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Autore: Alex995    28/02/2016    6 recensioni
Mancano 3 settimane. Circa 21 giorni per guardare quella maledettissima puntata dove Oliver e Felicity sono uno di fronte all'altro in abito da cerimonia.
Chi mi segue avrà imparato a conoscermi. Non riesco a non immaginare come andrà a finire.
E proprio per questo motivo, ho scelto di scrivere questa storia di soli 3 capitoli, per immaginare un'ipotetica riconciliazione della nostra coppia preferita.
Spero davvero che vi piaccia. Non lascio nessun anticipo per pericolo SPOILER.
Grazie in anticipo :D
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E’ da giorni che non vedo Oliver. Più precisamente 4 giorni, 3 ore e 12 minuti ( e tendo a precisare che non li sto contando).
Evito di andare al covo, o ci vado quando so che lui non è li. Un atteggiamento poco maturo il mio lo so, ma non so davvero come comportarmi.
Da quando Damian Darhk ha perso i suoi poteri, ed è stato incarcerato in attesa di essere sottoposto ad un processo, Oliver sta dedicando anima e corpo alla campagna elettorale essendo ritornato in pista dopo aver salvato la vita di suo figlio.  William.
Non ho avuto il piacere di incontrarlo. Sfortunatamente Oliver mi ha privato anche di questo. Mi ha privato anche di conoscere il bambino che ha mandato all'aria la nostra storia. Non fraintendetemi, i
o non ho nulla contro William. Dalle foto che Samantha mi ha mostrato sembra essere un bambino dolcissimo.
Io non sono arrabbiata che Oliver abbia un figlio con un'altra donna. Certo non posso ancora crederci, ma non sono arrabbiata per questo.
 Lui ha scelto di proteggerlo e di allontanarlo di lui (con un semplice video che il piccolo potrà vedere solo a 18 anni), evitando di coinvolgermi per l’ennesima volta in una decisione cosi importante.  
Ha scelto di dare conto ad una donna che non ha significa nulla per lui, invece che dire la verità a me che dovevo diventare sua moglie. Chissà anche la madre dei suoi figli.
John mi ha detto che fa tutto questo perché sta male.  Dice di non riconoscerlo più, da quando ho annullato il matrimonio.
Ma cosa avrei potuto fare? Nient’altro se non questo.
Dopo avergli ridato indietro l’anello, e dopo essermi rialzata in piedi dalla sedia sulla quale ero costretta da mesi , sono uscita dalla porta di casa nostra senza voltarmi indietro. Ho fatto la cosa che mi riesce meglio, ovvero scappare.
Scappare da ciò che provo per lui, scappare dalla sofferenza, scappare dalle bugie. Per quanto tempo ho ignorato ciò che provavo per lui? Anni. 
E mi sembrava cosi tutto troppo perfetto, cosi tutto surreale. Ho sempre saputo di non essere la persona giusta per lui. Ho solo scelto di ignorare i miei pensieri. 
Una parte di me ancora non ci può credere. Tra due giorni, avrei dovuto sposarmi con l’uomo che ho amato segretamente per tre anni e ora… ora non mi resta più niente. Sono cosi delusa, che non ho il coraggio di incontrarlo perché non so come potrei reagire.
-Stai bene?-
Ho chiesto a Laurel di ospitarmi per un po’. Avendo venduto il mio appartamento e non avendo nessun’altro posto dove andare, questo mi sembrava il posto dove più mi sarei sentita a casa. Laurel può capirmi. Forse sotto sotto sa cosa si prova, nel vedere l’uomo che ami, scivolare tra le tue mani come se fosse  granelli di sabbia.
-Sto bene Laurel.-
Mi metto seduta nel letto che occupo ogni notte , mentre la mia amica si stende accanto a me e mi prende per mano. Sono da poco passate le nove, e vorrei chiederle come mai non è al covo ma evito di farlo. Se non è li, significa solo che non ci sono cattivi in giro e la cosa mi tranquillizza. Almeno so che è al sicuro.
-Lo sai vero che per qualunque cosa sono qui? Se vuoi parlare , se vuoi….-
-Laurel non c’è nulla da dire.- dico interrompendola. –Davvero sto bene.-
Non voglio essere scontrosa, ma non voglio parlarne. Voglio dimenticare questa storia il prima possibile. La domanda è: come fare? C'è un figlio di mezzo. 
Il figlio che Oliver ha avuto con una donna mentre stava con Laurel.
Sono stata cosi concentrata su me stessa che non ho chiesto neanche alla mia amica come deve sentirsi. Al covo sembrava essere cosi rilassata con Samantha... o forse semplicemente fingeva per non dare a vedere la cruda verità. 
-Sono giorni che non mangi qualcosa di sostanzioso… giorni che non vieni al covo. L’unica cosa che fai è andare in ufficio e passare il tuo tempo li.-
-Cos’altro dovrei fare?- chiedo retorica. –Ho un’azienda da portare avanti.-
-Dovreste parlare. Dovreste chiarire.-
Sbuffo rumorosamente, alzandomi dal letto infastidita nel sentire per l’ennesima volta queste parole. Thea in questi giorni non ha fatto altro che ripetermi la stessa cosa. Forse mi odia.  Cioè, deduco che mi odi visto che  ho lasciato suo fratello a pochi giorni dalle nozze e quando cerca di parlarmi, la guardo furiosa zittendola senza lasciarle nessuna possibilità di parlare. 
Lei sapeva che Oliver aveva un figlio, e non mi ha detto niente (anzi ha anche ammesso di aver spinto Oliver a non rivelarmi niente) perché voleva proteggere un nipote che non conosce neanche.
-Come puoi dirmi una cosa del genere? Tu sai cosa sto passando.- dico alzando il tono di voce iniziando a gesticolare come faccio quando sono nervosa. –L’uomo che dovevo sposare, mi ha mentito, Laurel! E sai da chi l’ho saputo?-
Dallo stesso uomo che mi ha quasi ucciso, costringendomi per mesi su una sedia a rotelle.
Mi ha mentito per mesi da quando siamo tornati da Central City. Quel giorno, quando mi ha detto che non c’era niente di cui preoccuparsi, mi ha guardato negli occhi. E per la centesima volta, mi ha mentito. La nostra relazione, la nostra collaborazione è iniziata con delle bugie ed è finita con delle bugie.
-Sta male.- ammette Laurel sincera. –Sta male, gli manchi, ma non sa cosa fare per….-
-Non c’è nulla che può fare!- sbotto innervosita. –Dovrebbe solo tornare indietro e scegliere di dirmi la verità!-
Prima che possa aggiungere altro, Thea bussa sulla porta già mezza aperta per avvisarci della sua presenza.
-Scusatemi….- dice visibilmente imbarazzata. –Ollie mi ha chiamato ci vuole al covo.-
Alzo gli occhi al cielo, stringendomi le braccia sotto al seno, cercando di controllare la rabbia che mi scorre nelle vene.
-Cosa succede?- chiede Laurel alzandosi dal letto.
-Abbiamo visite.-
 
 
 
-Non ci posso ancora credere.-
Le braccia di Sara Lance sono strette attorno al mio corpo da non so quanto tempo. Quando Thea ci ha annunciato dell’arrivo di alcuni ospiti, non pensavo si trattasse di loro. Della famosa squadra di Rip Hunter. Le leggende.
Oliver mi aveva detto che Ray aveva preso parte ad una squadra speciale insieme a Sara per poter salvare il mondo da Vandal Savage resuscitato chissà da chi visto che il suo unico obbiettivo è quello di distruggere il nostro mondo.
Appena arrivate al covo, la prima cosa che ho sentito è stato l’urlo di Laurel che è corsa verso la sorella abbracciandola forte. Ray, giocando un po’ sulla mia sorpresa e sul mio stupore, si è avvicinato e mi ha abbracciato facendomi mille domande sulla riabilitazione, su come fosse possibile la mia guarigione improvvisa… Quando ha saputo che  tutto il  merito era di Curtis Holt, dipendente della Palmer Tech, gli si sono illuminati gli occhi.
-Cosa ci fate qui pensavo che foste in viaggio!- dico lasciandola andare.
Ci sono volti nuovi che non ho mai visto. Noto subito che all’appello manca il fidanzato leggendario di Kendra ma evito di fare domande conoscendo già la risposta.
-Ma che domande sono?- chiede Sara corrucciando lo sguardo, spostando per un secondo lo sguardo su Oliver. –Che razza di droga vi siete fumati tutti?!-
Da quando sono arrivata, i suoi occhi sono fissi su di me. Non alzo lo sguardo, troppo imbarazzata, ma li sento. Conoscendoli, come se fossero i miei, me li immagino intenti ad osservarmi con il solito sguardo indecifrabile  che usa quando cerca di capire come sto, come mi sento…
Mi sento una merda.
E’ inutile nasconderlo. E’ inutile fare la forte. Mi manca ma non lo dico a voce alta. L’ho ammetto solo a me stessa. Come facevo in passato.
-Siamo qui per il vostro matrimonio!- trilla Sara euforica.
-Oh.- dico semplicemente confondendola ancora di più. Guardo per un secondo Oliver, pentendomene subito per poi abbassare di nuovo lo sguardo verso il pavimento.
-Erano in viaggio non potevano saperlo..- dice Laurel mettendomi una mano sulla spalla come se volesse tranquillizzarmi.
-Sapere cosa?- chiede Kendra perplessa.
-Non ci sarà nessun matrimonio.- dico scrollando le spalle facendo spalancare la bocca a Sara per la sorpresa. –L’ho annullato giorni fa.-
-Tu cosa?- urla la piccola Lance arrabbiata osservandomi per bene cercando di capire le motivazioni di tale gesto. Ma dopo un po’, grazie al suo sesto senso infallibile, si gira verso Oliver e con poche falcate lo raggiunge.  –Cos’hai fatto?-
-Sara…- dico volendo evitare di mettere il discorso in mezzo di nuovo. 
-L’ho lasciata tre settimane fa mentre sceglieva l’abito bianco  con un bellissimo sorriso stampato sulla faccia e ora torno e mi dice che ha annullato le nozze?- chiede Sara ignorandomi completamente. -Che cosa hai fatto?-
Oliver abbassa lo sguardo colpevole, non sapendo cosa dire.
-L’hai tradita?- chiede Sara notandolo cosi silenzioso. –Cazzo Oliver, dimmi che non hai fatto di nuovo lo stesso errore!-
Sara è furiosa. Non l’ho mai vista cosi.
E io che pensavo che ne sarebbe stata contenta. Cioè, so che i suoi gusti con gli anni sono cambiati, ma non pensavo che avrebbe reagito cosi.
Lo sta facendo per me, ma anche perché per lei Oliver è come un fratello. L’ha cresciuta. Certo sono andati anche a letto insieme, ma questo è un altro conto.
-No, certo che no.- dice Oliver pronto. –Non l’avrei mai fatto. Io sono innamorato di l…..-
Le parole gli muoiono in gola, quando incrocia per un secondo il mio sguardo trovando i miei occhi lucidi a causa delle lacrime.
Bel modo di dimostrarlo. E’ innamorato di me e mi ha mentito spudoratamente per mesi?
E questo lui lo chiama amore? Cosa diavolo stava aspettando? Meno male che l’ho scoperto prima del matrimonio, altrimenti mi sarei sposata con la menzogna.
Nonostante tutto devo ringraziare Damian Darhk. Se non fosse stato per lui, non avrei capito com’è realmente l’ uomo  con il quale volevo passare il resto della mia vita. Gli occhi di tutti sono puntati su di me. Occhi di persone sconosciute, di cui so soltanto il nome.
Sara si zittisce , mentre la nostra attenzione viene attirata dai miei computer che iniziano a lampeggiare avvisandoci di un problema.
-Che succede?- chiede Ray non appena arrivo vicino agli schermi.
Digito qualcosa, notando subito che la polizia è stata avvisata del ritrovamento di un cadavere colpito da una freccia rossa.
-Roy ?- chiede Thea perplessa e forse sotto sotto un po’ speranzosa.
Mentre il resto delle persone salgono sulla piattaforma per vedere sugli schermi i dati che riesco a trovare, mi informo attraverso le chiamate al 911 sul luogo del ritrovamento per vedere se ci sono telecamere cosi da poterle hackerare.
-L’angolo tra la quinta e la sesta… ci sono telecamere. Ci sto entrando ora.- dico muovendo velocemente le dita sulla tastiera come ho sempre fatto.
Quando intravedo all’uscita di un vicolo, un tipo sospetto vestito con una strana tuta e sulla schiena un arco e delle frecce, ingrandisco l’immagine cosi da avviare il riconoscimento facciale.
-Non può essere.- sussurra Oliver alle mie spalle in un punto indeterminato della stanza.
E’ inutile avviare il riconoscimento facciale. La persona che ho davanti, è una donna che conosco molto bene. Cioè, non la conosco di persona, ma so chi è.
-Chi è Ollie?- chiede Sara confusa.
-Carrie Cutter- dico rispondendo alla domanda prima di Oliver. –Una vecchia fiamma del passato. Come si faceva chiamare? Cupid?-
-Non è una vecchia fiamma.- dice Oliver come se si volesse giustificare con me. –E’ solo una donna che….-
-Va in giro ad uccidere perché pensa di essere la compagna ideale di Arrow.- dico acida. –L’ho trovata. Si sta dirigendo a nord verso una vecchia fabbrica abbandonata. Vi conviene andare.-
-Prepariamoci.- ordina Oliver al nostro team.
-Vengo con voi.- dicono all’uniscono Sara e Ray volendosi rendere utili.
-E noi cosa dovremmo fare?- chiede il professor Stein.
Adoro quest'uomo. E' praticamente un genio. 
Oliver si è tolto la maglietta cosi da infilarsi la tuta di Green Arrow. Se in passato, impazzivo vedergli compiere questo gesto, soprattutto perché potevo vedere i suoi muscoli guizzare ad ogni movimento, ora invece distolgo lo sguardo per non dargli la possibilità di farmi sgamare.
Sono ancora arrabbiata con lui. Ma nonostante tutto, vorrei chiedergli di stare attento e di tornare tutto intero.
Ma chi sono io per farlo? Non stiamo più insieme. Non dovrebbe più importarmene.
-Potete venire con noi o restare qui.- dice Thea scrollando le spalle mentre indossa il suo costume. 
Oh ma chi voglio prendere in giro? Ho speso gli ultimi 4 anni della mia vita appresso a lui, lavorando con lui, negli ultimi 9 mesi abbiamo anche abitato insieme….
Lui mi ama. L’ha ammesso davanti a tutti senza problemi. Ma ora la cosa sembra essere cosi poco rilevante.
-Io faccio compagnia al genio.- dice un tipo con i capelli rasati. Mi giro leggermente verso di lui trovandolo sorridermi amabilmente.
-Captain Cold, giusto?- chiedo non volendo sbagliare il nome.
-Sono Leonard per te. Solo Leonard. - dice avvicinandosi porgendomi di nuovo la mano. La accetto senza pensarci due volte, fissando i miei occhi nei suoi.
Mi fa un pò paura. Ma ha certi occhi chiari...
Oliver si schiarisce la gola, e allora Leonard  si volta verso di lui corrucciando al fronte. I due si osservano per un paio di secondi, mentre Oliver fa quello strano giochino con gli occhi che di solito fa scappare tutti i cattivi.
-Finalmente un tipo che non ha paura di Green Arrow.- dico ritornando a lavorare al computer, pronta ad entrare in azione per guidare i ragazzi in una nuova missione. Mi metto l’auricolare nell’orecchio, e lo attivo. –Overwatch è online ragazzi.-
 
  
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