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Autore: Teddy_bear    26/02/2016    2 recensioni
Violet/Tate/nuovo personaggio.
1994.
Tate Langdon ha diciassette anni, i capelli biondi ed ascolta la musica di Kurt Cobain.
Autumn Miller ha sedici anni, i capelli castani e prova ad ascoltare le parole di Tate Langdon.
2010.
Tate Langdon ha diciotto anni, i capelli biondi e non ascolta Kurt Cobain da un bel po'.
Autumn Miller ha diciassette anni, i capelli castani ed ogni giorno cerca di ricordarsi la voce di Tate Langdon.
O anche una storia dove non si sa se soffrire di più per l'amore che Tate prova per Violet, o per l'amore che Autumn ha sempre provato per Tate.
“Da quando hai iniziato ad odiare di più il mondo, Tate?”
“Da quando non riesco più ad osservare l'autunno, dottor Harmon”.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tate Langdon, Un po' tutti, Violet Harmon, Violet Harmon
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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 Capitolo 3}
(Halloween pt.2)



2010 – ottobre

 

Tate ha il respiro affannato, la vista offuscata, la mente confusa. Non capisce niente, i ragazzi l'avevano seguito, correndogli dietro, erano riusciti a fermarlo, si era preso qualche spintone da loro, per poi vedere le loro lacrime scendere, specialmente quelle della ragazza che portava la coda di cavallo e con una divisa da cheerleader, gli continuava a chiedere il motivo per il quale lui l'avesse fatto. Ma fatto cosa? Lui non li conosceva, diamine, non li conosceva davvero.

Ha gli occhi ancora lucidi, si porta le mani alle tempie e le stringe forte, impreca.

“Tate, sai che ho sempre odiato vederti piangere.” una voce vellutata gli fa scendere, inconsapevolmente, la prima lacrima. Essa corre, gli traccia la guancia sinistra, è fredda.

“Cosa? Chi..?” Tate afferma subito, non capisce più nulla. Eppure quella figura per lui è così famigliare, così indelebile ma, allo stesso tempo, impercettibile. La sente dentro eppure, anche se è proprio lì, di fronte a lui, non la vede fuori.

“Non ti ricordi nemmeno di me, vero?” la ragazza prende posto di fianco a lui, fa un sorriso malinconico, sghembo. Trema un poco.

Il biondo scuote la testa, poi ricomincia a piangere, tantissimo.

“Ti è sempre piaciuto questo posto. Ti ricordi quando mi avevi portata qui? Avevi con te un sacco di canzoni dei Nirvana e dei Pink Floyd, avevamo mangiato tanto perché in quel periodo io non riuscivo a mangiare nulla, e le uniche volte che lo facevo erano accanto a te.”

 

1994 – febbraio

 

“Non ci provare, Tate. Non sto scherzando.”

Autumn è seria davanti a lui, mentre il ragazzo gli sventola davanti alla faccia una tavoletta di cioccolato con un pezzo di carta con scritto: “perché mi odi e non vuoi mangiarmi? Mangiami, io ti renderò felice”.

“Perché no? Guarda che la cioccolata ti vuole bene, tanto bene.” Tate ride, poi la smette subito.

“Fogliolina, mangia, te ne prego. Mangiala con me. Non è sano per l'altezza che hai, pesare trentotto chili, Autumn.”

“Io... non ho fame.” gli spiega “E, per favore, ho già mangiato tanto con te ieri e l'altro ieri, e quello prima ancora e tutto il resto... Tate, veramente...” proferisce.

“Tate nulla, fogliolina. Io non voglio che scompari dalla circolazione, non voglio che scompari da me.” la ferma subito lui, la avvicina alle sue labbra, per baciarle di poco la tempia.

“Non scompaio da te.” Autumn lo rassicura, stortando però la bocca.

“Allora mangia.”

 

2010 – ottobre

 

“Io non ricordo... non so chi sei...” Tate afferma sicuro, continua a piangere.

“Mi chiamo Autumn, eravamo molto amici prima che succedessero molte cose, molte complicazioni...”

Tate, a quel punto, inizia a vedere di più.

 

1994 – febbraio

 

Autumn sta per entrare a scuola, quando una mano la ferma, la prende per il braccio.

“Tate! Dio mio, mi hai spaventata.” respira, poi sbuffa e ridacchia.

“Ho voglia di portarti via da tutto. Via da tutti. Ora.” afferma il ragazzo, sicuro di sé.

“E dove mi vorresti portare?”

“Dove possiamo essere noi stessi.” lui le sorride, poi la porta lontano, mentre lei continua a sentirlo più vicino.

 

2010 – ottobre

 

“Autumn...” Tate trattiene le lacrime a quel ricordo frammentato, la ragazza è uguale a quella che intravede nella sua mente, che sente nelle sue ossa.

“Sì, Tate. Se un giorno ti ricorderai di me, allora potremmo parlare meglio, ma fino ad allora, io posso solo osservarti da lontano, amarti anni luce.”

“Tu..?” Tate si sente sempre più confuso, le lacrime iniziano ad asciugarsi.

“Io ti amo, Tate. E continuerò ad amarti qualsiasi scelta tu faccia,” il pollice a sfiorargli la guancia “qualsiasi cosa tu pensa,” l'indice ed il medio a sistemargli la frangia dei suoi capelli mossi “qualsiasi modo di fare tu abbia.” la mano a stringere la sua, entrambe fredde, entrambe tremanti. “Perché io conoscendo te, ho conosciuto l'amore.” continua a dirgli “E penso di non voler conoscere altro, perché grazie a te ho conosciuto tutto.” conclude, ad occhi lucidi.

Tate è scosso, non sa cosa dire, Autumn si allontana.

“Non ti ho mai lasciato, sono sempre rimasta con te. Credo proprio che tu sia l'unico mondo in cui io voglio vivere. Il mio mondo. Se un giorno ti ricorderai, se un giorno mi amerai, verrò da te. E se sei felice, lo sono anche io per te.” poi scompare piangendo, tremando.

“Ma non piangere più, tesoro mio.”

E Tate si sente confuso, ma non piange.

E' scosso, frastornato, ma non piange.

Trema come una foglia, però.

L'autunno è sempre stato dentro di lui, e se ne sta rendendo conto.


Angolo autrice:
eccomi qui, sono tornataaaa :D.
Che ve ne pare del capitolo? Di Autumn e Tate? Di Autumn?
Scusate, ma sono di fretta, heheh.
Recensite in tanti!
Grazie di tutto!
Bacioni x.


 

   
 
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