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Autore: 9Pepe4    05/03/2016    6 recensioni
[Spoiler per Il Risveglio della Forza]
«Mamma, ma come hanno fatto ad aggiustare il nonno?»
Leia si bloccò e lo fissò. «Cosa?»
«Era tutto bruciato e non aveva più le gambe e le braccia» asserì Ben, toccandosi le spalle e poi le gambe coperte dalle lenzuola. «Come hanno fatto ad aggiustarlo?»
Per un momento, Leia non riuscì a proferir parola. «Chi…» Si schiarì la gola. «Chi ti ha detto questo?»
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, C-3PO, Kylo Ren, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ombra

Quel giorno, Leia sarebbe dovuta tornare a casa nel primo pomeriggio. Tra un imprevisto e l’altro, però, rientrò soltanto a sera inoltrata.
Ben era già in pigiama e a piedi scalzi, ma anziché sotto le coperte si trovava in salotto, impegnato a bersagliare C-3PO coi cuscini del divano.
Leia si concesse un momento per apprezzare l’innegabile comicità della scena – Han l’avrebbe trovata esilarante – poi si fece avanti.
«Ben Organa-Solo» lo apostrofò, strappandogli un sussulto, «ti sembra questo il modo di comportarsi?»
Il bambino girò la testa arruffata verso di lei, e lasciò ricadere sul divano il cuscino che aveva appena afferrato.
Leia incrociò le braccia. «Chiedi scusa a Trepio, avanti».
Ben si morse il labbro e tornò a guardare il droide. «Scusami, Trepio».
A dir la verità, suonava più imbronciato che contrito, ma Leia decise di lasciar correre.
Passare ore con la sola compagnia di C-3PO avrebbe fatto impazzire chiunque, senza contare che recentemente Ben sembrava piuttosto irrequieto.
Negli ultimi giorni, l’aveva fatta chiamare cinque volte in Senato soltanto per domandarle se stava bene, e spesso le chiedeva di controllare che non ci fosse niente dietro le porte e negli angoli della casa.
Ora le venne incontro, così vicino da metterle un piedino nudo sulla scarpa, e Leia si chinò per abbracciarlo. «Dovresti aiutare Trepio a mettere a posto i cuscini, non credi?»
Ben si corrucciò. Aveva ereditato il naso di Han e probabilmente avrebbe finito per avere anche la sua mascella, ma a cinque anni il suo viso era ancora tondo ed infantile, e soprattutto era come un libro aperto.
Seppur di malavoglia, però, si staccò da lei ed obbedì, dirigendosi a dare manforte a C-3PO, che da parte sua era già piegato a radunare i cuscini.
Leia li sorvegliò un istante, poi si diresse a cambiarsi d’abito e a disfare l’elaborata acconciatura che si ergeva sulla sua nuca.
In silenzio, si augurò che Han fosse presto di ritorno. Di solito era lui a rimanere a casa con Ben mentre lei era al lavoro, ma due giorni prima era partito per «fare un favore a Lando» e non era ancora rientrato.
Ripromettendosi di provare a contattarlo dopo aver messo a letto Ben, Leia tornò in salotto, dove i cuscini erano stati di nuovo allineati sul divano.
«Così va meglio» approvò. «Trepio, disattivati pure per la notte».
Il droide obbedì, immobilizzandosi accanto alla parete, e Ben emise un gran respiro di sollievo.
«Allora?» chiese Leia, tendendo una mano al bambino, che si avvicinò. «Come è andata oggi? Cos’hai mangiato di buono?»
«Di buono niente» disse Ben, con evidente scontentezza. «Trepio mi ha dato solo delle verdure».
Leia dovette trattenere un sorriso di fronte al suo tono cupo. «Troppe?»
«Ha detto che mi servivano delle vitamine» affermò il bambino, e la donna si figurò fin troppo bene il droide che illustrava il valore nutrizionale di ogni singolo pasto che Ben aveva fatto negli ultimi giorni.
«La prossima volta gli dirò di darti anche qualcos’altro» gli assicurò. «Dopo ti sei lavato i denti?»
Per tutta risposta, Ben tirò indietro le labbra nell’imitazione di un ringhio, così che lei potesse verificarlo di persona.
Stavolta, Leia sorrise davvero. «Molto bene».
Lo condusse sino alla sua cameretta, dove lo infilò a letto e gli rimboccò le coperte.
Ben, però, sembrava incapace di star sdraiato. Si mise seduto e le chiese: «Controlli l’armadio?»
Leia osservò la sua espressione apprensiva ed acconsentì. Si diresse ad aprire le ante e, ben conscia degli occhi ansiosi di Ben sulla propria schiena, diede mostra di frugare tra i vestiti.
«Niente» decretò infine, chiudendo l’armadio e tornando accanto al figlio. «È tutto a posto».
Ben annuì ma non si sdraiò, torcendo l’orlo del suo pigiama azzurro. «Quando torna papà?» volle sapere.
«Presto» gli promise Leia, e lo baciò sulla punta del naso. «Tra un paio di giorni al massimo».
«Secondo te sta bene?» chiese Ben.
«Sono certa che sta benissimo» garantì Leia. «Dopotutto, c’è Chewbacca a prendersi cura di lui».
Il bambino parve considerare la cosa. «Domani possiamo chiamarlo?»
«Certo».
Ben abbozzò un sorriso, poi tornò serio. Rimuginò per qualche istante, quindi alzò gli occhi scuri su di lei e domandò: «Mamma, ma come hanno fatto ad aggiustare il nonno?»
Leia si bloccò e lo fissò. «Cosa?»
«Era tutto bruciato e non aveva più le gambe e le braccia» asserì Ben, toccandosi le spalle e poi le gambe coperte dalle lenzuola. «Come hanno fatto ad aggiustarlo?»
Per un momento, Leia non riuscì a proferir parola.
Sin da quando Ben era piccolo, lei gli aveva parlato di Bail e Breha Organa. I suoi genitori non avevano potuto conoscere suo figlio, e Leia non voleva che Ben non sapesse nulla di loro.
Poi, un giorno, il bambino le aveva chiesto perché lei e Luke avevano due cognomi diversi, e Leia gli aveva spiegato che non erano cresciuti insieme. Gli aveva raccontato ciò che ricordava della propria madre naturale, e in quanto al suo padre biologico… Si chiamava Anakin Skywalker. Era un Jedi, ma poi gli è successa una cosa molto brutta.
Il resto lo aveva riservato per quando Ben sarebbe stato più grande… A quanto pareva, però, qualcuno l’aveva preceduta.
«Chi…» Si schiarì la gola. «Chi ti ha detto questo?»
Ben scrollò le spalle. «Lui».
«Lui?» ripeté Leia, scrutandolo. «Lui chi?»
Il bambino fece un gesto vago, l’espressione improvvisamente incerta. Come se non fosse sicuro della risposta. O come se avesse ricordato di colpo che qualcuno gli aveva raccomandato di mantenere il segreto.
A quell’ipotesi, Leia si sentì raggelare, mentre lo sguardo di Ben tornava a farsi trasparente e colmo d’aspettativa.
«Vedi, Ben» disse allora lei, cercando la sua mano e stringendola. «La verità è che non sono mai riusciti ad aggiustarlo. Non del tutto».
Il bambino aggrottò la fronte. «Ah».
«Chi ti ha detto che ci erano riusciti?»
Ben esitò. «Nessuno» disse poi, togliendo la mano dalla sua ed evitando il suo sguardo.
Una volta Han aveva scherzato che la Forza lo aveva maledetto con un bambino che non avrebbe mai potuto giocare a poker.
Leia lo aveva messo a tacere con una gomitata, ma in un certo senso suo marito aveva ragione. Le bugie di Ben erano sempre troppo lampanti.
«Ben, guardami» gli disse, e il bambino obbedì con una certa riluttanza. «Chi te l’ha detto?»
Ben girò di scatto il viso. «Nessuno» ripeté, ostinato. «Non mi ricordo».
Leia sentì un brivido correrle lungo la schiena, ed alzò il capo. Fu una sensazione familiare, che aveva già provato al cospetto di Darth Vader e all’arrivo su Bespin.
“Il Lato Oscuro” realizzò, con un’ondata di orrore.
Ben la guardò, inclinando la testa, poi diede un’occhiata al materasso, si coricò e si tirò le lenzuola sino al mento.
Lo aveva fatto perché era stanco, o perché anche lui aveva avvertito un brivido improvviso?
Il bambino fece un sonoro sbadiglio, e Leia cercò di calmare il proprio cuore in tumulto. Si sedette sul letto ed allontanò i capelli neri dalla fronte del figlio. «Resto con te finché non ti addormenti, va bene?»
Ben fece segno di sì con aria assonnata. Immerso com’era nelle coperte, tutto ciò che era visibile di lui erano i capelli arruffati, gli occhi e il naso. Nel giro di poco tempo, le sue palpebre iniziarono a calare, e lui sprofondò nel mondo dei sogni.
Leia rimase a lungo ferma a guardarlo, i sensi all’erta. La sensazione negativa se n’era andata così come era venuta, eppure… eppure…
Alla fine, si alzò ed uscì dalla stanza, spegnendo la luce. Andò a prendere il proprio comlink e si mise in contatto con Luke.
«Dobbiamo parlare» gli disse. «Si tratta di Ben».

Non si dilungò, ma Luke dovette avvertire la sua urgenza, poiché le assicurò che sarebbe arrivato il prima possibile.
Nell’attesa, Leia andò a controllare Ben, poi tornò in corridoio e si rigirò il comlink tra le mani, chiedendosi se contattare anche Han. Alla fine, però, decise di non farlo.
Dopotutto, cosa avrebbe potuto dirgli? Non voleva allarmarlo coi propri sospetti, senza contare che suo marito non possedeva la Forza. Con ogni probabilità, l’intera faccenda non avrebbe fatto altro che farlo sentire frustrato ed impotente.
Il suono del campanello la riscosse, e lei si diresse ad aprire la porta.
Luke aveva l’aria un po’ stanca – probabilmente stava dormendo, quando lei l’aveva contattato – ma i suoi occhi azzurri erano luminosi e attenti.
D’impulso, Leia gli gettò le braccia al collo. «Grazie per averci impiegato così poco».
Lui ricambiò la stretta. «Non potevo certo far aspettare la mia sorella preferita».
Leia quasi sorrise, e si separarono.
«Han?» chiese Luke, guardandosi attorno.
«È via» replicò Leia. «Dovrebbe tornare tra un paio di giorni».
Suo fratello annuì. «Cos’è successo con Ben?»
In poche parole, congiungendo le mani, Leia gli disse della domanda del bambino, e Luke rimase in silenzio per un istante.
«Potrebbe averglielo detto chiunque» offrì infine, ed era chiaro che si stava sforzando di essere ragionevole. «Potrebbe averlo sentito per caso».
Leia scosse la testa. «Non è tutto, Luke. Ho sentito… ho sentito il Lato Oscuro».
A quelle parole, suo fratello ebbe uno strano fremito, come se il suo primo impulso fosse stato correre ad assicurarsi che suo nipote stesse bene, poi si ricompose e le domandò: «Ben non ti ha detto da chi l’ha saputo?»
«Ha parlato di un lui» rispose Leia, «ma non ha voluto aggiungere altro».
E poi attese, pensando che Luke sarebbe giunto alla sua stessa conclusione. Suo fratello, però, si limitò ad aggrottare la fronte.
«So che hai visto il suo fantasma» disse allora Leia, stringendo i pugni. «Voglio che gli parli».
Luke la guardò con un istante di confusione. «Ti riferisci a nostro… ad Anakin Skywalker?»
«A chi altri?» ribatté Leia. Pensò a Ben ed aggiunse con forza: «Devi dirgli di stare lontano da mio figlio».
L’empatia passò sul viso di Luke, seguita a ruota dal turbamento. «Leia, non credo proprio che sia stato lui».
Lei non rispose subito. Il più delle volte, pensando ad Anakin Skywalker, ricordava solo il mostro senza volto che l’aveva torturata, che aveva torreggiato su di lei mentre il suo pianeta veniva disintegrato, che aveva tagliato la mano di Luke ed aveva ordinato che Han venisse ibernato nella grafite.
Il pensiero che un uomo del genere si manifestasse a suo figlio… era come ghiaccio nei polmoni e dentro le ossa.
«Chi, se non lui?»
Luke indugiò. «Posso vedere Ben?»
Leia sbatté le palpebre ed annuì. «Ma certo» mormorò.
Lo guidò sino alla stanza del bambino, ed accese la piccola lampada che si trovava sul tavolino nell’angolo.
Nella luce soffusa, poterono vedere che Ben si era rannicchiato su un fianco, e che era ancora profondamente addormentato.
Luke gli si avvicinò quasi con cautela, per poi posargli una mano sulla fronte. «Chi ti ha detto questo, Ben?» bisbigliò, e sembrò quasi parlare a se stesso.
Alle sue spalle, Leia vide il bambino arricciare il naso senza svegliarsi.
Passò qualche istante, poi Luke ritirò la mano e si girò a guardarla. Leia andò a spegnere la lampada, ed insieme tornarono verso il corridoio.
Uscito dalla stanza, Luke si girò verso Leia, che si era fermata sulla soglia in modo che la porta non si richiudesse automaticamente. Sentiva il bisogno di tenere Ben sott’occhio.
«L’ho sentito» mormorò Luke. «Avevi ragione, era il Lato Oscuro».
Leia serrò le dita sullo stipite e gettò un’occhiata verso Ben. Nel suo letto, il bambino emise un sospiro e si mise una mano davanti alla faccia.
«Ma conosco la presenza di Anakin Skywalker» aggiunse Luke, sommessamente, allontanandosi i capelli dagli occhi. «Credimi, non è stato lui».
Leia deglutì. Queste parole, pensò, avrebbero dovuto tranquillizzarla. Aveva trascorso le ultime ore con l’apprensione che lo spettro di Darth Vader incombesse su suo figlio… Ma sapere che non era stato lui fu anche peggio.
Non provava amore per Anakin Skywalker, ma una parte di lei si era comunque aspettata che si sarebbe tenuto alla larga, una volta saputo che lei non lo voleva attorno a Ben. Si era aspettata che lui rispettasse i suoi desideri.
Per un istante, si sentì quasi sorpresa da quella realizzazione. La sua mente tornò a quando Luke le aveva parlato degli ultimi istanti di vita di Anakin Skywalker.
Mi ha chiesto di dirti che avevo ragione su di lui.
Uno dei suoi pensieri finali era stato per lei. Leia non sapeva ancora come sentirsi al riguardo. Non sapeva cosa provare per lui, oltre all’odio, al disprezzo, e alla gratitudine per aver salvato la vita di Luke. E certamente non sarebbe riuscita a deciderlo adesso, non con quest’ombra, questa minaccia, che incombeva sul suo bambino.
«Se non è stato lui» sussurrò, «allora chi…?»
Chi mai poteva aver raccontato al bambino quei dettagli su suo nonno? E soprattutto, perché l’aveva fatto? A che scopo?
Leia ripensò alle ansie di Ben. Forse erano qualcosa di più di semplici paure infantili. Forse erano molto più motivate di quanto sembrassero.
Da parte sua, Luke guardò verso il bambino addormentato, e alcune linee di preoccupazione si incisero sulla sua fronte. «Non ne ho idea».
«Dobbiamo scoprirlo» disse Leia, trattenendosi a stento dal correre verso Ben e prenderlo tra le proprie braccia. «Luke, devo sapere…»
“Devo proteggerlo”.
Suo fratello la guardò, e fu come se avesse avvertito anche il suo pensiero. Di sicuro, lo condivideva.
«Lo scopriremo» disse, con fermezza. «Vedrai, lo scopriremo».













Note:
Non vedevo l’ora di scrivere qualcosa su Leia e Ben – all’inizio, doveva essere puro fluff, ma poi credo di aver rimuginato troppo sulla manipolazione di Ben ad opera di Snoke (ew).
In ogni caso, spero di non aver fatto disastri.
Ringrazio Dragasi, che aspetta questa OS più o meno da, uhm, fine Gennaio, e che mi ha incoraggiata con tanto entusiasmo :D
Oh, e già che si parla di nonni, auguri al mio, che oggi compie novant’anni ♥
Spero vi sia piaciuta!
  
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