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Autore: NonnaPapera    01/03/2016    0 recensioni
Un padrone che salva il suo cane... non ricordavo neppure di averla scritta.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per gli amici si fa di tutto
Se gli avessero detto che un giorno si sarebbe ritrovato a provare una simile ansia per un semplice cane probabilmente avrebbe riso.
Però in quel preciso momento gli pareva di impazzire. Era lì impossibilitato sulla riva, che non poteva far altro se non fissare il suo amato labrador mentre lentamente si congelava nel lago ghiacciato.
Un branco di pompieri troppo giovani e troppo inesperti si affaccendava senza alcun risultato intorno alla sponda.
C’erano anche dei poliziotti e tutti insieme facevano un gran marasma continuando a formulare congetture senza però mettere in pratica una sola ipotesi.
Che mandria di inetti!
Continuò a camminare su e giù troppo agitato per starsene fermo ad aspettare, prima che Dak cadesse nel lago non avrebbe mai creduto di potersi sentire così solo per via di un animale.
Si era sempre ritenuto un uomo ponderato, certo in gioventù era stato una testa calda, ma ora erano anni che si era sistemato aveva trovato un lavoro stabile e con la sua compagna aveva creato una famiglia.
Per un attimo gli passò per la testa che probabilmente quegli idioti di soccorritori, se al posto si Dak ci fosse stata sua figlia Lilith, si sarebbero comportati esattamente allo stesso modo. Questo pensiero non fece altro che aumentare l’irritazione fortissima che stava provando.
Senza pensarci afferrò uno dei poliziotti e scuotendolo per il bavero gli urlo in faccia:
“Branco di incapaci cosa state facendo? Cosa c’è ci godete a vederlo morire lentamente?”
Il poliziotto tentò di rabbonirlo con parole pacate cercando di spiegargli che intervenire senza l’attrezzatura adatta avrebbe di certo messo a rischio i pompieri e non avrebbe giovato al cane.
Charlie però era sordo a tutte le giustificazioni, Dak era come un figlio, lo avevano preso quando ancora Steve –il suo primogenito- era ancora piccolo, e da allora era sempre stato con loro.
Non poteva permettere che morisse, non senza fare nulla per cercare di salvarlo… in fondo era certo che se fosse stato lui quello nei guai Dak avrebbe fatto l’impossibile per salvarlo!
Sentì solamente in lontananza la voce del poliziotto che gli diceva che presto sarebbero arrivati i rinforzi con l’attrezzatura adatta, ma ormai il suo cervello aveva elaborato un unico pensiero fisso: aiutare Dak.
Fu senza pensarci che con uno scatto improvviso si mise a correre verso il lago ghiacciato e senza pensarci su due volte si tuffò nell’acqua gelida.
Il cane nel vederlo guaì un po’ per la stanchezza e un po’ per la gioia.
Charlie sentì la stretta del ghiaccio mozzargli il fiato e il pesante cappotto ormai zuppo d’acqua che pesantemente tentava di trascinarlo verso il fondo, però non se ne curò, ormai era lì, non poteva rinunciare.
Si avvicinò a Dak che ormai era esausto e stava tremando di freddo cercò di incoraggiarlo a parole, anche se pure lui faceva fatica a muovere le labbra già diventate viola.
Quando vide che il cane non accennava a muoversi, si posizionò dietro di lui e con le ultime forze rimastegli lo sollevò di peso, sperando che Dak reagisse e finalmente si muovesse per uscire dalla lastra di ghiaccio.
Le sue speranze furono esaudite infatti il fedele amico appena sentì Charlie che lo issava si riscosse e con un movimento di reni riuscì a portarsi finalmente in salvo.
Charlie sorrise, con il cuore che gli scoppiava di gioia anche se ormai era sfinito e quasi assiderato, erano trascorsi forse due minuti da che si era buttato in acqua, però a quelle temperature erano più che sufficienti per congelare un uomo.
Stava quasi per lasciarsi scivolare quando sentì che qualcosa lo strattonava per una manica.
Pur dopo tutto quello che aveva passato Dak era rimasto lì sull’orlo del pericolo, ed ora stringendo la sua giacca con i denti stava disperatamente tentando di aiutarlo a uscire dal lago ghiacciato.
Forse fu solo per la commozione che quel gesto gli causò, ma Charlie riuscì a fare l’ultimo sforzo e aiutato dal suo fedele amico si issò anche lui in salvo sulla riva.
Sorrise al cane e poi stremato svenne.
Quando l’uomo riaprì gli occhi si trovò in ospedale. Si voltò e vide tutta la sua famiglia che dormiva sulle poltroncine di fianco al letto, c’erano proprio tutti: sua moglie Helen, suo figlio Steve, la sua bimba Lilith e… Dak.
Fu proprio il cane che per primo si accorse che si era svegliato e alzandosi di scatto si diresse scodinzolando verso il suo padrone.
La sua gratitudine nei confronti di Charlie venne manifestata con una grossa lappata proprio sulla faccia, l’uomo sorrise ed accarezzò lentamente il suo cane, un solo pensiero per la testa: la decisione di buttarsi in acqua era stata di certo quella più giusta.



scritta nel 2011 è piena di refusi, ma non ho intenzione di sistemare nessuna delle mie vecchie storie
   
 
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