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Autore: NonnaPapera    02/03/2016    0 recensioni
Lo senti dentro di te, possessivo come sa esserlo sempre. Si muove con quel ritmo ancestrale che ti eccita ma al tempo stesso ti terrorizza e ti fa sentire fragile e indifesa.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Note della Storia:
Scritta per l'inizaitiva Una trottola di sfide sul gruppo facebook di white page con questa sfida:
Fandom: Originali > Drammatico
Tipologia di storia: One-Shot
Personaggi principali: Original Character
Tipologia di pairing: het
Genere: drammatico
Rating: arancione o rosso
Avvertimenti: a vostra scelta
Particolarità: deve essere basata su questo video musicale (Born to die, Lana del Rey: http://www.youtube.com/watch?v=Bag1gUxuU0g). Potete scegliere una scena particolare e inserirla all'interno della vostra storia, oppure ripercorrere metà o l'intero video musicale attraverso la narrazione o basarvi su sequenze che vi hanno colpito in maniera profonda purché utilizziate una, più o ogni scena di questo video, ne cogliate l'essenza e creiate una storia su di esso, che può ripercorrere fedelmente il video o solo ispirarsi ad esso.




Note del Capitolo:Emm^^’’ ehehe vorrei poter dire qualche cosa di sensato per giustificare questo racconto, purtroppo non mi viene in mente nulla. Prendetelo per quello che è: una storia di psicopatici scritta da una psicopatica.




Ti sporcherò
Lo senti dentro di te, possessivo come sa esserlo sempre. Si muove con quel ritmo ancestrale che ti eccita ma al tempo stesso ti terrorizza e ti fa sentire fragile e indifesa.
Lo ami e lo odi perché è giusto che sia così, perché è l’unico modo che conosci per legarti a qualcuno.
Lo ami, perché è il tuo stesso respiro, è la vita che ti ruota intorno senza posa, è la tua anima.
Lo odi, perché sai che non potrai mai allontanarlo, che se lo facessi ne moriresti… per mano sua probabilmente.
Lo senti respirare nel tuo orecchio: roco, passionale e possessivo come lo è sempre.
Ti attraversa con il suo sesso senza gentilezza, è un demone che pretende la tua anima in pagamento per un effimero piacere.
Il letto ricoperto di fiori bianchi, addobbato per farti piacere, così ti ha detto. A te quel letto pare solo una bara troppo larga.
La sua mano stretta attorno al collo ti toglie il fiato ma non così tanto da strozzarti. E’ questo che sei per lui, un giocattolo con cui divertirsi, sperimentare fino all’estremo limite… fino alle lacrime, le tue lacrime.
Mentre gemi di piacere pensi a quanto il tuo amore sia malsano. Sì, perché tra voi sei solo tu ad amare, lui non prova nessun sentimento per te, forse solo odio.
Te lo disse tempo addietro, un giorno come altri, sempre in quel letto, avvinghiati dopo un amplesso furioso che ti aveva lasciato dei segni violacei sulla pelle.
“Ti odio” aveva sussurrato a bassissima voce.
Non avevi risposto perché non sapevi che dire.
“Ti odio così tanto!” aveva continuato imperterrito, senza badare al fatto che lo stessi realmente sentendo o ascoltando.
“Sei troppo bella, troppo perfetta, troppo dolce perché io possa amarti… voglio solo sporcarti, desidero solo portarti al limite”
E ancora eri rimasta in silenzio, perché tacere? Perché non fuggire lontano?
Davvero eri così ingenua da pensare che i tuoi sentimenti potessero salvarti, o salvare lui?
No, già lo sapevi che non sarebbe cambiato niente; la verità è che anche tu volevi  ti sporcasse… volevi che fosse lui a cambiare te, non viceversa.
Lo senti rantolare eccitato e il calore del suo seme esploderti in corpo mentre si accascia sopra di te spossato.
Tu invece non hai raggiunto l’orgasmo, troppo presa dai tuoi pensieri, a lui non importa e neppure a te.
Lo osservi con attenzione: i tatuaggi su tutto il corpo, l’odore acre del fumo che non se ne va mai… è questa la trasgressione?
Ormai stai diventando esperta, sai che non è questo a cui ambisci, vuoi di più e lui non è  sufficiente.
Questa era la sua ultima occasione per stupirti, per farti degenerare ancora. Hai rimandato l’inevitabile per amor suo ma non è riuscito a sorprenderti, che l’allieva abbia superato il maestro?
Osservi lo smalto perfetto delle tue unghie, i capelli rossi sempre ordinatamente pettinati, ti domandi se il rossetto sia sbavato.
Allunghi una mano sotto il cuscino, sentendo la seta ricamata che ti accarezza sensuale la pelle.
Sei eccitata, molto più di quanto non lo sei mai stata.
Senti l’impugnatura rigida e fredda del coltello e ci avvinghi lentamente le dita attorno.
“Ti odio” sussurri.
Lo senti sorridere sulla tua spalla, ride perché ha frainteso il senso delle tue parole, pensa che tu sia arrivata al limite ma non è così.
“Ti odio così tanto” prosegui estraendo lentamente la lama da sotto il cuscino.
Senti i suoi denti affondare nella carne delicata della tua spalla, sussulti ma questo gesto non è sufficiente per astenerti dai tuoi propositi.
“Mi avevi promesso la dannazione eterna, mi avevi detto che le tenebre, stando al tuo fianco, mi avrebbero avvolta fino a farmi soffocare…”
Lui ti stringe a sé con fare possessivo.
“Sì, ti avevo avvisato amore mio che ti avrei sporcato” risponde lui gongolando.
Stupido, davvero non capisce?
“Mi hai mentito!” dici con un tono di voce più alto.
Ora sì che è stupito, solleva la testa per guardarti, ma tu sei l’ultima cosa che vede.
Il coltello affonda nella sua gola in profondità, senti i tessuti lacerarsi in un soffio, infine il calore del fiotto di sangue ti investe la faccia e a quel punto hai l’orgasmo che prima non avevi raggiunto.
Il suo corpo si accascia su di te, come se anche dopo la vita lui volesse restarti avvinghiato addosso.
Per un momento sorridi, gli accarezzi con delicatezza i capelli e lo baci sulla fronte.
Infine te lo scrolli di dosso, facendolo rotolare su un fianco: ora sei sporca, ma non sei ancora soddisfatta.
Perché? Forse non lo amavi abbastanza, oppure lo odiavi troppo poco?
Ti sollevi dal letto facendo scivolare a terra le lenzuola sporche di sangue e i fiori ormai tinti di rosso.
Ti lavi, ti rivesti indossando il tuo abito preferito; quello completamente bianco che ti scende morbidamente fino ai piedi.
Il corridoio è lungo e nell’attraversarlo fai chiarezza nei tuoi pensieri.
No, il problema non eri tu, i tuoi sentimenti erano perfetti… Lui, era lui a non odiarti abbastanza, o forse ti amava molto più di quanto avesse mai ammesso.
Scuoti il capo delusa da questa scoperta, ma sei già arrivata all’aria aperta e un sorriso ti illumina il volto dal colore della porcellana.
Infinite possibilità ti si prospettano, di certo troverai qualcuno che manterrà le sue promesse, che ti rovinerà come desideri.
La ricerca è di nuovo la tua priorità.
   
 
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