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Autore: skysmadness    06/03/2016    4 recensioni
Phil ha sempre odiato il Quidditch. Lo riteneva pericoloso e irrazzionale.
Ma qualcosa, o qualcuno, gli farà cambiare idea.
Phanfic | Hogwarts!Au |
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Kendall, Dan Howell, Phil Lester, Pj Liguori, Tyler Oakley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Per l'amor del cielo, Phil. Potresti smetterla?"

"Huh?"

Pj si passò una mano tra i capelli. Sapeva che il suo migliore amico poteva essere un completo imbecille, ma non se lo aspettava a quei livelli. "Di sbavare su Howell forse? Perchè lo stai facendo da tutta l'ora e dà abbastanza fastidio. E so di sembrare ipocrita, ma dai frustrazione a tutti."

Il tassorosso arrossì di scatto, sbattendo le palpebre ripetutamente e alzando le sopracciglia.

"Non lo sto fissando-"

"Allora spiegami il significato di 'posare il proprio sguardo su una persona per mesi senza mai stancarsi'"

Phil si nascose la testa tra le mani, perché infondo sapeva che il corvonero aveva ragione.

Erano passati alcuni mesi dall'incidente, e Phil non aveva ancora girato pagina. Non riusciva, ad essere sinceri.

"Non è colpa mia!"

Pj aprì la bocca per parlare ma Carrie lo zittì velocemente "Phil, non prestargli attenzione. Si sfoga su di te solo perché nemmeno lui ha il fegato di chiedere a Sophie di uscire."

"Ma non è affatto vero!"

Phil roteò gli occhi mormorando un 'grazie' all'amica e riportò lo sguardo sull'enorme libro che stava prima leggendo. Uno sui mezzosangue, come Dan.

Già, suonava così romantico e da diabete, ma non sapeva controllarsi. Tutto per una partita di Quidditch finita male, o almeno solo per i perdenti e Phil.

Il ragazzo non voleva assolutamente assistere a quella partita per diverse ragioni: primo, a Phil il Quidditch non aveva mai fatto un grande effetto; secondo, c'era troppa gente; terzo, ugh, la grande confusione.

Phil non era mai stato un tipo da feste affollate, preferiva la calma della biblioteca scolastica, il silenzio e la bellezza della torre di astronomia, il caldo e l'accoglienza della propria sala comune.

Per non parlare del fatto che Phil era un ragazzo abbastanza timido quando si trovava vicino a persone che non conosceva affatto, difatti solo poche persone conoscevano il “vero” Phil Lester.

E purtroppo quelle persone di cui Phil si fidava lo avevano portato, o meglio, trascinato di forza a quella partita per loro imperdibile e di indescrivibile importanza.

“E andiamo, Phil! Jack sta giocando e sai quanto ci tiene” gli disse Dean sorridendo ampiamente.

Phil non rispose e preferì sospirare disperatamente, spostando il suo sguardo verso il campo dove i giocatori delle diverse squadre stavano discutendo tra loro. ‘Potrei scappare’, pensò il corvino distrattamente, ‘ma Jack ci resterebbe male. Vai a quel paese Jack’.

La partita iniziò poco dopo, i giocatori spiccarono in volo velocemente con le proprie scope e si misero in posizione.

Phil non prestò particolare attenzione alle urla delle persone affianco a sé, né tanto meno alla partita stessa; voleva solo scappare e non tornare mai più su quelle panchine. L'unica cosa che egli poteva capire era che il suo amico Jack, un grifondoro, stava giocando contro i serpeverde, che sembravano star vincendo.

“Dean, non credo di poter stare di più” si rivolse al ragazzo al suo fianco con un'espressione sofferente.

“Phil, guarda i cacciatori! Sono praticamente dietro il boccino, aspetta ancora un po'. Ti prego!”

Il tassorosso alzò gli occhi al cielo e si aggiustò la frangia. Proprio a lui doveva capitare?

Decise quindi di prestare attenzione ai due cacciatori, che sfrecciavano rapidamente verso l’oggetto, che scappava e cambiava direzione continuamente.

Phil non riusciva ancora a capire il senso di quel gioco così pericoloso. Più cercava di farlo e più non riusciva a trovare una spiegazione logica.

Immerso nei suoi pensieri, non si accorse del serpeverde sulla gradinata opposta che lanciava un incantesimo contro il cacciatore della sua stessa casa, a cui fece perdere il controllo della sua scopa che volteggiava nell'aria impazzita.

In balia della scopa, il ragazzo andò a schiantarsi addosso a Phil, facendolo cadere all'indietro violentemente.

“O-Ow!” il serpeverde gemitò e si aggiustò lentamente notando dopo alcuni secondi di essere finito sopra ad un ragazzo che si massaggiava il retro della testa confuso.

“Oh mio- mi dispiace immensamente!”

Phil aprì gli occhi al suono della voce mortificata e spaventata, e il blu incontrò il marrone.

Entrambi rimasero a fissarsi in quella posizione, nessuno dei due azzardò un movimento.

“Non è niente” riuscì a dire Phil, mezzo stordito dopo aver sbattuto la testa.

“Stai- Stai bene? Hai bisogno di una mano?”

“A dire il vero avrei bisogno di respirare”

“Oh... Oh, scusa!” Il serpeverde si agitò, alzandosi e quasi cadendo nuovamente a terra per l'imbarazzo. Porse poi la sua mano a Phil per aiutarlo, che quest'ultimo accettò.

“Mi dispiace davvero io- io non so cosa sia successo alla mia scopa, sarà stato sicuramente uno dei miei amici e giuro di ammazzarlo dopo quest-”

“Hey, sto bene, non preoccuparti.” lo fermò con un mezzo sorriso Phil “non c'è bisogno, fidati.”

Il ragazzo sorrise dolcemente, come se si fosse tolto un grande peso dalle spalle. Cercò di aggiungere qualcos'altro ma fu interrotto dalla voce della professoressa McGonagall, che cercava chiunque avesse causato l'incidente per punirlo.

“Beh, sembra che tu debba andare” Phil gli disse ridacchiando.

“Oh, uh...” rise nervoso l'altro “Sembra di si.”

Caddero entrambi in un lungo silenzio fino a che il serpeverde, ripresa la sua scopa, abbozzò un sorriso al tassorosso prima di volare via e riprendere il gioco.

Phil rimase a fissarlo con una smorfia sulle labbra che pareva un sorriso. Era rimasto stranamente colpito da quel serpeverde.

Dean lo svegliò dal suo mondo con una lieve gomitata e iniziò “Uh, amico. Se non te ne sei accorto, mentre tu e Dan eravate persi in voi stessi, ci sono altre persone intorno a te.”

E quello che fece imbarazzare Phil fu il piccolo sorriso malizioso che aveva il grifondoro quando finì il suo discorso.
E poi, due mesi dopo, Phil si ritrovava nella biblioteca scolastica in compagnia del suo migliore amico che continuava imperterrito a ripetergli “Merlino, Phil! Se non ti sbrighi tu giuro che ci parlo io al posto tuo!” e tanto altro ancora.
Dopo aver finito la sua piccola discussione con Carrie, Pj si girò nuovamente verso il tassorosso intento a fissare le parole del libro quasi senza interesse dopo averle lette per tre volte di seguito.
Il riccio sospirò e si spostò al suo fianco “Non gli parli perchè non hai il coraggio o perchè è un serpeverde?”
Phil sospirò scollando le spalle e abbassando il capo “Entrambe? Non so, è solo che...” si morse il labbro inferiore nervosamente.
“Timidezza.”
Il corvino annuì imbarazzato mentre cercava disperatamente di non incrociare lo sguardo di nessuno dei suoi due amici. La timidezza era un tratto della sua personalità di cui si vergognava e non poco, non riusciva ad accettare gli incoraggiamenti o le parole di conforto dei suoi compagni. Non riusciva e ogni volta deludeva se stesso.
Carrie gli sorrise e allungò un braccio per scompigliargli i capelli affettuosamente “Phil, sai che non c'è bisogno di esserlo. Sei fantastico in ogni modo possibile e nessuno potrebbe mai giudicarti.”
“Facile da dire, visto che tu mi conosci da quattro anni e Peej dall'eternità” scosse il capo Phil “A voi va bene la mia stranezza, ma alle altre persone apparentemente no! E se non mi sopporta, se solo il mio 'Hey' gli desse fastidio?”

“Phil, stai esagerando ora.”
“Non puoi mai saperlo! E potrebbe anche essere etero al massimo per quello che sappiamo!”
“Oh certo. Lui è il simbolo dell'eterosessualità, soprattutto quando si siede con Oakley che contempla sui ragazzi di Hogwarts.” Pj s'intromise ridacchiando lievemente facendo sbuffare il migliore amico, che appoggiò la fronte sull'enorme libro dimenticato.
“E poi esiste la bisessualità o, diamine, anche la pansessualità-”
“Ho bisogno di supporto morale, non una lezione sulle diverse sessualità. Ma grazie lo stesso Pj.”
Il corvonero sorrise e gli mise un braccio dietro le spalle “Phil, guardami”
L'interessato lo guardò timidamente negli occhi, girando il capo così che la sua guancia era appoggiata sul libro.
“Smettila di preoccuparti, perchè non ne hai motivo. Hm?”
Phil roteò gli occhi e distolse lo sguardo, ma non riuscì a sopprimere il piccolo sorriso sulle sue labbra.

Forse stava realmente esagerando, forse non doveva preoccuparsi così tanto. Aveva speranze di conversare con Dan.

Che probabilmente non ricordava nemmeno chi fosse Phil.

Deglutì rumorosamente e cercò di eliminare quel pensiero scuotendo la testa e spingendo Pj lontano con una risata.

La conversazione continuò vivacemente e Phil si sentì molto più leggero e libero. Era bello avere delle persone con cui parlare liberamente senza ricevere sguardi straniti, e Phil non si sarebbe mai stancato di ripeterlo.

Tutti ritornarono poi alle loro rispettive lezioni, fortunatamente Phil aveva Carrie con sé e la sua prossima lezione era Pozioni.

Era come un calmante per lui, fare pozioni. Vedere il prodotto finito gli rallegrava sempre la giornata, soprattutto se tutto era filato liscio -ovvero la maggior parte delle volte.

Il professore d'altro canto, era abbastanza particolare. Non era una cattiva persona, per carità, ma il suo perenne sarcasmo non aiutava molto. Probabilmente era uno dei pochi professori che riusciva a fargli alzare gli occhi al cielo più del dovuto, nonostante lo facesse divertire eccessivamente.

“Oh, Lester. Oggi siamo particolarmente maldestri ma molto pratici, hm?” Il professore Dawson si fermò dietro di lui e gli mostrò un piccolo sorriso che Phil ricambiò “Stai attento alla cottura, caro.”

Phil si girò confuso verso la sua pozione ancora incompleta, notando di aver lasciato il fuoco troppo alto e che la pozione quasi fuoriusciva dai lati della pentola.

“Sempre sull'attenti, signor Lester” e detto questo il professore continuò a camminare più avanti per controllare gli altri studenti.

Phil sospirò dopo aver abbassato velocemente la fiamma e chinó il capo con gli occhi chiusi. Quella pozione avrebbe potuto esplodere se non fosse stato per il professore.

Dopo un'ora piena, il corvino uscì dall'aula e rilasciò un lungo respiro di sollievo, il suo errore gli aveva fatto salire un'ansia enorme.

Scosse la testa e camminò verso la sua sala comune velocemente, voleva solamente finire la giornata senza problemi o incontri sconvenienti.

Ma non riuscì a non rallentare quando vide un certo serpeverde intento a parlare con due suoi amici particolarmente stretti.

Sorrise lievemente fra sé e sé, riprendendo il passo, almeno avrebbe potuto addormentarsi ricordando la sua risata, anche se ogni cellula del suo corpo urlava di non farlo.

Ma Phil era sempre stato testardo, e quando si mise a letto, mentre scivolava lentamente nel sonno, non riuscì a fare a meno di immaginare una dolce e avvolgente voce, accompagnata da un colore marrone, caldo e invitante.
 







N/A:
.........hi.
So, my name is [ Sky ]
no okay, la smetto giuro.
premetto che non so come mi sia venuta in mente questa storia, ma probabilmente vedere harry potter dopo aver visto (stalkerato) i vecchi video di dan e phil fa questo effetto.
i personaggi nella storia saranno molti di più e saranno tutti youtubers, perchè hey sono trash fino al midollo osseo.
ringrazio la mia bro aka beta laura per avermi aiutata ancora una volta

e ringrazio te per aver letto! fatemi sapere che ne pensate :)
-Sky x

  
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