Migliore Amico

 

Rilesse la lettera più volte.
Non riusciva a crederci: lui stava arrivando.
Chi?
Il suo migliore amico!
Non vedeva l’ora: avrebbero fatto tanti scherzi, giocato insieme, usci-
Si bloccò.
John di sicuro avrebbe avuto un altro attacco di gelosia, e avrebbe cercato di uccidere Kage.
E li sarebbero stati guai.
Sentì bussare alla porta ed andò ad aprire… Trovandosi di fronte la famosa capigliatura bionda.
Impallidì.
“Ho visto che non uscivi, così sono venuto a chiamarti” Rispose alla domanda silenzioso, John.
“Ma… Stai bene?” Chiese, squadrandola bene.
Lei sussultò,  ripensando alla lettera di Kagekao.
“Te ne devi andare.” Rivelò schietta.
“Cosa?” Chiese, sperando di non aver capito bene.
“Te ne devi andare, tra poco avrò un ospite”
“Un ospite?”
“Si”
“Chi è?”
“Non sono affari tuoi”
“Chi è?” Richiese,guardandola furiosamente.
Lei sospirò pesantemente
“Il mio migliore amico”
Il biondo stava per dire qualcosa, ma prima ancora di riuscire ad aprir bocca venne interrotto dal suono di un campanello.
Becky congelò.
Non era troppo presto?
Il biondo guardò allibito la porta.
Era lui?
Strinse gli occhi.
Becky era soltanto sua e di nessun altro!
L’albina si girò verso la porta e corse subito ad aprire.
Si ritrovò davanti una maschera a due facce e istintivamente sorrise, buttandogli le braccia al collo e dimenticandosi momentaneamente di John.
“Kage!” Lo salutò felice.
“Becky! Dono kurai! Daijoubu?*” Chiese, con il suo immancabile accento giapponese e contento di rivedere la sua migliore amica.
L’albina annui tutta contenta per poi ricordarsi del biondo che aveva osservato tutta la scena in totale silenzio.
Sussultò, vedendo l’amico dirigersi verso lo stalker.
Kagekao, appena arrivato davanti al fotografo gli tese una mano: “Così tu essere John? Kekekekeke Io essere Kage, amico di Becky.”
Il biondo lo guardò truce, per poi ricambiare la stretta di mano.
La proxy si avvicinò ai due, sorridendo dolcemente.
“John, lui è Kage: il mio migliore amico! Non parla molto bene l’inglese dato che è giapponese… Spero diventiate anche voi amici!” Rivelò, sorridendo molto più che dolcemente.
John rimase a guardarla un paio di minuti per poi sorridere dolcemente anche lui e annuire piano.
E, mentre Kage e Becky si avviavano verso il salotto lui la guardava da lontano, chiedendosi come sarebbe potuto vivere senza di lei.
Chiuse un momento gli occhi pensando a quello che gli era capitato, per poi riaprirli quando si sentì chiamare dall’albina.
Sorrise piano, mentre la raggiungeva.
Dopotutto…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Becky! Quanto tempo! Tutto bene?*