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Autore: _Karis    27/02/2016    5 recensioni
Minho chiude le palpebre per pochi secondi. Anche ad occhi chiusi può vedere quello che hanno costruito con tanta fatica: ci sono case, famiglie che le occupano, coltivazioni, recinti che racchiudono animali da cortile. In qualche modo sono riusciti a sopravvivere; Minho, dopo anni, deve ancora farci i conti.
 
In cui apparentemente Thomas impazzisce. Di fatto, in realtà, inizia a vedere la sua anima gemella.
|| Minho!PointOfView || Newtmas!Soulmates || Newt/Thomas ||
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Minho, Newt, Newt/Thomas, Thomas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ho rimuginato a lungo circa il pubblicare o meno questa storia. Credo che sia un po’ diversa e temo che non possa piacere. In più, è totalmente agli antipodi rispetto alla precedente storia che ho pubblicato in questo fandom sotto diversi aspetti – probabilmente l’unica cosa che le lega è che sono entrambe Newtmas.

In ogni caso, mi sono decisa a farlo e, quindi, eccola qui. Spero che possiate apprezzarla almeno un po’.  È davvero corta e … okay, mi fermo qui. Mi auguro che possa essere per voi una buona lettura ^^


 

 

 

What's a soulmate?

 


 

Minho chiude le palpebre per pochi secondi. Anche ad occhi chiusi può vedere quello che hanno costruito con tanta fatica: ci sono case, famiglie che le occupano, coltivazioni, recinti che racchiudono animali da cortile. In qualche modo sono riusciti a sopravvivere, Minho, dopo anni, deve ancora farci i conti. Forse perché la maggior parte dei suoi amici – della sua famiglia – è morta e lui ne è stato spettatore. Sente un fastidioso formicolio all’altezza del cuore ogni volta che pensa ai volti dei Radurai che non ce l’hanno fatta, un pizzicore che lo accompagna per giorni, tormentandolo. Dovrebbe essere felice di essere vivo e lo è, solo, non completamente.

Thomas ha assunto per molto tempo il ruolo di capo e per altrettanto tempo Minho è stato il suo secondo, o almeno fino a quando la salute mentale di Thomas non ha ceduto. Brenda gli è stata accanto, sempre. Quando Thomas ha dato i primi segni di cedimento, avevano già due figli e Brenda era in attesa di un terzo. Poi è morta di parto, il bambino ha perso la vita con lei e Thomas si è chiuso in se stesso. Minho ha preso il posto di Thomas come capo e ha iniziato ad occuparsi della sua famiglia. Del ragazzo che Minho conobbe molto tempo prima – un ragazzo forte, determinato, coraggioso –, non rimane nulla. Solo un ricordo sbiadito, dai contorni incerti.

 « Teresa mi ha detto perché riesco a vederla – ha asserito un giorno, tranquillamente, con un sorriso appena accennato sul volto, senza guardare l’amico –  è la sua anima, che vedo. E sono io a trattenerla qui, perché l’ho amata, ma non sono riuscito a perdonarla veramente ». Minho ha sospirato, scuotendo appena il capo. Ha annuito distrattamente, dopodiché è tornato ad occuparsi dei problemi quotidiani del villaggio.

La maggior parte delle persone con cui vive gli dicono che sarebbe il momento di mettere su famiglia. Minho ci scherza su, sostiene che forse hanno ragione, ma una famiglia non è quello che desidera. L’ha avuta, molto tempo prima, non ha bisogno di sostituirla. Sta bene così, in più deve occuparsi di Will e Lucy, i figli di Thomas, e, in fondo, anche di Thomas stesso. Sta bene così, si ripete. E lo ripete ancora, dieci, venti, cento volte. Forse un giorno riuscirà a convincersi.

 



*

 



Thomas ogni giorno sale su una delle collinette, che si trovano in prossimità del villaggio, la più alta. Si siede sull’erba e rimane lì gran parte del giorno a parlare da solo. Dice che Teresa è passata oltre, che è riuscito a liberarla, ma che ora Newt lo aiuta a capire cosa deve fare. Minho si chiede solo quanto andrà avanti questa storia.

Ora che Lucy è abbastanza grande per occuparsi di se stessa, del fratellino e del padre, Minho passa sempre meno tempo con loro. Odia ascoltare le frasi deliranti di Thomas, il fatto che possa vedere l’anima di Newt, che gli parla e lo aiuta. Ed è questo il motivo – l’egoistico motivo – per cui cerca di allontanarsi il più possibile da quella famiglia. Una famiglia rotta.

 « Cosa ne facciamo di lei? » domanda un ragazzo. Tiene in braccio una bambina, è orfano e ha una brutta malformazione alla mano destra. Il consiglio sostiene che non ci sia posto per lei, che non sarà mai realmente utile alla comunità, ma l’ultima parola spetta a Minho e lui crede che tutti meritino una seconda possibilità.

Guarda la bambina e ha come l’impressione che gli stia sorridendo, mentre allunga la piccola manina sana verso di lui. Pochi ciuffi biondi fanno mostra di sé sulla piccola testa e un paio di guance piene e arrossante dimostrano che la bambina, eccetto per la mano deforme, non ha alcun tipo di altro problema. I suoi occhi sono scuri, gli ricordano in maniera dolorosa quelli di un vecchio amico e Minho si ritrova a distogliere lo sguardo senza realmente volerlo.

Sospira pesantemente.

 « Mi occupo io di lei ».

 



*

 



 « Thomas dice che può vedere la persona che ama, dice che le loro anime sono legate. Dice che si chiama Newt, non è un nome strano? ».

A Minho si mozza il respiro, quando sente il nome del vecchio amico. Deglutisce a fatica, ripensando a quello che gli è successo.

 « Dovresti smetterla di passare così tanto tempo con Thomas, Lydia – sostiene severamente rivolto a quella che ormai è una figlia per lui – lo sai che è fuori di testa » aggiunge nel tentativo di dissuaderla. Sul volto della ragazza compare subito un’espressione delusa.

 « Pensavo che fosse tuo amico » dice Lydia, aspramente.

 « Lo era un tempo – risponde atono Minho – ora non ne sono più sicuro » aggiunge duro. La ragazza scuote appena la testa, amareggiata, quando suo padre parla della famiglia di Thomas come di una “famiglia rotta”.

 « E non lo siamo forse tutti, papà? Quelli che hanno sperimentato sulla propria pelle il Labirinto, le morti, i Dolenti … chi ha avuto a che fare con la C.A.T.T.I.V.O. lo è sicuramente, non credi? Chi più, chi meno. Lo sono le persone che hanno sofferto. Lo sei tu e lo sono io con questa orrenda mano – afferma con rabbia Lydia, alzando il braccio a mostrare la mano deforme al padre, quasi a ricordargli che è sempre lì, che non è scomparsa, ma cambia subito il centro delle sue parole – Lucy è gentile con me, lo è con tutti, lo sai. Fa quello che deve, non si tira mai indietro, quando si tratta di aiutare e occuparsi del villaggio. E lo stesso vale per Will. Entrambi amano Thomas e Thomas ama loro. Non sono un famiglia rotta solo perché tu ne hai questa percezione. Hanno perso delle persone importanti, forse la mente di Thomas non ha retto completamente, ma è bello sentirlo parlare di Newt. Forse l’amore della sua vita non sarà stata la madre dei suoi figli, ma questo ragazzo … quando parla di lui, papà, dovresti ascoltarlo » asserisce Lydia, sicura, mentre i lunghi capelli biondi le ricadono sulle spalle.

 « Non dire stupidaggini, Lydia » la riprende duramente Minho, alzandosi bruscamente dal tavolo e facendo cadere a terra la sedia, che sbatte contro il pavimento in un brusco e sordo tonfo. Lydia sobbalza, non aspettandoselo.

Si morde il labbro inferiore tanto forte da far uscire il sangue e poi, con il gusto ferroso del sangue in bocca, scappa via. Minho non la segue.

 



*

 



 « Bimba, –» prova a dire Minho alla figlia, dopo alcuni interminabili giorni di silenzio, ma la ragazza lo interrompe quasi subito.

 « Lo so che ti dispiace, lo so, ma … continuerò ad andare da Thomas per ascoltarlo. Lo ascolterei per ore parlare di questo ragazzo, di Newt, e so che non capisci, ma è l’amore che tutti sognano quello che posso vedere in lui, quello con la A maiuscola e i batticuori e –» comincia a spiegare Lydia, ma questa volta è Minho a fermare la figlia.

 « Hai ragione » dice soltanto, con sguardo rassegnato in volto.

Lydia inarca un sopracciglio, confusa.

 « Davvero? » indaga con fare incerto. Minho annuisce.

 « Ho paura di quello che Thomas rappresenta: i legami spezzati, i miei vecchi amici e … devo smetterla di nascondermi » spiega, calmo. Chiude gli occhi per alcuni secondi e, quando li riapre, Lydia sta sorridendo ed è il sorriso più bello del mondo.

 



*

 



Minho sistema le ultime verdure raccolte dentro il cesto. Se lo mette in spalla, mentre Lydia parla distrattamente con Sonya vicino a lui.

Lydia non riesce a lavorare da sola. Ci prova, ma la mano deforme  la rallenta e le impedisce di fare la maggior parte delle cose che i ragazzi della sua età possono fare senza preoccupazioni. E questo è il motivo per cui c’è qualcuno che la aiuta, che non la fa sentire inutile. Minho lo sa: tutti si aiutano nella comunità che hanno creato e di questo è fiero.

 « Avranno la possibilità di stare insieme in futuro, – sta dicendo Sonya, mentre solleva la cesta piena di vari ortaggi – le anime gemelle sono destinate a stare insieme. Sulla Terra e poi per sempre, in quello che sarà dopo la morte » conclude con voce carica di gentilezza. Minho scuote appena il capo, perché sua figlia è innamorata di quello che le viene raccontato dell’amore. Ama l’amore come nessun altro nella loro piccola comunità.

Il giorno stesso Minho accompagna Lydia da Thomas e rimane con lei. Scopre che Thomas è malato anche da un punto di vista fisico. Rimane seduto su una vecchia sedia praticamente tutto il giorno fino a quando Will non lo porta nel suo giaciglio per la notte. È cieco, ma riconosce la presenza di Minho senza che glielo venga detto e senza che l’uomo parli. Thomas sorride, mentre parla con Lydia, e Minho lo guarda per la prima volta dopo tanti anni. Lo vede talmente fragile da fare quasi male, ma allo stesso tempo sembra felice. E, ad un certo punto, ha l’impressione che vicino a Thomas ci sia una figura, evanescente, con un sorriso sghembo e gioioso. È solo un attimo, ma Minho lo riconosce. È Newt.

 



*

 



Quando Lydia partorisce, Minho è più in ansia di tutti. Di Benjamin, il compagno di sua figlia, di Lydia e della famiglia di Benjamin.

Alla fine tutto va bene, il bambino è sano. Ha gli occhi di sua madre e i capelli scuri di suo padre. E, quando Lydia dice che il suo nome è Newt, Minho non si sorprende. Lo sapeva, in fondo. È giusto così.

 



*

 



Un mese dopo Thomas muore. Muore giovane e con un sorriso sulle labbra.

Quando lo conobbe, Minho pensava che Thomas fosse intoccabile, che nulla l’avrebbe spezzato. Poi sono morti i loro amici, sono morti Newt e Teresa, è morta Brenda ed è morto il bambino che portava in grembo. Inevitabilmente qualcosa in Thomas si è rotto – solo, Minho non se l’aspettava.

Bruciano la salma e spargono le ceneri di Thomas. Benjamin tiene in braccio il piccolo Newt, Minho stringe Lydia. Tutta la comunità è qui, dove dovrebbe essere.

 




Pochi giorni dopo nasce il secondo figlio di Will. Lo chiamano Thomas.

 



*

 



Minho ormai passa le sue giornate su una vecchia sedia, fuori dalla casa in cui abita con sua figlia, il marito di lei e suo nipote. È molto stanco e ha dolori più o meno ovunque. Non credeva che sarebbe diventato tanto vecchio da non riuscire nemmeno a stare in piedi. Si vedeva adulto, quello sì, ma mai anziano. Sente di essere vicino alla morte. Ma, dopo averla sfiorata così tante volte, non ne è più spaventato. È felice, dopotutto.

Passa molto tempo con Newt e di conseguenza anche con Thomas. Sono inseparabili, lo sono da quando erano piccoli, da quando Thomas ha lanciato una rapa contro la testa di Newt. È semplicemente scattato qualcosa tra loro, qualcosa di bello.

Ogni tanto Minho si perde a guardarli. Fa male, ma continua. Suo nipote assomiglia così tanto a Newt da pensare che ci sia un qualche tipo di legame fra loro. Se non fosse per il colore dei capelli, sarebbero identici. E Thomas … beh, lui è davvero una copia di suo nonno, in ogni piccolo particolare.

 « … Tommy! ».

Minho si riscuote improvvisamente. È buffo che sia quel soprannome a riportarlo alla realtà, ma accantona subito l’idea che possa avere un qualche significato. È solo un caso.

 




Un giorno li vede baciarsi. Sono in casa. Minho è praticamente addormentato sulla sua poltrona e Newt gli sistema una coperta addosso perché non prenda freddo. Probabilmente pensano che stia dormendo, parlano sotto voce. Thomas lo prende per la vita, Newt sorride, si gira verso l’altro e a quel punto Thomas fa combaciare le loro labbra. È un bacio a stampo, nulla di che, in realtà, eppure … eppure, di fatto in quel bacio c’è tutto.

Escono di casa poco dopo e Minho sorride. Lydia ha sempre avuto ragione, ha creduto e … in fondo, anche Minho lo sapeva, solo non riusciva ad accettarlo.

Ora è tutto più chiaro e semplice. Newt e Thomas, forse, sono davvero anime gemelle. Minho è grato per aver vissuto abbastanza per poterlo vedere con i suoi occhi. Sorridendo, ripensa agli amici perduti, mentre le parole di Sonya gli risuonano leggere nella mente. E si spegne.

 

Avranno la possibilità di stare insieme in futuro, le anime gemelle sono destinate a stare insieme. Sulla Terra e poi per sempre.







 

   
 
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