephen è single, Mavi è una bambina che lui ha adottato e pertanto non c'è nessun riferimento a Cassandra!
Storia Stemily senza tante pretese ^_^
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio a tutti,
oggi mi sono voluta cimentare in una Stemily, tenendo a precisare che nella mia storia Stephen è un uomo single, Mavi è una bambina che lui ha adottato e pertanto non c'è nessun riferimento a Cassandra, una storia scritta senza nessuna pretesa e con la massima leggerezza.
Chiedo scusa per eventuali errori presenti nella storia :-)
Detto questo, ringrazio tutti coloro che la vorranno leggere e recensire, tutti coloro che mettono e metteranno le mie storie tra le seguite, preferite, ricordate e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) 
Gabrielle :-)
Una visita inaspettata

 “Nuovo messaggio da parte di Stephen”
Borbottai con la voce impastata di sonno e con la mano tastai il comodino alla ricerca del cellulare, facendo cadere gran parte delle cose che erano appoggiate. Finalmente lo presi e accesi lo schermo, aprendo il messaggio con un grande sorriso.
“Buongiorno Em, come stai?”
Appoggiai la schiena sulla tastiera del letto e pensai a cosa rispondere. Stephen era uno dei miei colleghi di lavoro all’interno del set della serie televisiva “Arrow” ed era anche la persona che amavo, già dal primo momento che i nostri occhi si erano incrociati, un oceano che si era tuffato all’interno di un cielo terso ed immenso. Fin da quando c’eravamo visti, da quando avevo deciso di varcare la soglia del palazzo per fare il provino davanti a Marc Guggenheim, si era creata una chimica incredibile tra di noi, tanto che all’interno dell’ambiente lavorativo si era diffusa la voce che noi due avessimo una storia o fossimo in procinto di averla.
Tuttavia non era la verità o meglio non era ancora definita. Lui era un attore già consolidato, non era nuovo all’ambiente dello spettacolo, aveva già partecipato ad altri progetti televisivi, io stavo incominciando a percorrere i primi passi e mi sentivo come un pesce fuor d’acqua.
Ricordai il primo giorno in cui c’eravamo incrociati all’interno del set, io che cercavo la porta del produttore e lui che si era offerto ad accompagnarmi, sedendosi in disparte e con il sorriso orgoglioso, una figura nell’ombra, una forma di guardiano silenzioso.
Il mio personaggio Felicity Meghan Smoak doveva durare solo poche puntate, il tempo solo di fare riacquistare l’umanità a un redivivo Oliver Queen, ritornato alla civiltà dopo cinque anni su Lian Yu e poi sarebbe dovuta uscire dalla scena. E invece le cose erano andate diversamente, tra me e Stephen si era creata una tale sintonia, la quale gli aveva permesso di chiedere un appuntamento privato con Marc e da allora ero passata da guest star a regular.
Con grande gioia da parte di tutto il cast e la crew, festeggiando il mio ingresso definitivo all’interno del set con una torta al cioccolato.
Con Willa e David, Stephen ed io formavamo un gruppetto affiatato e di tanto in tanto, impegni lavorativi permettendo, andavamo a divertirci nei locali, a ballare, a giocare a bowling, non più semplici colleghi di lavoro ma amici di vecchia pelle.
Una volta, mentre stavamo aspettando che aprissero le porte del nuovo locale a cui avevamo prenotato, Willa mi aveva dato un leggero colpetto al fianco destro e mi aveva sussurrato “Fatti avanti Em, si vede che siete fatti l’uno per l’altra”
Dapprima Stephen era rimasto sulle sue, si era limitato a osservare me e gli altri che ci divertivamo, dopo si era sciolto ed erano capitate delle occasioni in cui eravamo usciti insieme, solo io e lui, e avevamo imparato più cose l’uno per l’altra.
E avevo conosciuto Mavi, una bambina bellissima dai capelli biondi e gli occhi azzurri, una bambina che lui aveva adottato ed era diventata la mascotte del set e che si era affezionata a me già dal primo momento che mi aveva vista e avevo varcato la soglia della villa con piscina di Stephen.
Mavi era la gioia di Stephen, non c’era cosa che non avrebbe fatto per la sua piccolina ed era davvero stupendo vedere come padre e figlia si divertivano, lui che cercava di fare da madre e padre allo stesso tempo.
“Tutto bene Steph, come mai a quest’ora?”
Nel frattempo che lui mi rispondesse, la mia cagnolina Ophelia era balzata sul letto e mi guardò con gli occhioni imploranti, desiderosa di fare colazione, di affondare il muso all’interno della ciotola. La feci avvicinare a me e le accarezzai il pelo bianco e marrone e dopo il mio telefono si illuminò “Volevo chiederti se ti andasse di venire a casa mia oggi pomeriggio, Mavi ha chiesto di te”
Guardai il telefono, aggrottando la fronte di fronte all’orario “Ma non potevi aspettare? Sono solo le cinque e mezza del mattino”
“Mavi è sveglia da tre ore e sono carico di caffeina :-p”.
Scoppiai a ridere pensando a Mavi che saltava su e giù per il letto e faceva svegliare uno Stephen stanco dopo quattordici ore di riprese “Accetto la tua proposta. A dopo”
“Grazie”
Chiusi il cellulare e balzai giù dal letto, un sorriso enorme stampato sul viso. Mi fiondai al bagno e mi feci la doccia, lavando i capelli biondi, un colore che mi ero fatta non appena avevo saputo di essere stata scelta come Felicity Smoak, con Ophelia che grattava la porta, desiderosa e impaziente di essere servita, la mia mente che vagava al pensiero di avere Stephen nudo accanto a me, i nostri corpi avvolti dal tepore dell’acqua e dal profumo avvolgente del bagnoschiuma alla vaniglia.
“Ophelia, sto arrivando”
Avvolsi il mio corpo con un asciugamano e mi diressi in cucina, afferrando la scatola dei croccantini e riempiendo la ciotola. Mentre Ophelia stava incominciando a mangiare, sentii suonare la porta, ripetutamente e anche con una certa insistenza. Perplessa per il fatto che qualcuno stesse suonando il campanello alle sei del mattino, andai ad aprire la porta e fu grande il mio stupore di trovare Stephen.
Lui era lì con un sorriso enorme e la leggera barbetta che lo rendeva più bello che mai.
“Stephen, che cosa ci fai qui? È successo qualcosa a Mavi?”
“Mavi sta benissimo, è da mia madre. Io sono uscito a prendermi una cosa, ero nei dintorni e mi sono chiesto…” poi il suo sguardo indugiò sul mio corpo nudo avvolto sull’asciugamano “Forse ho scelto un brutto momento, scusami, ci vediamo oggi pomeriggio”
Stephen era così, nonostante avessimo dieci anni di differenza, era capace di buttarsi a capofitto in molte situazioni e per poi fare la ritirata spagnola.
Era un personaggio davvero fuori dal comune e forse era per quello che mi ero follemente innamorata di lui.
“No, nessun brutto momento. Mi stavo solo preparando, visto che mi avevi invitato a casa tua oggi pomeriggio” spalancai la porta e lo invitai ad entrare “Entra”
Lui varcò la soglia e fu accolto da una festaiola Ophelia, la quale cominciò a danzargli sulle ginocchia, desiderosa di leccargli la faccia come forma di benvenuto.
“Io vado a vestirmi. Intanto tu puoi fare come se fossi a casa tua”
Stephen annuì e si diresse verso la caffetteria, intento a riempirsi una tazzina ed io ne approfittai per andare in stanza a scegliere qualcosa da indossare. Tuttavia, mentre ero davanti alla cabina armadio indecisa su cosa mettere, mi sedei sul bordo del letto, il volto paonazzo, il cuore che mi batteva forte.
A un certo punto…
“Devi scegliere il vestito per un gran galà?”
“Si vede che non sei una donna!”
“Vuoi che ti dia una mano?”
“Hai fatto uno stage all’interno di una casa di moda?”
“Tu mi sottovaluti Em, sono un uomo dalle mille risorse”.
Non ebbi il tempo di replicare che me lo ritrovai davanti e subito cominciò a scandagliare con lo sguardo il mio armadio, aggrottando la fronte e borbottando tra sé e sé, probabilmente per lo stereotipo che l’armadio fosse strapieno di vestiti e nello stesso tempo nulla d’interessante da mettere. Il suo braccio destro afferrò la gruccia di un vestito a fiori e scossi la testa “Oggi, quello no”.
“Tuttavia è floreale come te”
Sorrisi imbarazzata e lo presi, facendo cadere l’asciugamano davanti a lui. Ci calammo per prendere l’asciugamano e le nostre teste si scontrarono. Cademmo sul pavimento e scoppiammo a ridere.
“Oggi avrei fatto a meno di soffrire di mal di testa”
“Anch’io”
Ci guardammo negli occhi e lui mi baciò. All’inizio rimasi stupefatta da quel gesto, poi lo ricambiai, finalmente felice di avere Stephen a casa mia, finalmente con una storia d’amore che stava ingranando.
Accarezzai la leggera barbetta che incorniciava il viso e pian piano la mano destra scese a esplorare i suoi addominali definiti, fino ad andare più giù, fino ad arrivare alla zona pelvica, laddove potei sentire che anche lui era felice di quel tocco.
“Ti avevo invitato a casa mia per divertirci e fare scherzi in piscina, tuttavia…”.
“Scegliamo gli scherzi sotto le lenzuola?”
Lui annuì e dopo mi sollevò, una giornata che era stata programmata per stare in piscina e che alla fine aveva avuto un esito inaspettato, poiché la visita di Stephen era stata una vera sorpresa, una sorpresa che il mio cuore aveva anelato da tanto tempo.


 
  
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