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Autore: Valethebest92    25/02/2016    0 recensioni
La Blue High Surfer, una competizione per surfisti dove solo il più indomito e temerario può raggiungere il tanto ambito trofeo; suo malgrado e grazie alle sue amiche, Leila si ritrova gettata nella mischia. Riuscirà la ragazza a vincere?
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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In una piovosa e fredda giornata di Maggio, quelle tipiche in cui diresti che non ti stai avvicinando all’Estate ma che sei ancora in Autunno, Chiara si trovava a casa sua, guardando fuori dalla finestra a contare le gocce che cadevano dal cielo plumbeo.

Sbuffò, piuttosto contariata: quel genere di giornate la mettevano di malumore; stanca ed annoiata, visto che non aveva nulla da fare, si mise a studiare, aiutandosi col compiuter per i pezzi più difficili, finchè un sito su Google che parlava di Surf non attirò la sua attenzione.
 
Incuriosita ed aggiustandosi meglio gli occhiali sul naso, ciccò sull’icona, venendo accolta, dopo un paio di secondi di caricamento per aprire la pagina, da una musichetta allegra, mentre al centro un riquadro luminoso annunciava:
 
“Siete dei tipi tosti? Amate il mare e l’avventura? Allora questo sito fa per voi! Come tutti gli anni, le isole Hawaii ospitano la Blue High Surfer, una competizione tra Surfisti pronti a sfidarsi all’ultima onda per portarsi a casa l’ambito trofeo! Credete di avere la stoffa? Allora compilate il Modulo d’iscrizione qui sotto, entro due o tre settimane verrete contattati dal nostro staff con una lettera che vi dirà se siete stati presi oppure no! Che cosa state aspettando? Potreste essere voi i campioni di domani!”
 
La castana ci riflettè su per qualche attimo: una competizione surfistica? Non era male come idea, già si vedeva sul gradino più alto del podio ad alzare al vento una coppa tutta dorata! Dovette scendere subito dal piedistallo, rabbrividendo: lei non sapeva nuotare e se fosse caduta in acqua sarebbe affogata di sicuro. Tuttavia, la soluzione le balenò immediatamente nella mente: avrebbe potuto gareggiare qualcun’altra al suo posto! Già, ma chi? Pinuccia era fuori discussione, troppo grassa, probabilmente avrebbe spaccato in due la tavola da surf. Ridacchiò a quel pensiero, divertita, ripromettendosi che non l’avrebbe mai detto alla sua amica per non offenderla (era molto sensibile sul suo peso), tornando subito seria: non rimaneva che un'unica persona, Leila.

Sapendo già di partenza che non l’avrebbe presa bene, la 16enne sospirò, ma era decisa ad andare fino in fondo; così premette sulla barra che diceva “Iscriviti ora!” e la compilò con i dati dell’albina, esitando un attimo quando si trattò di inviarli, chiedendosi se era davvero giusto costringerla a partecipare contro la sua volontà; per un attimo la visione del Trofeo sfocò nella sua testa, ma dicendosi che in fondo si sarebbero divertite, alla fine fece click, mandando l’email a quella strana persona e stampando il foglio già pieno, che afferrò e tenne in aria, sorridendo vittoriosa: ora non rimaneva altro che aspettare.
 
Il giorno successivo l’occhialuta si portò a scuola il documento cartaceo, determinata a dire all’amica che cos’aveva fatto il giorno precedente e sperando vivamente tutta se stessa che non l’avrebbe scuoiata viva ma che le avrebbe fatto un sorriso e detto un semplice “Va bene, parteciperò”; l’occasione la ebbe quando, all’intervallo, tutte e tre si diressero verso il bar per accompagnare l’albina, che si era dimenticata di portare la merenda dall’Orfanotrofio.
 
Tuttavia, agitata ed in ansia com’era, non riuscì a spiccicare parola e le altre due lo notarono; così la mora le chiese, una volta che si sedettero al tavolo per mangiare:
 
-Chiara, sei sicura di stare bene? Sei tesa come una corda di violino e non parli, che hai?-
 
Cogliendo la palla al balzo che l’amica le aveva offerto, la castana rispose, imbarazzata:
 
-Ehm, ecco, io.. Vi devo dire una cosa, soprattutto a te, Leila-
 
Lasciandole di stucco; capendo di non potersi tirare più indietro, prese un bel respiro e dicendosi che la va o la spacca, iniziò a raccontare del Sito che aveva trovato il giorno prima, della gara di surf e dell’iscrizione fatta dall’albina senza che gliel’avesse chiesto.

Proprio quest’ultima, quando l’amica ebbe finito di narrare, saltò in piedi, sbattendo le mani sulla superficie di legno liscia del tavolo ed urlando, sorpresa:
 
-Tu.. Cosa!?!-
 
-Mi dispiace, mi dispiace!- si affrettò a dire la colpevole, disperata, giungendo le mani ed inchinando il capo più volte come segno di pentimento, sicura che l’avrebbe uccisa stavolta- Non ho saputo resistere, mi ero già vista con in mano il Trofeo, ma solo dopo mi son ricordata che io non potevo farlo perché non so nuotare! Così ho pensato a te ed ho compilato quel modulo!-
 
L’albina sbuffò sonoramente, sedendosi, incrociando le braccia al petto e squadrandola per qualche secondo; infine, replicò:
 
-Diamine, Chiara, almeno avresti potuto chiamarmi e consultarmi prima di fare una cosa del genere, dopotutto, hai inserito i miei dati in quel modulo!- poi aggiunse, sospirando e grattandosi gli occhi con la mano destra: -Non importa.. Tra quanto hai detto che ti contatteranno per dirti se sono idonea o no?-
 
-Due o tre settimane al massimo..- fece sorpresa l’altra, per poi aggiungere, sollevata:
 
-Aspetta, non mi dirai che hai deciso di partecipare!-
 
Tuttavia la ragazza sollevò una mano come per dirle di fermarsi e rispose, seria:
 
-Non ho detto questo; ma se mi giudicheranno adatta a partecipare a quella gara, tanto vale che mi alleni-
 
Gli occhi dell’occhialuta si riempirono di lacrime di gioia, saltandole al collo ed esclamando, felice:
 
-Non so come ringraziarti, Leila!-
 
-Beh, dopotutto siamo amiche, giusto?- ribatte lei, sorridendo senza farsi vedere dall’altra.
 
Così il tempo che le separava dall’arrivo di quella lettera li spesero allenandosi tra immersioni e nuotate in piscina o guardando video di surfisti che cavalcavano le onde per imparare la tecnica; per l’albina furono molto duri, ma grazie al sostegno delle due amiche riuscì ad arrivare fino in fondo.
 
Allo scadere dell’ultimo giorno della terza settimana, tutte e tre si erano riunite a casa di Chiara, rimanendo in salotto e guardando fuori dall’enorme finestrone, immerse in un aura di tensione che preoccupò non poco i genitori della castana.
 
Rimasero a sbirciare la strada fino a pomeriggio inoltrato, ma proprio quando credettero di essere state gabbate e l’albina era già pronta a strozzare l’occhialuta, il postino si presentò al cancello di quest’ultima, estraendo dal borsone di pelle una piccola bustina; sollevate ma anche molto agitate, il terzetto si fiondò fuori dall’abitazione, raggiungendolo ed esclamando:
 
-Ha qualcosa per noi!?-
 
-Beh, si- rispose quello, sgranando gli occhi dalla sorpresa- Una lettera per Chiara da uno strano tizio di cui non ho capito bene il nome.. Chi di voi tre è Chiara?-
 
-Sono io, sono io!- disse a gran voce la ragazza, facendosi consegnare il pacco dall’uomo che se ne andò; le tre adolescenti invece rimasero sull’uscio, ansiose di scoprirne il contenuto.
 
-Allora, che aspetti?- fece tesa Leila- Aprila, dai!-
 
Chiara annuì, poi si mise a spacchettarla come se fosse un bene prezioso, riuscendo però infine ad estrarre la carta, su cui era scritta in minute ed ordinate parole la risposta.

“Gentile signorina Leila- recitava- Le annunciamo con orgoglio che è stata presa nella competizione e che quindi parteciperà alla Blue High Surfer. Si presenti tra cinque giorni sulla costa delle Isole Hawaii, portandosi con lei un costume, una tavola da surf ed il suo spirito di avventura e competizione. In allegato troverà la mappa ed i biglietti per l’aereo. Le auguriamo buona fortuna e divertimento”
 
Chiara, Leila e Pinuccia dovettero leggerlo per tre volte prima di afferrarne il significato, ma alla fine saltarono e gridarono dalla gioia: erano state ammesse, si volava alle Hawaii! I giorni successivi li spesero andando per negozi a trovare il costume e la tavola da surf, come richiesta nella lettera, per poi riunirsi a casa della castana a fare le valige e partire dopo un saluto ai propri cari.
 
Il viaggio fu lungo ed estenuante, trascorso le prime ore a parlare, emozionate, di quanto sarebbe stato grandioso per poi addormentarsi per tutto il resto. Una volta atterrate, raggiunsero subito la costa designata, un enorme mare di sabbia pieno di ragazzi e ragazze che parlavano o si trovavano in mare a surfare, mentre al centro di tutto quello la tenda dove, a giudicare dalla quantità di microfoni, si usava per i commenti.
 
Leggermente intimidita da quella folla, Leila rabbrividì, facendo un passo indietro; la mora lo notò e disse, seria:
 
-Coraggio, Leila, siamo giunte fin qui, non puoi tirarti indietro proprio ora; ricordati, qualunque cosa succeda, noi saremo al tuo fianco-
 
Rincuorata, l’albina annuì, avviandosi assieme alle altre verso il cuore della folla, raggiungendo infine lo stend dei cronisti e venendo accolte da quello che doveva essere l’Organizzatore dell’evento, un ragazzo basso ma snello, occhi castano chiaro, capelli corti e biondi nascosti sotto ad un berretto, con indosso una t-shirt rossa e pantaloncini bianchi, che strinse la mano a tutte energicamente ed esclamò, raggiante:
 
-Tu devi essere Leila, giusto? Benvenuta alla Grande Blu Surfer, qui troverai pane per i tuoi denti se desideri l’avventura, la sfida e le onde gigantesche! Quest’anno ci sono molti avversari tosti, ma son sicuro che te la saprai cavare, quindi buona fortuna e divertimento!-
 
-Ehm.. Grazie- fece imbarazzata l’altra, senza sapere esattamente cosa dire: ma quanta energia aveva quel tipo? Ad interrompere il momento ci pensò l’entrata di un ragazzo alto, fisico tonico, capelli biondo cenere ed occhi neri come la pece che esclamò, divertito:
 
-Ehi, Phil, passami un’altra birra! Hai visto come ho stracciato quel poveretto? Ah ah ah, scommetto che ora starà andando a piangere tutto triste dalla mammina!-
 
Detto questo afferrò la lattina che l’amico di nome Phil gli aveva tirato; ma quando fece per aprirla, la sua attenzione si spostò sulla 16enne e disse, divertito:
 
-Bene bene bene, che cos’abbiamo qui? Una pollastrella in bikini con una tavola da surf! Dai, non mi dirai che sei venuta qui per gareggiare, eh? Perché invece non tifi per me durante questa gara? E’ inutile che provi a sfidarmi, perché quel trofeo è già mio-
 
L’albina si ritrasse, sventolandosi una mano davanti alla faccia: l’alito di quel tipo era insopportabile! Tuttavia, seppe come ribattere, seria:
 
-La gara non è ancora iniziata e non è detto che al termine il trofeo debba essere tuo! Ci sono tanti concorrenti che son venuti fino a qui per aggiudicarselo, non è giusto che tu li spaventi e demoralizzi in questo modo, tutti loro hanno un sogno che con questa gara potrebbero realizzare!-
 
Un coro di “Oh!” stupiti si levò dalla folla intorno a loro e l’albina sollevò la testa in aria, soddisfatta e trionfante; ma l’avversario, dopo un attimo iniziale di sorpresa, riuscì a riprendersi, scoppiando in una risata di scherno ed esclamando:

-Ah ah ah, davvero, piccola, tu mi fai sbellicare dalle risate! Vuoi davvero prendere le difese di quei poveri perdenti? Credi di sapere come surfare meglio del sottoscritto? Pensi di avere una chance per meritarti quel titolo? Allora dimostramelo: io e te, uno contro l’altro, là fuori, adesso. Ah, a meno che tu non abbia paura..- aggiunse, toccandole il naso; la ragazza però si ritrasse, arricciandolo e ringhiando, stizzita:
 
-Io non ho paura di te-
 
Considerandolo come un segno di sfida, il nemico sorrise, divertito, dopodichè gettò la lattina in aria ed afferrò la tavola da surf, mettendosela sotto braccio e correndo verso il mare, fendendo la folla; la 16enne non perse tempo, imitandolo..      
   
 
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