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Autore: MuttigMaggie    17/02/2016    0 recensioni
Torino: Iris, una giovane commessa di un negozio di libri, si ritrova ad aiutare Francesco, una ex-fiamma della sua migliore amica a riconquistarla. Nulla di inusuale, senonché comincerà a provare qualcosa per lui.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Che cosa?!-Per poco Iris non sputò il cappuccino. Scoppiò a ridere, facendosi notare dagli altri clienti.-Aspetta aspetta...tu mi hai chiamata fin qui, perché sei innamorato di Gin...ahahahaha...questa la dirò a Stefania.-Francesco la guardò stupito, sistemandosi i capelli rossi.

-Beh...sì...riesci a darmi una mano?-disse con voce fioca. Notando di sottecchi i due baristi, che li fissavano divertiti.

Iris scoppiò a ridere di nuovo.-E dai...mi osservano tutti...l'uomo alle tue spalle mi sta anche facendo l'occhiolino.-disse lui, sorridendo falsamente alla coppia di anziani alle spalle della ragazza.

-Va bene, va bene...cercherò di trattenermi.-disse Iris. Aspettarono cinque minuti buoni affinchè riuscisse a respirare e parlare.

-Ok...ci sono. Ho un paio di domande:perché?-

-Lei è una ragazza fantastica. Solare, divertente, molto furba, ed è davvero bella. Insomma chi non se la farebbe...-

-Se mai chi non se l'è fatta...ups.-Disse lei, scoppiando a ridere di nuovo.-Non è che io non ti voglia aiutare...sei un ragazzo simpatico, però Ginevra ama divertirsi, è fatta così.-

-Ah...quindi tu dici che...-disse lui, tamburellando le dita sul tavolo, facendo un po' pena ad Iris.

-Secondo me potrebbe anche funzionare, però hai scelto proprio la ragazza giusta con cui sistemarsi.-disse lei. Gli occhi del ragazzo si illuminarono.

-Quindi mi aiuterai?-

-Non ho detto questo. Mi hai obbligata a venire fin qui, metti caso fossi uno stalker. È la mia migliore amica, nessuno si mette tra me e lei.-disse lei, con gli occhi seri. Lui sorrise, con un po' di speranza.-Prima cosa: che lavoro fai?-

-Sono un agente di commercio.-

-Vuoi dei figli?- Iris puntò il dito, seria. Non sapeva ancora se fidarsi o meno del ragazzo, però non voleva dargli la minima speranza. Tutto sommato amava le sfide.

-Non lo so...magari tra qualche anno.-

-È importante la fedeltà per te?-

-Ovvio.-disse lui.-Senti sono un agente, ho un buon lavoro, ho 34 anni. Ho incontrato una bellissima ragazza con i capelli raccolti ed il vestito rosso ad un concerto dei Kodaline,quattro mesi fa e mi sono innamorato. L'ho rincontrata la sera dopo. Ed ho capito che era quella giusta. Siamo usciti la sera stessa. E l'ho aspettata, non l'ho mai seguita da nessuna parte, se non su facebook, non le ho mandato messaggi strani. Io la amo.-disse il ragazzo.

Iris lo guardò seria, quasi commossa per tutte le cose che gli aveva appena detto. Se lo ricordava bene il vestito, ed anche quel concerto.

Bevette qualche sorso, guardandolo seria.

-Iris, ho davvero bisogno del tuo aiuto. Ti prego...farò tutto quello che vuoi.-lo implorò lei.

-Ok...però lo faccio solo per lei. Mi sembri un ragazzo serio, dopotutto.-Iris, si alzò, per andare a pagare.-Ci sentiamo in questi giorni, ma non mandarmi messaggi fino a lunedì.-disse, lasciandolo solo al bar. Francesco non riuscì a trattenersi per la gioia.

-Grazie mille...ti devo un favore.-non si accorse che il suo tono di voce era forse troppo alto, finché non si trovò gli sguardi delle persone presenti nel locale.

 

 

 

 

Arrivò a casa di Matteo con solo un quarto d'ora di ritardo. Parcheggiò la bicicletta davanti alla casa. Suonò il citofono e salì al terzo piano, sentì dei rumori provenienti dall'appartamento del ragazzo. Bussò un paio di volte, aspettò qualche minuto finché un alto ragazzo dai capelli ricci e la maglia della Juventus le venne ad aprire.

-Che ci fai tu qui?-chiese Ivan, interrogativo. Lei cercò di osservare cosa succedesse alle sue spalle, ma la sua vista era completamente oscurata.

-Dovevo vedermi con Teo..tu che ci fai qui?-

-Partita. Juventus contro Fiorentina. Traditore, ti avevo detto che le fidanzate non erano ammesse.-urlò lui, verso la cucina.

-Falla entrare.-rispose Matteo. Ivan si spostò leggermente, chiudendo la porta alle sue spalle.

-Dovresti lasciarlo per ciò che ha fatto.-disse il ragazzo, andando verso il salotto. Era una grande stanza dalle pareti bianche, collegata con il soggiorno, l'arredamento molto minimalista, ma la luce fioca accanto al divano rendeva l'atmosfera molto più accogliente. Quasi quasi si stupiva che la casa appartenesse ad un ragazzo.

Un ragazzo dalla carnagione più scura era seduto davanti alla televisione.

-Ehi...siediti accanto a me.-disse Franco, facendole posto.

-Non vuoi sederti vicino al tuo amore.-disse Iris, prendendolo in giro.

-No...mi ha battuto a fifa oggi...non merita la mia attenzione.-

-Solo perché sei una pippa.-rispose Ivan, dandogli uno scappellotto. Franco lo guardò severo, prese il cuscino e si girò dall'altra parte. Ivan lo osservò per qualche istante, con occhi amorevoli, tanto sapeva che dopo poco avrebbero ripreso il discorso.

-Vedo che vi siete messi comodi.-disse Matteo, posando le pizze e le patatine sul tavolino. Aveva una maglia color indaco.

-Sei stato mezz'ora in cucina per queste cose? Le birre?-chiese interrogativo Ivan.

-Chiedilo al tuo fidanzato.-lo prese in giro Ivan, come tutti da sempre.

-Pfff....tu tifi fiorentina, non dovresti nemmeno proferire parola.-disse Iris, prendendolo in giro. Lui la osservò offeso.

-Solo perché loro hanno Marchisio...-disse Matteo, avvicinandosi con fare beffardo e facendole il solletico.

-Ehi...vai a prendere le birre.-disse Ivan, proteggendo la ragazza, assieme a Franco.

-Vi siete coalizzati?-

-Sei tu che sei in minoranza. Le birre!-disse Franco. Lui non poté far altro che andare in cucina. Poggiò le bottiglie accanto alle pizze e si sdraiò poi sui tre.

 

 

 

 

 

Franco e Ivan andarono nella loro stanza verso le undici, dopo la fine della partita, contenti per il 3-0 della loro squadra.

-Che vergogna.-disse Matteo, sorseggiando un po' della sua birra.-Scusa se non ti ho avvisata, ma mi ero completamente dimenticato.-disse lui.

-Non importa.-Iris, si sdraiò sulle gambe del ragazzo e lo osservò.-Almeno abbiamo vinto.-disse lei, ricevendo uno sguardo truce da Teo.

-Non avrebbero mai vinto se non ci fossi stata tu...solo la fortuna del principiante.-disse lui, accarezzandole i capelli. Avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza. Si baciarono a lungo.

-Mmmm...tra poco devo andare.-disse lei, staccandosi. Guardò l'ora, erano quasi e mezza, non aveva minimamente voglia di pedalare.

-Rimani qui.-disse Matteo, baciandola sul collo.

-Ma ho la bici.-disse lei, distratta.

-Ho una soluzione...-disse Matteo, alzandosi e procedendo verso la camera di Ivan e Franco.-Mettetevi dei vestiti che entro.-sentì Iris dal soggiorno.

-Ivan porta dentro la bici di Iris.-disse lui.

-Perché io?-

-Puoi portare il tuo amore se ne senti il bisogno.-

-Ok...andiamo Franco...basta che facciate piano. Noi abbiamo bisogno di dormire.-disse Ivan, alzandosi dalla scrivania e mettendo in pausa il videogioco.

-Va bene.-disse Iris, che aveva ascoltato tutta la conversazione. Ivan la guardò beffardo, passando davanti al soggiorno.

 

 

 

Arrivò a casa la mattina dopo, era molto stanca. Sapeva di avere i capelli sottosopra e puzzava.

-Mmm...un'altra notte di fuoco?-la prese in giro Ginevra, bevendo un succo. Lei non le rispose, si avviò verso camera sua. Buttò la borsa per terra, i vestiti li lasciò sul pavimento della stanza e si mise il pigiama. Osservò per qualche istante la foto che aveva sulla scrivania. Erano lei e Ginevra, qualche mese prima al concerto dei Kodaline. Sorridevano felici. Lei aveva un vestito rosso che le aveva prestato Ginevra. Non ci fece troppo caso ed andò a dormire.

 

 

 

 

 

 

Nda

Salve a tutti. Sono felice che abbiate letto la mia storia, scusate per l'enorme ritardo nell'aggiornamento. Spero che il capitolo vi piaccia.

MuttigMaggie

PS: mi dispiace per aver fatto vincere la Juventus in questa partita immaginaria, però ho troppe conoscenze che la tifano.

  
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