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Autore: redbullholic    17/02/2016    2 recensioni
-Tornare a Hogwarts, dopo tanti anni...- sospira Remus, riportandomi alla realtà -E come insegnante. Chi lo avrebbe mai detto?-.
Gli sorrido. Neanch'io credevo che avrei mai rimesso piede in quella scuola, quella che era stata la mia casa per sette anni. I sette anni più belli della mia vita, in cui tutto sembrava più bello, più magico. Sette anni in cui la guerra sembrava lontana.
[...]
Sentivo di aver perso tutto, quella stramba famiglia che eravamo era stata distrutta nel giro di una notte, e la colpa era della persona che credevo di amare. Accecata dal dolore ho dimenticato di avere ancora qualcuno, qualcuno che potesse darmi la forza di andare avanti, qualcuno che aveva perso i miei stessi affetti. Ma adesso che siamo di nuovo insieme, di nuovo amici, non farò lo stesso errore, e non permetterò a Remus di scappare.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Capitolo 9

Il Natale è ormai alle porte, ed è arrivata anche la prima neve. Il parco di Hogwarts coperto da una soffice coltre bianca è qualcosa di talmente bello e puro da essere indescrivibile, soprattutto il sabato quando i ragazzi vanno a Hogsmeade e i pochi rimasti restano al calduccio nelle loro sale comuni.
Suppongo che anche Harry abbia preferito la sala comune questa volta, quando raggiungo quello che ormai è diventato il nostro punto di incontro e non lo trovo. Decido allora di farmi una corsetta ai margini della foresta. Correre nella neve quando sono in forma animale è una delle cose che preferisco, una di quelle che più mi mancherebbe se perdessi il potere di trasformarmi. Adoro affondare le zampe in quel manto candido e sentire l'aria gelida che mi sferza la pelliccia. E' in momenti come questo che sono contenta di avere il pelo, che non permette al freddo e alla neve di raggiungere la mia pelle.
Sono arrivata quasi ai cancelli, sto per fare dietrofront in derapata sollevando schizzi di neve ovunque -questo però è più divertente quando c'è qualcuno da schizzare- quando quello che vedo mi blocca. Faccio in tempo a scartare veloce a destra e a nascondermi dietro i primi alberi della foresta prima che il mio corpo si paralizzi completamente.
Harry, o meglio, solo la testa di Harry, sta entrando dai grandi cancelli spalancati. Dall'espressione del suo viso capisco immediatamente che c'è qualcosa che non va. Aguzzando la vista riesco a vedere anche una lacrima scivolare via veloce dall'angolo del suo occhio sinistro.
Qualcosa dentro di me scatta, come ogni volta in cui sono in presenza di Harry. Balzo fuori dal mio nascondiglio e mi lancio all'inseguimento del ragazzo, che nel frattempo si è tolto il Mantello e lo ha riposto in tasca. Di certo qualcuno si sarebbe fatto qualche domanda vedendo la sua testa volteggiare nel bel mezzo del parco.
Lo supero con uno scatto, per poi girarmi e fermarmi proprio davanti a lui, che mi guarda sorpreso. Mi siedo nella neve fresca, spazzandola via con la coda che muovo freneticamente in tutte le direzioni. Eh sì, sto proprio scodinzolando, come un cucciolo impaziente che il padroncino gli lanci il giocattolo, per poi riportarglielo tutto felice. Ringrazio che Remus non sia con me in questo momento, o non avrebbe perso l'occasione per prendermi in giro.
-Amy!- esclama Harry, e un lieve sorriso fa capolino sul suo viso -Sei sola oggi? Il professor Lupin ha preferito restarsene al caldo, eh?- dice.
Ovviamente non posso rispondere, ma se anche se avessi il dono della parola ora di certo ignorerei la sua domanda per chiedergli piuttosto cosa cavolo gli fosse passato per la testa quando aveva deciso di andare ad Hogsmeade pur non avendo l'autorizzazione. "Con un assassino a piede libero che lo sta cercando" aggiunge la vocina nella mia testa, maledettamente simile a quella di Remus. In ogni caso io non posso parlare ora, e avrei dovuto saperlo che prima o poi una cosa del genere sarebbe successa. E' pur sempre del figlio di James Potter che stiamo parlando.
-Oggi non è una gran giornata- mormora Harry, tornando serio e riprendendo a camminare verso il cancello.
Lo vedo. Ma perché? Lo guardo con aria interrogativa sperando che capisca, ma lui non è Remus.
Beh, se non posso sapere cos'ha, posso comunque provare a tirargli un po' su il morale. Tanto la mia dignità lupesca ha già fatto le valige quando ho iniziato a scodinzolare, e nel parco non c'è nessun'altro tranne noi. E poi diciamocelo, cosa c'è di meglio di una bella battaglia nella neve quando sei giù di corda?
Mi fermo di colpo, ed Harry mi imita quando si accorge che non gli sto più camminando accanto. Si gira verso di me, perplesso. Apre la bocca per dire qualcosa, ma non gli do il tempo di farlo perché con un balzo gli sono sopra, scaraventandolo a terra.
-Ehi!- esclama Harry, fingendosi offeso ma incapace di trattenere lo stupore per quel mio gesto improvviso. Scodinzolo ancora poi con uno scatto inizio a correre, invitandolo con dei brevi guaiti a seguirmi. Harry non se lo fa ripetere due volte e mi insegue. Vado piano, per permettergli di raggiungermi, e quando mi è quasi addosso accelero di colpo per non farmi prendere.
-Così non vale però! Tu hai quattro zampe!- sbotta. Si ferma e si abbassa a raccogliere una manciata di neve per poi tirarmela. Abbasso la testa appena in tempo, e la palla di neve sfreccia a pochi centimetri dalla mia schiena. Che mira il ragazzo, sarebbe stato bravo anche come Cacciatore! Non ho neanche finito di formulare questo pensiero che una seconda palla di neve mi colpisce dritta sulla coscia sinistra.
-AH!- esulta Harry, trionfante -Colpita!-.
Oh, questa non me la dovevi fare, piccolo Potter. Questa proprio non me la dovevi fare.
Mi lancio verso di lui, che fa per scappare, ma sono più veloce e lo atterro di nuovo senza difficoltà. Mi appoggio con tutto il peso su di lui per impedirgli di alzarsi, e lui per tutta risposta inizia a ricoprirmi di neve. "E' tutto qui quello che sai fare?" gli dico con lo sguardo. Mi basta intercettare il suo per trovare la risposta. E non mi piace pre niente.
Harry infatti smette subito di agitarsi e con un gesto fulmineo mi stringe entrambe le braccia attorno al corpo, bloccandomi contro di lui. Rotola su se stesso, e in un secondo mi ritrovo a pancia all'aria, con lui sopra di me che esulta come un guerriero che ha appena sconfitto il suo nemico.
Ma io non mi arrendo tanto facilmente e mi basta una zampata per tornare al comando. Harry però deve aspettarselo, perché rimane avvinghiato a me facendomi da zavorra e impedendomi allo stesso tempo di scappare.
Continuiamo così per diversi minuti, o forse ore. Mi sto divertendo un mondo, e non ho idea di quanto tempo passi prima che le voci di Ron e Hermione, di ritorno da Hogsmeade, ci interrompano.
-Harry ma che cavolo fai?!- esclama Ron, nascondendosi dietro a Hermione, che alza gli occhi al cielo.
-Ma non li vedi, Ron? Stavano giocando!- dice, lanciandoci uno sguardo tenero.
Mi ricompongo immediatamente, cercando di recuperare almeno un briciolo di dignità. Ok, volevo tirare su il morale ad Harry e direi che ci sono riuscita a giudicare dal largo sorriso che sfoggia, incorniciato dal viso arrossato, ma non voglio di certo passare come il cucciolo giocherellone che gioca con tutti. Ho pur sempre una reputazione da mantenere. Con Ron direi che non è cambiato nulla, dato che continua a guardarmi terrorizzato anche se mi ha appena vista rotolarmi nella neve con il suo migliore amico.
-Ragazzi, lei è Amy, la lupa del professor Lupin- mi presenta Harry, come se fossi una persona. Beh, in teoria lo sono.
-Harry, sei sicuro di star bene?- gli domanda Ron, sempre seminascosto da Hermione -Insomma, da quando frequenti così spesso il professor Lupin mi sembri un po' strano... Cioè lui mi sta simpatico, però mi sembra leggermente... svitato, ecco-.
Ehi! Solo io posso dare a Remus dello svitato!
Emetto un suono gutturale vagamente simile a un ringhio, giusto per chiarire il concetto. Concetto che Ron capisce al volo, dato che sparisce definitivamente dietro alla chioma riccia di Hermione, gemendo. Harry ridacchia.
-Andiamo, Ron! Lupin è il miglior professore di Difesa che abbiamo mai avuto! Spero resti anche i prossimi anni- afferma la ragazza.
Ecco, brava, diglielo tu!
-Su ragazzi, torniamo dentro. Sto congelando- dice Harry dopo un po', incamminandosi verso il castello. Mi tolgo gli ultimi residui di neve dal pelo con una scrollatina e lo seguo. Hermione ci affianca, mentre Ron mantiene una certa distanza.
Quando arriva il momento di separarsi, Harry mi saluta con un buffetto sul muso, e anche Hermione allunga una mano per accarezzarmi. I tre ragazzi salgono le scale verso il dormitorio di Grifondoro, mentre io imbocco il corridoio che conduce all'aula di Difesa. La porta è socchiusa, perciò mi basta un colpetto di muso per aprirla ed entrare. Remus è chino su una pila di pergamene, probabilmente qualche compito da correggere. E' talmente concentrato che neanche si accorge che sono tornata. Sto per trasformarmi e farmi sentire quando le mie orecchie muovono istintivamente in direzione della porta. Sento dei passi, nel corridoio. Qualcuno sta correndo, e probabilmente è diretto proprio qui.
Infatti, qualche istante dopo un ragazzo Grifondoro piomba nell'aula senza tante cerimonie. Ha l'aria trafelata di chi si è fatto mezzo castello di corsa, la cravatta quasi completamente slacciata, i capelli rossici -un altro Weasley?- in disordine e il volto imperlato di sudore. Sulla divisa è appuntata la spilla di Caposcuola.
Remus riemerge finalmente dalla marea di compiti -Percy, è successo qualcosa?- domanda, leggermente preoccupato.
-Pro...professore...- ansima il ragazzo, appoggiandosi allo stipite della porta -Lei... lei deve... deve venire... subito!-.
-Che succede?- domanda il mio amico, che ha definitivamente lasciato perdere quello che stava facendo e si è alzato in piedi, infilando istintivamente la mano nella tasca in cui tiene la bacchetta.
-Qualcuno... è entrato nel... nel dormitorio- continua il ragazzo -La Signora Grassa... è sparita! Deve... deve venire con me, professor Lupin!-.
Ho un tuffo al cuore. Qualcuno è entrato nel dormitorio Grifondoro, facendo fuggire la Signora Grassa. E se vengono coinvolti tutti gli insegnanti significa che non è una semplice bravata di qualche studente.
Remus si è già lanciato di corsa fuori dall'aula, ed io lo seguo a ruota. Lo raggiungo e lo supero, salendo le rampe di scale con pochi balzi. Arrivo finalmente all'ingresso della sala comune di Grifondoro, ma non riesco a vedere niente. Praticamente tutti i ragazzi Grifondoro sono radunati qui fuori, creando un muro vivente che mi impedisce di andare oltre.
-Fate spazio, toglietevi!- grida qualcuno -Arrivano gli insegnanti!-.
Dietro di me compaiono per prima la McGranitt, poi Remus seguito da Piton. Silente chiude il gruppetto.
Gli studenti si aprono in due ali per permettere ai professori di passare, ed io riesco finalmente ad avere una visuale completa di quello che era l'ingresso della sala comune di Grifondoro: del quadro della Signora Grassa è rimasta solo la cornice. La tela è lacerata da tre profondi squarci, e della Signora non c'è neanche l'ombra. Mi avvicino di qualche passo e, mischiato alla miriade di odori che giungono alle mie narici, ne avverto uno in particolare. E' simile a quello dei Dissennatori, ma molto meno fastidioso. Ed è mescolato ad un profumo fresco che si sente appena ma che ha il potere di scatenare un'esplosione di ricordi nel mio cervello.
-E' lui, è qui, è nel castello!- grida ad un certo punto la voce stridula della Signora Grassa. Alziamo tutti lo sguardo, e la troviamo nascosta in un altro dipinto poco più in alto -E' un pazzo, un pazzo furioso! Guardate cos'ha fatto!- continua a strillare, indicando ciò che rimane della sua tela.
Ho la gola secca. "Non dire quel nome" la prego mentalmente "Non dire quel nome. Qualsiasi altro nome andrebbe bene, anche Voldemort. Ma non dire quel nome, ti prego".
-Mia cara Signora- interviene Silente, con il suo consueto tono di voce calmo e rassicurante -Chi è stato a farle questo?-.
-E' stato lui!- la Signora Grassa urla più forte e si copre il viso con le mani -Quel pazzo, quell'assassino!-.
"Non dire quel nome. Non dire quel nome". Serro gli occhi così forte che inizia a farmi male la testa. "Non lui. Non dire quel nome". So di chi si tratta dall'odore inconfondibile che ho sentito, ma spero comunque che non si tratti di lui. Magari mi sono sbagliata io, posso averlo confuso, dopotutto sono tanti anni che non lo sento, magari...
-Sirius Black!- lo strillo acuto della donna risuona in tutto il castello. Segue un silenzio quasi assordante. Siamo tutti immobili, come pietrificati. Cerco lo sguardo di Harry tra gli studenti, ma non lo trovo. So che Remus sta cercando il mio, sento i suoi occhi dorati bruciare sulla mia schiena, ma non mi giro; non sarei capace di sostenere il suo sguardo neanche adesso che non posso né gridare né scoppiare a piangere.
-Perlustrate il castello- ordina Silente ai professori, e la sua voce ha l'effetto di risvegliare tutti, me compresa, dalla specie di trance in cui eravamo piombati -Voi, ragazzi, tutti giù in Sala Grande-.
Aprrofitto della confusione che si crea per liberarmi dello sguardo di Remus. Mi infilo tra gli studenti, il naso schiacciato a terra. Non sono un segugio, ma in questo momento ho l'olfatto più sviluppato di chiunque altro qui, e sono in grado di riconoscere e distinguere bene gli odori, quando li sento.
Una volta individuato quello che mi aveva colpito prima lo seguo, concentrandomi su quella lievissima traccia di profumo più che familiare. Non sento alcun rumore alle mie spalle, quindi o Remus non si è accorto che me ne sono andata, o è rimasto bloccato nella calca di studenti. In ogni caso sono più tranquilla a fare questo da sola.
L'odore mi porta fino alla fine del corridoio, poi giù per diverse rampe di scale. Non alzo neanche un secondo la testa, perciò non ho idea di dove stia andando. L'odore diventa più forte e più intenso quando imbocco un corridoio che riconosco essere accanto a quello che porta alle cucine, al piano seminterrato. Lo percorro tutto, finché non arrivo quasi a sbattere la testa contro la parete. L'odore si interrompe proprio qui. Rimango perplessa per un momento, poi osservando meglio la parete davanti a me, capisco. Mi trovo di fronte ad un gigantesco arazzo dagli abbinamenti cromatici discutibili, che associo ad un ricordo sbiadito dal tempo. Lo scosto con il muso, scoprendo il muro di pietra. E' esattamente uguale a tutte le altre pareti del castello, se non fosse per un piccolo, insignificante dettaglio: una minuscola maniglia, perfettamente mimetizzata, è incastonata tra due mattoni. E' un passaggio segreto e, se non ricordo male, dovrebbe sbucare nel sudicio cortile sul retro della Testa di Porco, a Hogsmeade. Ecco come ha fatto Sirius ad entrare nel castello. Avrei dovuto immaginarlo, metà dei passaggi segreti di Hogwarts li ha scoperti lui...
Potrei fare tante cose ora: potrei infilarmi nel passaggio e andare a cercare Sirius. Potrei farlo dopo aver avvertito Remus. Potrei dire a Remus di avvisare gli altri insegnanti, e di dire a Silente di mandare i Dissennatori ad Hogsmeade, perché probabilmente Sirius si nasconde nei paraggi del villaggio, soprattutto in questo periodo così freddo.
Ma non faccio niente di tutto questo. Faccio dietrofront e torno verso l'aula di Difesa, camminando piano e con la mente affollata di pensieri che si accavallano uno sull'altro. L'unica certezza che ho in questo momento è che non dirò niente a Remus. Non gli dirò che ho un indizio che permetterebbe di catturare il nostro ex amico e pericoloso assassino. Forse sto davvero impazzendo del tutto, eppure sento che è la cosa giusta da fare.

   
 
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