Ho smesso di credere alle promesse di certa gente un sacco di tempo fa. Ho smesso quando ho visto che non le mantenevano, quando ho realizzato che erano parole e basta. Ecco perché ho cambiato. "cambiato", poi. Ho solo iniziato a riflettere. Che senso ha odiare, odiare e odiare ancora? L'ho sempre visto come una sorta di egoismo.
"Puoi anche provare a buttare giù parole comprensibil!" mi sgrida Bianca.
Ha ragione, penso, corrucciando la fronte.
Mi sto facendo vecchio, ah! Dov'era rimasto? Ah, sì. L'odio. Odiare il prossimo, odiare chi non la pensa come noi, odiare chi ci toglie.
Ma cosa sto dicendo? Non mi riconosco più.
"Bianca tesoro, che ore sono?"
"Sono le 23:44 babbo. Vai a letto, dai."
"Domani che giorno è?"
"11 giugno."
"Siamo sempre nel 1984?"
Si lascia scappare una risata.
"E' ovvio babbo. Perché?"
"Per sapere. Ora butto giù le ultime e cose e vado."
"Io ho sempre adorato come scrivi. Ti trascini tutti appresso!" sorride.
"Lo so. Ti prometto che questo lo leggerò fino alla fine. Tutto per intero."
"Sarebbe bello!" esclama, buttando un'occhiata al discorso.
"Merita davvero. Tutto tutto?"
"Tutto."
"Notte babbo."
"Notte Bianca."
Penso che non lo leggerò. Non per fare un torto a Bianca, anche se gliel'ho promesso.
Ha qualcosa di strano, non sono più io. Tutti si aspettano che io gridi qualcosa come facevano gli altri, incitando la folla a rivoltarsi. Io sto scrivendo di amore e consivisione. Di bene e gioia. Questo è quasi pauroso.
"Avanti, un bel finale."
--- Casa per casa, strada per strada.
Mi piace, mi piace davvero. Forse lo leggerò, per fare felice Bianca. Sorrido e chiudo il foglio, pensando a domani, quando lo leggerò, con Bianca tra la folla. E la folla che mi segue e non so perché. Sono felice. Giuro che sono felice.

"Perché?"
"Perché era una brava persona."
-Almirante.