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Autore: rihal    17/02/2016    0 recensioni
Raccolta sui Volturi: a ogni personaggio è assegnato un colore che lo rappresenta (secondo quella pazza dell'autrice).
[AU per alcune flash: alcuni personaggi verranno inseriti in contesti diversi da quelli della saga. Facciamo prendere un po' d'aria fresca a questi disgraziati, suvvia!]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Volturi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CHELSEA: NERO

 

C’erano giorni in cui il tempo pareva fermarsi.

In quelle anguste stanze del castello non si udivano mai dei suoni troppo forti. Il silenzio regnava sovrano così spesso che si era domandata più di una volta se non stesse abitando in un cimitero.

Chelsea era nella sua stanza, una modesta camera con un letto a baldacchino e le travi a vista. Quel letto lo aveva comprato a un’asta anni e anni prima, anche se non aveva bisogno di dormire le piaceva possedere un’oggetto ben raffinato come quello. Le lenzuola di raso, i ricami a mano, lo scintillio dell’oro donavano armonia alla sua piccola reggia.

Si guardava allo specchio, girandosi e rigirandosi come aveva visto fare a molte modelle. Le sfilate erano un passatempo che lei e Heidi condividevano spesso; si sorprendeva della possibilità di inserire le parole Heidi e divertimento nella medesima frase.

E pensare che esisteva una credenza dove i vampiri non possono essere riflessi: chi l’avrà detta una stramberia del genere?
Il mantello nero che portava svolazzava lungo il suo corpo statuario, evidenziandone le forme e la sua posizione sociale.

Inutile dire chi lo potesse portare. Lei era tra i privilegiati a poterlo indossare, le piaceva rimirarsi quando nessuno la osservava. Le stava divinamente addosso.

A volte sentiva gli sguardi dei suoi compagni: quello sdegnoso di Jane, sfacciata e crudele, quello invidioso di Heidi, data la sua egocentricità non si poteva aspettare qualcosa di diverso.

Quello beffardo di Felix, il più giocoso; ma tra tutti quello di Afton spiccava per la sua caratteristica peculiare. Lui non la fissava con odio, astio o divertimento.

Lui la guardava in toto, e nei suoi occhi leggeva il sentirsi inferiore di fronte alla sua compagna.

Come poteva abituarsi? Non doveva provare sentimenti del genere, mai sarebbe stato un passo dietro a lei; non concepiva come potesse quello stato d’animo pervadergli l’esistenza, e si sentiva in colpa.

Ma non avrebbe mai abbandonato il suo mantello; lo avrebbe indossato con dignità, caparbietà, dopotutto l’unità del clan era il suo capolavoro.

Manovrare i fili e rimanere compatti era la sua arte, e si meritava di possedere quell’indumento. Era importante, molto più di una bambola di porcellana sadica e di un ragazzino atono.

Non avrebbe mai espresso quella considerazione, sarebbe rimasto un segreto tra lei e lo specchio, che ancora rifletteva la sua immagine.

Sorrideva, ammiccava, si deliziava nel contemplarsi.

Aveva imparato una cosa dal mondo umano, una lezione di stile che si intonava perfettamente alla sua routine: il nero sta bene con tutto.

E mai lo avrebbe messo in dubbio.


Hola! Lo so, ho un'altra storia in corso, solo che ieri sera mi è venuto un flash su una raccolta dei Volturi... E quindi, perché non provarci?
Ho iniziato con Chelsea e le ho associato il nero; il nero è il colore del mantello dei nostri big three e anche lei può portarlo, quindi ho cercato di soffermarmi su questa caratteristica... un accenno dei poteri è stato fatto per sottolineare come meriti quel colore.
Spero vi possa piacere questa nuova stramberia!
A presto!
Anna
   
 
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