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Autore: kitsune999    26/03/2009    6 recensioni
¡Warning! - Raccolta di semi-bakaboiate xD
~Stage 3 • “Permanent Marker” featuring Ryō Ishizaki~
[...] Takeshi diede di gomito a Ken, seduto vicino a lui, e portandosi teatralmente una mano al viso gli mormorò in tono melodrammatico, a metà via tra l’avvilito e il divertito:
-Oh, Signore. Ci troviamo dinnanzi ad un processo di involuzione della specie umana. Peggio che alle elementari…anzi, qui siamo a livello asilo nido.
Mentre sorseggiava una bibita, il portiere catalizzò la sua attenzione verso la persona che aveva suscitato il commento spontaneo dell’amico, ovvero Tarō, che li aveva appena raggiunti al tavolo della colazione.
Fu colto istantaneamente da un'irrefrenabile crisi di ridarella, e per poco non si strozzò con l'aranciata.
[...]
_______________________________
[Tsubasa ✘ Tarō]
Collezione di brevi capitoli, ciascuno dei quali è una storia composta da tredici drabble da cento parole.
Accozzaglia di voli prosaici (leggasi: viaggi allucinanti) sui miei G&G preferiti.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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stage 3

Bene (anzi, male xD), siccome io ho soltanto idee banali, ecco a voi l'ennesima banalità.
No, davvero, questo terzo Stage è ancora più cretino degli altri. Portate pazienza, io traggo godimento soltanto tramite la stesura di cose del genere, per cui prendetelo per quello che è senza troppo impegno. Ma ormai questo dovrebbe essersi capito xD
Piccola precisazione
: si tratta del seguito della shot ~Rock, Paper, Scissors. L'averla letta è come sempre preferibile, ma non irrinunciabile ai fini della comprensione di questa bakascemenza.
Vi rimando al termine per le note e i ringraziamenti^^



~Stage 3
Permanent Marker featuring Ryō Ishizaki


Si rigirò nel letto.
Fastidio.
Solletico.
Dischiuse gli occhi a fatica.
Nella semioscurità gli parve di scorgere un viso, a pochi centimetri dal suo.
Sbatté le palpebre per mettere a fuoco ma, nel giro di un battito di ciglia, ciò che credeva di aver visto si volatilizzò.
Probabilmente aveva sognato.
Però cos'era quella penombra?
Notò che la porta del bagno era parzialmente aperta, e la luce al suo interno filtrava nella stanza, rischiarando lievemente l'ambiente.
Tsubasa doveva averla dimenticata accesa.
Si ripromise di alzarsi entro cinque minuti per spegnerla, ma ripiombò nel sonno non appena finì di formulare quel pensiero.

***

Takeshi diede di gomito a Ken, seduto vicino a lui, e portandosi teatralmente una mano al viso gli mormorò in tono melodrammatico, a metà via tra l’avvilito e il divertito:
-Oh, Signore. Ci troviamo dinnanzi ad un processo di involuzione della specie umana. Peggio che alle elementari…anzi, qui siamo a livello asilo nido.
Mentre sorseggiava una bibita, il portiere catalizzò la sua attenzione verso la persona che aveva suscitato il commento spontaneo dell’amico, ovvero Tar
ō, che li aveva appena raggiunti al tavolo della colazione.
Fu colto istantaneamente da un'irrefrenabile crisi di ridarella, e per poco non si strozzò con l'aranciata.

Un brivido freddo gli percorse la schiena e percepì un clima anomalo intorno a sé.
Cos’era quel brusio che si era levato fra i compagni da quando aveva messo piede nella sala?
E perché continuavano a ridacchiare, indicandolo?
Ebbe un pessimo presentimento e, istintivamente, cercò uno specchio.
Come quello che si era illuso di trovare al suo posto, nella toilette della stanza che condivideva con Tsubasa.
-Accattivante, non c’è che dire- sghignazzò il solito Kojir
ō incapace di trattenersi, attirando l’attenzione dell'ancora ignaro numero undici –che amassi imbellettarti già lo supponevo, ma non credevo proprio che fossi un simile intenditore.

Ah, ecco.
In effetti, la patetica scusa accampata dall'imbecille integrale che si ritrovavano per capitano gli era sembrata decisamente sospetta, per non dire assurda.
Figurarsi se la donna delle pulizie era veramente venuta a portarselo via di mattina presto, millantando di un inderogabile quanto improbabile cambio di arredamento.
A pensarci bene, poi, era strano anche solo il fatto che si fosse svegliato per primo sentendola bussare, considerato il suo sonno non propriamente leggero.
E comunque, non si era preoccupato di dare molta importanza alla cosa.
Era semplicemente stravolto, dopo aver fatto le ore piccole ad allenarsi.
Fra le lenzuola, chiaro.

Era occupato a riavviarsi i capelli alla meno peggio con il solo ausilio delle mani quando lui, baciandolo a fior di labbra, gli aveva detto che tanto non gli serviva, bello com'era.
L'aveva guardato storto, meditando di rispondere a quell'apprezzamento
pomposamente fasullo con una testata.
Che si sperticasse in complimenti mattutini era un qualcosa che rasentava la fantascienza.
Volente o nolente, però, aveva dovuto arrendersi all'evidenza.
Del maledetto specchio non v'era traccia.
D'altronde, non si immaginava neppure lontanamente un tiro mancino del genere proprio da
lui, che aveva nomea di non essere esattamente una scheggia in quel tipo di cose.

Pennarello.
Indelebile.
Non s'era cancellato neanche quando, appena alzato, si era lavato il grugno insonnolito con acqua e sapone.
Davanti all'intera compagine e ad alcuni ospiti dell'albergo, osservò sgomento la propria immagine riflessa, una mano sulla guancia e l'altra sul primo specchio localizzato.
A quella reazione, e vedendo le amene decorazioni comprensive di graziosi baffetti in stile
naïf, i suoi amici o presunti tali si cappottarono in sincrono, rotolando nelle posizioni più disparate: chi accasciato sul tavolo, chi sotto, chi svaccato sulle ginocchia del vicino.
Le risa più forti arrivavano da Ishizaki.
Ovvio. C'era anche il suo zampino nella faccenda.

Ryō.
Difensore
sui generis, dopo anni di fatiche aveva sviluppato un'interessante e fantasiosa tecnica di bloccaggio, operata esclusivamente dai propri tratti somatici, purtroppo ormai irrimediabilmente compromessi da tale pratica malsana.
Difatti, specie subito dopo gli allenamenti, non era raro riscontrare sul suo viso tracce pentagonali o impronte di noti
brand di aziende produttrici di palloni da calcio.
Il suddetto pallone, per lui, era ben lungi dall'essere un amico, ma ci aveva fatto il callo ed ora ostentava quasi con orgoglio quelle cicatrici di guerra, griffate
Adidas o Nike.
Con notevole auto-ironia, alle volte amava definirsi una sorta di
sponsor vivente.

Ore cinque e quaranta antimeridiane.
Il buon Ishizaki era stato strappato alle braccia di Morfeo dal bussare sommesso ma insistente di qualcuno alla porta.
Aprendola, si era trovato davanti Tsubasa con uno specchio sotto il braccio.
-Ti sei dato al
bricolage, per metterti a smontare pezzi d'arredamento all'alba?
Gli aveva biascicato con voce impastata, stropicciandosi gli occhi mentre lo guardava nello stesso modo in cui avrebbe guardato pure un lobotomizzato.
Con fare furtivo ed un'aria da massone, il capitano gli aveva chiesto di imboscarlo nella sua stanza, perché aveva un conto in sospeso con Tar
ō e necessitava della sua collaborazione.

Era andato lì essendo impossibilitato a nascondere il famigerato oggetto sotto il letto.
La valigia del compagno era allocata nello stesso posto, e raccattando qualche vestito lo avrebbe sicuramente notato.
Chiunque altro si sarebbe rifiutato di partecipare a quello scherzo ai danni di Tar
ōinnocenza fatta persona” Misaki, lo sapeva.
Ma sapeva anche che Ishizaki non era della loro stessa pasta.
Difatti, la sua espressione assonnata mutò repentinamente in un ghigno giulivo, con tanto di occhioni luccicanti.
Nel sano cazzeggio goliardico lui adorava piazzarsi perennemente in prima linea, non guardava in faccia a nessuno.
Ci stava sempre e comunque.

Tuttavia, la parte decisiva del diabolico piano era stata messa in atto dal capitano.
Aveva dato libero sfogo al suo estro,
impreziosendo il viso della povera vittima con parecchi ghirigori, facendo bene attenzione a non svegliarlo.
Sì, perché urgeva una piccola vendetta.
Sentiva male più o meno in ogni fibra del proprio corpo, compresi muscoli che aveva dimenticato di possedere, dopo aver trascorso quella nottata a vestire panni che non erano
propriamente quelli a cui era abituato.
Tar
ō si era preso la sua piccola rivincita, gliel’aveva concesso.
Ma lui mica poteva starsene troppo a lungo in silenzio a subire, dopotutto.

-Ma che scherzo del menga- aveva borbottato scuotendo il capo e cercando con lo sguardo l'autore del misfatto.
Gli ci volle un po', ma finalmente lo individuò tutto intento a mimetizzarsi fra i due fuscelli Jit
ō e Takasugi, mentre si sganasciava senza alcun ritegno.
Tar
ō sospirò, rassegnato. Avrebbero dovuto insignirlo di una medaglia al valore, un giorno, per la sua capacità di sopportazione fuori dal comune.
Lo raggiunse e, vedendo quel muso semi-trasfigurato dalle risate, represse l'impulso di tirargli una ginocchiata sulle gengive, dicendogli lapidario:
-Grazie tante per il simpatico siparietto. Vado a levarmi questo schifo dalla faccia e torno.

Una spugna abrasiva gli avrebbe fatto comodo, perché il malefico inchiostro nero non voleva proprio saperne di togliere il disturbo.
Mentre si sfregava con veemenza la fronte maledisse Tsubasa in tutte le lingue conosciute, salvo poi girarsi e trovarselo di fronte, ancora sghignazzante.
-Non credere che non l'abbia capito, che hai voluto farmela pagare per stanotte- Lo apostrofò, allargando le braccia esasperato -Devo farti i miei complimenti, solo tu potevi pensare ad una vendetta così infantile.
-Sarà infantile ma è divertente- ribatté lui, senza togliersi il sorriso ebete a trentadue denti -E poi così impari a stare al tuo posto.

Tarō replicò con una smorfia di compatimento e tornò a dedicarsi alla sua ridente attività.
Ormai erano un po' grandicelli per sollazzarsi ancora con certe trovate dementi, si disse.
Almeno, questo discorso valeva per uno solo dei due.
Si voltò a sbirciare di sottecchi il compagno, che l'aveva lasciato perdere per andare a rovistare nella valigia, in cerca del pacchetto di gommose comprato il giorno prima.
-Ne vuoi? Accetta la mia offerta di pace.- Esclamò lui, porgendogli il sacchetto.
No, decisamente.
Diciotto anni buttati nel cesso, pensò sorridendo fra sé e sé mentre lo osservava rimpinzarsi di caramelle tutto felice.


~Stage 3 – END~



E anche per stavolta non ho sforato il tetto massimo di drabble e parole concessomi. Phew, le mie dita sono salve xD
Come avrete avuto modo di leggere, ho ritagliato una piccola particina per Ishizaki, che mi sembrava a dir poco perfetto nel ruolo di colui sempre disposto a reggerti il gioco, in nome della Sacra Bisboccia xD

Vi sarete accorti che, dopo immani sforzi, sono riuscita a trovare il titolo giusto per la raccolta, che mi è venuto praticamente per caso, mentre stavo disegnando (e ti pareva. Uno si spreme le meningi alla ricerca di un'idea e poi TAAAC, la lampadina ti si accende quando manco ci stai più pensando, è un classico xD).

Bokura, ovvero uno dei modi per dire “noi” in giapponese. Una semplice parola che può essere pregna di significato e sfaccettature. Per me, non esiste niente di più emblematico ed evocativo di questo ~ ♥ Ah, il disegno che ha ispirato tale titolo (o è il contrario? E' nato prima l'uovo o la gallina? Mah) si trova QUI.

Passiamo alla consueta sfilza di ringraziamenti personalizzati, dove finalmente posso dare spazio alla mia scandalosa lungaggine.

Zia Arpy, credo sia palese che io abbia un'ossessione per triangoli e triumvirati. D'altra parte si sa che tre è il numero perfetto, sissì. Evinco poi dal tuo commento (e da quanto dettoci in chat qualche tempo fa) che il tuo uomo e Koji abbiano decisamente molto in comune, e non so se ciò sia un bene o un male xD
Scherzi a parte, grazie, come sempre. Apprezzo molto la tua schiettezza nel dirmi le cose. Eppoi, oltre a divertirmi io in primis, un pochetto faccio divertire pure te, cosa posso chiedere di più dalla vita (NO, non il maledetto Lucano xD)
Irishbreeze
, ma piantala che mi fai diventare rossa xD Ti ho già ringraziato in chat, ma mi sembrava doveroso farlo anche qui. E mi fa un piacere immenso notare che sto raccogliendo nuovi accoliti, perchè G&G are LOVE.
Guarda, per il paletto delle 100 parole non credevo neanche io, ma dopo un po' diventa un'abitudine ed in più è un ottimo esercizio contro la logorrea xD
Dragoon
, che bello, una nuova leva! Grazie per la recensione e per la visitina al mio situzzo. Sissì, Tarallo mio è molto più scafato di quello che sembra. Tsubazzo, invece, si presta troppo bene alle prese per il chiurlo, sembra essere nato per quella parte xD
UchihaGirl
, mi fai praticamente saltellare di gioia ad ogni commento. Giuro, sto ancora zompettando per casa con un'espressione ebete tipo quella canonica del nostro “amato” capitano. Ti bacerei in fronte, se ti avessi davanti (e a quel punto mi sa che zompetteresti via tu, terrorizzata però xD)
Non ti preoccupare, soprassiederò sull'errorino grammaticale della recensione e per stavolta non ti punirò , solo perché sei tu xD
Renge_no_hana
, vedo che le ascelle di Kojiro continuano a mietere vittime, LOL. Il numero nove è talmente burino che non ho potuto trattenermi dal farne la descrizione che secondo me è la più veritiera xD Ah, per inciso, credo che i suoi olezzi post-partita siano più devastanti di quelli di un'intera “pattuglia” di muratori a torso nudo (mmh) dopo otto ore di lavoro sotto il sole cocente. Mha.
Eos75
, sono lusingata dalle tue parole xD Mi piace molto giocare sulla promiscuità sessuale dello Tsubolo e sul fatto che la sua donna non ci arriverà mai, soprattutto perché inconsciamente si rifiuta di farlo xD Lieta di averti fatto sghignazzare^^
Per ciò che concerne il buon Koji...no, purtroppo per lui non aveva in vista nessun impegno lubrico, andava veramente solo ad allenarsi, povero sfigato xD

Releuse83
, la Tsubytarite sta prendendo piede vedo, e la cosa mi riempie di gaudio xD Ehggià, Koji è bastardo inside ma non così bastardo, eppoi vuole tenersi tutto il divertimento per sè. Mica scemo xD
Grazie per i complimenti sui disegni *_* Uno
smack in fronte anche a te.
Cristy8
e Mizu Seishin, grazie per avere la pazienza di leggere ed apprezzare le mie scemate. Mi rende davvero felice *__*

Bene, ci siete tutte/i, direi. La mia parte l'ho fatta, appuntamento nel prossimo capitolo!!(^^)/

  
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