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Autore: Mikiri_Tohoshima    27/02/2016    1 recensioni
Dopo la missione "suicida" da Lover's Leap, Axton si ritroverà a dover eseguire un'altra missione appositamente scelta da Jack il Bello. Liberamente ispirata da "Mani" di Feeldespair, attenzione, spoiler.
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tienimi per mano, puttana

Tienimi per mano, puttana.

Attenzione, spoiler per qualche missione secondaria di BL2.

 

Per tenersi un po’ rilassato, rispetto agli eventi a cui doveva partecipare e un po’ per distrarsi dopo la morte di Roland, Axton decise di fronteggiare alcune missioni secondarie, proposte dai vari segnalatori sparsi per il globo.

Alcuni incarichi erano anche divertenti, tipo andare a recuperare i crediti per Marcus o ammazzare creature particolari…insomma, solite cose.

Dopo aver riscattato le ricompense, per aver ritrovato gli ECHO perduti di chissà quale civiltà, il commando si trovò in bacheca questo annuncio:

“Amore Platonico: Sei stato la mia puttana una volta e sono sicuro che seguirai di nuovo il richiamo di un guadagno facile. Vieni sulla cima delle rovine nel Fridge e, non preoccuparti, non è una trappola.
Ricompense: 3567 punti esperienza, un milione di dollari.”

Sembrava… una trappola, effettivamente. E Axton non era esattamente fiero di quella volta che si buttò dal Lover’s Leap per mostrare a quello stronzo che era un vero uomo. Un vero uomo con un disperato bisogno di soldi.

Ci dovette riflettere. Andò a farsi un giro con il suo runner color smeraldo, fece fuori un’intera generazione di Bullymong e, alla fine, prese la sua decisione.
Un milione di dollari era sempre un milione di dollari, qualsiasi stronzata Jack il bello avesse in serbo per lui. In ogni modo, decise di non andarci impreparato, spendendo una piccola fortuna in proiettili e munizioni.

Arrivare al Fridge non fu poi così difficile. La complicazione fu affrontare le frotte di Ratti, litigare con un ratto ladro che voleva rubargli la fede, far fuori i cinque crystalisk, che lo avevano attorniato, cercando di calpestarlo con le loro zampe di cristallo e scappare dagli stalker, che volevano fare di lui un bocconcino prelibato.
Quello, fu il difficile, ma dopo un paio di giri di corsa attraverso tutto il ghiacciaio, finalmente il commando riuscì ad arrivare nel punto segnato dalla mappa.

Lì, vestito di una pelliccia bianca (probabilmente bullymong) a guardare l’orizzonte, con un ombrello azzurro chiaro a proteggerlo dalla neve, vi era Jack il Bello.

Sicuramente era uno qualsiasi dei suoi sosia, ma per un attimo, Axton rimase in disparte, incerto se continuare con la missione (perché, forse, poteva averlo in pugno) e perché forse poteva ucciderlo e dare fine a quella guerra, per sempre…ma la sua missione era di tutt’altro genere, allora gli si avvicinò, facendo un po’ di rumore, affinché non arrivasse lì, cogliendo l’altro di sorpresa.

Jack si voltò lentamente, mentre sulla sua faccia compariva un enorme ghigno compiaciuto. Allargò le braccia, anche se in una qualche maniera riusciva a stare sotto l’ombrello e disse:

“Ma guarda, la mia puttana si è fatta nuovamente vedere unicamente per il mio diletto! Si, immagino che anche quel milione di dollari forse ti abbia fatto gola ma… guardati! Tu e io, in mezzo alla neve e… e queste montagne, a gelarci il culo, tu per guadagnare una barca di soldi e io per vedere se eri davvero tanto patetico. Complimenti. Ben arrivato. Facciamo questa cosa, e poi ce ne andremo entrambi soddisfatti.”

Si passò l’ombrello da una mano all’altra e quindi, la tese verso il commando, che aveva seguito tutto il discorso con un lieve rossore, sentendosi effettivamente un venduto. Di nuovo.

“Tienimi la mano, idiota. Qui fa un freddo cane e ho dimenticato i guanti.”

Axton fece un passo indietro. No, era sicuramente una trappola, ma non ebbe il tempo di esitare, che alla fine fu Jack a prendere l’iniziativa, afferrandogli il polso destro e quindi, intrecciando le dita con le sue, quasi trascinandolo fin sul bordo del picco, dove si era appostato. Il commando non ebbe né il tempo di replicare né di dire o fare qualcosa e nonostante la protesta e l’insinuazione di aver freddo, Jack aveva la mano piuttosto calda, ed era decisamente morbida al contatto. Strinse un po’ le dita, guardando il panorama e infilandosi l’altra mano in tasca.

Non era poi così male.

Axton non aveva vissuto momenti così neppure con la sua ex-moglie e, dovette ammetterlo, quella era la cosa più romantica che avesse mai fatto, anche se era con un altro uomo, che era il suo nemico e che lo stava facendo pure per soldi, ma, presa per sé, quella era la cosa più romantica che avesse mai fatto. Guardare la neve e il paesaggio innevato, dove i crystalisks, che passeggiavano indisturbati, uccidevano di tanto in tanto qualche ratto, che osava avvicinarsi al loro territorio…
Quasi non sentiva il freddo.

Ad un certo punto, Jack iniziò come ad accarezzargli la mano. Axton voltò appena la testa verso di lui, ma il viso dell’altro era ancora puntato in direzione del ghiacciaio, solo, gli accarezzava il palmo con quelle dita morbide. Le carezze salirono fino al polso e Axton si stava quasi per rilassare e lasciare che accadesse (qualsiasi cosa dovesse accadere), quando, appunto, l’arto gli fu strattonato quasi con violenza e si ritrovò faccia a faccia con il suo più grande avversario.

L’uomo gli fece un altro sorriso, respirandogli quasi sulle sue labbra, con il suo fiato che aveva un odore che Axton non riusciva a collegare, ma non era un odore sgradevole.

“Grazie di questa dimostrazione d’affetto completamente disinteressato puttanella mia, immagino che ti sia piaciuto, per un attimo, credere di avere qualcuno che ti voglia bene. Peccato che i banditi cattivi e coglioni come te non li ami nessuno. Ci vediamo sul campo di battaglia.”

E con un brusco gesto, lo buttò giù dal picco.

Axton ovviamente non si fece neppure un graffio allo scudo, grazie mille scarpe anticaduta o quel accidenti che erano e, dopo aver smollato a terra la torretta per evitar di diventare spuntino per ratti, sollevò la testa, guardando l’uomo che gli aveva tenuto la mano buttare giù l’ombrello e diventare invisibile. Peccato. Quel momento era stato davvero… particolare, tranquillo. E gli era mancato tenere per mano qualcuno.

Tornò alla bacheca degli annunci di Eridium Blight, recuperando i suoi soldi e i punti esperienza. Ma quando lesse il messaggio di chiusura della missione, non potè far altro che fare un piccolo sorriso. Forse quel contatto fisico non aveva fatto bene solo a lui… forse vi era ancora speranza.

“Amore platonico: Grazie”

 

Un paio di note. Questa storia è stata ispirata da “Mani” di Feeldespair,  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3339288&i=1

E dopo aver giocato a qualche missione per Jack assieme ad una mia amica, a furia di battute sul tenersi le mani ho preso ispirazione per scriver questa… cosa. Che spero vi sia piaciuta.

  
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