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Autore: JennySoul    28/02/2016    0 recensioni
Ci sono molti di noi che custodiscono gelosamente i propri ricordi, che raccontano della propria infanzia come un periodo idilliaco. Ma non lei. Lei avrebbe fatto di tutto per poter cancellare quello che aveva vissuto fino ad i suoi 18 anni. Cosa succede quando impieghi 18 anni per costruirti una maschera e poi arriva lui, che con poco stravolge i tuoi piani?
Ricordi, amore, dolore, amicizia e fiducia.
Questi sono gli elementi principali della nostra vita, che vogliamo o no, saranno sempre presenti.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il vento muoveva tutti gli alberi lungo il viale, sfiorava la pelle delle persone che stavano passeggiando, dando sollievo dopo una giornata calda ed afosa. 
Kate era uscita in giardino, non ne poteva più delle urla e del rumore dei piatti che si rompono, dritti sul pavimento. Seduta sul gradino della porta sul retro fumava una sigaretta, ormai era diventato un vizio a cui non poteva rinunciare, soprattutto nei momenti di forte tensione come questo. Era al secondo tiro quando uscì suo fratello "Kate basta fumare, te ne fumi troppe" lei rise, ma senza entusiasmo "Cal smettila, è l'unica cosa che mi rilassi" lui sospirò, come faceva sempre quando la dava vinta alla sorella, anche se a malincuore. Si sedette accanto a lei, rimanendo in silenzio per un tempo indefinito. Fu Kate a rompere il silenzio "Cal, credi che smetteranno mai di litigare così?" Lui scosse la testa, erano ormai 18 anni che li sentivano litigare, prendersi a parolacce ed arrivare spesso ad usare le mani. Kate non lo aveva mai detto a nessuno, ma spesso suo padre aveva picchiato anche lei, prendendola a parolacce, neanche il suo gemello Calum lo sapeva, altrimenti, ne era sicura, sarebbe sicuramente successo un putiferio. Lui l'abbracciò, la strinse forte a lui e le sussurrò "il mese prossimo compiremo 18 anni e ti porterò via da questo inferno. Te lo giuro". Lei lo abbracciò così forte che pensò che da un momento all'altro potesse stritolarlo, appoggiò la testa sul petto del fratello, lui le accarezzava la testa, cercando di tranquillizzarla. Stavano guardando il cielo particolarmente stellato, quando il padre uscì fuori brandendo una bottiglia di vino ormai vuota ed urlando "Kate, bella di papà, vieni qui ad abbracciare il tuo vecchio" lei scattò in piedi seguita dal fratello. Si guardarono per un po, senza sapere bene cosa fare "papà sono stanca vado a letto" lui avanzò verso di loro "vieni subito qui" alzo ancora la voce lui, Calum teneva la mano della sorella, accarezzandole il dorso con il pollice, cercava di tranquillizzarla ma con scarsi risultati. Più il padre si avvicinava, più lei si innervosiva. Ormai il padre era ad un palmo da lei, la guardava con gli occhi pieni d'ira, senza un vero motivo "quanto sei bella Kate, proprio come tua madre" disse accarezzandole una guancia, strinse ancor di più la mano del fratello "grazie papà" lui rise, come se gli avessero raccontato la storia più divertente di sempre. La prese dal polso e la allontanò da Calum in un colpo, lei trasalì mentre lui la guardava allarmato, cosa voleva questa volta? Le diede uno schiaffo in pieno viso, facendole pizzicare la guancia e facendo scattare in avanti Calum "papà fermati!" Lui lo guardò con gli occhi accesi dalla rabbia "stai zitto tu, ora ti insegno come si tratta una donna" gettò la bottiglia a terra, rompendola in mille pezzi di vetro appuntito e afferrando Kate da entrambi i polsi. le diede un altro schiaffo ed un altro ancora, per concludere con uno schiaffo più forte degli altri facendola cadere tra i vetri rotti. Calum corse da lei, tirandola su e abbracciandola forte, mentre il padre se ne tornava in casa, Kate piangeva e stringeva il braccio "fammi vedere" disse dolcemente Calum, esaminandole le braccia notò un lungo taglio nell'avambraccio. Entrarono in casa insieme, una volta sicuri che i genitori fossero chiusi in camera, Cal armeggiava con il kit del pronto soccorso mentre Kate piangeva silenziosamente "io non resisto fino al nostro compleanno, mi uccido prima" il fratello finì di medicarla per poi abbracciarla forte "non dire queste cose, non dirlo neanche per scherzo".

La sveglia suonava ripetutamente in camera di Kate, che si alzò controvoglia per andare un bagno a lavarsi. Si guardò per un po allo specchio, pensando che mai nessun ragazzo avrebbe potuto amare un tale casino. Scosse la testa e tornò in camera per vestirsi quando entrò suo fratello "ci passa a prendere Luke" Kate senti il cuore batterle forte, Luke era il ragazzo per cui aveva sempre avuto una cotta, senza mai dirlo neanche a suo fratello. Fece cenno di si con la testa, per poi tornare a vestirsi. Un paio di skinny jeans, una maglia nera aderente e una camicia a quadri rossa e nera sopra, lasciata aperta, vans rosse ed era al completo. Si guardava allo specchio pensando a come sarebbe stato bello crescere in una famiglia che ti ami davvero o meglio, avere una madre ed un padre che ti amino davvero. Scosse la testa per poi scendere in cucina a fare colazione, poco dopo arrivò anche Calum, presero gli zaini ed uscirono velocemente da quella casa degli orrori. Arrivati al bordo del marciapiede Calum mise un braccio intorno alle spalle della sorella per sorriderle, un suv nero con i vetri oscurati si fermò davanti a loro "ehi Calum non consumarmela!" Rise Luke, Kate arrossì "Luke stai zitto e portaci a scuola!" Rispose Calum. Luke era il genere di ragazzo che piace a tutte, bello, intelligente, simpatico e con un mucchio di soldi sul conto in banca. Kate lo osservava da dietro mentre lui scherzava con Calum, parlavano generalmente di calcio ma quando iniziarono a parlare di ragazze lo stomaco di Kate iniziò a torcersi e nella sua mente continuava a ripetersi "stai calma, non puoi essere gelosa" e quando lo sentì dire "no non esco con nessuna Cal" si sentì quasi sollevata.
La giornata passò tranquilla, seguiva tutte le lezioni con la sua amica Debbie e questo le alleggeriva ogni materia, anche chimica che detestava tanto. Uscite in corridoio Debbie sospirò "non so cosa mettere per la festa di sabato" Kate rise "Deb siamo ancora a lunedì, ne avrai di tempo" ridendo uscirono in cortile dove c'era già Calum con Luke "quel ragazzo mi farà diventare matta, è così figo" sospirò Kate facendo ridere di buon gusto la sua amica. Kate si accese una sigaretta una volta arrivata vicino a suo fratello "devi smetterla con questa robaccia" lei sbuffò, non faceva altro che ripeterle le stesse cose "Calum e lasciala stare, ormai è grande e può fare ciò che vuole" "ecco vedi Cal?" Gli fece la linguaccia ed iniziarono a ridere. Salirono in macchina di Luke, essendo l'unico ad avere la macchina dato che era il più grande ed essendo il migliore amico di Calum li accompagnava sempre a scuola e a casa. Una volta arrivati scesero a malincuore, soprattutto Kate "grazie Luke, ciao" lui le fece uno dei suoi migliori sorrisi, uno di quei sorrisi che fai solo alle persone alle quali vuoi davvero bene, lei ricambiò il sorriso, con le farfalle nello stomaco. Si conoscevano ormai da 5 anni, ma ancora non si era abituata al suo fantastico sorriso e a quegli occhi profondi come l'oceano e azzurri come il cielo. Rientrò in casa e andò diretta al bagno per cambiare la garza che la sera prima suo fratello le aveva messo sulla ferita, senti qualcuno discutere e sospirò, rendendosi conto che erano di nuovo i suoi genitori, non ne poteva più, era sicura che avrebbe ceduto da un momento all'altro. Iniziò a piangere, tenendosi ben salda al lavandino, sentì suo padre salire al piano superiore, decidendo così di uscire velocemente dalla finestra del bagno, arrampicandosi sull'albero davanti alla finestra. Una volta scesa in cortile decise di andare a fare una passeggiata, non resisteva più dentro quella casa. il vuoto che aveva dentro la stava risucchiando, fuori aveva tante cose per cui essere felice, suo fratello, la sua migliore amica, Luke e tutti gli amici a scuola, ma il dolore che aveva dentro la stava divorando. Dopo una lunga passeggiata decise di sedersi sotto ad una quercia, si accese una sigaretta ed aspetto che passasse il pomeriggio. Era ormai ora di cena, decise così di tornare a casa, testa bassa, mani nelle tasche dei jeans e camminava senza guardare dove stesse andando. Sentì un rumore e si voltò incuriosita, vide un Volvo V40 passare a tutta velocità, era la prima volta che vedeva quella macchina nel quartiere, i vetri scuri le impedirono di vedere chi ci fosse alla guida, così rientrò a casa ancora più curiosa.

Non poteva di certo sapere che in quella macchina ci sarebbe stata la persona che avrebbe stravolto la sua vita.




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Dopo anni ed anni sono tornata su EFP... con una nuova FF ovviamente ahah...
Spero ci sia qualcuno a leggerla e a dirmi cosa ne pensa...
Per chi volesse sono anche su Wattpad come ''ashmygetaway''...
Grazie in anticipo a tutti... Baci.

  
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