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Autore: DaisyBuch    21/02/2016    0 recensioni
Cosa fareste voi se una misteriosa voce vi ordinasse di mettervi un anello e vi trasportasse nell'antica Grecia? Questo è quello che è successo ad Athena, una ragazza di quindici anni che deve aiutare i personaggi dei miti a risolvere le storie a cui sono legati.
Questo è il secondo volume della trilogia (il primo lo trovate qui:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2849380&i=1), in questo libro Athena verrà sconvolta dalla violenta trama dell'Iliade. Sarà in grado di sostenere questa nuova avventura?
Genere: Avventura, Azione, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Achille, Ettore, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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I suoi genitori erano partiti quella mattina stessa, lei si era goduta l’aria di Atene, si era fatta una passeggiata ed aveva pranzato da sola in un ristorante sulla spiaggia. Tutto intorno a lei le piaceva di più, il sole, il mare. L’indipendenza. La sua nuova vita.
Athena si sentiva ancora attaccata alla sua vita umana, sapeva che dall’altra parte c’era ancora la sua famiglia, e non voleva perdere il contatto umano che sarebbe durato poco: i suoi poteri le avrebbero impegnato molto tempo nell’Olimpo.
Stava andando ora a casa della “zia”, dato che avrebbe vissuto con lei e studiato lì. I suoi ci avevano già parlato, lei viveva in una casetta in cima ad una collina, sotto c’era uno strapiombo su cui dava il mare. Era sola, suo marito era morto molto tempo fa. Bussò alla porta di vetro fuori, la porta di legno principale si aprì e la faccia sorridente della zia la accolse; aveva dei fili di capelli grigi, somigliava molto a sua madre ed indossava un vestito estivo che le scopriva le gambe rinsecchite. In mano aveva una tisana.
-Ciao tesoro mio! Come sta la mia nipotina?- Athena sorrise felice, voleva tanto dirle che era una dea, ma non poteva. Quando entrò vide altre due donne, entrambe sulla cinquantina che la salutarono calorosamente e si presentarono: loro vivevano lì insieme alla zia, i loro nomi erano Clotia e Antropa. La fece entrare e sedere, le preparò una tisana e si sedettero in veranda a prendere il sole. Parlavano dei turisti, della scuola, e le fecero tante altre domande quando la zia Lai si alzò,
-Puoi passarmi la tazza che la metto a lavare?- allungò la mano indaffarata. Quando la ragazza gliela passò i suoi occhi si fermarono sulla sua mano, immobili, pietrificati.
-Zia Lai?- Athena alzò gli occhi dal giornale, sentendo che la donna non aveva preso la tazza, e notò che guardava impaurita l’anello. Istintivamente lo coprì, ma la zia fu più veloce e tirò a sé la mano.
-Oh Athena. Dove lo hai preso?- chiese quasi angosciata, senza staccare gli occhi. Le altre si avvicinarono e tirarono un sospiro di sorpresa.
-Ehm..lo ho trovato.- inventò provando a ritirare la mano senza successo.
-Questo.. oh, questo non è un buon segno.- sospirò gravemente. –Non è per niente un buon segno.- le altre annuirono tristemente.
   
 
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