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Autore: Lord Gyber    21/02/2016    0 recensioni
*Si prega di leggere la storia "Più di ciò che sembra" se non l'avete fatto, contiene informazioni importanti*
Per Frisk e il suo gruppo di amici è giunto il tempo di una nuova avventura.
Il nemico è davvero temibile e sguinzaglierà tutte le sue macchine mortali pur di vincere.
Dal testo:
"Temi le nuove tecnologie? Si? Fai bene, poiché esse ti danno tanto ma ti prendono il doppio..."
Genere: Avventura, Commedia, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Frisk, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Asgore e Toriel non si staccarono un solo secondo dal figlio, cingendolo in un tenero abbraccio condito da lacrime e singhiozzi, sia di Asriel sia dei genitori.

Neanche durante il tragitto per fare ritorno a casa si erano separati (ma di certo non potevano rimanere li, in mezzo alla strada), quasi avessero il terrore che il loro piccolo scomparisse di nuovo, come era successo anni or sono.

La famiglia ritrovatasi si sedette sullo spazioso divano del salotto della casa di Toriel e Frisk, mentre quest'ultimo e gli altri presenti si sistemavano sulle varie poltroncine, Undyne prese una sedia del tavolo della cucina, sedendosi alla americana.

Fu il ragazzo umano a rompere il silenzio che si era creato da quando erano arrivati. Si avvicinò ad Asriel il quale riuscì per un attimo a separarsi dalla stretta, quasi soffocante, dei genitori e a scendere dal divano. I due coetanei si guardarono a lungo, poi Asriel saltò al collo di Frisk, desideroso di sentire le braccia del ragazzo cingerlo, cosa per cui non dovette aspettare molto.

« Sono contento di rivederti...» ammise, strofinando il viso nel collo di Frisk, che rispose sorridendo « Anche a me fa piacere. »

Toriel osservò la scena commossa dalla tenerezza dei suoi due bambini ma non poté non farsi nascere un dubbio « Come...fate a conoscervi? »

Asriel fu scosso da un brivido che gli percorse tutta la schiena. Frisk, ancora attaccato a lui, se ne accorse e non gli ci volle molto a capire il perché di tale reazione. Chi vorrebbe raccontare mai propri parenti di aver passato gli ultimi anni come fiore omicida, che aveva rubato tutte le anime dei mostri per i suoi scopi?

« E' una storia lunga. Ve la racconterò più in là. » disse l'umano togliendo, almeno per il momento, l'amico dalla brace e rimettendolo nella padella, poiché un problema ancora c'era. Ci pensò Undyne a riportarli tutti alla realtà « Non per interrompere il bel momento ma credo che sarebbe meglio se venissimo informati di ciò che sta accadendo. »

Asriel, anche se un po' dispiaciuto, si staccò dall'amico e si rimise seduto nel posto in mezzo ai suoi genitori, che si rimisero a stringerlo fra di loro. « Ecco, non saprei dire con esattezza come io sia tornato indietro...» iniziò a raccontare il principe dei mostri « Mi ricordo di essermi risvegliato in una stanza e di un uomo molto gentile che aveva iniziato a prendersi cura di me. »

« ce lo puoi descrivere? » domandò Sans, che come gli altri era incuriosito dalla misteriosa vicenda « Beh, si chiamava Ruben ed era poco più basso di papà, aveva capelli neri con un ciuffo sulla fronte ed indossava sempre un camice da scienziato. All'inizio non mi dispiacque restare con lui ma volevo pur sempre ritornare con voi. Tutto è cambiato quando gli chiesi di tornare a casa mia...»

 

 

« Andare a casa? Che sciocchezza, questa è casa tua ora. » ribatté l'uomo all'insensata, almeno secondo lui, richiesta di Asriel di voler tornare con i suoi genitori « Ma...io devo ritornare dai miei genitori, pensano che sia morto ed è da anni che aspetto di ritornare con loro...» l'uomo però non lo prese sul serio e si mise a ridacchiare divertito « Andiamo, cosa hanno loro che io non posso darti? Forse non ti piace stare qui? O forse non ti piaccio io? » chiese, facendo aumentare l'asprezza nel suo tono man mano che parlava.

Asriel scosse la testa « Certo che no! Tu...» « Allora perché vuoi andartene!?! » quella fu la prima volta che gli urlò contro ed il ragazzo ne fu spaventato, perché vide nell'uomo che fino che ad allora si era preso cura di lui una scintilla di follia mista angoscia dipinta nei suoi occhi. Come se stesse per ri-subire un qualche genere di trauma accadutogli nel passato.

Lui non riuscì nemmeno a giustificarsi che Ruben gli urlò di nuovo contro « Ingrato! Ti ho tratta come un figlio è ho fatto in modo che non ti mancasse niente eppure te ne vuoi andare! Mi dispiace ma non rivedrai più la mia famiglia! Tu resterai qui che ti piaccia o no! »

Quando fece per uscire fuori dalla camera, Asriel, col volto rigato di lacrime, aveva cercato di bloccarlo prendendogli un lembo del camice e l'uomo aveva reagito tirandogli un ceffone sulla guancia, lanciandolo per terra, per poi andarsene.

Lui si rannicchiò sul pavimento e per ore i muri della stanza si permearono dei singhiozzi del ragazzo.

 

Asgore sentì la furia omicida farsi strada nelle sue vene.

Avrebbe tanto voluto avere a portata di mano quell'uomo per massacrarlo nel peggiore dei modi per come aveva trattato suo figlio. Toriel strinse ancora più forte il suo bambino, che aveva preso a tremare e a piangere di nuovo dato che quei ricordi ancora gli bruciavano, ma decise comunque di continuare a raccontare, dopo essersi asciugato gli occhi con la manica del suo maglione.

« Un giorno, uscendo dalla mia stanza di nascosto ho scoperto che mi trovavo in un gigantesco laboratorio e vedendo che non c'era nessuno a fare da guardia ho deciso di scappare, mi ci sono volute delle ore ma alla fine sono riuscito ad evadere da quella prigione, anche se è stato complicato, i robot gironzolavano dappertutto e non potevo farmi scoprire. »

« Aspetta un attimo » interruppe la donna pesce « I robot? Intendi come quel gorilla, ce ne sono altri? » Asriel fece di si con il capo « Eccome! Centinaia! Ruben gli ha costruiti tutti da solo, è un genio della robotica. Ma MetallicApe non era nemmeno il più pericoloso. »

« CHE INTENDI? » gli domandò Papyrus vedendo il volto del ragazzo farsi estremamente preoccupato « Vedete, lui ha sempre al suo fianco tre macchine che chiama i “Generali”, ne ho visto solamente uno ma mi è bastato osservarlo per vedere che era diverso da tutti gli altri, si chiamava...»

Uno squillo di telefono lo interruppe prima che potesse finire di raccontare. Undyne tirò fuori il suo cellulare « Si Alphys cosa c'è?...D'accordo arriviamo. » una volta riattaccato si alzò subito dalla sedia « Alphys ha scoperto qualcosa di molto interessante, Frisk, Sans, Papyrus venite con me. Asgore tu...rimani pure qua con la tua famiglia. » disse contenta vedendo i tre componenti della famiglia coccolarsi a vicenda.

 

 

« Maledizione! » Ruben sbatté il pugno sul bancone del laboratorio, facendo sobbalzare tutto quello che vi era sopra data la foga. Una figura seduta a gambe incrociate dietro di lui lo osservò per un secondo, poi si rimise a lucidare la sua katana « Dovresti darti una calmata. » suggerì.

Ruben si ributtò sulla sua sedia girevole, rimettendosi ad osservare l'immagine della battaglia svoltasi quel pomeriggio nel centro città « Non dirmi di calmarmi! MetallicApe ha fallito! Sapevo che dovevo mandare te! E' tutto sbagliato! Sbagliato! » il robot dietro di lui continuò ad lucidare la sua arma « C'è solo ciò che giusto e ciò che è sbagliato. Avevi un 50% di probabilità di fallire. »

« Smettila con il Bushido! E' solo una stron...!!! » lo schermo del computer venne tranciato a metà e per poco lo stesso destino non toccò alla testa dello scienziato, che si voltò verso l'artefice, posto al suo fianco, che lo scrutava con il suo unico occhio che emanava una luce blu sinistra « Il Bushido è il codice d'onore di un samurai e bisogna portarli rispetto. » estrasse la sua spada dai rottami elettronici e la rinfoderò nella sua cintura « Io ti sono debitore ma la prossima volta non ci andrò tanto piano. »

Allontanatosi, Ruben poté di nuovo mettersi a respirare e tolse un fazzoletto dal camicie con il quale si asciugò il sudore « Vedrò di tenerlo a mente Saturn Samurai. » il robot lo squadrò di nuovo male « E vedi di darmi un nome migliore! Questo è davvero stupido. »

Quando la macchina se ne fu andata, Ruben contattò qualcuno da un centralino telefonico sulla sua scrivania « Kabutherine deve immediatamente presentarsi qui da me, è urgente! »

Se la forza bruta non basta pensò ci occorrerà qualcuno con ben altre capacità.

 

 

Il laboratorio di Alphys, Frisk non se lo era immaginato diversamente.

Era un lungo corridoio buio che terminava in un salone neanche quello troppo illuminato se non qualche lampadina mal funzionante. Appesi qua e la, fra macchinari vari e distributori di merendine, si trovavano vari poster di anime e manga dai quali la lucertola scienziata era davvero ossessionata, oppure vi erano adagiate sopra delle action figure sempre di personaggi di animazione giapponese. Per terra invece si trovavano varie confezioni di cibo vuote i cui piccoli residui ormai marci, uniti insieme in una nuvola tossica, impedivano quasi di respirare, inoltre vi erano anche sparsi senza alcun ritegno appunti di ogni genere, che andavano dalle varie invenzioni alle cose più banali (tipo il grafico per determinare quale fosse il cibo giapponese migliore e cose così).

Il quartetto vide Alphys che armeggiava con un portatile dal quale stava vedendo qualche sorta di anime, che non si riusciva ben a definire. La ragazza non si era nemmeno accorta di loro. « Alphys, che stai facendo? » la voce improvvisa di Undyne fece drizzare la schiena alla scienziata che, con una velocità da record, chiuse immediatamente la pagina sulla quale stava transitando e lanciò il computer fuori da una delle poche finestre presenti e di solito tenute chiuse per non far filtrare troppa luce nel laboratorio.

« C-ciao ragazzi, c-c-come va? » disse Alphys voltandosi verso i suoi amici, palesemente imbarazzata, cosa che stuzzicò particolarmente un certo lato di Undyne, che parve capire cosa stava facendo prima che loro arrivassero. Si avvicinò alla sua compagna e gli sussurrò qualcosa all'orecchio « Stavi guardando qualcosa di proibito? Magari qualcosa di disdicevole? » la lucertola gialla cominciò a sudare copiosamente « N-n-n-no! C-c-cosa vai a p-p-p-pensare? » La donna pesce non ci cascò per così poco e corse a raccogliere il computer.

Alphys cercò di placcarla ma perse per inferiorità numerica.

Undyne raccolse il portatile fortunatamente rimasto all'interno dell'edificio dato che aveva rimbalzato su una delle finestre chiuse ed era caduto sul pavimento. Lo aprì trovandosi davanti il corpo del reato « GUARDA QUA CHE MALANDRINA!!! » urlò alla compagna, che per la vergogna aveva cercato di nascondersi sotto un lembo del suo camice.

Intanto il resto del gruppo era rimasto immobile ad osservare la scena. Frisk e Sans si erano fatti una possibile idea di ciò che contenesse ed erano terribilmente imbarazzati dalla situazione. Papryus invece aveva ben altro per la mente SPAHETTI, SPAGHETTI, SPAGHETTI...

« Come puoi vedere una schifezza simile!?! » dal tono rimprovero di Undyne cominciavano a pensare che gli sarebbe saltata alla gola, mentre la povera Alphys cercava inutilmente di difendersi « E-e-ero solamente curiosa...» « CURIOSA!?! CURIOSA!?! Curiosa o no non c'è attenuante! »

Sans cercò di prendere parola per difendere l'amica « andiamo, non sarà poi una cosa tan...» « AH SI!?! GUARDA QUA! »

Undyne mostrò cosa c'era sullo schermo ai tre amici.

Sans provò a coprire gli occhi di Frisk per non fargli vedere materiale compromettente ma non fece in tempo « Mew Mew Kissy Cutie Star? » disse il ragazzino confuso da quella situazione, affiancato dallo scheletro in giaccone « non quel cartone che di solito guadate tu ed alphys? »

« Si, ma questa è la nuova stagione! Dovevamo guardarla insieme! Tradimento! » gridò, scaraventando il pc a terra e mandandolo a pezzi.

Frisk e Sans decisero di stendere un velo pietoso sulla faccenda e andarono avanti.

 

 

« Ho esaminato attentamente la vostra battaglia contro quel robot gorillesco, attraverso le telecamere di sicurezza. » disse la scienziata davanti ad un nuovo portatile, che mostrava la sequenza con la battaglia fra Frisk e MetallicApe « E devo dire di aver trovato dei dati molto interessanti. »

Digitò qualcosa sulla tastiera e sullo schermo comparve una cianografia di MetallicApe, precisa in ogni minimo dettaglio « Ho tracciato questo disegno grafico basandomi su tutte le informazioni che sono riuscita ad estrapolare, e posso dirvi due cose: la prima, è che chiunque sia riuscito a costruire una macchina così portentosa deve essere davvero un genio, la seconda...» digitò qualcos'altro e questa volta comparve un'immagine 3D del robot, intorno alla quale aleggiava un'aura rossastra.

« La seconda è che riuscito a creare una sorta di Determinazione artificiale. » « Vuoi dire che ha creato un'anima artificiale? » « No, Frisk, è impossibile crearne una, per ottenere un simile risultato deve essere ricorso a qualche forma di energia surrogata, molto simile a quella delle anime umane. »

« NON VEDO PERCHE' QUESTO CENTRI CON NOI. » « Beh, il fatto che questo genere di energia lascia una traccia che si può rintracciare, ma purtroppo (ok, come l'altra volta: i discorsi cambiano in base alle vostre scelte e i colori sono sempre gli stessi) ho perso la traccia di MetallicApe quando è rientrato nella foresta, come se qualcosa schermasse la zona/ dato che MetallicApe è stato distrutto non sono riuscita a risalire ad una possibile fonte. » disse indicando i rottami del gorilla sparsi su un tavolino.

« Allora siamo senza un pista. » dedusse Undyne, che si cominciava a chiedere perché fare la strada per venire fin li se poi non avevano ottenuto nessun risultato « Ehm, non proprio...» continuò la rettile « Se hanno mandato qualcuno a riprendersi il figlio di Asgore è possibile che qualcun altro venga mandato. » Frisk capì subito dove il discorso andava a parare « Quindi basterà aspettare che venga qua qualche altro scagnozzo di Ruben, così da poter rintracciare la sua posizione. »

« già » concluse Sans, rivolto all'umano « quindi, evita di danneggiarlo troppo, compare. » « Vedrò di fare del mio meglio! »

Hanno fatto del male ad Asriel si disse Non gliela farò passare tanto liscia...

 

 

Il robot osservò la chitarra rossa, con il suo cuore meccanico ricolmo di malinconia « Perché? » la sollevò come si solleverebbe la più preziosa delle reliquie posandola poi vicino ad una fotografia dove c'erano lei (si, in questo caso i robot possono avere anche un sesso) e MetallicApe « Perché? »

Il gorilla gli cingeva la spalla con il suo muscoloso braccio e lei distoglieva lo sguardo imbarazzata « PERCHE'!?! » tranciò in due parti un macchinario con una delle sue lame. Si appoggiò al muro e scivolò a terra, mentre delle gocce di olio per motori cominciarono a fuoriuscire dai suoi occhi.

« Lui...lui era l'unica famiglia che avevo! Me la pagherai, me la pagherai molto cara...»

 

 

Asriel continuava a rigirarsi nel letto che Frisk gli aveva gentilmente ceduto, mentre lui dormiva in un sacco a pelo sul pavimento della camera.

Aveva paura. Come biasimarlo? Chiunque avrebbe avuto paura.

Ogni tanto guardava la finestra con il timore che ci fosse qualcuno fuori a spiarlo e pronto a ghermirlo per portarlo via dalla famiglia finalmente ritrovata e questi pensieri di certo non allietavano il sonno.

« E' tutto a posto? » Frisk si appoggiò sul bordo del letto ed osservò l'amico tutto sudato, che continuava a scatti ad osservare la finestra « Ecco, io...» « Se hai tanta paura posso starti vicino. » « Eh? » senza ulteriori spiegazioni Frisk sollevò le coperte e si infilò sotto di esse, sdraiandosi vicino all'amico, rimasto un po' sorpreso da tale azione, ma di cui era terribilmente felice.

Riappoggiò la testa sul cuscino e prima di addormentarsi osservò beato il volto di Frisk, che al contrario di lui, si era subito addormentato « Grazie Frisk. » riuscì a dire prima di crollare per la stanchezza.

 

 

 

Angolo io:

Beh, non è molto ma è pur sempre qualcosa.

Sero che il capitolo vi sia piaciuto.

Alla prossima, Lord Gyber.

  
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