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Autore: FloxWeasley    23/02/2016    4 recensioni
"Papà... papà"
Derek riemerse lentamente dal confuso dormiveglia in cui era sprofondato senza rendersene conto, la testa abbandonata contro lo schienale del divano e un braccio attorno alle spalle di sua moglie.
"Balli con me, papà?"
Gli servirono un paio di secondi per collegare ciò che accadeva intorno a lui: Catherine si era arrampicata sul bracciolo del divano e lo fissava con i suoi enormi occhi azzurri, sorridendogli trepidante, mentre il DVD consumato di High School Musical 3 replicava per l'ennesima volta la scena preferita della bambina.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Addison Montgomery Sheperd, Derek Sheperd, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Can I have this dance?



“Papà... papà”

Derek riemerse lentamente dal confuso dormiveglia in cui era sprofondato senza rendersene conto, la testa abbandonata contro lo schienale del divano e un braccio attorno alle spalle di sua moglie.
“Balli con me, papà?”

Gli servirono un paio di secondi per collegare ciò che accadeva intorno a lui: Catherine si era arrampicata sul bracciolo del divano e lo fissava con i suoi enormi occhi azzurri, sorridendogli trepidante, mentre il DVD consumato di High School Musical 3 replicava per l'ennesima volta la scena preferita della bambina.
L'uomo scacciò le ultime tracce di sonno dalla propria mente e sorrise dolcemente alla richiesta della figlia, annuendo e tirandosi in piedi. Si aggiustò la camicia spiegazzata mentre in sottofondo partivano le prime note di una canzone e sfoderò il suo sorriso più accattivante, allungando una mano per invitarla a ballare.
“Mi concede questo ballo?”

Addison ridacchiò e il piccolo Christopher li osservò incuriosito dalle sue braccia, sfregandosi gli occhi con aria assonnata.

Take my hand, I'll take the lead
And every turn will be safe with me

Catherine sorrise felice e accettò la mano del padre, saltando giù dal bracciolo e lasciando che lui le passasse un braccio attorno alle spalle e la stringesse a sé.
“Con immenso piacere”

Don't be afraid, afraid to fall
You know I'll catch you through it all

Derek accennò qualche passo di valzer e quando si rese conto che la bambina faticava a tenergli dietro la sollevò senza sforzo e lasciò che Cathy poggiasse i propri piedini sopra i suoi, illuminandola con il suo sorriso più caldo e tenero.

And you can't keep us apart
(Even a thousand miles can't keep us apart)

La sua piccola principessa rise e si lasciò guidare intorno al salotto dalle braccia forti e dai piedi esperti dell'uomo sulle note della sua canzone preferita, perfettamente soddisfatta e al sicuro nella stretta gentile di suo padre: erano estremamente legati e Derek era un eroe agli occhi di Cathy.
L'uomo, dal canto suo, si era innamorato di quella piccola tanto simile a lui dal primo istante in cui l'aveva tenuta tra le braccia e si era reso conto che, nonostante il sorriso placido e gli occhi limpidi da neonata, quella bambina lo teneva già nel suo piccolo pugno e che avrebbe fatto di tutto per renderla felice.

'Cause my heart is wherever you are

Derek la strinse a sé e si lasciò trasportare – proprio mentre la scena sullo schermo si spostava dal parco alla sala della festa – indietro nel tempo dal sorriso dolce della figlia e dallo sguardo fiducioso che non lasciava mai il suo volto, fino ad un ballo molto simile eppure così diverso, con una bambina che molto tempo prima lo aveva guardato esattamente allo stesso modo.
 

*

 

“Per favore, Derek, per favore!”

Amelia, piantata con tutto il suo metro e dieci di bambina e i suoi venti chili scarsi davanti alla porta della cameretta, mostrava al fratello maggiore il suo miglior paio di supplichevoli occhi azzurri.
Quello la osservò per qualche secondo con un sorrisetto divertito: avrebbe potuto tranquillamente spostare di peso quello scricciolo e uscire senza difficoltà dalla stanza, ma se c'era una cosa che quella piccola peste aveva imparato era che Derek non era assolutamente capace di dirle di no.

“E va bene, ma solo una volta” acconsentì, provocando un urletto entusiasta nella bambina, che corse subito ad abbracciarlo e a far partire la cassetta nel vecchio stereo che era stato di suo padre.

Derek ridacchiò e si alzò in piedi, giusto un pensiero fugace a Mark e alle risate che si sarebbe fatto se mai fosse venuto a conoscenza di quelle sue performance prima di calarsi nel personaggio, sorriso sbruffone e una mano che passava tra i capelli scuri alla John Travolta.

Summer lovin' had me a blast” cantò insieme alla cassetta.
Summer lovin' happened so fast” gli fece eco Amy con la sua vocina, un sorriso birichino sul volto mentre gli si avvicinava ancheggiando in modo buffo.

Amelia adorava Grease, anzi si poteva dire che ne fosse ossessionata: conosceva tutte le canzoni a memoria e aveva consumato la videocassetta a forza di guardarla e riguardarla.
E Derek... beh, agli occhi della sorellina Derek era una specie di principe azzurro, nonché la cavia migliore per quelle assurde messe in scena.

I met a girl crazy for me”
I met a boy, cute as can be”
Summer days driftin' away, to uh-oh those summer nights”

I due presero a ballare scatenati e a ridere per le stonature, incuranti di tutto ciò che poteva accadere fuori dalle quattro mura colorate della cameretta in quel caldo pomeriggio d'estate: lì dentro non c'era niente di strano in un sedicenne che cantava senza azzeccare una nota con un piccolo uragano di otto anni che scuoteva i ricci scuri e lo trascinava per la stanza ballando fuori tempo.

Forse un estraneo, a vederli in quel momento, avrebbe potuto obiettare che tutto ciò fosse folle e che il fratello maggiore che faceva la parte del fidanzato affascinante fosse sbagliato, ma in una famiglia colpita da una tragedia come la loro la felicità si va a recuperare un po' dove capita, e quando la si trova non si fa troppo gli schizzinosi, accontentandosi del poco che arriva.
E c'era senza dubbio felicità nel sorriso vivace di Amelia in quei momenti, per cui il fratello maggiore non esitava nemmeno per un momento a mettere da parte l'orgoglio e la razionalità perché lei lo avesse sempre sulle labbra: erano solo Derek e Amy contro il mondo e questo bastava ad entrambi.

*


La primogenita, sprofondata nella vecchia poltrona con le gambe allungate sul tavolino da caffè, sbuffò con evidente disappunto dall'alto dei suoi sedici anni.
“Passi il venerdì sera in famiglia, passi High School Musical 3 per la milionesima volta, ma questo...” fece, indicando i due con aria melodrammatica e roteando gli occhi in un gesto che ricordava Addison in modo inquietante.

“Tieni a freno quella lingua, Lisa” la ammonì la madre, sorridendo ma con un avvertimento negli occhi azzurri. La ragazza incrociò le braccia al petto e tornò a rivolgere le proprie attenzioni con aria scocciata alla TV, dove Troy e Gabriella volteggiavano l'uno nelle braccia dell'altra al ballo della scuola.

It's like catching lightening, the chances of finding
Someone like you

Non passò che qualche manciata di secondi prima che suo padre si parasse di fronte a lei, il solito sorriso un po' sbruffone sulle labbra e un braccio allungato nella sua direzione.

“Sto guardando” borbottò lei, asciutta, in risposta.
“Lo so” rispose quello senza dare il minimo segno di volersi spostare.

Lisa sospirò annoiata e lo fissò in silenzio, un sopracciglio alzato, mentre sua sorella rideva allegra trascinando in giro per la stanza un contrariato Christopher.

It's one in a million, the chances of feeling
The way we do

“Andiamo, non vorrai davvero startene lì a giudicarci con aria di superiorità mentre muori dalla voglia di fare un giro di valzer con il tuo bellissimo papà!”

Lisa era tenace e cocciuta, proprio come sua madre se non di più. La somiglianza fisica tra le due era impressionante, ma era l'analogia dei loro caratteri a determinare il rapporto strettissimo che le due condividevano e anche, inevitabilmente, i numerosi litigi.
Alle volte il carattere apparentemente spigoloso della figlia, unito ad una certa ostilità tipica adolescenziale, lo teneva a distanza lasciando che fosse Addison ad occuparsi dei problemi di Lisa, ma padre e figlia andavano comunque molto d'accordo e Derek sapeva bene che, nonostante le resistenze che la ragazza mostrava nei confronti di una scenetta patetica come quella, insistendo un poco sarebbe riuscito a strappare un sorriso alla sua scontrosa adolescente.

And with every step together
We just keep on getting better

Lisa aveva continuato a fissarlo in silenzio, le braccia incrociate al petto, decisa a non dare a suo padre la soddisfazione di averla schiodata dalla sua poltrona; e l'avrebbe avuta vinta se all'improvviso Derek non si fosse buttato in ginocchio davanti a lei non avesse preso a cantare in modo melodrammatico e anche un po' ridicolo:

So can I have this dance?”

A quel punto la ragazza non aveva potuto evitare di scoppiare a ridere e alzarsi in piedi di scatto, le braccia all'aria in segno di resa:
“Ok, ok, ti concedo un ballo, ma tu sei tutto matto”

Derek aveva riso in risposta e senza esitazione l'aveva afferrata e stretta a sé, facendola volteggiare intorno al divano e girare su sé stessa con trasporto, ascoltando la sua risata cristallina mescolarsi alle parole della canzone con naturalezza, senza più resistenze.

(Can I have this dance?)
Can I have this dance?

E di nuovo, senza volerlo, mentre i piedi scivolavano esperti sul pavimento di legno del salotto i pensieri erano volati lontano, ad un tempo in cui i suoi passi erano stati goffi e impacciati e qualcuno, con pazienza e grande forza, gli aveva insegnato come migliorarli.
 

*

 

“Tesoro, come puoi non esserti ancora iscritto ad un corso di ballo?”

Derek alzò gli occhi dalla cartella che stava riempiendo distrattamente con i parametri di quella che era diventata senza dubbio, nelle ultime due settimane, la sua paziente preferita.

“Come?”

Lauren, i capelli castani sempre più grigi e radi raccolti ostinatamente nella stretta crocchia da ballerina, aveva sospirato e gli aveva mostrato il suo solito sorriso bonario. 

“Le infermiere ne parlavano stamattina e non ho potuto fare a meno di ascoltare...”
“Di origliare” la rimbeccò lui, canzonandola con il sorriso irriverente che era la sua firma.

“Oh, sai bene quanto odi chi origlia, ma erano qui che mi misuravano la pressione e facevano le loro diavolerie... insomma, hanno detto che ti sposi il mese prossimo con lei” proseguì la donna, sorridendo e indicando con un elegante gesto della mano il vetro alle spalle di Derek.

Quello si voltò giusto in tempo per cogliere, al banco delle infermiere, il momento in cui Addison scoppiava in una risata delle sue, le dita sottili a nascondere la bocca e la testa rovesciata all'indietro che scuoteva piano i lunghi capelli rossi.

“È molto bella” aggiunse Lauren, e Derek si sentì arrossire.

“È meravigliosa” le fece eco lui, sorridendo tra sé e tornando a guardare la propria paziente. “Ma questo non spiega perché tu mi parli di lezioni di ballo. Non credo che le infermiere conoscano le mie doti di ballerino...” aggiunse poi per levarsi da quell'imbarazzo, osservandola incuriosito.

“Loro no, ma io lo capisco da come cammini” sorrise in risposta l'anziana insegnante di danza, negli occhi scuri la scintilla di chi sa qualcosa che gli altri non sanno. “Sei un pezzo di legno”.

Derek si strinse la cartella al petto, colpito ancora una volta da quello sguardo sicuro: il cancro poteva aver tolto a Lauren la possibilità di seguire le sue amate bimbe in tutù e di esercitarsi da sola davanti agli ampi specchi della scuola di danza quando rimaneva vuota e silenziosa, ma non era riuscito a strapparle la vivacità dagli occhi né la dolcezza del sorriso.

“Non puoi sposarti senza saper ballare, giovanotto; devi poter far volteggiare tua moglie sulla pista da ballo e farla sentire come la protagonista di una fiaba” lo sgridò affettuosamente lei.

Derek lanciò un'occhiata colpevole alla proprie spalle, al banco delle infermiere a cui Addison era appoggiata compilando alcune cartelle, probabilmente in attesa che lui la raggiungesse. 
“Lo so, Lauren, è che con i turni e gli esami ci vediamo a malapena e...” Sospirò e si passò una mano tra i capelli scuri, quasi tentando di scacciare la stanchezza e la frustrazione della vita da specializzando. “... il corso di danza è diventato l'ultimo dei nostri problemi”.

La donna gli sorrise, comprensiva, e gli fece segno di avvicinarsi.
“Sarà il nostro piccolo segreto...”

*


“Balla con la mamma” bisbigliò ad un tratto Lisa nell'orecchio del padre, riportandolo bruscamente al presente. Gli strizzò un occhio e gli sorrise, baciandolo sulla guancia prima di allontanarsi per afferrare il fratellino di quattro anni per le ascelle e sistemarselo in braccio, prendendo a ballare in modo buffo con lui e Catherine.

Oh, no mountain's too high and no ocean's too wide
'Cause together or not our dance won't stop

Derek li osservò per qualche attimo, incantato, prima di avvicinarsi alla moglie ancora seduta sul divano. Addison distolse lo sguardo dalla buffa scenetta dei figli e lo posò su Derek, sorridendogli dolcemente. Si lasciò tirare in piedi dalla mano del marito e passare un braccio attorno alla vita con gentilezza, mentre le sue dita si andavano ad aggrappare alla stoffa morbida della camicia di lui.

Let it rain, let it pour, what we have is worth fighting for
You know I believe that we were meant to be

Sulle note veloci della canzone i due cominciarono a danzare con trasporto, volteggiando l'una stretta tra le braccia dell'altro, gli occhi incatenati come tanti anni prima.

Erano cambiate molte cose da quando per la prima volta avevano ballato come marito e moglie e a volte era piovuto tanto che avevano avuto la sensazione di affogare cercando di contenere un diluvio in un bicchiere: era stato faticoso, spesso, e doloroso, ma in qualche modo erano stati capaci di tenere duro perché sapevano che ciò che condividevano era speciale.

It's like catching lightening, the chances of finding
Someone like you

E guardandosi indietro si rendevano conto che ne era valsa la pena, che ogni lacrima e ogni parola gridata con rabbia non era nemmeno la metà della gioia di sapersi ancora uniti, ancora insieme nonostante tutto: l'indifferenza e la freddezza che si era insinuata tra loro quando Lisa era piccola e che li aveva guidati quasi al punto di rottura sembrava scomparire di fronte ai momenti in cui si erano lentamente riscoperti, ricominciando da zero; la difficile gravidanza di Addison quando aspettava Christopher e la paura di perderli entrambi in quella stessa sala operatoria in cui avevano salvato tante vite erano rimasti un brutto ricordo, ma insignificante di fronte al sorriso angelico del piccolo e al profumo familiare dei capelli della donna quando Derek ci affondava il naso la sera, prima di addormentarsi.

It's one in a million, the chances of feeling
The way we do

“Stavo pensando a Lauren” soffiò Derek nell'orecchio della donna ad un tratto, prima di farla piroettare con grazia tenendole la mano.
Addison sorrise, un sorriso a metà tra il malinconico e l'intenerito, e gli passò le braccia attorno al collo per avvicinare il proprio viso a quello del marito.
“Anche io”
E sotto il tocco leggero delle sue dita che gli solleticavano la nuca, Derek si lasciò ad andare un'ultima volta ai ricordi.
 

*

 

“Tieni morbida quella mano, stai ballando e non accompagnando qualcuno al patibolo”

L'ammonimento scherzoso di Lauren ebbe l'effetto di sciogliere un poco della tensione di Derek, che riuscì finalmente a rilassare anche la mano che aveva posato delicatamente sulla parte bassa della schiena della donna.

I due erano nella stanza di Lauren, dove a basso volume un mangiacassette diffondeva della vecchia musica su cui l'insegnante di danza, solo una vestaglia viola a coprire la veste da ospedale, cercava di inculcare nella testa dura dello specializzando un minimo di senso del ritmo e di coordinazione.

“Meglio... attento con quei piedi”

Da una settimana a quella parte il giovane medico passava la propria pausa pranzo inciampando nei propri piedi nella stanza della paziente, ma finalmente le cose cominciavano a migliorare.

“Ok, bravo... ora prendimi la mano e fammi girare... così”

Quando riusciva a far coincidere i propri orari Addison li raggiungeva, e allora Lauren si sedeva a letto e osservava i due fidanzati ballare insieme nei loro camici celesti, fermandoli di tanto in tanto per correggerli o insegnare loro qualcosa di nuovo.

La maggior parte delle volte però era difficile che tutti e tre fossero liberi nello stesso momento, e allora Derek si ritrovava a ripetere i gesti imparati durante il giorno nella penombra della camera da letto quando Addison rincasava, o al mattino nel bagno prima di correre in ospedale.
La voce gentile di Lauren gli risuonava in testa, correggendolo anche quando la donna non era presente, e le mani di Derek passavano dal fisico dritto per abitudine e smagrito dalla malattia dell'insegnante a quello sempre spigoloso, ma più morbido e familiare della fidanzata.

“Tieni il mento sollevato... non ti guardare i piedi”

Il giorno del matrimonio, dopo aver aperto le danze stringendo tra le braccia quella che da quel giorno sarebbe stata sua moglie, Derek aveva fatto volteggiare per la pista proprio Lauren.

“Allora non sei un caso perso come pensavo, giovanotto” gli aveva sorriso lei alla fine, orgogliosa.

E Derek in quel momento aveva sperato disperatamente che le ultime analisi della donna fossero buone, perché non era sicuro di poter sopportare il contrario dopo che lei lo aveva preso per mano e accompagnato a sposarsi, dolce ma decisa com'era tipico di lei.

*


“Le ragazze sarebbero state delle ottime allieve” sospirò Addison, gli occhi lucidi di lacrime, riemergendo con nostalgia dallo stesso ricordo che aveva stretto un nodo alla gola a Derek.
“Neanche lontanamente difficili quanto me” rise piano lui, una risata malinconica.

“Lauren le avrebbe adorate”
“Sì, senza dubbio”

Addison sospirò e posò la testa sulla spalla del marito, lasciandosi abbracciare più stretta e chiudendo gli occhi mentre insieme oscillavano lentamente a tempo di musica.

And with every step together
We just keep on getting better

Quando avevano scoperto di aspettare una bambina, Lauren era uscita dall'ospedale da un pezzo e aveva ripreso ad insegnare nella sua piccola scuola di danza, anche se con più cautela di un tempo.
Andandola a trovare e osservando le bimbe in tutù esercitarsi davanti agli ampi specchi, Addison e Derek avevano deciso che una volta cresciuta la loro piccola avrebbe fatto lo stesso, concordando scherzosamente sul fatto che probabilmente sarebbe stata la ballerina più difficile e scoordinata.

Ma poi Lauren si era ammalata di nuovo e un giorno, prima ancora che Lisa nascesse, all'improvviso se n'era andata, discreta ed elegante com'era sempre stata. 
E allora nessuno dei due se l'era sentita, cresciute le bambine, di spingerle verso il mondo della danza senza che ad insegnare loro ci fosse la donna dal sorriso dolce e lo sguardo vivace.

So can I have this dance?

Anche loro avevano ballato di rado, dopo la morte di Lauren: Derek diceva sempre di non amare ballare in pubblico, ma la verità era che se doveva farlo, voleva poterlo fare pensando a lei e preferiva che accadesse privatamente, solo loro due nel ricordo dolceamaro della donna.

(Can I have this dance?)
Can I have this dance?

Derek posò un bacio leggero sulla testa della moglie e sorrise a Lisa, che si avvicinava portando in braccio il piccolo della famiglia.
In qualche modo si ritrovarono a ondeggiare tutti insieme – Christopher in braccio ad Addison, stretto tra mamma e papà, Cathy abbracciata alla schiena di Derek e Lisa con un braccio intorno alle spalle della sorella e uno intorno alla vita della madre.
Insieme.
Perché, come amava ripetere Lauren, la danza è vita e la vita è lotta. E loro avevano imparato a lottare insieme.

Can I have this dance?
Can I have this dance?

 

 

 

 


Note dell'autrice
Prima avevo voglia di scrivere di Derek che ballava. Non so perché, mi è venuto così, forse dalla sua affermazione di non amare ballare in pubblico (da qualche parte nella prima stagione).
Poi mi è venuta voglia di scrivere di Amelia, poi di Grease, poi di Addison e Derek che ballavano sulle note di Can I have this dance (perché i rewatch di High School Musical fanno molto male alla mia generazione), poi mi è venuta voglia di fluff e ci ho buttato dentro una famiglia, poi è arrivata la malinconia e ho inventato Lauren (che, tra parentesi, prende giusto vagamente spunto dall'insegnante di danza di Hay Lin in W.I.T.C.H... mi è venuta in mente mentre scrivevo ed è rimasta lì, a darmi ispirazione finché, finita la storia, non sono tornata a cercare il numero giusto – che per la cronaca è l'84 – e non mi sono fatta scendere la solita lacrimuccia leggendo di quell'episodio... se siete fan di W.I.T.C.H. vi consiglio di recuperarvi quel numero perché merita).
Alla fine ho cercato di mettere tutto insieme in un modo che credo di non aver mai usato e che, se devo essere sincera, mi piace molto. Ma la cosa di cui vado fiera è proprio Lauren, scrivere di lei è stato davvero bello e poco ci mancava che prendesse il sopravvento sulla storia...

Comunque spero che questo nuovo esperimento piaccia e che non sembri un minestrone... anche perché io ne sono piuttosto soddisfatta, soprattutto considerando che sono quasi due mesi che inizio storie senza mai riuscire a continuarle!
Un bacio a chiunque sia arrivato a leggere fin qui (coraggioso!) e un doppio bacio a chi vorrà fermarsi a lasciare una recensioncina ;)

Fra

  
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