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Autore: SilviaJane    29/02/2016    0 recensioni
Una fan fiction? Ebbene sì. Amo questa coppia e sento di non averne abbastanza! La donna che ha amato un supereroe che viene depredata di ogni onorificenza in quanto donna ed il suo segretamente ma non troppo innamorato che si sente un mezzo uomo perchè non crede di essere all'altezza della sua eroina personale. Una donna spettacolare.
Il sogno americano si infrange sulla normalità della vita, sui difetti fisici e caratteriali... mi spiace per Capitan America, ma trovo più vero un uomo come Daniel Sousa.
Amo Hayley Atwell da quando l'ho conosciuta interpretare Aliena, protagonista di uno dei miei libri più belli, I pilastri della Terra di Ken Follett.
Avviso: seguo la programmazione americana quindi non prendetevela troppo se scrivo cose che non avete ancora visto(i famosi spoiler).
Tra virgolette metterò quello che pensano, tra le righette - - metterò quello che gli farò dire.
Cercami anche su Wattpad se la vuoi leggere come ebook: Marvel Agent Carter - fan fiction - Quello Che Non Si Sono Mai Detti
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Sousa, Peggy Carter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo originale: Time and tide (1x03)

Levathian è un'organizzazione russa più grande, una cospirazione, quella che ha rubato le invenzioni di Stark. Anche qui un simbolo strano sembra un cuore con un'onda che lo attraversa.

Nella nuova sistemazione Peggy vede come è rigida la proprietaria nelle regole, una ragazza viene fatta uscire perchè ha ospitato il fidanzato sopra il primo piano. Quella lezione ha dato a Peggy uno spunto per edifici impenetrabili.

Nel contempo viene perquisita la casa dall'uomo assassinato grazie alla chiave recuperata da Sousa. Dooley e l'agente K. trovano quella strana macchina da scrivere che gli dava ordini.

In ufficio Dooley Thompson e l'agente K. Scoprono che Leet Brennis è morto 2 anni fa nella battaglia di “Finow” che ogni tanto ritorna. Sousa entra e dice che la targa e paraurti erano di Stark ma se era in fuga giorni fa chi guidava la macchina?

Peggy vuole vedere dove hanno rubato le invenzioni in casa Stark ma ci arrivano anche Sousa e Thompson. Primo incontro tra Sousa e Jervis.

Portano Jervis alla stazione di polizia per interrogarlo e con il fatto che anche lui è stato condannato forse in Inghilterra per tradimento vorrebbero deportarlo dall'America. Thompson ha messo in mezzo anche la moglie ungherese Ana nei discorsi.

Daniel:

“E' tutta mattina che quel profumo di rose mi perseguita… da quando abbiamo fatto visita a casa Stark e abbiamo prelevato il maggiordomo. Mi chiedo perché sento il suo profumo ovunque.. ed ora eccola qui, dietro di me. Peggy è entrata ed assiste con noi ad una parte di interrogatorio. Sembra conosca questo Edwin Jervis.. ah.. già perché lei legge i documenti che archivia. Appena quel mastino di Thompson si avventa sul passato dell'interrogato lei se ne va.. ma perché? Si sta mettendo bene per noi… Se ne va perché deve sbrigare del lavoro in ufficio. Peccato, mi sarebbe piaciuto restasse al mio fianco...”

–-

“Che faccia tosta l'agente K. mi chiede di fare il suo turno di notte anche se continua a prendermi in giro dicendo che non so coprire nemmeno i miei turni. Gli chiedo davanti a tutti se al cinema porta la moglie o l'amante. Comunque non farò il turno al posto suo!”

Peggy interrompe in malo modo la tensione dell'interrogatorio e il "CLIMAX" distraendo Jervis sono costretti a rilasciarlo. Quindi capo Dooley le fa una ramanzina davanti anche a Thompson. Ecco perchè non si deve aspettare incarichi importanti... Tutti nell'agenzia la guardano male.

Nella stanza di Peggy arriva la barista aspirante attrice e poi "Dorothy Dotty Underwood" la spia russa bionda e bravissima. Peggy torna da Jervis per visionare da dove hanno rubato le attrezzature di Stark e alla fine si fa dire quando e come lui avrebbe tradito il suo paese.

Nel mentre alla stazione di polizia, turno di notte Sousa, l'agente K., Thompson il biondo li saluta dandogli notizie sull'uomo morto Sasha Demidov che anche lui è stato registrato sotto falso nome di uno della "battaglia di Finow" battaglia che tornerà verso la fine dei primi episodi... Stark aveva venduto un gas che fa arrabbiare la gente al punto di uccidersi a vicenda (ma questo lo scopriremo solo più tardi negli episodi successivi).

Siamo rimasti soli io e l'agente K. Ma… non aveva chiesto a Carter di coprire il suo turno?

- Sicuramente gliel'hai chiesto in modo educato e gentile come sempre!- gli dico. Allora l'agente K. Fa una battuta che ancora adesso non riesco a digerire. Mi domanda se sto facendo il carino con lei. Ma è così ovvio? Spero di no! Lo rigiro con un'altra domanda, facendogli un sorriso semi impacciato: -Non ne hai abbastanza delle sue donne di cui occuparti?- Allora Ray mi da un consiglio… mi dice di lasciare perdere e che nessuna ragazza cambierebbe uno scudo blu bianco e rosso (chiaro riferimento a Capitan America) con una stampella in alluminio (che sarei io). Sono affranto, questo bestione ha ragione da vendere purtroppo. Come se non l’avessi sempre saputo… ma la verità così in faccia fa proprio male.

--------------

Torniamo nei sotterranei, verso il mare, le fogne di New York - Nel frattempo Jervis viene obbligato da Penny a raccontare del tradimento. Prima della guerra lavorava per un generale, viaggiando sono capitati a Budapest. Lui conobbe Anna, che è ebrea ed il generale non firmò per poterla fare espatriare. Jervis falsificò la firma, lo catturarono per tradimento, poi intervenne Stark amico del generale in debito con lui e li portò entrambi in America.

Dove avrebbero scaricato tutto il materiale passando via mare? Su una nave con il simbolo del cuore e dell'onda in mezzo. Vanno al porto. Qualcuno, sembra un uomo, li osserva. Trovano il battello con il simbolo del cuore e le armi. Jervis fa ragionare Peggy che non può ritrovarle lei che è estromessa dai casi grossi. Preferisce piuttosto a malapena che le scopra l'agente Sousa. Riesce a far chiamare Sousa da Jervis da un telefono pubblico, ricordandogli di camuffare la voce, ma fanno l’errore di usare il numero esatto di Sousa. Non sono sull’elenco telefonico e Sousa mangia la foglia.

Sul molo qualcuno spia gli agenti mentre portano in salvo la merce rubata a Stark. Sousa non è convinto che prenderanno una medaglia per aver risposto ad una soffiata mentre quel sempliciotto dell'agente K. pensa di sì. Gli hanno impacchettato un altro regalo di Natale. Sousa è sempre più confuso dai ritrovamenti facilitati per gli agenti. Prima la telefonata, poi gli oggetti di Stark, con annesso uomo a terra.

Come mai solo l'agente K. porta in auto il detenuto contro il quale Peggy ha lottato prima del ritorno di Jervis? In auto è stato tamponato al semaforo rosso mentre il detenuto gli parlava della signorina inglese con un destro bello saldo...

Sicario in azione.. Uccide entrambi, sia il detenuto che sapeva chi ha chiesto di rubare le armi di Stark sia l'agente K.

“Credevo di trovare un clima euforico invece qui le telefoniste piangono come delle fontane...” Musi lunghi già dalle telefoniste e pianti per la morte dell’agente sciupafemmine (???). Rose la “capotelefonista” dice a Peggy cosa è successo.

“Per un attimo ho temuto per Daniel… anche se.. sono dispiaciuta per l'agente K. Daniel realizza che un giorno ci siamo e l'altro no… ma è il mestiere che ci siamo scelti. Vorrei consolarlo invece è solo arrabbiato con sé stesso per la telefonata anonima… Ecco le mie buone intenzioni nei suoi confronti… l'ho indirizzato al sospetto ancora di più nei confronti di un cittadino preoccupato… che però ha chiamato direttamente l'SSR e non la polizia… Accidenti a me! Dovevo essere più attenta.”

Il capo vuole agire in fretta e da la colpa di tutto a Stark.

Il capitolo 3 finisce con le confessioni di una sedicente telefonista alla sua barista preferita per recuperare un'amicizia che sembrava rovinata dai numerosi impegni di Peggy.

   
 
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