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Autore: Corvo_Nero    26/02/2016    1 recensioni
Nel silenzio della notte, la luna piena si rifletteva negli occhi spalancati e vitrei del corpo che galleggiava nelle acque del lago, la bocca socchiusa, un rivolo di sangue che usciva dalle labbra e dal naso, la tunica con una larga macchia brunastra e una freccia che usciva dal petto; solo i versi degli animali notturni rompevano quella quiete, e lentamente il corpo iniziava a affondare, cogli occhi sempre rivolti verso la luna, e con una mente ancora lucida che stava ripercorrendo gli eventi delle ultime ore…
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< È successo tutto così all'improvviso che non mi sono minimamente resa conto di cosa abbia fatto. Ero in quella cattedrale, ho visto le origini di quel frastuono che udivo da quella stanza in cui mi ero rinchiusa con quell'uomo misterioso, ne sono uscita quando i rumori sono cessati, ero in ansia, pensavo solo alla sua sicurezza, volevo... Dovevo vederlo. Lo trovai seduto su quello che rimaneva di una grossa panca di legno, notai appena il disordine in cui versava la cattedrale, sentii il cuore iniziare ad accelerare, lui si accorse di me e si alzò poco prima che mi lanciassi tra le sue braccia, e mi lasciai andare in un pianto liberatorio. Poi cosa successe? Non ricordo con esattezza, qualcosa catturò la mia attenzione ancor prima che mi girassi, e da quel momento, non mi sentii più me stessa, come se assistessi agli eventi al di fuori del mio corpo: vidi la testa del mostro scagliarsi verso me e Syd, alzai un braccio come per difenderci e una fiammata scaturì dal mio palmo, colpì la testa che andò in mille pezzi fiammeggianti. Poi, il buio. Devo aver perso i sensi, Sento delle voci indistinte, due paia di braccia che mi trasportano altrove, poi il nulla. >>

_______________

Il boato della deflagrazione riecheggiò per molti secondi, Alyss si accasciò tra le braccia di Syd, che la adagiò delicatamente sul pavimento. I suoi occhi erano colmi di stupore, aveva assistito a qualcosa che non vedeva da molti anni: magia del fuoco, estremamente potente e distruttiva, nonché totalmente controllata, i suoi trucchetti erano nulla rispetto a quanto aveva visto, una Fiammata Completa scaturita in un unico, immediato gesto. Lo sguardo passò dai brandelli semi carbonizzati della creatura al volto svenuto di Alyss. Il Diacono si inginocchiò accanto a lei, mise una mano sulla fronte, madida di sudore, osservò il suo respiro accelerato, e la fissò lungamente coi suoi occhi di diverso colore. "La sua mente è avvolta nel caos, non capisco, poco prima era in preda alla paura, ma non c'era un tale grado di confusione..."

Syd osservò la scena in silenzio, poi parlò, con voce calma: "Conrad, esattamente cosa vedi dentro di lei? In queste poche ore trascorse insieme a lei, ho sempre avvertito qualcosa di inusuale, ma non sono riuscito a comprendere le mie sensazioni. Ho creduto che fossero i deliri derivanti dalla ferita maledetta, ma ora che sono risorto e rigenerato, le sensazioni che non riesco a spiegare sono ancora più forti... Non capisco, o forse temo di capire." Conrad sollevò il viso per fissare l'amico negli occhi grigi: "È qualcosa che nemmeno io forse posso comprendere del tutto. Per ora cercherò di acquietare la sua anima..." il tono della sua voce si fece incerto a quelle parole, poi riprese: "Intanto che penso a cosa fare, portala nella mia stanza, adagiala sul divano. Ti raggiungo tra un minuto." Syd, che fino a quel momento, inconsciamente, teneva stretta una mano della giovane, la prese in braccio e si avviò verso il corridoio. Conrad, una volta rimasto solo, contemplò la devastazione della cattedrale, ma non ne fu più particolarmente inorridito. Cercò con lo sguardo, sul pavimento, uno dei brandelli di quella oscura creatura, lo fissò col suo occhio verde smeraldo, con un piccolo gesto della mano lo sollevò in aria, racchiudendolo in una piccola boccetta di vetro, che si infilò in tasca. Poi, a passo lento, si avviò verso il suo studio, dove Syd lo attendeva.

_______________

<< Che strana sensazione, sento di avere gli occhi aperti, eppure non vedo nulla, neanche la più piccola ombra; forse sto ancora sognando. Il brusio di quelle due voci è appena percettibile, non riesco a distinguere suoni o parole, eppure mi sembrano familiari. Credo di essere distesa, eppure le mie gambe riescono a muoversi come se stessi camminando senza meta, sono così confusa... Mi sfioro il viso, come per controllare di non essere bendata, niente... Ancora non vedo nulla, provo a gridare ma dalla mia bocca non esce alcun suono, è una sensazione orribile e opprimente. Un lampo di luce, e tutto si fa giorno, come se fossi uscita da un oscuro tunnel; tuttavia non riesco a orizzontarmi in questa distesa bianca e vuota, sono sempre più disorientata, forse dovrei semplicemente sedermi e attendere che mi svegli. Mi accovaccio a terra appoggiando la fronte sulle braccia; dopo pochi istanti è calata la notte, o così sembra, visto che non c'è più quella luce accecante. Scopro di trovarmi davanti alle rovine di una alta torre in pietra, e in cielo, enorme e luminosa, brilla una argentea falce di luna. Intanto alle voci che ronzano nella mia testa si aggiunge una terza voce, più chiara... Mi sta chiamando.

"Alyss, sei qui finalmente, abbiamo molto di cui parlare." Attorno a me non c'è nessuno, eppure sento questa voce nella mia testa e risuona come se fosse vicina a me, una voce di donna, calma, serena. "Qui... dove? Dove sono? E tu chi sei? Mostrati, ti prego" La paura per questa strana situazione lascia per un attimo posto allo stupore: posso parlare! Decido di entrare in quella torre diroccata, il piano terra è formato da una piccola stanza illuminata da torce, al centro vi è un trono in pietra, vuoto. Senza pensarci decido di sedermi, e la voce torna a parlarmi. "È il tuo Mondo Interiore, dove tu puoi essere te stessa, o ciò che desideri essere, è un luogo che non esiste in nessun altro mondo, se non dentro di te. Ciò che vedi, è ciò che pensi, e ciò che pensi si tramuta in ciò che desideri vedere." Improvvisamente la voce è molto più vicina, è alle mie spalle! Mi giro e ciò che vedo davanti a me, mi lascia completamente stupefatta! L'origine della voce misteriosa, sono io! Anche se... a ben vedere non mi somiglia così tanto, abbiamo gli stessi occhi e gli stessi capelli, ma quelli della donna di fronte a me sono molto più lunghi, di un rosso più acceso, del colore del fuoco. La donna misteriosa fa il giro del trono di pietra e mi osserva dall'alto in basso, indossa un lungo abito di seta bianca, candido e brillante come una nuvola, posa le sue sottili mani candide sulle mie spalle e mi sorride, una piccola ruga si forma attorno ai suoi occhi verde acceso.

"Io... Non capisco cosa stia succedendo, tu chi sei? E come fai a conoscermi? Perché ci somigliamo così tanto...? Dimmi chi sei..." Sento la voce tremarmi dall'emozione, nella mia vita non avevo mai visto un'altra ragazza con la mia stessa carnagione, i miei stessi capelli rossi, mi sono sempre sentita un'estranea nel villaggio dove ho vissuto per molti anni. E ora, in questa specie di sogno, ecco davanti a me un'altra donna simile a me, fin troppo simile.

"Pazienta, mia cara ragazza, avrai la risposta a tutte le tue domande, e avrai molto di più, avrai conoscenza e verità, oltre ogni immaginazione. Mettiti comoda, ci vorrà un po', ma il vantaggio di vivere in questo luogo è che il tempo non scorre mai. Qui non sentirai mai la fame, la sete o la stanchezza, qui vivi come pura Essenza, e le fatiche terrene sono inesistenti." La donna dice il vero, da quando mi sono risvegliata in questo luogo non mi sono mai sentita così bene.

"Ora, veniamo a noi, o meglio, a te, Alyss; io ti conosco da quando sei nata, da ben diciannove anni sono insieme a te, anche se tu non te ne sei mai resa conto; ho udito i tuoi primi vagiti, visto i tuoi primi passi, salutato i tuoi primi sorrisi. E ho visto anche gli eventi recenti ovviamente. Il tuo incontro con Syd, e con l'Uomo Bianco della Capitale. Ascoltami bene, Alyss, per quanto possibile chiudi la tua mente a quell'uomo, non devi fidarti delle sue parole, poco fa ha provato a sondare la tua mente, ma sei troppo inesperta, per ora, e sono dovuta intervenire io per fermarlo prima che scoprisse troppo." A quel punto mi torna in mente uno degli ultimi istanti di coscienza nel mondo terreno, quella Fiammata scaturita dalla mia mano, dal nulla. E mi basta pronunciare poche parole, "Come ho fatto a...?", che la donna capisce subito a cosa mi riferisco, e riprende a parlare.

"A questo mondo, Alyss, esistono varie forme di magia, hai sentito parlare molte volte di maghi e stregoni di terre lontane, di come questa pratica arcana sia stata del tutto bandita nel regno dell'Est salvo rare eccezioni, che gli unici depositari della conoscenza mistica del Regno sono la Nobiltà, e il Clero. Gli alti gerarchi degli Uomini arrivarono alla conclusione che la Magia è una forza difficile da controllare, e per evitare altre catastrofi decisero di impedire la diffusione della conoscenza, segregando nuovi maghi via via che li scoprivano, o sfruttandoli per i propri fini."

Ascolto la donna con vivo interesse, la sua voce calma è quasi ipnotica e tutto ciò che dice si fissa fermamente nella mia memoria, ma alla parola catastrofe, il mio cuore sobbalza, poiché sospetto a cosa si riferisce.

"Intende dire... l'Alba Rossa, vero?" Cerco di farmi coraggio, ricordando le storie che i prelati della chiesupola del villaggio hanno narrato nelle loro prediche; il volto della donna si incupisce, come se ciò che ho detto l'avesse in qualche modo ferita. Leva una mano e mi carezza la fronte, improvvisamente nella mia testa risuonano centinaia di urla, sento un calore rovente avvolgermi, mi sento quasi bruciare e lancio un urlo di terrore, scostando di scatto la sua mano. "Cos'era? Cosa diavolo era quel calore infernale? Oh, per un attimo ho temuto di..." 

"Di bruciare viva?" Mi interrompe. "Sì, Alyss, ti ho trasmesso una semplice immagine mentale di cosa è realmente successo quel giorno. Un potere inimmaginabile sprigionato in un istante, che ha cancellato un'intera città, e ha messo in ginocchio il Regno dell'Ovest, ponendo fine, anche se momentaneamente, a una lunga guerra tra gli uomini. Ma ahimè, la lezione a quanto pare è stata presto dimenticata, poiché, proprio in questo momento, si stanno facendo preparativi per un'ennesima guerra scellerata e assurda, e chi ne farà le spese saranno sempre e solo coloro che desiderano vivere in pace. Ma finché il sentimento d'odio e d'avidità vivrà nell'animo degli Uomini, queste barbarie non avranno fine."

"Come sai che ci sarà un'altra guerra? E cosa si può fare per impedirla, ammesso che ciò sia possibile?" Il suo sguardo si fa triste e la risposta lo è ancor di più "Purtroppo è inevitabile, non si può cambiare il decorso delle scelte degli stolti uomini. Né è questo il motivo per cui ora siamo qui. Il mio compito è pensare alla tua educazione, poiché è il tempo che tu sappia quali sono le tue reali origini. Vieni, saliamo di sopra." E porgendomi la mano, mi invita a salire le scale della torre. Incuriosita dalle sue precedenti parole, provo a sperimentare ciò che posso fare in questo... Mondo Interiore: osservo il suo abito, e provo a immaginarlo; improvvisamente, i miei abiti campagnoli spariscono e uno bianco senza maniche, scollato, con un orlo ornato finemente, appare al loro posto. Sorrido alla mia maestra, anche se mi sembra strano definirla così, non so nemmeno se esista realmente o sia un'altra mia fantasia... Dopotutto, ancora non ha detto nulla di sé.

Uscendo dalla sala del trono, arriviamo a una tromba di scale a spirale che sale verso la sommità della torre. L'aria aperta ci scompiglia i lunghi capelli vermigli, lei volge lo sguardo verso l'orizzonte, con aria malinconica, io osservo i dintorni che sono cambiati totalmente, ora posso scorgere verdi foreste in una direzione, catene montuose in un'altra, un litorale con una lunghissima spiaggia, e una brulla prateria. Lei si gira poi verso di me. "Riconosci ora il nostro mondo? Il mondo in cui vivi, dove vivevo anche io, un tempo? Da qui, da questa posizione elevata, puoi scorgere i regni dell'Est, e Ovest e... Le montagne del Nord, un regno senza più regnanti ormai. Il Regno della Luna di Fuoco." La sua voce trema al pronunciare quelle parole e ciò mi rende ancora più confusa e inquieta, ma non la interrompo. "Il tuo potere, è originario di quel Paese. Grazie al dono della Dea Luna, hai a disposizione una delle magie più grandi del mondo, il Fuoco della creazione e della distruzione. Una fiamma non è usata solo per bruciare, può anche scaldare, lenire le ferite, se usata nel modo giusto." E posandomi nuovamente la mano sulla fronte, mi trasmette un piacevole tepore, a differenza del calore tremendo e doloroso di poco prima; la mia mente si rilassa, i miei muscoli si distendono, mi sento più in forze di prima; in questo luogo percepire lo scorrere del tempo è quasi impossibile, non ho idea di quante ore siano trascorse dal mio arrivo alla torre, ma il cielo si scurisce dopo il tramonto, e rapidamente scende la notte; esercito la mia nuova arte, accendendo piccoli falò sulla cima della torre, apprendo così a utilizzare questo nuovo, incredibile potere a poco a poco, facendolo mio. Sento scorrere questo nuovo calore nelle mie membra, nelle mie vene, come un fiume caldo, portatore di vita, ma anche di morte.

"Molto bene, ragazza mia, impari alla perfezione a controllarti, questo è essenziale per un corretto utilizzo della magia, devi sempre ricordarti che le emozioni destabilizzano la tua mente, e i pensieri confusi, messi in disordine dai sentimenti, rendono molto più difficile controllarsi. E ti ho già mostrato cosa può fare una magia priva di controllo." Conscia dei rischi che potrei correre, proprio nel cuore del Clero, se perdessi il controllo, mi sforzo di reprimere i miei poteri, spegnendo totalmente il fuoco che brucia nella mia anima, riducendolo a una minuscola candela quasi impercettibile; improvvisamente, mi ricordo di chi mi aspetta al risveglio, quel misterioso Diacono e... Syd! Mi sono completamente dimenticata di lui, assorta da queste nuove scoperte, mi torna improvvisamente alla mente il suo viso, le sue gesta, le sue peculiari capacità... Il cuore sobbalza nel petto al ricordo del nostro viaggio e... E i falò accesi sulla torre intensificano le loro fiamme, iniziando a incendiare i drappi delle bandiere; mi sforzo di contenere il fuoco ma con scarsi risultati, la mia maestra interviene e soffoca totalmente l'incendio con un solo sguardo. "Vi... chiedo perdono, mi sono distratta.". Lei mi sfiora il viso amorevolmente. "Non importa, comprendo la ragione di quella distrazione; ma devo ricordarti i pericoli che corri con una mente inquinata da emozioni intense." Chino il capo in segno d'assenso, e timidamente chiedo: "Avete fatto il nome di Syd poco fa, quindi sapete tutto di lui, dico bene?". Sento la sua mano irrigidirsi sulla mia guancia. "Sì, so quanto basta per ribadirti di tenere la mente sgombra da futili e pericolosi pensieri." La sua risposta mi sembra evasiva, tuttavia preferisco non insistere.

Il mattino seguente noto di aver fatto notevoli progressi nel controllo delle intense energie che scorrono in me, e la mia maestra si congratula sorridendo: "Perfetto, ragazza mia, hai appreso come nascondere la magia ad occhi indiscreti, e a lasciarla prorompere in situazioni di emergenza, e ora, arriviamo alla questione più importante: distinguere queste situazioni. Ti ho già accennato al fatto che gli Uomini stanno cercando altri maghi potenti per prevalere l'uno sull'altro in sciocche guerre, che un altro enorme conflitto tra i Regni sta per scoppiare e che c'è poco che si può fare per evitarlo; la lunga pratica a cui ti ho sottoposto è necessaria prima di tutto per proteggerti, poco fa, inconsciamente, hai risvegliato la tua magia innata per difendere Syd, tuttavia quel gesto è stato avventato, e sono dovuta intervenire per portarti in questo luogo nella tua anima e avvisarti delle conseguenze di simili azioni; ti ho anche avvisata di non fidarti dell'Uomo in bianco, quel membro della casta clericale è più infido di quanto si possa ritenere, detiene un potere che può rivaleggiare con il nostro e al momento non sei pronta per affrontarlo se dovesse usare la forza per soggiogarti". Seduta sul terreno erboso di fronte la torre, ascolto i saggi consigli della mia maestra, ha sollevato una questione importante ora che ci penso. "Una volta che riprenderò i sensi, sicuramente mi faranno mille domande, mi tratteranno... diversamente! Cosa farò?" La donna sospira brevemente: "Per il momento fingi di non ricordare nulla di quanto accaduto, tieni nascosto il tuo potere, vedremo cosa accadrà in seguito. E non preoccuparti, io farò quanto possibile per consigliarti."

Ci abbracciamo a lungo, le narici mi si riempiono del profumo dei suoi capelli, avverto il suo calore, così simile al mio, ora. "Ancora una domanda... Chi sei realmente?" E lei, tenendomi le mani, mi sorride: "Sono ciò che sono stata in passato, e tu sei ciò che sarei potuta essere, abbiamo molte più cose in comune di quanto tu possa immaginare, Alyss. Ora vai, ritorna alla vita." La risposta è quanto di più evasivo si possa immaginare, non faccio in tempo a rifletterci su che avverto una sensazione strana, tutto si fa buio attorno a me, rapidamente spariscono le montagne, le colline, i boschi, la torre, il cielo e il terreno sotto i miei piedi, chiudo gli occhi e... Sento due voci, ben note, che parlano tra loro. >>

_______________


Conrad chiuse dietro di sé la porta della stanza e cercò con lo sguardo i suoi due ospiti, trovò Alyss distesa sul divano in fondo alla stanza e Syd accovacciato davanti a lei a osservarla pensieroso; si era procurato una delle sue mantelle grigie per coprirsi. Senza aprir bocca, il Diacono si accomodò alla sua scrivania, chiudendo in un cassetto la boccetta di vetro sfilata dalla tasca. Fu Syd il primo a spezzare il silenzio: "Ancora non ha ripreso conoscenza, ma sembra più tranquilla di prima, per un attimo mi è sembrato che la sua pelle scottasse, ma non noto altri segni di malanni di mia conoscenza." Conrad non alzò lo sguardo, impegnato a riordinare le carte sul tavolo: "Mi pare logico, deve aver subito un forte shock; hai visto anche tu cosa è riuscita a fare, diamine! Una vera e potente magia, senza alcun tipo di addestramento, un vero prodigio." E aggiunse con un tono di voce più basso: "E per di più in un luogo sacro, grazie al Creatore senza testimoni o mi sarebbe stato arduo spiegare la situazione ai miei superiori..." 

Syd gli lanciò un'occhiataccia, il suo cinismo talvolta lo disgustava, ma la sua mente era in preda alla confusione: nella sua lunga esistenza aveva conosciuto solo poche persone che potessero manipolare il fuoco magico a quel modo, e tre di loro erano sulle sue tracce da fin troppi anni, ma non solo; un'altra di quelle persone, era la più potente, tuttavia... non era più di questo mondo. Syd le controllò la fronte, la temperatura gli sembrava normale ora, anche il respiro era più calmo. "Che ne sarà di lei ora? Finirà come gli altri stregoni?" Conrad sospirò e si appoggiò allo schienale della poltrona: "Il suo è indubbiamente un caso peculiare, amico mio. Anche se decidessi di denunciarla come eretica, nessuna prigione, temo, potrebbe contenerla, non in questa città per lo meno. Ciononostante, se non facessi nulla, in breve tempo la scoprirebbero lo stesso. Mi ha detto che sta cercando una persona in città; non appena si sveglierà accompagnala, e poi fa in modo che non resti a lungo qui. Anche perché abbiamo problemi ben più urgenti temo." Conrad sventolò in mano i fogli coi rapporti delle sue spie, i quali lo informavano dei piani di guerra del Regno dell'Ovest. "I Nobili hanno tergiversato fin troppo con le loro manovre diplomatiche e ora ci ritroviamo con un coltello puntato alla gola, per l'ennesima volta. Eliminare alcuni tra i membri della fazione garantista della Corte permetterà al Vescovo di costringere Re Georg a iniziare le manovre militari, e stavolta avremo una parte molto più importante rispetto al passato; Nobili e Chierici che combatteranno gli infedeli fianco a fianco!" Syd ascoltava quello sproloquio con scarso interesse, ha sempre considerato stupide le ragioni per cui i mortali si facevano continuamente la guerra tra loro, ma lui, con tutto il sangue che aveva fatto scorrere, non poteva certo reputarsi migliore.

La discussione venne nuovamente interrotta da pesanti colpi al portone d'ingresso della cattedrale. "Maledizione, riceviamo troppe visite inopportune oggi, e i miei confratelli saranno scappati per tutto quel trambusto; vado ad aprire, tu resta pure con la fanciulla." Disse sogghignando il Diacono, che, uscito dall'ufficio corse a tirare il chiavistello del portone, la luce del tramonto gli illuminò gli occhi che, visto il volto del visitatore, si spalancarono dalla sorpresa. "Tu...!" Riuscì a pronunciare, accogliendo la figura avvolta in un ampio mantello bianco con il simbolo di un sole d'oro sulla schiena.

Nel frattempo, nella stanza del Diacono, le membra di Alyss iniziarono lentamente a muoversi, le palpebre si schiusero, Syd fu la prima cosa su cui i suoi occhi si posarono.
  
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