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Autore: Portal Blanko    27/02/2016    0 recensioni
Dopo ben 8 anni di guerra finalmente, a Nostale, torna la pace ma che, ben presto, verrà interrotta. Le spie Koaren hanno scoperto una nuova potenza oscura che minaccia il villaggio di NosVille che dovrà contrastare la minaccia prima dell'inizio di una nuova guerra. Sei avventurieri, eroi della guerra antecedente, verranno chiamati per compiere questa pericolosa missione. Riusciranno i nostri eroi a compiere la missione? O moriranno provandoci?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata normale a NosVille e gli avventurieri tornavano dalle missioni per i quattro giorni di riposo, come ogni fine mese. Con una tregua dai loro doveri di avventurieri, si incontravano per parlare delle proprie missioni o semplicemente per passare un po’ di tempo con i propri cari. Nulla poteva rovinare delle giornate così belle e, ormai, l’idea del doversi preoccupare della guerra era svanita grazie ai due anni di pace.
 Un avventuriero stava ritornando a NosVille come chiunque altro, ma sanguinava, non gravemente ferito trascinava zoppicando la sua lunga spada. Si diresse verso colei che assegnava le missioni nonché la  responsabile di NosCamp, Mimi Mentor. Quando la ragazza si accorse della sua presenza e dello stato in cui si trovava esclamò:
< < Mycol!!! Ma cosa ti è successo!!! Va tutto bene? > >
L’avventuriero con affanno rispose:
< < Si … Mimi … sto … bene … nulla di … grave. > >
< < Sei s-sicuro? > >
< < Non ti preoccupare … tieni. > >
L’avventuriero gli pose una pergamena su cui era scritto il rapporto della missione :
< < Se vuoi … scusarmi … adesso vado a … cercare … Ilaria … prima che … cada a terra. > >
< < O - ok … > >
Era Mycol, il grande Guerriero di NosVille, conosciuto per il suo coraggio e la sua forza, ma anche per le favolose feste che organizzava.
Cercando Ilaria, la maga che poteva curarlo, incontrò Spighetto, il saggio mago Rosso, che appena lo vide disse:
< < Ehi, Mycol! Come va? Ehm … non hai una bella cera. > >
< < Infatti no. Sai dove posso … trovare la tua ragazza? Avrei bisogno di una sistematina. > >
< < Dovrebbe tornare da una missione, ed infatti eccola lì! > >
Ilaria , la famosa maga Sacra, la ragazza di Spighetto, era di ritorno da una missione insieme alla Guerriera Kiarina, nonché la ragazza di Mycol, che alla vista delle condizioni del suo ragazzo, gli corse contro preoccupata:
< < Mycol!!!! O mio dio, stai bene? Cosa ti è successo? Cosa hai fatto? Garda come ti sei ridotto!! > >
Kiarina controllava ogni ferita che aveva Mycol per assicurarsi che non fossero gravi, e lui continuava a ripetere , , ad ogni punto in cui Kiarina toccava. Ilaria sorrise alla vista del suo ragazzo, si accorse di Mycol solo quando il ragazzo si allontanò supplichevole da Kiarina, si avvicinò ai due:
< < Ciao, Mycol! Ti - ti serve aiuto? > >
Mycol massaggiò uno dei tanti punti che Kiarina gli aveva torturato e le rispose con tono ironico:
< < Nooo, sai, perdo solo sangue e sto per cadere senza sensi, non ho bisogno di aiuto! > >
< < Oh! Scusa! > >
La ragazza accennò una risatina prendendo in mano il suo scettro, girò su se stessa lanciando l’incantesimo di guarigione e Mycol sospirò di sollievo:
< < Ora mi sento meglio, non so come farei senza di te Ilaria! > >
Kiarina gli lanciò uno sguardo:
< < Ehi! E io? > >
< < Sarei già morto se non ci fossi tu, Kiarina! > >
A questa risposta, Kiarina, arrossì.
Mentre loro discutevano, molti avventurieri, iniziarono a correre agitati verso  l’entrata di NosVille, Spighetto fu il primo a notare l’agitazione :
< < Ma cosa sta succedendo? Dove vanno tutti? > >
Kiarina, volse lo sguardo verso l’entrata e accorgendosi di chi stava arrivando, sbruffò:
< < Nulla di che, sta arrivando soltanto la Perfettina … > >
Non era una novità, in ritorno da una missione c’era la squadra  Ranger,  tra i tanti si distinse una ragazza, aveva degli splendidi capelli biondi i quali facevano da cornice allo sguardo incantevole che riusciva a far innamorare tutti, camminava sorridendo, il corpo snello ondeggiava mentre parlava con l’avventuriera al suo fianco. Spighetto, fu catturato dal suo sguardo:
< < Quella si che è una avventuriera per cui un uomo sbaverebbe! > >
Ilaria gli lanciò un’occhiata minacciosa, il ragazzo si accorse di aver pronunciato ad alta voce la frase che pensava e cercò subito di giustificarsi:
< < Ma non io! > >
Quella avventuriera era Rien! Non a caso era considerata l’avventuriera più  bella di NosVille ed ogni uomo avrebbe voluto averla tra le braccia per la sua bellezza.
Kiarina la guardò irritata e si avviò verso di lei decisa:
< < Vado a salutarla! > >
Mycol si stupì cercando di fermarla:
< < COOOSA!? Ma sei impazzita! Credi che lei ti … > >
< <  E’ la mia migliore amica, ovvio che la vado a salutare! > >
Spighetto appoggiò Mycol:
< < Kiarina, non credo sia il caso visto che … > >
< < Andiamo! Voglio solo salutarla! > >
La ragazza era irremovibile e fermò la sfilata di Rien esclamando:
< < Ciao, Rien! Da quanto tempo, come stai? > >
Rien si guardò intorno sperando che quella ragazza non si riferisse a lei, ma, dopo aver realizzato che questa parlava proprio con lei, le rispose imbarazzata:
< < Ehm … bene … > >
< < Ho molte cose da raccontarti, e di sicuro anche tu a me! > >
Ad un certo punto, mentre Kiarina parlava, Rien, molto imbarazzata, la interruppe:
< < Sentite, non offendetevi ma, io non so chi voi siate. Forse avete sbagliato persona! > >
< < Ma come … Rien sono io! Come puoi non ricordarti di me? > >
< < Mi dispiace, ma … > >
A quella risposta, Kiarina iniziò a farsi salire la rabbia, Mycol intervenne prima che sfuriasse:
< < Ehi, Rien! Scusala, ti avrà scambiato con un’altra persona! > >
Mentre Mycol trascinava via Kiarina che borbottava infuriata, Rien lo fermò:
< < Mycol? Sei tu? > >
Il ragazzo si girò stupito:
< < Uhm? Cosa? Ah, si sono io. > >
< < Mycol! E’ da molto tempo che non ci vediamo, come stai? > >
< < Bene, grazie! E tu? Ti trovo in ottima forma. > >
< < Grazie! Ehm, chi è questa tua nuova amica? > >
< < Oh, lei? E’… Ehm … la mia ragazza. > >
< < Ah, e Kiarina che fine ha fatto? Non vi vedete più? > >
Mycol le fece segno con gli occhi indicando Kiarina che ribolliva di rabbia e le lanciava sguardi infuriati. Rien la scrutò con più attenzione e sobbalzò quando comprese, le si avvicinò cercando di giustificarsi:
< < Ki - Kiarina … so – sono mortificata, non ti avevo riconosciuta, sei - sei così cambiata. Ti prego, scusami! > >
Rien sudava freddo per la brutta figura fatta con la sua migliore amica e sotto il suo sguardo intimidatorio, ma venne salvata dall’arrivo di Ilaria e di Spighetto:
< < Cosa succede qui? > >
Rien cercò di sfuggire a quella situazione imbarazzante e rispose a Spighetto:
< < Spighetto, ciao, come stai? Stiamo solo facendo una chiacchierata! > >
< < Già, solo una chiacchierata! > >
Aggiunse Kiarina con tono irritato.
< < Kiarina, come mai questo tono? Cos’è successo? > >
Chiese Ilaria notando non solo il tono ma anche la sua espressione.
< < Nulla di che, tanto è normale che la mia migliore amica si dimentichi di me! > >
< < Ti chiedo scusa Kiarina, in questi anni sei un po’ cambiata e non ti ho riconosciuta! > >
< < Anche loro tre sono cambiati, eppure li hai riconosciuti! > >
< < Andiamo Kiarina, ti ha chiesto scusa! > >
Tentò Mycol di calmare Kiarina.
< < Ok, ok, non scaldiamo gli animi! > >
Disse Spighetto.
< < Kiarina, con tutti gli impegni che ha Rien può capitare che si dimentichi di te. > >
< < Ma … > >
< < Kiarina, non aggiungere altro. Adesso ti ha riconosciuto e non fare altre storie! > >
Spighetto poi si rivolse a Rien.
< < Stasera, dopo il tramonto, ti andrebbe di venire nella mia MiniLand per una grigliata? Come i vecchi tempi, saremo solo noi! > >
< < Mi piacerebbe tanto ma … > >
< < Cosa c’è di più importante di passare una serata con i tuoi amici? Vorrei tanto saperlo! > >
Disse Kiarina con tono arrabbiato.
< < Sai, se riesco vi raggiungo, ma non sono sicura! > >
< < Bene, noi ti aspetteremo. > >
< < Iniziate anche senza di me, non siete obbligati ad aspettarmi. > >
< < Come vuoi! > >
< < Bene, io vado, ci vediamo stasera! > >
Rien si allontanò dal gruppo e Kiarina disse:
< < Credete sia stata troppo dura con lei? > >
Mycol, Ilaria e Spighetto la guardarono con lo sguardo un po’ pentito per la domanda posta, nessuno dei tre le rispose.
< < Che c’è? Ho detto qualcosa di sbagliato? > >
 Si girarono e iniziarono a camminare ignorando Kiarina.
< < Ehi! Aspettatemi! > >
  La giornata passò in fretta,  il sole stava tramontando e Spighetto stava concludendo le ultime faccende che Mimì gli aveva chiesto di svolgere, ma mentre si avviava per raggiungere la sua MiniLand, qualcuno urlò:
< < SPIGHETTOOOOO! FERMATI UN SECONDO! > >
Si voltò allarmato:
< <  Ti devo parlare, è urgente! > >
A chiamarlo era Calvin Coach, l’addetto all’addestramento degli avventurieri ed esperto di simbologia antica, e si chiese cosa poteva essere successo di così urgente:
< < Dimmi. Cosa succede? > >
< < Non qui, in un luogo meno affollato. Vieni a casa mia! > >
< < Va bene! > >
Raggiunta la casa di Calvin, gli pose una pergamena marcata dal sigillo di Lord Curray. Calvin inizio a parlare riguardo le varie divisioni delle missioni, accennò ad un tipo di missione che superava ogni diritto e legge, ogni patto e alleanza, una missione di “livello Prioritario”.
< < … Capisci? Una cosa del genere non succedeva da … Ehm … da quando … > >
< < Diciamo molto tempo. > >
< < Si, giusto, molto tempo! Questo fatto mi preoccupa ma è anche emozionante perché … > >
< < Calvin, veniamo subito al dunque. Cosa dice questa pergamena? > >
< < Io non posso aprirla, è sigillata da una magia e può essere aperta soltanto da delle persone in particolare, di solito viene mandata una lettera con i nomi allegata ad essa, però per spedirla ci sono molti processi, dalla scrittura, al sigillo, poi a … > >
Calvin continuò a parlare senza fermarsi, ma Spighetto non voleva perder tempo, si alzo dalla sedia, si avvicino a lui e gli disse:
< < Calvin, dimmi cosa sta succedendo! > >
< < E’ stato trovato un tempio al Krem, era nascosto in una delle pareti delle montagne. Le spie Koaren ci hanno informati della sua scoperta ed hanno riconosciuto i sigilli sulle porte del tempio. > >
< < Sigilli? Che genere di sigilli ? > >
< < Il tempio è il luogo dove riposa un antico e potente Demone, sigillato mille anni orsono! > >
< < Cosa?! Chi ha disseppellito il tempio? > >
< < Beh … > >
< < Calvin! Chi ha disseppellito il tempio?! > >
< <  …  > >
< < Dimmelo! > >
< <  i Kenko  > >
< <  cosa!!  > >
< <  I Kenko hanno trovato il tempio. Avevano delle mappe che indicavano il luogo in cui scavare. > >
Bastò il nome a farlo preoccupare, dovette sedersi e riprendere fiato, ma non ebbe tempo di riprenderlo che, Calvin spiegò terrorizzato:
< < Se i Kenko aprissero le porte del tempio e riuscissero a schierare dalla loro parte quel Demone, ci sarà una rappresaglia. L’esercito Kenko inizierebbe a marciare contro NosVille, e col Demone alleato distruggerebbero il villaggio. Persone innocenti verranno uccise, torturate, trucidate … Ma, la cosa peggiore è che quel Demone, in questo millennio, ha accumulato una forza così grande da poter distruggere il mondo. > >
Spighetto, lo guardò molto più che preoccupato, fermò il discorso con un gesto, osservando la pergamena, tolse il sigillo e l’aprì.
< < Cosa c’è scritto? > >
Spighetto alzò gli occhi, guardo Calvin e, con voce agitata spiegò quel che conteneva la pergamena:
< < E’ una missione di livello Prioritario. Se tutti i membri elencati nella pergamena non accettano, la missione non potrà partire e i nominati saranno considerati disertori e, quindi, giustiziati! > >
< < Chi sono i nominati? > >
Spighetto abbassò lo sguardo e pose la pergamena a Calvin lasciandogli leggere i nomi:
< < Oh, No! > >
Il tramonto era ormai passato da alcune ore e Rien si stava precipitando alla MiniLand di Spighetto pensando  “Avranno già finito? Si offenderanno per il ritardo che ho fatto? Mi avranno lasciato qualcosa da mangiare? E’ giusto ritornare da loro sapendo che presto li abbandonerò di nuovo? Ah… Cosa devo fare?”. Era persa nei suoi pensieri, confusa dal ritorno dei suoi vecchi amici, impaurita da un altro futuro che gli si poneva davanti. Nel frattempo, i quattro si stavano divertendo moltissimo, si stavano ingozzando di arieti arrosto, mulfoni, maiali, agnelli, “una bella serata a base di carne”, come affermava sempre Mycol. Spighetto si accorse che stava entrando nella MiniLand, ma non allarmò gli altri finché non la riconobbe, si alzò sorridendo:
< < Ehi, ehi! Guardate un po’ chi è arrivato! > >
Mycol, Kiarina ed Ilaria si voltarono per vedere chi si era aggiunto alla festa e ne rimasero stupiti.
< < Scusate per il ritardo. Spero di non essere arrivata troppo tardi! > >
Sorrise leggermente, imbarazzata e un po’ impaurita dall’improvviso silenzio.
< < Rien, ma quale ritardo! Siediti e prendi pure quel che vuoi! > >
Rien accettò l’invito di Spighetto, si sedette e strappo un pezzo di carne dall’animale cotto sul fuoco. La conversazione dei quattro riprese e Rien ne rimase un po’ in disparte. Kiarina se ne accorse, e nonostante quello successo poche ore prima, cercò di tirarla dentro la conversazione:
< < Allora, quante avventure hai da raccontarci? > >
< < Cosa? > >
< < Forza, Rien, e da molto che non ci sentiamo! Avrai qualcosa da raccontare, no? > >
Disse Mycol.
< < Beh, veramente … > >
< < Non dirmi che non hai niente da dire! > >
Aggiunse Spighetto.
< < Io non so … > >
< < Se non vuole parlare non la possiamo costringere, non è un interrogatorio. > >
Affermò Ilaria.
< < Giusto, giusto! > >
Mycol condivise l’affermazione di Ilaria.
< < Si, ma non possiamo rimanere senza un argomento di cui parlare! > >
Disse Kiarina con un pezzo di carne in bocca. Ilaria la guardò malamente:
< < Potremmo anche parlare delle buone maniere, come non parlare quando si ha il cibo in bocca! > >
Tutti si misero a ridere per l’affermazione di Ilaria, tranne Kiarina che ribatté con un’altra affermazione:
< < Si, hai ragione, ma io non mi porto piatto e posate da casa per mangiare ad una grigliata! > >
Le risate non si fermarono, la scena fu molto divertente per i nostri cinque eroi! Ma sorse un dubbio a Rien.
< < Mi chiedo come mai questa “festa” non sia stata organizzata nella tua MiniLand, Mycol. Per quanto so, sei tu l’organizzatore di feste. > >
< < Vero! Ma abbiamo deciso di fare a rotazione di MiniLand, così, giusto per cambiare di tanto in tanto luogo! > >
< < Ed anche per le varie segnalazioni di fumo ed odore di bruciato provenienti dalla MiniLand sua! > >
Aggiunse Kiarina.
< < Non c’era bisogno di sottolineare questo piccolo particolare! > >
< < Piccolo? Sicuro sia solo un piccolo particolare? > >
Disse ironicamente Spighetto, facendo ricominciare le risate! La conversazione si prolungò molto, anche troppo per Rien che doveva lasciare la festa.
< < E’ stata una bellissima serata e vi ringrazio per avermi invitato! > >
< < Ma come, te ne vai già? > >
Chiese Kiarina.
< < Purtroppo si. Resterei, ma domani ho delle cose da sbrigare ed anche molto presto quindi … > >
< < Non fa niente. Ti ringraziamo per essere venuta! > >
Disse Mycol. Rien si alzò e si diresse verso il cancelletto di quella MiniLand, Spighetto, dimenticatosi della pergamena datagli da Calvin, corse a bloccare Rien per informarla:
< < Ehi, Rien, aspetta un attimo! > >
< < Uhm, cosa c’è? > >
< < Ehm … avrei una cosa da dirti. > >
< < Di cosa si tratta? > >
Spighetto non poteva raccontare la verità su quella pergamena, su quella missione, avrebbe potuto spaventare Rien e gli altri, quindi decise di alterare un po’ lo scopo.
< < Vedi, so che siamo nei giorni di riposo, e quindi non possono assegnarci missioni ma … Il fatto è che … ce ne hanno assegnata una. > >
< < E’ impossibile! L’hai detto tu stesso che non possono assegnarci missioni. Non mi starai prendendo in giro? > >
< < Assolutamente no! Non mi permetterei mai di farlo! La missione che ci hanno assegnato è di semplice pattugliamento di alcune zone. In queste aree si dice siano stati avvistati piccoli gruppi di Kenko esploratori,  per evitare che la situazione possa diventare grave, e che possano essere prese decisioni azzardate che manderebbero in panico la popolazione, dobbiamo perlustrare questi posti e fare rapporto, senza, però, intervenire autonomamente. Non credo sia molto pericoloso, queste zone non sono molto lontane dall’Avamposto di Fernon. > >
< < Ah, ma solo a noi due? > >
< < No no, anche loro tre! > >
Indicò, Spighetto, il resto del gruppo seduto intorno al fuoco.
< < Ah, va bene … ma quando? > >
< < Sinceramente non saprei, nella pergamena non viene precisato il tempo e la data per l’inizio e per la fine della missione. > >
< < Fammi dare un’occhiata a questa pergamena. > >
Spighetto sussultò alla richiesta, aveva con se la pergamena ma non poteva permettere che Rien la leggesse, deviò lo sguardo cercando una scusa:
< < Ehm … non ricordo dove l’ho messa … ma tutto quello che c’è da sapere già te l’ho detto, non hai bisogno di leggerla! > >
< < Come vuoi … fammi sapere per quando, ok? > >
< < Si, non ti preoccupare, mi informerò! > >
Spighetto tornò a sedersi intorno al fuoco con gli altri. Rien era rimasta sulla soglia della MiniLand, sapeva che dopo quella sera non li avrebbe rivisti per molto tempo e non voleva che accadesse, sospirò silenziosamente tornando indietro:
< < Spighetto! > >
< < Dimmi. > >
< < Potremmo anche fare domani, che ne dici? > >
< < Non avevi detto di avere degli impegni per domani? > >
< < E’ così ma, credo che questa missione sia più importante dei miei impegni! > >
< < Sicura? Non è … urgente … > >
Invece era tutto il contrario! Spighetto stava rischiando di dare possibilità ai Kenko di aprire le porte di quel tempio, riuscire a dialogare col Demone e a liberarlo.
< < Ne sono più che sicura! Beh … qualche persona si offenderà ma … poi capirà! > >
< < Andata allora per domani mattina! All’entrata di NosVille, all’alba, non si tollerano ritardi! > >
< < Ricevuto! Ah, ma gli altri sono a conoscenza di questo? > >
< < Ehm … no. Gli darò subito la notizia! Tu vai a riposare, ci servi in forze per domani! > >
< < Va bene! A domani e buonanotte! > >
< < Notte anche a te, Rien! > >
Gli altri tre erano rimasti confusi dalla conversazione ed attesero impazienti che Spighetto spiegasse:
< < ora ve lo spiego. > >
Così come con Rien, mentì anche a loro riguardo il vero scopo della missione e le conseguenze che li aspettavano se non l’avessero intrapresa, non era giusto ma lo faceva per il loro bene, per il bene di tutti.
Una volta rimasto solo, sospirò, non era la missione a preoccuparlo ma gli avventurieri citati, i nomi sulla pergamena erano sei, di cui cinque erano loro, la sua preoccupazione cadde sul sesto nome. Un nome che da due anni non veniva più pronunciato, un nome perso nel vento, nei ricordi e nei racconti. Un nome che loro cinque conoscevano benissimo. Un nome che a Rien sapeva avrebbe dato molto fastidio. Era costretto ad intraprendere quella missione, per la sua vita, per la vita dei suoi amici, per la vita di tutti gli abitanti di NosVille, di Alveus e di Nostale!
All’orizzonte si iniziavano a vedere le prime luci dell’alba.  NosVille era deserta ed immersa nel silenzio che, interrotto solo dal rumore del fruscio degli alberi, mossi dal lieve alito di vento. All’entrata di NosVille, Spighetto attendeva l’arrivo del resto della squadra continuando a guardarsi in torno per scorgere l’arrivo di uno di loro. Dietro di lui, Ilaria dormiva appoggiata ad un albero . L’attesa era snervante, quel silenzio rendeva il luogo cupo, per fortuna la luce dell’alba illuminava pian piano il tutto, rendendolo più colorato e allegro. Spighetto voltò per un attimo lo sguardo verso Ilaria e sorrise, vedendo la ragazza dormire felice e spensierata. Rien si affrettava a raggiungere il luogo dell’incontro, questa volta non voleva fare tardi. Quando si accorse di Spighetto in lontananza aumentò il passo:
< < Buongiorno! > >
Spighetto, sorpreso da Rien, girò velocemente la testa a quella esclamazione.
< < Oh! Buongiorno Rien! Vedo che questa volta sei arrivata in orario! > >
< < Eh già! Gli altri? > >
< < Dovrebbero arrivare a breve! > >
Rien, si accorse di Ilaria addormentata, e subito abbassò la voce sussurrando:
< < Ma, Ilaria, sta dormendo? > >
< <  Ah, si, non ha dormito molto. > >
< < Qualche problema? > >
< < No, no. La festa di ieri è finita molto tardi. > >
< < Oh, per quante altre ore avete continuato dopo che me ne sono andata? > >
< < Non lo so. Potevamo continuare fino a stamattina ma … > >
< < Ma cosa? > >
< < Ilaria si è addormentata. > >
< < E’ dorme ancora adesso? Come è arrivata qui? > >
< < L’ho svegliata e siamo arrivati qui, si è seduta lì perché si sentiva ancora un po’ stanca e si è riaddormentata. > >
< < Sei andato a svegliarla a casa sua? > >
< < No, ha dormito a casa mia, come sempre. > >
< < Sempre? > >
< < Si … beh … spesso dormiamo assieme. > >
Durante la loro conversazione, vennero raggiunti da Kiarina:
< < Buongiorno! > >
< < Buongiorno Kiarina! > >
< < Giorno! Ehi, ma … Mycol? > >
Chiese Spighetto.
< < Non ne ho la più pallida idea di dove sia. > >
< < Credevo veniste insieme. > >
< < Già, anch’io ma, dopo aver aspettato una decina di minuti non è venuto. Quindi mi sono avviata per raggiungervi credendo che lui fosse qui! > >
< < E’ dove credi possa essere? > >
Chiese Rien.
< < Non lo so, come ho detto prima, ma molto probabilmente è ancora a dormire nel suo letto, come al solito! > >
Mycol spuntò correndo da dietro una casa e raggiunse il resto del gruppo. Kiarina non gli diede il tempo di parlare che:
< < Eccoti finalmente! Sai per quanto tempo ti ho aspettato da sola? > >
< < Ehm … Mi spiace   ma cosa posso farci, ho dormito solo poche ore! > >
< < Non è una scusa valida visto che tutti abbiamo dormito poche ore! > >
< < Ok,ok! Ora siamo qua, pronti per partire! Avete tutto il necessario? > >
< < NECESSARIO??? > >
Chiesero allarmati Rien, Mycol e Kiarina sperando di non aver dimenticato nulla.
< < Si, le solite provviste! Acqua, cibo, pozioni e varie … > >
Spighetto andò a svegliare Ilaria mentre i tre controllarono i propri zaini per assicurarsi di avere il tutto nel proprio inventario.
< < Che tenera! Guardatela come dorme spensierata! > >
Disse Kiarina voltando lo sguardo verso Ilaria che dormiva.
< < Beh … Almeno lei ha Spighetto che pensa a preparargli il tutto, mentre io …  > >
Kiarina diede una forte gomitata a Mycol:
< < Aia! > >
Kiarina gli lanciò un sguardo minaccioso, e lui disse:
< < Cosa ho fatto!? Stavo per dire che … che … devo fare tutto da solo! > >
Rien accennò una piccola risata mentre Spighetto era intento a svegliare la bella addormentata che continuava a ripetere assonnata < < Non voglio alzarmi …  > >, < < Altri cinque minuti! > >, < < Oggi non voglio andare a scuola! > >.  La ragazza, svegliatasi e confusa dalla stanchezza, si alzò aiutata da Spighetto e gli chiese dell’acqua. Spighetto prese il suo zaino e tirò fuori una borraccia d’acqua. Gli altri tre, essendosi assicurati di avere tutto il necessario nell’inventario, si avvicinarono alla coppia, e Rien chiese a Spighetto:
< < Allora, qual è la nostra prima tappa? > >
< < Ehm … non lo so. > >
< < Ma come! > >
Esclamò Kiarina.
< < Tu ci hai detto che siamo stati chiamati per una missione di pattugliamento e non sai neanche quali sono i luoghi? > >
Proprio in quel momento, la squadra venne raggiunta da Calvin.
< < Eccovi qui! Tutti e sei … Ehm … Cinque riuniti! Questi sono i luoghi in cui dovete andare per cercare … Ehm, cioè … assicurarvi che non ci siano tracce di Kenko! Tutto chiaro? > >
< < Certamente! > >
Rispose Spighetto prendendo la pergamena con su scritto le varie destinazioni.
< < Mi raccomando, fate comunque attenzione. Ricordate, non attaccate se vi capita di incontrare dei Kenko   ed ovviamente non fatevi vedere. Bene, è tutto! Buon lavoro! > >
I cinque avventurieri iniziarono il loro cammino per raggiungere quei luoghi. Calvin si allontanò mentre i cinque partivano pensò preoccupato:“Spero che vada tutto bene, Spighetto. Mi fido di te. Il destino del villaggio e di tutto Nostale, in questo momento, è nelle tue mani!”. Spighetto era molto preoccupato, non per la vera e propria missione, ma per la reazione degli altri quando sarebbero venuti a sapere la verità. La missione non era di pattugliamento, ma di ricerca, ricerca di un altro avventuriero: il, così chiamato, Ranger Leggendario. Questa leggenda è molto recente: sei avventurieri guidarono l’assalto al demone a cui i Kenko avevano giurato fedeltà e servitù durante le “Guerre del Krem”, di questi sei solo cinque tornarono a NosVille, il sesto, durante una notte, lasciò la propria squadra, dirigendosi nella profonda foresta, morente. Tra quelle foreste, si dice, l’anima di quell’avventuriero vegliava per difendere dalle forze oscure gli avventurieri, NosVille e i suoi abitanti. Ma non tutti credevano in questa leggenda: “è solo un avventuriero senza onore che, per vergogna, non si mostra più a nessuno, e per aumentare la sua fama si fa credere ciò che non è: un fantasma!”, come veniva testimoniato da avventurieri di alto rango. Questo “Ranger” è un eroe di guerra, ben conosciuto a NosVille per il suo nome, ma ben conosciuto anche da i nostri cinque eroi, che avevano passato l’infanzia con lui.
Camminavano ormai da ore, passate le praterie di NosVille e quelle Soleggiate, avevano oltrepassato anche l’avamposto di Fernon dove, da dei soldati di Lord Curray, erano stati avvertiti di tenere la guardia alta e di non avvicinarsi troppo al tempio Fernon. Kiarina fu la prima a lamentarsi per la stanchezza:
< < Quand’è che arriviamo? Sono ore che camminiamo senza sosta! > >
< < Sei un’avventuriera, e precisamente una spadaccina, dovresti essere abituata a camminare molto! > >
Le rispose Spighetto.
< < Si ma, di solito, si fa una piccola sosta all’avamposto prima di ricominciare a camminare! > >
< < Non voglio sentire storie su questo, capito? Continuiamo a camminare, prima arriviamo e prima ci riposiamo. > >
 Rien era un po’ isolata dal resto della squadra   Spighetto e Mycol parlavano riguardo a un allenamento benefico per i muscoli mentre, Ilaria e Kiarina, parlavano dei soliti pettegolezzi. Kiarina si avvicinò a Rien, vedendola isolata, e le chiese:
< < Come mai con noi diventi muta e quando sei con altri avventurieri, parli a cantilena? > >
< < Come scusa? > >
< < Già, Rien, sembri abbastanza nervosa. > >
Disse Ilaria.
< < Non sono nervosa … ma, ecco … non so come spiegarvi. > >
< < Spiegare cosa? > >
Si aggiunse Mycol alla conversazione delle tre ragazze.
< < Niente, cose da donne. Torna a parlare di spade e armature con Spighetto. > >
Ordinò Kiarina al suo ragazzo.
< < Spade e armature? Parlavamo di allenamenti… > >
Giustificò Spighetto, un po’ offeso.
< < Allora, di cosa parli con le tue finte amiche, di solito? > >
< < Kiarina!!! > >
< < Zitto! > >
Kiarina lanciò uno sguardo a Mycol zittendolo.
< < Le mie finte amiche? > >
< < Si! Andiamo si vede lontano un miglio, che di amicizia c’è poco quanto nulla. > >
< < Beh … > >
< < Kiarina! Non sono cose da … > >
< < Lasciala parlare! > >
Zittì anche Ilaria.
< < Davvero non ti rendi conto di chi ti sta affianco? Lo fanno solo per la fama, vogliono essere viste come vieni vista tu, ma, sanno di non poterlo essere quindi ti stanno vicino solo per questo. > >
< < Io … > >
< < Chiariscimi una cosa: come mai con loro ti destreggi e ti metti in mostra, mentre con noi sei così chiusa? Ti vergogni a farti vedere con noi? > >
< < Basta Kiarina! Non è questo il modo in cui dovresti parlare alla tua migliore amica > >
La rimproverò Spighetto.
< < Sei sempre così acida con le persone! Dovresti imparare a non criticare la vita degli altri! Non lamentarti quando le persone fanno lo stesso con te! > >
Kiarina si fermò a causa dell’affermazione di Spighetto, la ragazza abbassò lo sguardo con gli occhi lucidi.
< < Ma … io … > >
< < Vedi, Kiarina, devi imparare a non attaccare se non sai come difenderti! > >
< < Questo cosa centra ora? > >
Chiese, singhiozzando, Kiarina.
< < Significa che non è il giusto atteggiamento che dovresti avere con le persone. In futuro, quando capiterà a te, succederà questo: cadrai come un muro a cui viene tolto il sostegno. E spero che con questo esempio, con cui ti ho “attaccato”, possa farti capire come ti dovresti comportare. > >
< < Esempio? > >
Esclamò Rien.
< < Certo! Non è ciò che penso di Kiarina! E’ solo un atteggiamento sbagliato che ha preso. > >
Kiarina si asciugò le lacrime prima che scendessero, e disse a Spighetto, irritata:
< < Grazie per la lezione. > >
< < Ora potremmo continuare a camminare? Non vorrei perder altro tempo. > >
La squadra ricominciò a camminare, lasciando in sospeso gli argomenti, raggiungendo la prima destinazione, iniziando ad analizzare il luogo. Guardarono ovunque ma nessuna traccia di Kenko.
< < Qui sembra non esserci nulla, ma non possiamo escludere che i Kenko siano passati di qui. > >
Disse Spighetto.
< < Già, se è una squadra esploratrice difficilmente troveremo delle tracce. > >
Aggiunse Rien.
< < Ma è poco probabile che non abbiano lasciato tracce. > >
Ribatté Mycol.
< < Comunque non abbiamo trovato nulla, passiamo alla prossima tappa. > >
Secondo luogo, stesso risultato: nessun tipo di traccia. Durante la perlustrazione del terzo, Rien, fece una scoperta interessante. Sotto una roccia c’era una punta di una freccia spezzata. Chiamò il resto della squadra:
< < Qui ho trovato qualcosa! > >
Spighetto la raggiunse, prese il pezzo di ferro e lo analizzò.
< < Escludo possa essere la punta di una lancia Kenko, ma mi chiedo come possa esser finita una freccia del genere qui > >
Kiarina sfilò la punta della freccia dalle mani di Spighetto, la osservò e ne trasse una conclusione:
< < Freccia per arco corto, di quelle comuni, si trovano ovunque. Con ovunque non intendo solo in negozi botteghe o dai fabbri, ma anche in foreste, praterie, poligoni di tiro … Gli arcieri non le recuperano dopo averle usate. > >
< < Non sempre. > >
Smentì Rien le parole di Kiarina.
< < A volte le recuperiamo, ma solo se la punta è riaffilabile. > >
Kiarina buttò via il pezzetto di ferro e disse:
< < Qui non c’è nient’altro, oltre a quella vecchia e arrugginita freccia? > >
< < No. > >
Le rispose Ilaria.
< < Bene, passiamo alla prossimo pattugliamento. > >
La missione, pur se non dava risultati, durò a lungo e la notte iniziava a calare.
< < Quanti altri luoghi abbiamo ancora da visitare? > >
Chiese Rien.
< < Questo ed un altro. > >
< < Sono davvero stanca. Questa missione è stata proprio inutile, solo uno spreco di forze! > >
Disse Kiarina. Durante il pattugliamento del quindicesimo luogo, da un cespuglio provenne un lieve rumore che mise in guardia i cinque eroi   calato il silenzio, e alzate le armi, Spighetto si avvicinò furtivamente al cespuglio e, con un veloce movimento, lo scostò per controllare. Dietro c’era una pecora che si stava cibando e venne spaventata da Spighetto, che sospiro di conforto dopo il falso allarme ma , ad un tratto, un ariete in corsa sbucò fuori da un cespuglio alle spalle di Spighetto. Con i riflessi pronti, deviò la traiettoria dell’ariete lasciando che sbattesse contro un albero,  l’animale era ferito agli occhi, non vedeva bene, e si girò verso Spighetto. Gli altri quattro impugnarono le armi ma Spighetto li bloccò:
< < FERMI! Abbassate le armi. E’ cieco. > >
Sussurrò Spighetto.
L’animale era fermo in cerca della preda, ma poiché i suoi occhi non vedevano i cinque eroi rimasero immobili, di conseguenza l’ariete non riuscì a individuarli. Rien, lentamente, prese il suo arco, caricò una freccia, Spighetto la guardò e gli fece segno con la testa di non attaccarlo. Avvertito il movimento l’ariete si voltò verso di lei riprendendo la corsa. Ilaria, Mycol e Kiarina si scansarono mentre Rien, terrorizzata, chiuse gli occhi e scoccò la freccia. Si sentì un tonfo, aprì gli occhi e vide l’animale steso a terra con una freccia conficcata nel corpo. Mycol corse ad assicurarsi della situazione:
< < Rien, tutto bene? > >
< < S-si… > >
Rispose terrorizzata. Kiarina si avvicinò a lei e disse, guadando l’ariete:
< < Wow! L’hai colpito! > >
< < Ed è un miracolo! > >
Aggiunse Spighetto infuriato.
< < Quando do l’ordine di non muoversi vuol dire: NON MUOVERSI! > >
< < Scusa … Io … > >
< < Tu niente! La prossima volta rispetta gli ordini, ci siamo intesi? > >
< < Si! > >
< < Bene. Ottimo tiro devo dire, e per fortuna non ti è successo nulla! Qui non c’è niente, muoviamoci per il prossimo ed ultimo luogo! > >
Kiarina esclamò di gioia sentendo le parole di Spighetto, l’ultima tappa e sarebbero tornati a casa. Rien si fermò sospettosa, si voltò verso l’animale e con la mente lucida ricostruì la scena nella sua mente. La freccia che aveva ucciso l’ariete era sulla sua schiena, ma ricordando la sua posizione era impossibile che la freccia potesse colpirlo proprio in quel punto, osservò l’ambiente circostante e si accorse che la freccia che lei aveva scoccato era conficcata nel tronco di un albero. La soluzione era solo una, non era stata lei a uccidere l’animale, ma doveva essere stato qualcun altro da un punto alto e dalla posizione inversa a quella dove era lei.
< < RIEN! MUOVITI SE NON VUOI ESSER LASCIATA INDIETRO! > >
Urlò Kiarina.
Rien diede le spalle all’animale raggiungendo la squadra, rimase persa nei suoi dubbi, non erano soli. Raggiunsero  l’ultimo luogo da pattugliare  Spighetto sperava tanto di trovare quel che stava cercando, mentre il resto della squadra cercava tracce dei Kenko. Nessuna differenza dagli altri posti visitati niente tracce ne di Kenko ne del Ranger Leggendario. Kiarina, stufata disse:
< < Non so chi abbia detto che da queste parti siano stati avvistati gruppi di esploratori Kenko, ma non credo che fosse lucido di mente! > >
Spighetto continuava a guardarsi intorno, il buio della giovane notte rendeva il tutto più difficile da distinguere. Angosciato, Spighetto, disse:
< < Beh, non c’è nulla pure qui … torniamo a NosVille. E’ stata una perdita di tempo  > >
I nostri eroi si incamminarono sulla strada del ritorno. Rien si fermò ancora con la mente a quello successo poco prima, Spighetto la chiamò di nuovo ma mentre si avviava sentì un rumore alle sue spalle. Si voltò di colpo pronta all’attacco ma non c’era nulla, diede la colpa alla sua immaginazione e alle ombre della notte. Sospirò esausta e riprese il cammino, pochi passi e un altro rumore più forte la fermò, era certa che ci fosse qualcuno nascosto nelle ombre, si voltò di nuovo continuando a scrutare il buio, aguzzò la vista, utilizzando il suo “Occhio di Falco” , un incantesimo della vista che i Ranger usavano per individuare l’obbiettivo a lunghissime distanze e scrutare movimenti o strane ombre nel buio. Spighetto la raggiunse e disse:
< < Rien, ti sei incantata? Dobbiamo tornare a NosVille, muoviamoci! > >
< < Aspetta. > >
Sussurrò Rien. Gli altri raggiunsero i due, Kiarina stava per dire qualcosa ma venne subito zittita da Spighetto,  i piccoli rumori, fruscii di foglie, colpetti e passi  misero in allerta i cinque. Calò il silenzio totale per alcuni secondi, ad un tratto una freccia colpì il terreno ai piedi di Rien, un’altra sfiorò Spighetto, ed altre tre frecce sfiorarono Ilaria Kiarina e Mycol. Rien, non si tirò indietro individuando il punto da cui arrivavano le frecce, si accorse del movimento, brandì velocemente l’arco e scoccò una freccia fermando l’altra diretta verso di loro. Rien si mise pronta ad attaccare e lo stesso fece la presenza misteriosa. Spighetto strinse i denti e quando i due caricarono il colpo si mise nel mezzo della loro traiettoria, rivolgendosi all’ombra non più impercettibile:
< < Ti prego, aspetta! > >
< < Che cosa volete? ANDATEVENE DA QUI! > >
Disse una voce cupa proveniente dall’oscurità.
< < Siamo qui per parlarti! Dobbiamo avvisarti su … > >
< < NON VOGLIO AVERE NULLA A CHE FARE CON VOI! ANDATEVENE! > >
< < Spighetto, che sta succedendo? > >
Sussurrò Kiarina a Spighetto.
< < ANDATEVENE! NON LO RIPETERO’ UN'ALTRA VOLTA! > >
Rien si rese conto che quella voce non le era nuova:
< < È un problema la nostra presenza? > >
< < Ti prego, voglio solo parlare! E’ urgente! > >
Disse Spighetto.
< < NOI NON ABBIAMO NULLA DI CUI PARLARE! > >
< < Ascoltami: le spie Koaren … > >
< < NON VOGLIO AVER NULLA A CHE FARE CON KOAREN, NOSVILLE O KENKO, SIAMO CHIARI?! > >
< < Bang! ASCOLTAMI! > >
< < Bang! > >
Esclamarono i quattro avventurieri. Rien si avvicinò a Spighetto e gli chiese:
< < Che storia è questa, Spighetto? > >
< < Non sai nulla? > >
Disse l’ombra uscendo dall’oscurità. I capelli biondi e gli occhi celesti stupirono tutti, impugnava un grande ed imponente arco.
< < Ah! Ma guarda chi si fa rivedere! > >
Disse Rien con tono provocatorio rivolgendosi a Bang.
< < Allora? Quante avventuriere hai salvato oggi? > >
< < Di che stai parlando? > >
< < Non fare il finto tonto! Solo di questo parlano quelle poverine che fai passare per bugiarde! > >
Bang la guardò irritato e disse, anche lui con tono provocatorio:
< < E tu? Vai ancora in giro con onorevoli capi gilda pavoneggiandoti? > >
La ragazza si irritò e ribatté:
< < Beh, almeno io sono utile al villaggio, invece di nascondermi tra i cespugli e sopra gli alberi come fai tu! > >
< < Utile? Perché vantarsi e farsi lodare è utile al villaggio? Questa mi è nuova! > >
< <  Ha! Ha! Ha! Fai lo spiritoso quanto vuoi ma, almeno io, la mia presenza al villaggio la faccio! > >
La discussione fra Rien e Bang diventò sempre più accesa, e Spighetto tentava in vano di fermare il litigio dei due. Ilaria iniziò ad agitarsi, sentire litigare le persone a lei care le faceva un brutto effetto, da piccola aveva patito molto le urla dei due genitori. Mycol, Kiarina e Spighetto si accorsero che Ilaria si stava agitando, e quest’ultimo cercò ancora e ancora di interrompere il litigio senza successo.
< < Credi che io me ne stia qui a non fare nulla? Quanti Kenko, grazie a me, si sono ritirati con la coda fra le gambe, evitandogli di avvicinarsi all’avamposto! > >
Affermò Bang.
< < AH! I soldati di Lord Curray per che cosa vengono pagati allora? Ammettilo Bang, hai perso tutto il tuo onore ed ora ti nascondi per non essere deriso! > >
La frase di Rien fu la goccia che fece traboccare il vaso, facendo perdere la pazienza a Bang.
< < Parli di onore quando sai che senza l’appoggio di qualcuno di alto rango tu non saresti nessuno! Sei solamente una semplice avventuriera, cui onore e reputazione non superano la mia! > >
Rien rimase senza parole per l’offesa fattagli da Bang, innervosita diede le spalle a Bang, e inizio a camminare, ma venne fermata da Spighetto a cui disse:
< < Credevo di potermi fidare di voi! Pensavo che tornare con voi mi avrebbe reso più felice … ma mi sbagliavo, siete come ogni altro avventuriero. > >
< < Sei rimasta come eri, Rien: una grande ingenua! > >
La ragazza ignorò le parole di Bang e si liberò di Spighetto con una spinta e senza aggiungere altro aumentò il passo per allontanarsi il più possibile da quel luogo, Bang fece la stessa cosa, diede le spalle agli altri allontanandosi.
< < Aspettate! Bang! Rien! Tornate qui! Io … > >
Spighetto guardò i suoi compagni, si rese conto che se non avesse fatto qualcosa sarebbero successe cose orribili, sospirò costringendosi a rivelare la verità, prese la pergamena datagli da Calvin, la srotolò e gridò alzandola al cielo:
< < CI E’STATA ASSEGNATA UNA MISSIONE PRIORITARIA! > >
Bang e Rien si bloccarono di colpo, l’espressione dei cinque si terrorizzò alle parole di Spighetto.
< < NosCamp ci ha assegnato una missione prioritaria, e questa è la pergamena che ci è stata recapitata!  > > La strinse tra le mani leggendo a voce più che alta: < < Questo è ciò che dice: “Salve avventurieri, ci rincresce dovervi informare, durante i vostri giorni di riposo, che vi è stata assegnata una missione: delle spie Koaren hanno scoperto un tempio dissepolto al Krem dai Kenko   in questo tempio riposa un demone che, se risvegliato, può mettere in pericolo Nostale. L’obiettivo della vostra missione è quello di sigillare il demone prima che i Kenko lo liberino. Gli avventurieri scelti per tale missione sono i seguenti: Spighetto, Mycol, Kiarina, Ilaria, Rien e Bang. Vi avvertiamo che: la missione non potrà essere rifiutata qualora uno dei nominati non si presenti o si rifiuti di partecipare, la missione non potrà essere avviata e gli avventurieri saranno ricercati e puniti con la seguente pena: l’esecuzione. > >
Le parole di Spighetto paralizzarono i cinque ragazzi.
< < Ci hai mentito... > >
Disse Rien con un filo di voce.
< < Come potevo dirvi la verità senza spaventarvi? Come avreste reagito se vi avessi detto come stavano le cose? > >
< < E pensavi di tenere nascosta la verità? > >
Chiese Bang.
< < No. Io vi ho mentito, l’ho fatto per il bene di tutti! E, adesso, sono qui per chiedervi di partecipare a questa missione … anche se ne siamo costretti. > >
Bang e Rien, erano shoccati, ma una volta ripresi continuarono per la loro strada.
< < Hey! Aspettate! Dove state andando? Tornate qui! Ahhhhh! > >
Spighetto furioso,  accese una saetta di fuoco tra le sue mani, ma rimase teso e immobile, cercando di disperdere la rabbia. Ilaria intanto si era calmata, si avvicinò a lui cautamente, lo guardò negli occhi e gli poggiò la mano sul braccio, ma Spighetto scaraventò la saetta a terra, che colpì e frantumò una piccola roccia, spaventando Ilaria che di scatto si allontanò. Il ragazzo, non si curò dello spavento recato alla ragazza e con passo infuriato  si allontanò verso il sentiero per tornare al villaggio, Ilaria si lasciò rigare la guancia da una lacrima per la reazione del suo ragazzo, non lo aveva mai visto così infuriato. Kiarina si avvicinò a lei appoggiandole una mano sulla spalla per consolarla, e presero anche loro il sentiero per tornare al villaggio. La notte fu lunga e tormentata, nessuno riusciva a dormire a causa di quella missione.   Bang non aveva altri pensieri se non quello, ripensò al suo giuramento per NosCamp, un compito che si era assegnato da solo.
Rien, afflitta da molti dubbi, era distesa sul letto e guardava il soffitto, lievemente illuminato dalla luce di un lume acceso sul comodino affianco al letto, ripensando al passato,  meditando sul presente, e preoccupandosi del futuro.
Spighetto pensava a quel che aveva combinato, rischiando la sua vita, la vita dei suoi amici, e quella di tutti gli esseri viventi.
Ilaria, ospitata da Kiarina, era preoccupata per Spighetto e per il resto della squadra, avvertendo l’angoscia nelle anime dei suoi amici.
Kiarina e Mycol erano confusi e, anche loro, spaventati, chiedendosi come sarebbe finita la storia.
Il destino dei sei eroi si era di nuovo intrecciato, la situazione era la più complessa di tutte, e ancora una volta erano sottoposti a una dura prova da affrontare.
L’alba era vicina e l’orizzonte blu notturno del cielo si iniziò a sfumare di un tenue arancione. Pochi giorni e sarebbe stata Estate, si sarebbe festeggiato il solstizio, tanto atteso dagli avventurieri per le varie feste, eventi e banchetti. Molti avventurieri si incontravano al pozzo di NosVille per andare alla ricerca di speciali e rari fiori profumati, la cui fioritura avveniva solo nel mese di giugno. Erano molto richiesti per la preparazione di un profumo amato dalle ragazze, per la produzione di una medicina benefica e purificante per i polmoni, ma anche molto richiesti dai vari mercanti. Lì vicino, una parte della squadra si era riunita attendendo l’arrivo degli ultimi due membri. Spighetto era il più nervoso, si guardava intorno aspettando l’arrivo di Rien e Bang, senza sperarci molto. Kiarina, Ilaria e Mycol erano seduti alle spalle di Spighetto, silenziosi ed angosciati, convinti che i due arcieri non si sarebbero presentati. Ilaria chiuse gli occhi per la stanchezza e senza accorgersene si appoggiò su una spalla di Mycol.   Kiarina girò lo sguardo e notò l’amica appoggiata sulla spalla del proprio ragazzo, il quale negò leggermente con la testa per rassicurarla, Kiarina non disse nulla comprendendo la stanchezza dell’amica, e più che rimproverarla la imitò appoggiandosi a Mycol con un sospiro. Il ragazzo sorrise leggermente.
Calvin uscì dalla propria dimora, stendendosi, per prepararsi a una nuova giornata di lavoro. Si guardò intorno e notò Spighetto e la sua squadra riunita, li salutò con un gesto della mano ma, i quattro, lo ignorarono. Il sole era ormai ben visibile nel cielo e Spighetto aveva perso ogni piccola speranza, si voltò verso la squadra e un attimo prima che potesse dare la brutta notizia, si accorse di Rien in lontananza diretta verso di loro. Sorrise per un solo istante, rassicurato dalla sua presenza, ma lo spense subito pensando che senza Bang era tutto inutile. Kiarina aprì gli occhi alzandosi di colpo alla vista di Rien, Mycol e Ilaria sobbalzarono allo scatto improvviso della ragazza, anche loro osservarono stupiti Rien:
< < Scusate il ritardo, ero indecisa se venire. > >
Ammise la ragazza.
< <  Senza di lui non potremo fare comunque nulla. > >
Sospirò Spighetto.
< <  Andiamo a prenderlo allora… > >
Quella frase pronunciata da Rien rimase tutti senza fiato, era cosciente che la missione era importante come le loro vite. Si scambiarono tutti uno sguardo pronti a riprovarci:
< < Non penso che ce ne sarà bisogno. > >
Si voltarono tutti all’affermazione di Mycol, osservando come gli avventurieri spalancavano gli occhi.
Bang varcò l’entrata del villaggio sorprendendo anche le guardie Sam e Jim, Spighetto sorrise senza parole non ci sperava più, tentò di parlargli ma Bang lo scostò con la spalla dirigendosi verso Calvin a pochi passi da loro:
< < Bang! Come va? E’ da tempo che non ti presenti qui al vill … > >
L’avventuriero lo spinse contro la porta, e gli disse con tono minaccioso:
< < Che storia è questa? > >
< < Di - di che stai parlando? > >
Chiese spaventato Calvin.
< < Sai benissimo di cosa parlo. Ora NosCamp si inventa anche delle missioni per riportarmi al villaggio? > >
Bang, con quel gesto, suscitò preoccupazione negli avventurieri che stavano assistendo a quella scena.
< < Odio essere preso in giro … E mi manda ancora più in bestia esserlo da parte di NosCamp. > >
< < Mi rammarica dirvi che non è una presa in giro! > >
Disse una voce alle spalle di Bang.
< < Ciò che vi è stato riferito è vero! > >
L’avventuriero si girò e vide Ramos, Il generale dei soldati e dei cavalieri di Lord Curray.
< < Generale! A cosa dobbiamo la vostra presenza qui? > >
Chiese Calvin.
< < Nulla, Coach! Sono qui solo per informare il villaggio e tutti gli avventurieri di un ordine impartito dai Ministri. > >
Molti avventurieri, incuriositi, si avvicinarono al generale per ascoltare il messaggio.
< < Mi è stato dato l’ordine di dichiarare lo stato di Guerra! > >
< < Cosa? Stato di guerra? > >
Chiese un Monaco avvicinandosi al Generale.
< < Esattamente! > >
< < Che cosa minaccia NosVille? > >
Chiese una Maga Rossa.
< < Un nemico comune a tutti:  i Kenko. > >
< < Ah! I Kenko sono stati sconfitti e mandati nelle loro luride tane, non credo che siano una grande minaccia ormai! > >
Disse un Berseker.
< < E invece lo sono. > >
Disse una voce proveniente dal retro della folla fattasi attorno al generale.
< < Comandate Ray! Cosa fate qui? > >
< < Sono qui per dare gli ordini alle guardie e agli avventurieri, Ramos. > >
< < Fate pure allora! Ovviamente la mia presenza qui non ha uno scopo. > >
Il comandante prese una lettera e la diede al generale che impallidì leggendo quelle righe, poi si rivolse alla squadra di Spighetto.
< < Voi sapete i vostri ordini, ed ora muovetevi a svolgerli! > >
< < Ricevuto! > >
Rispose Spighetto facendo un segno alla squadra di muoversi.
< < Ma cosa sta succedendo? > >
Chiese un Mago Sacro avvicinandosi alla folla.
< < Cosa sta succedendo? > >
Disse Ramos.
< < I Kenko stanno spostando le loro truppe al Krem  le spie Koaren ci hanno informato che sono presenti truppe anche nel tempio Fernon, pronte ad un assalto come se aspettassero qualcosa o qualcuno che suoni la carica. Per evitare che assaltino e conquistino l’avamposto, bisogna rinforzare la guardia, e i soldati non bastano. Quindi, non perdiamo altro tempo e muoviamoci! > >
Mentre il generale dava gli ordini, la nostra squadra si stava organizzando per iniziare la missione.
< < Passeremo dai Boschi, se il tempio è infestato da truppe Kenko sarà impossibile passare. > >
< < Ovviamente i Boschi sono meno pericolosi del tempio Fernon. > >
Disse Rien.
< < Se vuoi passere per il tempio, prego, fallo pure! > >
Aggiunse ironicamente Bang rivolgendosi a Rien che lo ignorò sbruffando.
I nostri sei eroi raggiunsero il limite che separava Alveus dai boschi d’Aceri.  Spighetto, con una mappa tra le mani, cercava di organizzare il percorso.
< < Allora … abbiamo due scelte: la prima è passare per il sentiero principale e sicuro, ma richiederebbe minimo sette giorni di cammino, oppure possiamo prendere una scorciatoia, un piccolo sentiero tra i boschi, che richiederà solo tre o quattro giorni di cammino, ma la strada è molto pericolosa. > >
Si girò verso i compagni e gli chiese:
< < Quindi? Strada lunga e sicura o scorciatoia pericolosa? > >
Si guardarono tra di loro senza sapere cosa rispondere. Bang respirò profondamente, si armò del suo coraggio, e si avventurò nel bosco andando verso, come chiamata da Spighetto, la scorciatoia.
< < Bang … ma dove … Ah! Va bene, optiamo per la scorciatoia! Non abbiamo tempo da perdere! > >
Disse Spighetto seguendo Bang. Anche gli altri iniziarono a camminare   ma Rien si rallentò voltandosi, guardò la possibilità che aveva di uscire da quella situazione, di continuare a lasciarsi il passato alle spalle, continuare a rimpiangerlo in silenzio. Sospirò, roteò lo sguardo verso l’alto e si voltò per raggiungere il resto della squadra, non si poteva tornare indietro.
La missione era iniziata! I nostri eroi erano in cammino per raggiungere il Krem, consapevoli del pericolo a cui andavano incontro! Spighetto rifletteva su gli errori fatti il giorno prima, sulla sua bugia. Era incerto, non sapeva se la missione sarebbe andata a buon fine anche con la squadra riunita, principalmente a causa dei conflitti tra Rien e Bang. Si chiedeva cosa avesse portato i due a quel punto, perché si odiassero così tanto, scavava nel passato per cercare un motivo ma non lo trovava. Da un giorno all’altro i due dal essere grandi amici erano passati ad odiarsi come Catsy (una tribù di creature dalle sembianze feline) con Kovolt. Portò lo sguardo al cielo e pregò Madre Erenia che andasse tutto bene. Ilaria si accorse del gesto, aumentò il passo affiancandolo fino a sfiorargli il braccio. Spighetto la guardò un po’ in colpa per il giorno precedente, era consapevole di averla spaventata e sorrise quando si accorse che Ilaria sorrideva e lo guardava con il sostegno nello sguardo, la avvolse con il proprio braccio, le strinse la spalla stringendola a se e baciandogli leggermente la guancia, Ilaria sussultò e arrossì deviando lo sguardo, si lasciò stringere, e anche se il pericolo era grande in quel momento non esisteva null’altro se non loro due.
Il tragitto era lungo e il tempo era poco!
Da quel momento, il destino di tutto Nostale era nelle mani dei nostri sei eroi!
   
 
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