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Autore: MissKiddo    28/02/2016    1 recensioni
Il Blue Rock è il pub più famoso di Los Angeles. Talulah Brown, la figlia del proprietario, è cresciuta tra musicisti, il rock le scorre nelle vene. Dopo varie suppliche è riuscita ad ingaggiare i Falling In Reverse, il suo gruppo preferito. Cosa accadrà quando incontrerà Ronnie Radke? Il suo sogno proibito, l'uomo perfetto. Amore, odio, passione e alcool.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Il sogno

 

Talulah poteva sentire il suono del suo respiro, poteva sentire il battito accelerato del suo cuore. Per un attimo si chiese se stesse accadendo davvero, se non fosse soltanto la sua solita immaginazione. Sentì delle voci giungere dal corridoio, erano loro, erano sicuramente loro. Poi in un secondo la porta si aprì e si ritrovò a fissare gli occhi di Ronnie Radke. «Questa è mia figlia, Talulah» disse Jack indicandola. «Talulah? Bel nome» esclamò Ronnie sorridendo.
Talulah se ne stava lì, immobile, incapace di pensare, di parlare. Maledisse se stessa, dopo tutto quel tempo ad aspettare quel momento l'unica cosa che sapeva fare era rimanere in silenzio? «È nativo americano...» disse infine balbettando. Ronnie alzò un sopracciglio continuando a fissarla. «Ehi, ragazzi, siamo felici di conoscervi, ma dobbiamo andare sul palco» disse Max rivolto agli altri. Jack annuì vigorosamente, sapeva che erano in ritardo. «Vi accompagno» rispose infine facendoli uscire. Prima di andare si voltò verso sua figlia con aria interrogativa. «Ronnie, cioè quelli erano...» sussurrò Talulah con un'espressione inebetita. Jack rise. «È andata! Ci vediamo al bar tra mezz'ora, cerca di riprenderti» così dicendo se ne andò. Talulah si accasciò sul piccolo divano. «Stupida, stupida! “È nativo americano” ma cosa mi salta in mente? Penserà che sono un'idiota!» si prese il viso tra le mani e inspirò lentamente. Il primo incontro non era andato bene, ma aveva sempre il concerto e il dopo. «Però ha detto che ho un bel nome...» sorrise allegra. Ronnie Radke le aveva detto di avere un bel nome, pensò di essere una ragazza fortunata. Si alzò velocemente e corse al bar, doveva vedere il concerto.

 

Ronnie e gli altri seguivano Jack lungo il corridoio, stava iniziando a sentire la tensione, gli succedeva sempre prima di cantare. Era un misto di adrenalina e paura. «Si riferiva al suo nome?» chiese tutto d'un tratto rivolto verso Jack. L'altro inizialmente non capì. «Intendi Talulah? Si, si stava riferendo al suo nome» Jacky rise e diede una gomitata a Ronnie. «Cosa c'è da ridere?» chiese lui. «Non hai visto? Stava per svenire. È una nostra fan, non hai visto il tatuaggio?» Ronnie scosse la testa, non poteva dire che non aveva notato il tatuaggio perchè aveva fissato per tutto il tempo gli occhi verdi di lei.
Jack sentendo quei discorsi si voltò verso i ragazzi con sguardo truce. «Siamo arrivati. Vedete di suonare bene, siete nel migliore locale di Los Angeles. Non voglio problemi»
«Lo faremo» rispose Max. Jack se ne andò dopo averli avvertiti con lo sguardo per un'ultima volta. «Sei pazzo per caso? Se vuole quello ti fa a pezzi» disse Max rivolto a Jacky. «Stavo solo scherzando» rispose lui cercando la sua chitarra.
I ragazzi iniziarono a prepararsi, da dietro le quinte potevano sentire le urla dei loro fan. Prima di salire sul palco Jacky afferrò un braccio di Ronnie. «Non è male, eh? Hai intenzione di fartela?» Ronnie sorrise. «Può darsi. Ma adesso andiamo e facciamo il nostro lavoro» erano pronti, il concerto stava per iniziare.

 

 

Il pub era stracolmo, si faticava a camminare. Talulah raggiunse il bar a fatica, presto il concerto sarebbe iniziato. «Ehi, Steve» disse Talulah allungando un braccio per farsi notare. Steve alzò gli occhi, era impegnato con alcuni clienti. «Cosa c'è? Sei svenuta per caso?»
«Direi piuttosto che sono rinata! Passami una birra» Talulah doveva urlare per farsi sentire. Steve finì di servire gli altri clienti e poi le porse una birra ghiacciata. Ad un tratto le luci si spensero, era giunto il momento. Il sorriso di Talulah era radioso, il suo cuore era come impazzito.
Finalmente Ronnie salì sul palco, il pubblicò urlò. Talulah osservò tutto, voleva imprimere nella mente quell'immagine. Tutti i suoi tatuaggi, i muscoli tesi. Le labbra carnose, gli occhi piccoli ma pieni di emozione. «Dio, ma lo vedi?» disse lei rivolta a Steve che a sua volta osservava il palco. «Lo vedo... il solito spaccone»
«È perfetto, è...» non riusciva ad esprimere ciò che provava in quel momento, era troppo complicato.
Il concerto iniziò, Talulah rimase per tutto il tempo con lo sguardo fissò sul palco, era la cosa più bella che avesse mai visto, che avesse mai sentito. Avrebbe voluto fermare quel momento, vivere per sempre in quella bolla di pura perfezione.

 

Quando il concerto finì, Talulah riprese a respirare. Si sentiva come su una nuvola. Si alzò di fretta dallo sgabello e corse nuovamente nel camerino, li avrebbe aspettati e questa volta avrebbe detto qualcosa di intelligente.
Passarono pochi minuti quando sentì dei passi, stavano tornando. La porta si aprì e... «Il concerto è andato benissimo, fantastico! Ho sempre saputo che siete i migliori» Ronnie rimase immobile, la mano ancora sul pomello della porta. «Grazie... ciao, sei Talulah, giusto?» disse porgendole una mano. «Si, proprio io» rispose lei stringendola. Quel tocco fu qualcosa di speciale, c'era come della corrente elettrica fra di loro. «Dove sono gli altri?» chiese lei guardando fuori. «Stanno riponendo gli strumenti, io sono venuto qui per prendere un'aspirina, ho mal di testa» Talulah continuava a fissarlo, stava davvero parlando normalmente con lui? «Oh, mi dispiace. Se vuoi te ne posso procurare una»
«Devo averne una nello zaino» Ronnie si diresse verso il fondo della stanza e iniziò a cercare nello zaino. Talulah studiava ogni suo movimento. «Vedo che sei una nostra fan» disse lui indicando il tatuaggio. «Si, lo sono. Ti seguo dai tempo degli Escape the Fate...» Ronnie sorrise. Finalmente trovò l'aspirina e la mandò giù senz'acqua. Poi si rivolse di nuovo alla ragazza. «Sono davvero felice che il concerto ti sia piaciuto. Ho sempre sognato di suonare al “Blue Rock”» Talulah cercò di tranquillizzarsi. «Davvero? Beh ho fatto del mio meglio per avervi qui» Ronnie si avvicinò a lei. «Quindi devo ringraziarti di nuovo»
«Non c'è bisogno...» erano sempre più vicini, i loro nasi stavano per sfiorarsi. Poi, con estrema velocità, con estrema naturalezza, lui la baciò. Gli occhi di Talulah si dilatarono, sentì le guance infuocarsi. Non poteva essere vero, sicuramente si sarebbe risvegliata nel suo letto. «Grazie, Talulah» lei non rispose, continuò a fissarlo. «So che mi vuoi, e io voglio te, adesso. Possiamo spassarcela, che ne dici?» chiese lui sfiorandole una guancia.
Talulah era senza fiato, cosa doveva fare? Era ora di tirare fuori il suo coraggio. Senza dire niente afferrò il collo di lui e lo attirò verso di se. Lo bacio nuovamente, stavolta con più passione e forza. «Dico che va bene» rispose infine sorridendo.
Quando Ronnie si spogliò e Talulah se lo ritrovò davanti completamente nudo sentì un eccitazione mai provata prima. Lo voleva in quel preciso instante, voleva sentirlo sopra di lei, dentro di lei. Ronnie le si avvicinò iniziando a baciarla sul collo mentre con le mani iniziava a spogliarla. «Non ci posso credere...» sussurrò lei. «È bello poter ringraziare le proprie fan» rispose lui afferrandola per i fianchi e sollevandola da terra. Talulah cinse la vita di lui con le gambe, sentiva il calore della sua pelle, il sudore che gli colava lungo la schiena.
Entrò dentro di lei lentamente, fu come un fuoco divampato all'improvviso. Stava accadendo tutto troppo velocemente, in fondo lei avrebbe soltanto voluto un autografo e magari una foto. Ma stava avendo di più, in quel momento stava avendo lui e nessun altro avrebbe potuto toglierle quel ricordo. Talulah gemette, posò le labbra sull'orecchio di lui e iniziò a morderlo piano. «Ti prego non smettere...» Ronnie continuò sempre più velocemente. Nei pensieri di lei non ci fu più niente, soltanto lui e quella frase. Ti prego non smettere, non smettere, non smettere.

 

 

Gli altri componenti del gruppo avevano finito di riporre gli strumenti e stavano percorrendo il corridoio. Quando arrivarono di fronte al camerino sentirono i gemiti e iniziarono a ridere. «Credo sia meglio tornare dopo» disse Jacky. «Sempre il solito Ronnie, ma non aveva mal di testa? Andiamo a bere qualcosa» rispose Max allontanandosi.
Derek e Ryan decisero di tornare ai loro strumenti per aiutare i tecnici a riporli con cura nel bus, mentre Max e Jacky si diressero al bar.
Il locale era ancora pieno e loro cercarono di non farsi notare troppo, avevano voglia di bere qualcosa. Quando Steve li vide arrivare chiese subito cosa volessero e loro ordinarono un paio di birre. Steve li servì in poco tempo poi, mentre asciugava dei bicchieri ascoltò la loro conversazione. «Le migliori ragazze le prende sempre Ronnie» disse Jacky scuotendo la testa. «Sai come è fatto. Io propongo di farci un giro e cercare altre ragazze» rispose Max alzandosi dallo sgabello.
Steve rimase immobile con il bicchiere in mano. I suoi timori erano fondati, quel Ronnie aveva sicuramente sedotto Talulah.

 

Talulah stava ancora viaggiando su quella nuvola morbida e piena di felicità. Era ancora nuda e si sentiva adrenalinica, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa in quel momento.
Ronnie si alzò dal piccolo divano e iniziò a vestirsi cercando i suoi indumenti sparsi per la stanza. «Vai via?» chiese lei. «Sei molto bella, sai?» rispose lui cercando di cambiare discorso. Talulah sorrise. «Non fraintendermi, non mi faccio illusioni, so che lo fai con tutte» Ronnie infilò i jeans neri e si avvicinò a lei. «Non proprio con tutte... credimi se ti dico che con te è stato davvero bello»
«Ma non ci rivedremo mai più, giusto?» lui sospirò a disagio. «Magari torneremo a suonare»
«O magari no. Ronnie...»
«Si?» chiese lui mentre si infilava la maglia. I loro occhi si incontrarono nuovamente, Ronnie si sentiva perso, poteva perdersi in quegli occhi smeraldo. Cosa gli succedeva? Quella ragazza era così bella ed era stata anche molto gentile, ma lui l'avrebbe fatta soffrire, come faceva sempre. Come poteva spiegarle che se non si fossero mai più rivisti sarebbe stato un bene per lei? Lui aveva l'abitudine di far soffrire le persone anche se si impegnava al massimo, l'unico modo per evitare che accadesse era quello di evitare legami di ogni genere. «Sei il mio cantante preferito, amo la tua voce e ho amato questo momento» Ronnie sorrise debolmente, ebbe improvvisamente voglia di baciarla. «Ti lascio il mio numero, okay? Se avrai voglia di ingaggiarci di nuovo» Talulah trattenne il fiato. «Va bene, grazie».
Dopo poco entrambi furono di nuovo vestiti e l'accaduto iniziò ad avere la forma di un sogno, un sogno bellissimo. «Ci vediamo Talulah nome nativo americano» lei rise. «Ci vediamo» Ronnie uscì dalla porta. Una volta rimasta da sola lei iniziò a piangere anche se non ne capiva il motivo, troppe emozioni in una volta.

 

Note: ecco la seconda parte della mia storia! Cosa ne pensate? Non esitate a commentare per farmi sapere le vostre opinioni!

   
 
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