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Autore: NonnaPapera    03/03/2016    0 recensioni
Il capo dispotico che fa la corte alla segretaria bella e innocente (ho invertito i ruoli il capo dispotico è una donna^^)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Originale
Titolo: Scansafatiche indaffarato
Rating: Arancio ( linguaggio colorito)
Conto Parole: 493
Personaggi/Pairing: Mara, Adriano
Avvertimenti: Comico (almeno spero -.-)
Prompt: Il capo dispotico che fa la corte alla segretaria bella e innocente (ho invertito i ruoli il capo dispotico è una donna^^)
E per la War prompt giorno 24: "Perché Natale è come un giorno normale in ufficio? Perché tu fai tutto il lavoro ed un ciccione col vestito si prende lui tutto il merito! "[Joe Claro]









Era terribilmente bello, occhi blu intenso, mento deciso, corpo scolpito. Non che il suo aspetto avesse influito sull'assunzione, assolutamente no, anche se ogni volta che lo vedeva desiderava prenderlo con la forza e violentarlo sul tavolo dell’ufficio!

Lei era un manager con i contro coglioni ed aveva sempre gestito l’azienda con maestria, poi qualcosa si era inceppato nell’oliato ingranaggio della sua piccola ma combattiva agenzia.

I merdosissimi fax avevano cominciato a perdersi, le cazzo di telefonate venivano smarrite nel nulla, i file del computer cancellati senza spiegazione apparente.

Inoltre i costi del telefono erano volati raggiungendo vette impensabili per gli esseri umani, per non parlare della fottutissima memoria del pc che era stata dimezzata nel giro di pochi mesi da cause sconosciute.

Mara sospirò desolata, non sapeva più come tamponare quell’organizzato caos che si stava insinuando ovunque.

Alcune delle sue impiegate le avevano fatto notare che forse, il responsabile di tutto quel pandemonio era il nuovo assunto. Lo splendido segretario che da ormai quattro mesi lavorava per lei.

Stronzate, erano solo tutte schifosamente gelose perché Adriano lavorava solo per lei e per nessun altro in quell’ufficio.

Certo c’era da ammettere che i problemi erano magicamente comparsi con l’arrivo del sopraccitato adone, ma era sicura che fosse una mera casualità. Anche il fatto che tutte le rotture di coglioni riguardassero solo lei, e nessun altro in ufficio, era una pura fatalità dettata dalla sfiga nera.

Adriano era un tesoro, dolce, splendido e scopabilissimo… Ok, lo ammetteva alle volte non era propriamente brillante nel recepire le sue richieste, ma suvvia nessuno è perfetto.

Certo, capitava delle volte che il telefono squillasse e che lui non fosse lì per rispondere o che, anziché usare il computer per fini strettamente lavorativi, lo impiegasse per scaricare delle demenziali suonerie del cellulare, ma erano delle piccole stronzate trascurabili e di poco conto.

Mara era certa che Adriano fosse un gran lavoratore, in quei quattro mesi non lo aveva mai visto ammazzarsi di lavoro, però era fottutamente certa che lo fosse, era troppo bello per essere un’inutile stronzo qualsiasi.

Sentì il telefono squillare nell’ufficio del segretario e si alzò per andare a rispondere, magari Adriano era al bagno poveretto…

Con sua grande sorpresa dopo pochi passi il suono del telefono si interruppe, Mara incuriosita sbirciò nell’ufficio e lo vide tutto preso da una conversazione fitta e all’apparenza importante.

Ecco, quella era la dimostrazione che l’uomo non era solo affascinate ma anche efficiente.

Quando alla fine Adriano riagganciò Mara chiese:

“Chi era?”

“Mia moglie” rispose l’uomo con un sorriso.

Moglie?

“Basta!” urlò Mara inviperita “Hai superato il segno, questo è un posto di lavoro, non un bar! Qui non puoi fare quello che ti pare… Sei licenziato! Voglio vedere immediatamente il tuo culo fuori di qui” e se ne tornò in ufficio sbattendosi la porta alle spalle.
Brutto bastardo impostore, non glielo aveva detto durante il colloquio che era sposato!
   
 
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