Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: wangiebaexo    28/02/2016    0 recensioni
Non aveva idea di quanto si stesse sbagliando, di quante volte gli avesse mentito attraverso quelle parole. Chan Yeol non aveva idea di quanto l'instabilità mentale di Baek Hyun fosse più grande di lui e di quello che potesse fare per aiutarlo.
E, agonizzando, si stavano mandando a fondo, stringendosi la mano per salvarsi a vicenda. Ma nessuno dei due aveva la forza per poterlo fare, nessuno dei due ne aveva la capacità.
[ChanBaek/BaekYeol]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




















 

Waiting For You — I

























 

12 Gennaio 2014.

























 

Byun Baek Hyun era indomabile, era un'anima pura e vuota allo stesso tempo. Non provava paura per il mondo che lo circondava, poiché era impassibile a tutto e tutti. Guardava negli occhi i suoi nemici senza timore, con il coraggio di chi aveva vissuto una vita piena di ostacoli, sofferenza e, soprattutto, dolore.

Lui si osservava intorno ed ammirava come tutti si lasciavano indietro, si gettavano senza pietà, si rovinavano con semplici gesta e si riscrivevano con poche parole.

Meschino, sembrava quasi giostrare con i peccati capitali come semplici carte da gioco e scommettere su di essi la sua vita. Egoista, come il sole che tramontava quando ancora qualcuno aveva bisogno della sua radiosa luce. Nascosto nei meandri del suo mondo, era così effimero e peccaminoso da ingannare come la cospirazione.

Era il fuoco che ardeva intensamente nel suo corpo e non provava dolore per nessuno, nemmeno per se stesso. Era le fiamme rosse della passione, che contemplavano silenziosamente assieme alla disperazione. Era le pagine di un libro consumato nonostante nessuno l'avesse mai avuto e nemmeno mai letto. Era la rosa che nasceva e moriva meccanicamente prima che gli amanti potessero osservare la sua bellezza.

E Park Chan Yeol era il suo unico amante.

Il loro era un amore travagliato che li avrebbe trascinato alla deriva, ma troppa era l'attrazione. E troppa era il desiderio di possedersi.

Era un amore destinato a fallire, a crollare come un castello di carte, ma come potevano sapere che non erano destinati ad amarsi per sempre?















 

Due piccoli fiocchi di neve si sciolsero su entrambi i palmi delle mani di Byun Baek Hyun, lasciandogli una piccola macchia d'acqua. Erano così belli e delicati, prima che scomparissero; li aveva osservati come se non avesse mai visto niente del genere e la prima cosa che pensò fu che erano freddi e bagnati.

Si avvolse la sciarpa intorno al collo e strinse a sé il soffice, ma pesante tessuto, cercando riparo da quel gelido inverno. La neve cadeva lentamente davanti ai suoi occhi, creando un sottile strato sul cemento, per poi attecchire a terra.

Il tempo passava e Baek Hyun rimaneva lì, fermo e inerme, ad osservare gli altri vivere, nel silenzio più totale, mentre la vita sembrava quasi scorrere davanti ai suoi occhi inespressivi.

 

Park Chan Yeol l'aveva notato da tempo ormai: seduto sempre sulla stessa panchina di legno della fermata dell'autobus, alla stessa ora, tutti i giorni. Quando scendeva dal quel mezzo infernale, lo trovava sempre seduto lì a fissare il nulla; i suoi occhi erano vuoti e essenti. Lo considerava strano e intrigante allo stesso tempo.

Ogni volta si chiedeva perché fosse lì e cosa, o chi, stesse aspettando.

Col passare dei giorni, però, si ritrovò a guardarlo più volte, soffermandosi sui più piccoli dettagli del ragazzo; pensò che fosse bellissimo come nessun altro e trovò i suoi lineamenti delicati, quasi perfetti per lui. Più il tempo passava, più si rendeva conto che i suoi occhi, anche senza volerlo, andavano alla sua ricerca, per poi rimanere incollati su di lui per un tempo che sembrava quasi infinito.

Le settimane passavano e Chan Yeol iniziò a restare lì fino al passaggio dell'ultimo autobus, sul quale saliva malinconicamente per tornare a casa, osservando Baek Hyun finché non spariva dalla sua visuale con il cuore stretto da una morsa di dolore.

Rimaneva in piedi accanto al ragazzo, rivolgendo lo sguardo altrove per non insospettirlo - in realtà Baek Hyun sapeva benissimo cosa stava facendo l'altro. Ogni tanto gli lanciava degli sguardi fugaci e lo trovava a rimirare la strada con sguardo vitreo e perennemente assente.

















 

Quel giorno Chan Yeol corse velocemente verso la fermata per non perdere l'ultimo autobus; aveva fatto troppo tardi all'università e non si era reso conto dello scorrere del tempo, studiando per gli imminenti esami del mese. Nonostante la sua corsa a perdifiato, il destino si prese gioco di lui e quando arrivò, vide il mezzo già lontano dalla fermata.

Imprecò a gran voce, senza neanche rendersene conto, e quando vide Baek Hyun fissarlo, avvampò di colpo, maledicendosi per la figura di merda che aveva appena fatto.

Sospirò pesantemente e prese tutto il coraggio che aveva in corpo per sedersi vicino a lui, dovendo riprendere fiato da quell'estenuante corsa. Baek Hyun non lo degnò neanche di uno sguardo, i suoi occhi color nocciola rimasero fermi davanti a sé ad osservare il vuoto.

Chan Yeol se lo aspettava eppure sentii uno strano dolore al petto.

Si soffiò sulle mani alla ricerca di calore e poi, coprendosi con la sciarpa blu, ancora tutto rosso in viso, emise un rantolo sordo. Imbarazzato come non mai, non ebbe neanche il coraggio di voltarsi per vedere se l'altro si fosse girato a guardarlo.

«Fa freddo, eh», sussurrò Baek Hyun, annoiato da quella situazione è volendosi divertire un po'. Chan Yeol rimase sorpreso, sentendo la voce del ragazzo, che trovò semplicemente bellissima.

In quell'istante andò nel panico più totale e non seppe altro che dire, se non un semplice e inutile giàPatetico, pensò, mentre si schiaffeggiava mentalmente. I suoi occhi puntarono su un cartellone posto di fronte a sé e lo trovò particolarmente interessante in quel momento: tutto pur di non pensare alla sua stupida risposta.

«Cosa stai aspettando?», chiese di nuovo, inaspettatamente, Baek Hyun, lasciando sorpreso il più piccolo ancora una volta. «Non ci sono più autobus, ormai».

Chan Yeol balbettò qualcosa di indefinito, colto alla sprovvista. Avvampò più che mai, non riuscendo a gestire quella situazione fuori dalla sua portata. Non stava aspettando niente e nessuno, in realtà, ma come poteva dirgli, e con quale coraggio, che era seduto lì solo per poter parlare con lui, almeno una volta nella sua vita?

La sua esagerata reazione fece ridere l'altro, che trovava alquanto divertente quella situazione che gli aveva spezzato la monotonia delle sue giornate. Chan Yeol diventò ancora più rosso in viso.

«Non devi agitarti, eh», sottolineò Baek Hyun, ridacchiando per un altro po', notando il nervosismo del ragazzo. Sfregò le mani tra di loro e ci alitò sopra, cercando calore. «Non ti mangio mica».

«Io... s-sto aspettando te», rispose Chan Yeol, girandosi verso il ragazzo, dopo un paio di minuti di silenzio con tutto il coraggio che aveva in corpo.

Baek Hyun gli rivolse il suo sguardo vitreo all'improvviso, rimase sorpreso a quell'affermazione, si imbarazzò e avvampò di colpo, diventando più rosso dell'altro. Iniziò a balbettare parole senza senso, parole come non dire idiozie, mentre Chan Yeol lo trovava bellissimo e dolcissimo. Nonostante il suo viso fosse rosso come un pomodoro e il cuore gli battesse nel petto a mille, si meravigliò della sua irruenza in quella frase. Mai avrebbe pensato che sarebbe riuscito a dire una frase del genere. E soprattutto non a quel ragazzo.

Quella notte d'inverno, Baek Hyun non aggiunse un'altra parola, rimase nel silenzio più totale, ascoltando il dolce suono del battito del suo cuore e del respiro di Chan Yeol.
















 

|| || ||















 

12 Gennaio 2015.
















 

Attese a lungo qualcosa o qualcuno che sperava di poter rivedere, ma che, in fondo, sapeva non avrebbe più rivisto e sentito. Si strinse le gambe al petto e rimase fermo in quella posizione a lungo, chiudendo gli occhi e immergendosi nel suo piccolo mondo in cui lui era ancora vivo. Un dolore al petto lo opprimeva da tempo, lasciandolo senza fiato.

Oh Se Hun, quel giorno, correva a perdifiato verso la fermata dell'autobus per poter prendere l'ultimo mezzo che passava a quella tarda ora. Ogni giorno era sempre sempre la stessa storia: in ritardo perenne, saliva all'ultimo secondo sul veicolo senza neanche guardarsi intorno.

Ma quella giornata di neve di quell'inverno qualcosa cambiò: l'autobus passò prima e sgommò via davanti ai vitrei ed esterrefatti occhi del moro, il quale imprecò a gran voce dopo aver realizzato quello che era appena successo.

Byun Baek Hyun a pochi metri di distanza ascoltò il lungo sfogo del ragazzo in silenzio, ricordandosi come anche lui imprecasse allo stesso modo. La sua mente trovò divertente la situazione, gli sembrò quasi uno scherzo del destino eppure non lo era.

Lui per lo stesso motivo aveva urlato affermazioni poco consone per un linguaggio educato con delle note di rabbia e scocciatura, miste a pesanti parolacce, gridate al vento. Baek Hyun quella volta aveva riso e aveva trovato la situazione divertente; dal canto suo, si era rivolto al ragazzo lamentandosi dell'inutilità degli autisti.

Oh Se Hun sbuffò rumorosamente e si sedette sulla panchina accanto a Baek Hyun, ignorandolo completamente. Afferrò con rabbia il suo telefono e compose il numero del suo migliore amico, Jong In, che in quelle situazioni veniva sempre a soccorrerlo - se così si poteva definire.

«Devi venire a prendermi alla fermata, l'autobus è passato prima», disse soltanto, prima di riattaccare e imprecare di nuovo. Baek Hyun si lasciò sfuggire una risata, trovando quella situazione troppo simile a quella di Chan Yeol. Capì, per la prima volta, quanto il suo cuore stesse ancora soffrendo e fosse vuoto.

Se Hun lo guardò di sbieco e chiuse gli occhi in due fessure. «Che hai da ridere?», domandò irritato e arrabbiato. Baek Hyun sospirò, creando una piccola nuvola di condensa. Guardò davanti a sé e sorrise malinconicamente.

«Trovo veramente divertente questa situazione», rispose senza mezzi termine, lasciando a bocca aperta l'altro.

Se Hun non disse niente, pensò che fosse inutile discutere con quell'uomo. Ma lo guardò a lungo, cercando di interpretare quelle parole. Gli occhi di Baek Hyun mostravano un'infinita tristezza, mentre osservava l'altra parte della strada.

«Il destino si sta prendendo gioco di me, eh», affermò all'improvviso, girandosi per guardare il ragazzo seduto affianco a sé. Gli occhi del più grande erano iniettati di sangue, delle lacrime erano pronte a scorrere sul suo viso, ma si impose di essere forte e di non piangere ancora. «Non credi?».

«Di che parli?», chiese Se Hun confuso e disorientato.

«Vuoi sentire una storia?».

«Che storia?».

«Una storia vera», rispose Baek Hyun con la voce incrinata, tornando ad osservare davanti a sé. Il silenzio calò tra i due e Se Hun sperò che Jong In arrivasse da un momento all'altro.

«Allora?», domandò di nuovo Baek Hyun. «Vuoi sentire?».

L'altro lo trovò veramente strano, ma annuì per niente convinto della sua scelta. Baek Hyun mostrò un sorriso strano, che Sehun trovò decisamente inquietante.

«Si chiamava Park Chan Yeol», iniziò il ragazzo, mentre sul suo viso si formava un'espressione mista alla tristezza e al dolore. «Un anno fa, proprio come te, aveva perso l'autobus e si era seduto su questa panchina».

Se Hun lo trovò alquanto preoccupante, poi si ricordò dell'ospedale psichiatrico di fronte alla fermata e si chiese se quel ragazzo non fosse un paziente fuggito alla sorveglianza.

«A differenza tua, non aveva qualcuno che potesse riportarlo a casa e rimase seduto qui per un lungo tempo che sembrò troppo breve». Baek Hyun ripercorse i suoi ricordi dell'anno precedente, alla ricerca dei dettagli che lentamente stavano svanendo dalla sua mente. «Gli parlai io per primo, lasciandolo senza parole. Devi sapere che Chan Yeol mi osservava quasi tutti i giorni. Lui non lo sapeva, ma io me n'ero accorto. Lo vedevo da lontano fissarmi e arrossire ogni volta che incrociavamo i nostri sguardi. Ma lui non lo sapeva che anch'io lo osservavo».

Se Hun si chiese se fosse normale quel ragazzo, perché gli stava raccontando quella storia? Cosa gliene interessava a lui?

Lo osservò per capire se fosse veramente un paziente di quell'ospedale: indossava una giacca pesante, troppo grande per il suo corpo minuto e da sotto si poteva intravedere una camicia completamente bianca, i pantaloni era leggeri e svolazzavano contro il vento, mentre ai piedi indossava un paio di scarpe malconce.

Sì, decisamente lo era.

«Parlammo un po' e lo presi un po' in giro, poi gli chiesi chi o cosa stesse aspettando e lui mi rispose che aspettava me. Non saprei descriverti la felicità che provai in quel momento».

«E poi?», domandò Se Hun, curioso di sapere. «Cos'è successo?».

A interrompere il racconto fu il suono di un clacson e la testa di Jong In spuntare dal finestrino di un auto. «Muoviti, coglione!», urlò a gran voce, facendo rimbombare per tutta la strada il rumore del veicolo.

Se Hun si alzò in piedi, senza farselo ripetere due volte e, a passo spedito, si allontanò da Baek Hyun, che non disse niente e fissò semplicemente davanti a sé come se non fosse successo nulla. Se Hun sperò di non rivederlo più, mentre un brivido gli passava lungo la sua schiena.

«Alla fine, ha chiamato un taxi ed è andato via», sussurrò a bassa voce, mentre osservava la parte posteriore del torace del ragazzo davanti a sé e la paragonava a quella di Chan Yeol. Quella del ragazzo era decisamente più piccola.

«Ma ci siamo rivisti il giorno dopo», aggiunse, sorridendo malinconicamente con un sorriso che, lui stesso, avrebbe definito sadico.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: wangiebaexo