Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Segui la storia  |       
Autore: BabyLolita    04/03/2016    5 recensioni
Se i nostri due mondi si incontrassero ne uscirebbe un disastro, perché siamo troppo diversi. Eppure, nonostante tutto, vorrei tanto giocare con il fuoco, anche a costo di bruciarmi più di quanto io non lo sia già.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lysandro, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho sempre saputo di appartenere ad un mondo diverso dal tuo. Ho sempre saputo che il distacco tra di noi era insormontabile. Eppure, per qualche motivo, avevo voglia di tentare l’impossibile. Avevo passato molto tempo ad osservarti. Ad osservare i tuoi movimenti, a cercare il tuo sguardo che mai si è posato su di me. So che sai chi sono, anche se probabilmente non mi conosci davvero. Castiel si diverte a deridermi perché passo molto tempo con Nathaniel, e tu sei sempre lì con lui, eppure nemmeno mi vedi. Ti fissi intorno, con la mente che vaga lontana, tornando alla realtà solo quando senti che il tono di voce del tuo migliore amico diventa troppo alto ed insistente. Sembri sempre così distante, così assente, e forse è proprio questo che mi affascina di te. L’aria che gira intorno a te è diversa da tutte le altre, ma forse sono solo io accecata dalla mia cotta per te. Ti trovo così strano, così diverso da trovarti dannatamente interessante. Sai di essere diverso dagli altri, e forse è proprio per questo che hai questo modo stravagante di vestire. Mi sono sempre chiesta come fosse possibile avere dei capelli di un colore così strano. All’inizio lo trovavo inquietante, mentre ora non faccio altro che cercare la tua chioma in mezzo alle altre quando ho voglia di vederti. Tutto di te, da quando ti guardo davvero, mi attrae, ma la cosa che mi ha stregata davvero sono stati i tuoi occhi. Beh, chi non ne rimarrebbe affascinata? Occhi eterocromatici, una rarità non indifferente. Tu sei una rarità non indifferente. Non ho mai provato nulla per nessuno. Le uniche cose che sono state in grado di farmi provare delle emozioni in tutti questi anni sono stati solo i libri, a cui mi sento estremamente legata. Quando sono iniziate le superiori ho iniziato a sognare un amore di quelli che leggevo nei miei romanzi. Un amore che ti travolge, che ti trascina via con sé. Nei primi mesi di scuola ho legato subito con Violet, che è diventata la mia migliore amica. Poi ho approfondito la conoscenza con Kim e con Rosalya e mi sono riscoperta molto in sintonia anche con loro. Forse qualcosa è cambiato in me, forse in realtà qualche persona che mi fa provare qualcosa di sincero al di fuori dei libri ora c’è. Il primo ragazzo che ho avvicinato è stato Nathaniel. Mi sono avvicinata a lui perché condividiamo la stessa passione per lo studio, anche se mi sembra che lui nasconda qualcosa, ma non sono troppo interessata a sapere cosa. Quando si è dichiarato al terzo anno sono rimasta molto scossa. Non avevo mai ricevuto una dichiarazione, e tanto meno me l’aspettavo da lui. Il primo pensiero che ho avuto quando si è dichiarato è stato quello di scappare ma, prima ancora di prendere una vera decisione, stavo già correndo via. Ricordo ancora l’aria fredda che mi ha gelato il viso appena sono uscita dall’hotel in cui alloggiavamo. Eravamo in gita e faceva freddo, tanto freddo, eppure ero troppo accaldata per via dell’agitazione e della corsa per sentire il gelo pungermi le ossa. Ricordo di aver proseguito la fuga perché temevo che il delegato mi seguisse e non volevo farmi prendere. Mille pensieri mi intasavano la testa, mille pensieri che si zittirono non appena sentii la tua voce. Non ti avevo mai sentito cantare, quindi non pensavo che quella meravigliosa voce fosse tua. Una voce così melodiosa, così graffiante e potente non l’avevo mai sentita. Stavi cantando “Lullaby” e, da allora, quella è diventata la mia canzone preferita. Rammento di aver seguito quella voce fino ad arrivare al luogo da cui proveniva. Sono rimasta nascosta dietro un cespuglio, non volevo essere vista. Capelli bianchi, abiti vittoriani, non potevi che essere tu. Sembravi sofferente mentre cantavi. Era la prima volta che ti vedevo da solo, ed è stata la prima volta in cui ti ho guardato davvero. Forse è stato quello il momento in cui il mare da cui volevo essere travolta mi trascinò via con sé. Fu questione di un attimo, ed il mio cuore non correva più per via della fretta con cui ero corsa via dalla mia prima dichiarazione d’amore. Da quel giorno non faccio che pensare a te. Cerco il tuo sguardo, la tua presenza, ma non riesco mai a trovarti davvero. Ti vedo, ti guardo, ti osservo. Sempre, in ogni momento, ogni qualvolta mi è permesso. Ora siamo al quinto anno, e so che tra meno di 12 mesi i miei occhi smetteranno di incrociare la tua figura e la cosa mi fa soffrire. Vorrei dirti quello che provo, ma so di non essere alla tua altezza e per questo, ogni notte, piango per te. Chiudo gli occhi ed il flusso dei miei pensieri si ferma, mi addormento, profondamente, lasciando scorrere le ultime lacrime.
 
Quando mi alzo la mattina è già la seconda settimana dell’ultimo anno. I giorni scorrono inesorabili e vorrei trovare il modo di rallentarli. Vado in bagno a farmi la doccia. Mi asciugo i capelli ed inizio a vestirmi. Mi guardo allo specchio. Occhi marroni, capelli biondi e lisci, lunghi fino a metà schiena, maglietta bianca e jeans azzurri.
Come può una come me pensare di raggiungere uno come te?
Sospiro. Temo di non aver versato abbastanza lacrime la notte scorsa. Esco di corsa di casa, non voglio sconfortarmi ancora. Arrivo a scuola e mi siedo accanto a Violet. Lei mi osserva e mi sorride, poi torna a disegnare. Osservo il disegno. È il ritratto di una signora seduta su una panchina che osserva il tramonto. Sembra triste.
È quello il mio futuro?
Scuoto la testa per mandare via i pensieri negativi.
   «Ciao Michela.»
Alzo lo sguardo. Gli occhi del delegato incrociano i miei. Sorrido.
   «Ciao Nathaniel.»
Lui ricambia il sorriso e va a sedersi. Osservo Melody guardarmi malamente e le faccio cenno di no con la testa, come per cercare di farle capire che non sono interessata al suo amato, ma lei si volta, dandomi le spalle. Sospiro, ancora.
L’amore rende stupidi.
Mentre discuto tra me e me lo vedo entrare. I miei occhi lo guardano di nascosto. Lo osservo muoversi, raggiungere il banco a qualche fila dal mio e sedersi con nonchalance. Passo l’intera lezione a guardarlo, come sempre. Quando l’ultima campanella scocca mi piange il cuore. Un altro giorno è andato. Lascio uscire tutti i miei compagni dalla classe fino a quando resto da sola. Da alcuni giorni ho una strana mania, aspetto che se ne vadano tutti e poi mi siedo al banco di Lysandro. Mi piace sedermi nel posto dove, fino a poco prima, stava lui. Me lo fa sentire più vicino. Mi siedo al suo posto. Appoggio la testa sul banco. C’è ancora il suo profumo. Alzo la testa e mi accorgo di un appunto. A lato del banco ci sono alcune righe scarabocchiate in disordine: “se aprissi gli occhi e ti vedessi al mio fianco tutto sarebbe più semplice. Ma ora non ci sei, non ci sei più. Sei andata via presto, ma…” la frase si conclude così. La osservo, osservo la calligrafia. È bella, mi piace. Afferro la cartella e tiro fuori una matita. Sto per continuare la frase, ma mi fermo.
E se gli desse fastidio?... Che importa. Le bidelle puliranno.
Iniziò a pensare e poi continuo la frase “il tempo che mi hai concesso è stato abbastanza, vorrei dirti che mi manchi, ma sarebbe un’ulteriore ferita nel mio petto, ed io non posso tollerare un altro addio”. Sorrido. Per un attimo, mi sembra di essere parte del suo mondo. Torno a casa, mi sento felice. Il giorno dopo tutto si svolge come sempre. Io lo guardo, lui sembra perso nel suo mondo. Le lezioni finiscono ed io, di nascosto, torno di nuovo a sedermi nel suo banco. Osservo la superficie e sbianco immediatamente. La sua frase è ancora lì, esattamente come la mia e, sotto, c’è un nuovo appunto: “ho passato l’intera giornata a cercare un finale come questo, ma proprio non ci sono riuscito. Chi sei?”.
Il cuore inizia a battermi all’impazzata.
E adesso che faccio?
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: BabyLolita