Fanfic su attori > Benedict Cumberbatch
Ricorda la storia  |      
Autore: Midori No Esupuri    17/02/2016    2 recensioni
[WARNING: BENEDICT CUMBERBATCH/TOM HIDDLESTON -- SEQUEL DI: TE QUIERO]
A loro importa più l'uno dell'altro che della propria real life.
Canzone a cui è ispirata: Giusy Ferreri "Ti porto a cena con me"
#prompt suggerito per il Valentine's Day Drabbe Weekend sul gruppo Facebook WhoLindtLock Drabble.
Dal testo:
Ti porto a cena con me, il tuo passato non è invitato.. Lascia a casa le pene, se me lo sono un po' meritato...
Dopotutto, cosa sarebbe dovuto significare per Tom? Lui era persino sposato con Sophie, aveva una bella vita familiare, Christopher stava crescendo a vista d'occhio e non poteva essere più felice.
Eppure...
Sospirò ancora una volta.
Doveva convincersi che non avesse avuto senso nemmeno per lui. Era stato solo un grosso sbaglio.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il meglio è andato via con te 

Solitamente non guidava con la radio spenta, gli piaceva cantare sottovoce aspettando il verde ad un semaforo, ma non era proprio dell'umore adatto. Era strano, certo, ma dall'ultima volta che aveva visto Tom le cose sembravano un po' frastornate, come se la realtà si trasformasse continuamente intorno a lui. Strinse il volante tra le dita pallide, svoltando quasi senza rendersene conto, perchè ormai quella strada la sapeva a memoria. Sapeva dove fosse quella buca tremenda, dove scompariva la riga bianca, dove sbucava il cartello di stop e dove fosse il cancello della casa di Tom. Quante volte era stato a casa sua, esattamente? Uhm, forse non importava nemmeno contarle, si disse, ma importava che i suoi pensieri smettessero di sussurrargli all'orecchio cosa era successo durante la loro ultima cena insieme. Che tanto cena non era stata, visto il tempo passato nel bagno del...
Ecco. Ci stava pensando di nuovo. Accese la radio con un gesto rabbioso, fermando l'auto poco distante dal cancello.
"Sono arrivato." gli scrisse in un messaggio, lasciandolo poi scivolare nel portaoggetti sotto la radio.
Una melodia lenta, non era affatto un buon segno. Storse le labbra, qualunque cosa pur di non pensare.
Si rilassò contro il sedile e prese un profondo respiro. Doveva rilassarsi, non sarebbe accaduto nulla, no? Probabilmente Tom si era persino dimenticato quello che era accaduto, non ne avevano riparlato. Era successo e basta. Forse aveva avuto un senso solo per lui.

 
Ti porto a cena con me, il tuo passato non è invitato.. Lascia a casa le pene, se me lo sono un po' meritato...

Dopotutto, cosa sarebbe dovuto significare per Tom? Lui era persino sposato con Sophie, aveva una bella vita familiare, Christopher stava crescendo a vista d'occhio e non poteva essere più felice. 
Eppure...
Sospirò ancora una volta.
Doveva convincersi che non avesse avuto senso nemmeno per lui. Era stato solo un grosso sbaglio.

 
Vorrei che tra le righe tu capissi che, che nonostante il mio sorriso non tutto è stato semplice, ed anche se nascondo il peggio è perchè il meglio è andato via con te...

Più provava a convincersene, e più ricordava il profumo dei suoi capelli, la morbidezza inaspettata della sua pelle, i suoi occhi quasi trasparenti sopra le guance arrossate... Dio, ma che stava pensando? Avrebbe dovuto essere contento di ritrovare un messaggio di Tom che lo invitava nuovamente ad uscire insieme per una birra, invece di sentirsi così a disagio in merito all'intera faccenda. Che poi era stata colpa sua, si disse. Se Tom non si fosse leccato in continuazione le labbra...
No. Non c'entrava assolutamente nulla. Era stato lui l'idiota che aveva perso il controllo, ma... Era stato il momento migliore della sua vita, dopotutto.
Ma, di nuovo, non contava assolutamente nulla.

 
La verità è che mi sento morire dentro, e la bugia è che non m'importa poi così tanto... Così tanto...

Doveva parlargliene. Almeno per pura sincerità tra amici. Doveva dirgli che non faceva altro che ripensare al momento in cui si erano baciati contro la porta, a quello in cui si erano sfiorati più intimamente di una qualsiasi relazione romantica, e di quanto, tutto sommato, ancora trovasse eccitante ripensarci.
 
Avrei voluto scriverti una lettera, anche se ormai si usa poco... Se fosse contagiosa la felicità, adesso è fuori moda...

Sì, era la cosa più giusta da fare.
Sobbalzò appena nel sentire la portiera aprirsi, qualunque fosse la canzone alla radio era finita da un pezzo e qualche giornalista stava raccontando la cronaca sportiva.
-Hey, scusa il ritardo.- sorrise Tom,sedendosi al suo fianco. Benedict deglutì di fronte a quella camicia bianca, senza cravatta. Perchè non l'aveva messa? Era strano.
-Niente...- mormorò, riportando velocemente lo sguardo verso la strada. Non fece in tempo a darsi una calmata, o a pensare di farlo, che Tom si avvicinò a lui e gli sussurrò all'orecchio.
-Allora, hai pensato a dove andare?
Si sentì girare la testa per un attimo. Era forse impazzito?!
-Ti... Ti porto a cena.- rispose ancora una volta. Doveva fare finta di niente, dannazione.
Si voltò a guardarlo, Tom non era ancora tornato al suo posto e anzi, se possibile si era avvicinato ancora di più al suo viso. Dannazione.

-Speravo che me lo chiedessi.- sospirò l'altro, premendo appena le labbra contro le sue.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Benedict Cumberbatch / Vai alla pagina dell'autore: Midori No Esupuri